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24 novembre 2019

Guidati dallo Spirito per glorificare Cristo | 24 Novembre 2019 |


Per portare gloria a Cristo debbo "fare" quelle cose per cui la gente applaudirà Dio e Cristo, non me. E lo Spirito Santo è l'energia esplosiva da cui posso attingere le forze per riuscirci.
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Tempo di ascolto audio/visione video: 38 min.

Stiamo scorrendo lungo i capitoli da 12 a 15 di Giovanni  (quelli relativi all'ultima cena di Gesù con gli apostoli)  alla ricerca di “parole chiave” che ci dicano cosa vuole Gesù che ricordiamo.

Abbiamo visto “amare” ripetuta 31 volte, poi “odiare” ripetuta 11 volte, poi ancora “dimorare”
ripetuta 13 volte. Oggi vediamo l'ultima: “glorificare”.

Glorificare” ricorre 20 volte e, a differenza delle altre tre parole, è presente attraverso tutti i 4 capitoli.

1. Cosa significa  “glorificare”?

Gesù usa questa parola proprio all'inizio del suo discorso durante l'ultima cena:

“L'ora è venuta che il Figlio dell'Uomo dev'essere glorificato... E che dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma è per questo che sono venuto incontro a quest'ora. Padre, glorifica il tuo nome!” (Giovanni 12: 23, 27-28)

Che strano! Gesù sa che sta per essere torturato ed ucciso sulla croce... e parla di gloria! Forse dovremmo capire meglio cosa significhi la parola “glorificato”.

Cosa vi viene in mente quando sentite la parola “gloria, glorificare, glorificato”? Vi dico quello che
viene in mente a me: il vincitore di una competizione sportiva o  uno scienziato che riceve il premio nobel  per aver  scoperto  la cura per una malattia. Non mi viene certo in mente la crocifissione.

La parola che usa Gesù tradotta in greco è δοξάζω - “doxazō"  che significa “lasciare  la gloria a qualcuno”, e la radice viene dal verbo "dokeo"  = "pensare/considerare/stimare/valutare/ponderare".

Glorificare è lasciare a qualcun altro la gloria (la corona, la celebrazione, il merito) dopo averci riflettuto su.

Non è semplicemente un applauso,  ma è capire che quella persona va applaudita perché se lo merita per quello che ha fatto.

Gesù perciò sta dicendo che il Padre si merita la corona o l'applauso  per quello che ha fatto.

Che cosa ha fatto Dio per meritarlo? La Creazione? Di certo... ma non è per quello che Gesù ci chiede qui di applaudirlo.

Per cosa allora? Leggiamo un altro versetto di Giovanni:

“(Giuda) dunque, preso il boccone, uscì subito; ed era notte. Quando egli fu uscito, Gesù disse: "Ora il Figlio dell'uomo è glorificato e Dio è glorificato in lui. Se Dio è glorificato in lui, Dio lo glorificherà anche in sé stesso e lo glorificherà presto.” (Giovanni 13:30-32)

Facciamo una parafrasi, e sostituiamo “glorificato” con “si merita l'applauso”

“Ora il Figlio dell'uomo si merita l'applauso e Dio si merita l'applauso in lui.”

Dove era andato Giuda? A tradire Gesù,  e a consegnarlo nelle mani dei carnefici!

Per cosa si merita l'applauso Gesù? Per aver scelto di pagare i miei peccati morendo al posto mio. Per cosa si merita l'applauso Dio? Per aver scelto di mandare suo Figlio a farlo!

Lo strumento per ricevere la gloria  sarà la croce, Dio riceve gloria tramite Gesù  che mette a disposizione tutto se stesso (la sua vita)  pur di compiere l'opera di salvezza

Quante volte vediamo  persone  alzare le mani e gridare “gloria a Dio!” Spesso lo facciamo anche noi. Va bene, non è nulla di sbagliato, ma glorificare Gesù non è solo una parola ma una riflessione su ciò che ha fatto Gesù e su ciò che ha fatto Dio per te.

La tua App:  La prossima volta  prima di dire “gloria” rifletti prima di dirlo: ”Gesù è venuto per me! Gloria a Lui! Gloria a Dio!”

2. In che modo posso glorificare Dio?

Ti è mai capitato  di ricevere un favore da qualcuno  senza dover pagare nulla? Come ti sei sentito, come ti sei sentita? Cosa hai fatto?

Se il sentimento che ha prevalso è quello della gratitudine probabilmente hai cercato di “sdebitarti” in qualche modo.

Rifletti su questa parola: “sdebitarsi”: spesso, quando riceviamo qualcosa senza che lo abbiamo pagato e spesso senza averlo meritato, sentiamo come di avere un “debito” che vogliamo ripagare.

Gesù ti ha dato qualcosa che non potrai mai ripagare: il perdono dai peccati, e la vita eterna.

Però qualcosa lo puoi, lo possiamo fare: glorificarlo,  non solo con la nostra mente, non solo con la nostra voce, ma soprattutto con le nostre azioni, come gesto di gratitudine  per ciò che ha fatto.

In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch'egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.”(Giovanni 14:12-13)

Gesù dice che Dio lo ha glorificato lo ha applaudito per quello che ha fatto ma dice anche che Dio vuole continuarlo a glorificare, vuole continuare ad applaudirlo per tutte le altre cose che farà nel mondo.

Indovina chi sarà chiamato, chi sarà chiamata a fare quelle cose, da ora in avanti? Se tu hai ricevuto  e vuoi glorificare Gesù lo puoi fare continuando ad agire nel mondo come suo discepolo.

La scorsa settimana avevamo già visto questo versetto parlando del “dimorare in Cristo” essere piantati in Gesù

“Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli.”  (Giovanni 15:7-8)

Gesù dice che per glorificare Dio, dobbiamo fare due cose: chiedere con fiducia e portare frutto. Attenzione a quello che dice il versetto: non dice “in questo è glorificato il Padre mio: che mangiate molto frutto...

Il fine del chiedere è il portare altro frutto, il che significa altri discepoli,  altra gloria,  altri applausi.

Quali cose debbo chiedere allora? Cose che riguardano me, la mia famiglia, la mia vita? Certamente... ma non solo!

Debbo abituarmi a chiedere a Dio le cose che glorifichino il suo nome, le cose per cui la gente faccia l'applauso a Gesù, le cose che portino altri discepoli a Gesù!

"Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il  Padre vostro che è nei cieli. (Matteo 5:16)

Di tutte le cose che chiedo,  otterrò principalmente quelle che glorificano Dio  portando frutto.

Quando è che le persone glorificano Dio? Quando vedono in noi le nostre vite cambiate quando siamo per loro di ispirazione quando siamo un modello  di come dovrebbero essere tutti nel mondo

Quando non parliamo di amore,  ma agiamo in amore,  anche quando l'amore costa anche quando l'amore costa la croce. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli. 

Quali sono le persone credenti  che ti hanno fatto glorificare Dio?  che ti hanno ispirato, che sono divenuti un modello? Una che mi ha ispirato è stata una bambina di soli 9 anni, figlia di un pastore mio amico negli Stati Uniti, a cui è stato diagnosticato un tumore terminale al cervello.
Invece di piangersi addosso, lei ha sentito il bisogno di iniziare una fondazione che raccolga fondi per i bambini in ospedale ammalati di tumore. Lei è morta... ma la fondazione le sopravvive e porta gloria a Dio!
 Jessica avrebbe potuto concentrarsi su se chiedere SOLO la sua guarigione... invece ha chiesto quello che portava più frutto... e quello ha ottenuto...

Giacomo lo spiega bene:

“Non avete, perché non domandate;  domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.” (Giacomo 4: 2b-3)

Sapete quante volte mi sono arrabbiato con Dio?  “Perché  non rispondi alle mie preghiere? Eppure hai promesso di farlo!” E, ogni volta, cinque minuti dopo, mi sono fermato a riflettere: “Quello che chiedo glorifica Dio, porta frutto?".  Il problema non risiede nell'udito di Dio,  ma in quello che chiedo.

Tu potresti dirmi  (e l'ho detto un sacco di volte anche io!) “Ma le cose che chiedevo erano cose buone! Non erano cose egoistiche, solo per me!”. Dio non vuole darti cose buone... ma vuole darti le cose migliori,  affinché tu porti frutto  e il Suo nome sia glorificato.

Se sei un suo discepolo, se sei una sua discepola, ti chiedo: te la senti di farti guidare completamente da Lui? Di dargli il dominio sulla tua vita per portare frutto?

Se non lo sei ancora  devi sapere che Gesù è alla tua ricerca, perché vuole darti la sua potenza  nella tua vita::  “chi crede in me farà anch'egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori” : Gesù è la via per glorificare Dio!

3. Qual'è il mezzo con cui glorifico Dio?

Tu puoi tirmi (e hai ragione) “OK Marco... ma io non mi sento adatto/pronto/capace.” ESATTO!!! Non lo sei! Non lo sarai mai! E Gesù lo sa bene, perché è Dio, ma è stato anche uomo per 33 anni... e sa come siamo fatti!

“Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.“ (Giovanni 16:13-15)

Gesù l'ha promesso, Dio lo ha mandato: Lo Spirito della Verità, lo Spirito Santo è colui che sarà il nostro “motore”.

Il versetto dice quattro cose importanti:

I. CI GUIDERA'
Non dovremo avere paura di cosa fare dove andare, cosa dire.

II. CI FARA' SAPERE COSA E' VERO
Non dovremo preoccuparci di capire da noi cosa sia vero e cosa sia falso.

III. CI RAMMENTERA' QUELLO CHE HA DETTO GESU'
Non dovremo preoccuparci che mancherà qualche pagina alle istruzioni.

IV. CI DIRA' COSA ACCADRA'
Non dovremo  preoccuparci per il futuro, non serviranno i maghi per prevederlo, perché, in molti modi  (visioni, profezie) ce lo indicherà.

Gesù stesso che lo ha detto:

"Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. "(Giovanni 15:5)

Lo sa che non possiamo portare frutto senza di lui. E visto che lui adesso siede “alla destra del Padre” ci ha mandato “un altro se stesso”.

“Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre” (Giovanni 14:16)

Quella parola “altro”è ἄλλος = allos  che non significa “un altro” un altro qualsiasi, ma  “un altro dello stesso tipo” (come quando chiedi un numero diverso della stessa scarpa).

Sai, quale sarà l'effetto dello Spirito Santo in colui o colei che lo riceve?

“Ma riceverete potenza (Greco: Dunamys = dinamite!) quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra". (Atti 1:8)

Hai ricevuto lo Spirito Santo in te? Se hai  accettato Gesù, quella potenza, quella dinamite, è a tua disposizione, ma...

C'è un limite a quello che può fare lo Spirito Santo: sei tu! Stai lasciando che lo Spirito Santo  trasformi la tua vita  così che gli altri possano glorificare Dio  attraverso la dinamite che rappresentano le buone opere?

Nulla accadrà  se tu gli impedisci  di cambiare la tua vita. La dinamite che è l'amore di Gesù  per ogni sua creatura  non esploderà  e le persone non glorificheranno Dio,  e non saranno salvate.

Se vuoi glorificare Dio, se vuoi portare frutto a Gesù,  devi lascare che lo Spirito ti trasformi.

Quella che ti lascio, non è una “App”, ma una  sfida per i prossimi 7 giorni.

“Per i prossimi 7 giorni chiederò ogni giorno per 10 minuti  allo Spirito Santo di indicarmi le azioni da prendere nella mia vita per glorificare Dio e portare frutto a Gesù.”

“egli vi guiderà in tutta la verità... e vi annuncerà le cose a venire.”

Preghiamo
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17 novembre 2019

Dimorare in Cristo per portare frutto | 17 Novembre 2019 |


Se ho accettato Gesù, il mio scopo nella vita è quello di portare frutto; ma lo posso fare solo se sono piantato, se sono piantata nella Sua Parola.
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Siamo giunti alla 3° parola chiave  per la nostra vita di credenti: dopo amare e odiare oggi vedremo cosa significhi  dimorare per Gesù
Cosa significa “dimorare”?

La prima cosa che vogliamo capire è cosa significhi per noi: so che è una parola un po' antica,  e che non la usiamo tutti i giorni, ma voglio che mi diciate cosa significhi per voi; a cosa pensate quando la sentite quale parola simile vi viene in mente.

L'immagine che più spesso viene in mente è questa:



Quella di una casa. La nostra “dimora”; è, semplicemente,  il posto in cui viviamo quotidianamente,  dove dormiamo,  dove torniamo per riposarci la sera,  dove conserviamo il nostro cibo,  i nostri vestiti,  i nostri beni,  dove cresciamo i nostri figli. Infatti la parola dimorare viene dal latino “demorari” che significa “indugiare, attendere, fermarsi per molto tempo”.

Se fossimo stati agricoltori, invece la prima immagine  che ci sarebbe venuta in mente sarebbe stata questa:



Quella di un albero che viene piantato. Quando mettiamo “a dimora” una pianta  decidiamo il suo posto giusto dove metterla  perché possa crescere e portare frutto, e da là non la togliamo più.

Leggiamo assieme Giovanni 15:


(4)Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. (5) Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. (6) Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. (7) Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. (8) In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli. (9) Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore. (10) Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. (11) Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.” ( (Giovanni 15:4-12)




Quale è la parola che Gesù usa di più?  Di sicuro “dimorare” (= greco μένω - ménǒ = abitare in maniera stabile in un posto); la usa 12 volte il 9 versetti.  Poi ci sono altre due: “amare” (“ἀγαπάω -  agapaō = amare con tutto se stesso) 7 volte e frutto (καρπός – karpos = frutto) 3 volte.







1. Cosa significa dimorare in Gesù?

“Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. “(v.4)

Per noi, abbiamo detto che “dimorare” significa sia abitare dentro una casa”.

Infatti la maggior parte dei commentari mette in evidenza che Gesù ci sta chiamando ad “abitare in lui così lui abiterà in noi”.

Il che è giusto; se  vivo quotidianamente con Gesù ,  se riposo con Gesù ,  se mi nutro attraverso Gesù,  se mi vesto di Gesù ogni mattina, se cresco in miei figli in Gesù,  allora Gesù stesso  verrà ad abitare stabilmente in me.

Ma il brano parla di “frutto”; una casa, per quanto bella sia non ne produrrà mai.

Avevamo detto che dimorare significa anche “piantare”.

Gesù non è solamente un “luogo” dove crescere, ma soprattutto un “terreno” un suolo, una zolla di terra dove essere messo “a dimora” per portare, come ogni pianta fa un frutto.

Se Gesù diviene il suolo fertile e definitivo,  da cui non verrò mai più mosso,  in cui essere piantato se avrò sole e ombra,  nutrimento, acqua in Gesù,  allora l'albero della mia vita  darà frutto.

Tu potresti chiedermi: “Marco, ma quale è la differenza tra abitare con Gesù e essere piantati in Gesù? A me sembra la stessa cosa!” Guardate quello che dice Gesù:

“Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me.” (v.4)

Molti “abitano” assieme a Gesù: si muovono nelle sue stanze, lo conoscono, e sanno quello che dice: è buono, molto buono questo.

Ma qui Gesù dice una cosa diversa:, finché non assorbo il suo nutrimento,  è impossibile che porti frutto. La cosa importante non è la conoscenza  ma l'assorbimento della sua parola.

Nota: Gesù parla di “frutto”,  non di “frutti”: Quale è il frutto?  Paolo in Galati 5:22  usando la medesima parola dice così

“Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo.”  (Galati 5:22)

Una “App.” per il tuo smartphone dell'anima: : cosa debbo “fare per “essere piantato” in Gesù?

Cosa debbo smettere di fare, o cosa debbo iniziare a fare per assorbire il nutrimento che deriva dalla sua Parola?

2. Qual'è lo scopo del dimorare in Gesù?

“Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano.” (v.5-6)

Vorrei mostrarvi come definiamo la nostra comunità sul sito della chiesa e che è tratta dal nostro statuto:

"CHE COS’È LA VERA VITE? La VERA VITE è una chiesa cristiana evangelica. Che cosa vuole dire? Siamo un gruppo di persone (“chiesa”) che ha creduto in Gesù Cristo come il Salvatore (“cristiana”) attraverso la buona notizia conosciuta attraverso il Vangelo (“evangelica”) e, come tralci che dimorano nella vite, traiamo tutto il nostro nutrimento da Gesù (la nostra “VERA VITE”)."

Lo scopo di ogni chiesa, e di ogni credente che la compone, non è quello di portare  più persone possibili in un locale, ma di portare frutto a Gesù.

Lo scopo non è il nostro compiacimento di vedere una sala piena, ma quello di vedere altri  che accettano Gesù... anche se non faranno mai parte della nostra chiesa.

Se siamo piantati nel suolo di Gesù  il frutto che portiamo è abbondante.

Questo è un tralcio.... Io posso sforzarmi quanto voglia, posso forse appenderci dei frutti sopra... ma non produrrà mai alcun un frutto s e non è attaccato alla vite;

Avete mai sentito dire: “guarda che bel grappolo ha prodotto questo tralcio!”? No di certo! Ma hai  sentito dire “guarda che bei grappoli ha prodotto quella vite!”.

Il tralcio da solo è legno morto, lo si butta via e ci si fa un falò; non è buono neppure per essere messo da parte, lo si brucia direttamente su un fuoco già acceso.

Ma il tralcio attaccato alla vite è lo strumento tramite cui la vite  reca al mondo i suoi frutti.

Ora vorrei chiedervi: per quante ore il tralcio  deve essere attaccato alla vite  per portare frutto? Quante ore ha di libera uscita per staccarsi e andare  a passeggiare da solo?

Il problema è che molti credenti pensano di essere mobili dell'Ikea, che si smontano e si rimontano a piacimento. “Adesso mi stacco un po' dalla vite, faccio un po' gli affari miei,  vedo un po' di mondo intorno... e poi mi “rimonto” sulla vite”.

Basta un minuto lontano dalla vite  e il tralcio si secca

La tua “App”:  cosa debbo cambiare nella mia vita per essere attaccato costantemente alla vite?

3. Qual'è l'effetto del dimorare in Gesù?

"Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.  In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli. "(v.7-8)

Qui Gesù indica non solo l'effetto ma anche il metodo  e il premio  del dimorare in lui.

Quale è il metodo? se... le mie parole dimorano in voi Eccola la zolla, la buca nel terreno da cui trarre l'energia per portare frutto; la sua Parola! Ovvero: LEGGI LA BIBBIA! Leggi, memorizza, fanne parte della tua vita.

E il premio?

“domandate quello che volete e vi sarà fatto”

Domanderemo e riceveremo  (“quello che volete” =  non c'è limitazione!  Per cui domandate  “in grande”!)

Manca l'effetto, ovvero, la cosa che rimarrà per sempre: e qui gli effetti sono due: uno più importante per Dio e uno più importante per noi

“In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto”

A chi va la gloria  quando noi portiamo frutto? Noi siamo stati creati per glorificare Dio. La parola che usa Gesù in greco è  δοξάζω - doxazō  che significa “ritornare la gloria”: questa è la parte più importante!

Poi c'è la parte che è importante per noi:

“così sarete miei discepoli.”

Saremo discepoli veri di Gesù

App per noi: sto dimorando in Gesù per ottenere i premi, o perché il mondo glorifichi Dio?

4. Quale è il luogo dove devo essere piantato/piantata?

“Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore.” (v9.)

L'amore è un terreno fertile: Paolo lo descrive così:

“L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.” (1 Corinzi 13:4-7)

L'amore di Gesù deve essere  la caratteristica distintiva che tutti  possono vedere , anche da lontano, e dire  “quella persona è piantata nell'amore di Gesù.

App per noi: quali azioni d'amore posso compiere per mostrare agli altri l'amore di Gesù?

5. Come posso dimorare nell'amore di Gesù?

“Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.” (v. 10)

“Si Marco, tutto bello.. ma PRATICAMENTE, come faccio a dimorare, ad essere piantato, ad essere piantata in Gesù?” Ce lo indica al v. 12

"Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. (Giovanni 15:12)

Vi ricordate? Una volta chiesero a Gesù  quale fosse il comandamento più importante, e lui rispose dicendone due:

“Ama il Signore Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la mente” (Matteo 22:37) “Ama il prossimo tuo come te stesso” (Matteo 22:38)



Come il Padre mi ha amato,... così anch'io ho amato voi ...Ama il prossimo tuo come te stesso

Per dimorare in Gesù devo essere il “ripetitore” dell'amore di Dio che ho ricevuto attraverso Gesù

App:  Sono un buon “ripetitore” dell'amore di Dio verso gli altri?

Conclusione

La volta scorsa,  avevamo visto che Gesù dopo averci  detto che saremmo stati odiati e perseguitati, aveva spiegato che lo aveva fatto affinché non fossimo turbati, e ci aveva ripetuto che non dovevamo preoccuparci perché lui aveva già vinto per noi il mondo.

E questa volta? Cosa ci dice questa volta?

“Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa. (Giovanni 15:11)

Che tipo di gioia ha Gesù? Lo scrittore di Ebrei la descrive così:

“Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.” (Ebrei 12:2b)

E' una gioia  che ci fa vedere oltre l'ostacolo E' una gioia  che ci fa sedere assieme al nostro Padre.

Vuoi questo tipo di gioia?

“Dimorate in me, e io dimorerò in voi."

Preghiamo.
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10 novembre 2019

Odiati dal mondo a motivo di Cristo | 11 Novembre 2019 |


Se vuoi piacere al mondo, devi mettere l'uniforme che il mondo vuole vedere. Se segui Cristo, Cristo ti sceglie così come sei. Ma sarai odiato, sarai odiata dal mondo. Cosa preferisci? L'uniforme del mondo, o l'amore di Cristo?
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Oggi voglio iniziare con una domanda:  da quando sei divenuto, o divenuta credente  sei più o meno “popolare”?

Ti è mai capitato che un familiare,  un amico o un conoscente  abbia apertamente criticato,  osteggiato o impedito   la tua decisione di seguire Gesù?

Quanto  ritrovi di te e della tua vita nelle parole di questo salmo?

"Si alzano contro di me perfidi testimoni; mi interrogano su cose delle quali non so nulla. Mi rendono male per bene; desolata è l'anima mia.  Eppure, io, quand'erano malati, vestivo il cilicio, affliggevo l'anima mia con il digiuno, e pregavo con il capo chino sul petto.  Camminavo triste come per la perdita d'un amico, d'un fratello, andavo chino e oscuro in volto, come uno che pianga sua madre. ...Ma, quando io vacillo, essi si rallegrano, si radunano; si raduna contro di me gente abietta che io non conosco; mi lacerano senza posa.... Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né strizzino l'occhio quelli che m'odiano senza motivo." (Salmo 35:11-15, 19)

Se ti è mai capitato dopo di aver accettato Gesù come tuo Signore e Salvatore di aver sperimentato
qualche tipo di pressione o di oppressione... complimenti!  Benvenuti nel club!

La Bibbia definisce questo atteggiamento verso chi crede con una parola specifica (contenuta anche nel Salmo 35): שָׂנֵא - śânê (AT), μισέω - miseō (NT) = odio.

Questa volta si tratta di due parole “primarie” ovvero che non derivano da altre parole, ma che sono nate  per descrivere un sentimento specifico quello che prova una persona quando detesta con tutta se stessa un'altra persona.

Nel capitolo 15 del vangelo di Giovanni, poche ore prima che iniziasse la Passione, Gesù mette in guardia i suoi discepoli (e quindi anche te e me) dicendo loro  di non aspettarsi applausi dal mondo perché lo seguivano, anzi!

"Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.  Ricordatevi della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo signore". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.  Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa per il loro peccato.  Chi odia me, odia anche il Padre mio.  Se non avessi fatto tra di loro le opere che nessun altro ha mai fatte, non avrebbero colpa; ma ora le hanno viste, e hanno odiato me e il Padre mio.  Ma questo è avvenuto affinché sia adempiuta la parola scritta nella loro legge: "Mi hanno odiato senza motivo".  Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.” (Giovanni 15:18-21)

Oggi vogliamo farci assieme sei domande sul perché di questo odio visto che come credenti se seguiamo il comandamento di Gesù di amare il prossimo come noi stessi, e vedere come risponde Gesù alle domande attraverso questo brano di Giovanni:
la prima è...

1. Perché il mondo ci odia?

"Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.  Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.” (Giovanni 15:18-19)

Vorrei vedere assiema a voi un filmato di un minuto dove una persona molto famosa parla di odio.




La persona è Liliana Segre, ed è una delle poche sopravvissute italiane ancora in vita della shoa, dell'olocausto nazista. Durante l'olocausto furono uccise 5,9 milioni di persone... su che base?

Sulla base dell'odio. La “soluzione finale”  era massimamente mirata verso gli ebrei, ma poco prima della fine della guerra si stava estendendo anche ai cristiani, soprattutto quelli protestanti, evangelici, e anche ad alcuni cattolici che denunciavano lo sterminio.

Se io fossi nato trenta anni prima, nel 1932 anziché nel 62, come pastore evangelico probabilmente sarei stato messo  su un carro piombato io, mia moglie e i miei figli e spedito in un campo di concentramento.



Questa è la mappa più recente che esprime quanto il mondo “odi” Gesù.

Dovresti ringraziare Dio ogni secondo della tua vita per averti fatto nascere in un posto  dove puoi adorare il Signore, dove puoi riunirti liberamente. Lo faccio? Lo fai?

Vuoi farti amare dal mondo? Puoi provare di uniformati al mondo; Gesù dice:

"Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo." (v.19)

Ma il mondo non ama le persone per quello che sono, ma in quanto le “possiede”.

Perché i cristiani vengono perseguitati? Perché non portano la giusta uniforme secondo il mondo, e l'uniforme varia di temo in tempo a seconda delle tendenze politiche e delle dinamiche sociali.

Alcuni mi hanno detto: “Beh, in fondo anche tu porti la “uniforme” del cristiano”. Niente di più sbagliato: Gesù non ci ha messo nessuna uniforme, infatti dice:

“ ma io ho scelto voi in mezzo al mondo”

così come eravamo vestiti (sia fuori sia dentro) con tutti i nostri difetti, peccati, problemi.

Non abbiamo dovuto attendere di diventare perfetti per essere accettati, di aver indossato la giusta uniforme, ma siamo stati “scelti” quando eravamo ancora del mondo, mentre eravamo “in mezzo” al mondo.

Cosa preferisci? Mettere l'uniforme del mondo per essere accettato, o essere accettato così come sei?

Facendo questa scelta miei fratelli e mie sorelle in Cristo salirono sui carri piombati assieme agli ebrei; (circa 300.000).

Facendo questa scelta oltre 4000 credenti vengono messi a morte ogni anno.

Tu sei benedetto, tu sei benedetta fino ad oggi, di vivere qui. La tua scelta non comporta la morte,
ma devi decidere comunque: vuoi mettere l'uniforme del mondo oppure vuoi accettare di essere stato scelto e testimoniare con la tua vita di chi ti ha scelto?

App: quale abitudine “del mondo” debbo abbandonare per essere pienamente di Gesù?


2. Perché il mondo ci perseguita?

“Ricordatevi della parola che vi ho detta: 'Il servo non è più grande del suo signore'. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.” (Giovanni 15:20)

Avrete notato che nel brano di Giovanni Gesù non dice solamente che veniamo odiati, ma anche che veniamo perseguitati.

Qui Gesù ci da due notizie: una cattiva e una buona: la cattiva notizia è che è matematico: verremo perseguitati.

La buona notizia è che se parliamo di Gesù al mondo, alcuni ascolteranno.

Tra i credenti che finirono nei campi, ci furono uomini e donne che, nonostante tutto, testimoniarono di Gesù, e alcuni credettero, furono salvati.

Tra i 245 milioni di credenti che sono perseguitati nel mondo moltissimi continuano a parlare di Gesù
nonostante le persecuzioni e alcuni ascoltano, credono e obbediscono a Gesù divenendo nuovi discepoli.

Ci sono altri come noi nel mondo che attendono di ascoltare  la parola di Gesù “fino all'estremità della terra” (Matteo 28:18)

Certo, l'odio ci spaventa, ci spinge a pensare “ma chi me lo fa fare a rischiare, a subire, a patire...”.

Rifletti un attimo: qualcuno ha rischiato ha subito e ha sofferto in grande o in piccolo l'odio del mondo, pur di raccontarti di Gesù e salvarti!

App: in quale ambito (famiglia, scuola, lavoro, amici) debbo riprendere di parlare di Gesù?

3. Perché il mondo perseguita chi opera per il bene?

“Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.” (Giovanni 15:21)

Che strano! Il mondo apprezza le opere dei credenti, gli ospedali in Africa, gli orfanotrofi, l'impegno verso la fame nel modo e le malattie... basta però che non diciamo “per chi” lo stiamo facendo.

Finché facciamo opere buone come anche altri altri  fanno tutti ci applaudiranno ma non appena diciamo  che lo facciamo per amore di Gesù persino il buono che facciamo viene rigettato.

Allora diventiamo “visionari”, fondamentalisti, intolleranti, illusi; ci dicono che Dio non esiste, che siamo presuntuosi, che vogliamo avere ragione sempre noi, che non è vero che Gesù è la sola via. Eccetera eccetera...

Perché accade questo? Gesù che lo spiega nei versetti che seguono...(ma prima la app...)

App: cosa debbo fare/fare di nuovo e non faccio perché sono stato criticato/a pesantemente?

4. Perché il mondo odia Gesù?

“Chi odia me, odia anche il Padre mio.  Se non avessi fatto tra di loro le opere che nessun altro ha mai fatte, non avrebbero colpa; ma ora le hanno viste, e hanno odiato me e il Padre mio.” (Giovanni 15:23-24)

Ammettere che Gesù operi in questo mondo attraverso lo Spirito Santo e attraverso i suoi discepoli sarebbe ammettere che Dio esiste davvero che opera nel mondo e che ama il mondo.

Chi odia Gesù odia anche Dio; non è possibile amare Dio ed odiare Gesù le opere che Gesù ha fatto testimoniano del Padre, le opere che i credenti fanno testimoniano del Padre e del Figlio.

E se io ammetto che le tue opere le stai facendo perché Gesù te lo chiede devo ammettere che Dio esiste... e, per il mondo, questo è inaccettabile.

Gesù descrive questa situazione con un linguaggio molto eloquente:

"Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. (Matteo 10:16)

App: a quale persona debbo rammentare che solo tramite Gesù può essere salvato?

5. Perché accade tutto questo?

“Ma questo è avvenuto affinché sia adempiuta la parola scritta nella loro legge: 'Mi hanno odiato senza motivo'.” (Giovanni 15:25)

Quale è il piano di tutto ciò? Perché Gesù lo permette? Perché non può fare in modo
che ciò che facciamo venga accettato ed apprezzato? Lui è onnipotente, lo potrebbe fare benissimo!

Sapete, vero, a quale brano si stesse riferendo Gesù quando diceva che nella Legge era scritto “mi hanno odiato senza motivo”? Al Salmo 35! Al salmo che abbiamo letto all'inizio!

Nel Salmo 35 Davide riflette  sul perché gli accade tutto il male; si chiede: “Perché rifiutano tutto il mio bene?”

“Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né strizzino l'occhio quelli che m'odiano senza motivo.”(Salmo 35:19)

La risposta a Davide arriva con comodo... un migliaio di anni dopo... per bocca di Gesù: “ Davide, succedeva perché tu stavi servendo me, e servendo me stavi andando contro il mondo, non avevi l'uniforme giusta, stavi parlando loro di un solo Dio, di una sola via, di una sola salvezza... Per loro era davvero troppo, non potevano accettarlo!”

Tu ed io siamo l'adempimento di quello che Davide si chiedeva senza avere risposta...

Per noi è facile capire, ora,perché  Gesù ce lo spiega... Ma c'è voluta una bella dose di fede nel credere che Dio avrebbe spiegato prima o poi, perché veniamo perseguitati, di attendere l'arrivo di Gesù.

Gesù disse a Tommaso:

 «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» (Giovanni 20:29)

6. Chi parlerà al mondo di Gesù?

“Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. “ (Giovanni 15:26-27)

Certo, che messa così, potrei sentirmi, per così dire, un po' “sotto pressione”... “Io che sono l'adempimento di una profezia di Davide devo provvedere a convertire  con le mie parole il mondo”.

Guardate il versetto: chi si occuperà di testimoniare al mondo di Gesù? Lo Spirito Santo continuerà a parlare al mondo di Gesù.

Noi non saremo da soli, ma saremo dei collaboratori nell'opera di testimonianza.

"anche voi mi renderete testimonianza" (v27)

Non solo noi, ma ANCHE noi, noi assiema a qualcun altro molto più potente.

Noi dovremo affiancare l'opera dello Spirito, lo sforzo maggiore lo sopporterà, come sempre
Gesù, sotto forma di Spirito Santo

App: quali attività personali o di chiesa farò per rendere testimonianza a Gesù?

Conclusione

Perché Gesù ha voluto che noi sapessimo che saremo odiati? Mica è una bella notizia da dare ad un amico! Avrei preferito risparmiarmela e vivere contento sperando non toccasse a me!

Sapete, Gesù lo sapeva  che avrei avrei avuto questa reazione!

Per questo, alla fine del suo discorso aggiungerà questa frase:

“Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo". (Giovanni 16:33)

L'enfasi dell'intero brano  non è che il mondo ci odia, e nemmeno che ci perseguita; quella è una profezia,  è chiaro, è logico, succederà.

Ma sulla realtà che IO sono testimone di Cristo, non senza difficoltà non senza costo, non senza prezzo.

Ma con la certezza che Gesù ha già vinto... e io assieme a lui...

Preghiamo.

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03 novembre 2019

Dio è colui che guarisce | 3 Novembre 2019 |

La croce di Cristo è l'accesso ad un grande supermercato sui cui scaffali ci sono migliaia di benedizioni: una di queste è la guarigione. Sei pronto, sei pronta ad avere fede in un Dio che ti offre di guarire se ti affidi a Lui solamente?

(Messaggio di Mario Forieri)
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“Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo tenuto in grande stima e onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui il SIGNORE aveva reso vittoriosa la Siria; ma quest'uomo, forte e coraggioso, era lebbroso. Alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avevano portato prigioniera dal paese d'Israele una ragazza che era passata al servizio della moglie di Naaman. La ragazza disse alla sua padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che sta a Samaria! Egli lo libererebbe dalla sua lebbra!» Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo: «Quella ragazza del paese d'Israele ha detto così e così». Il re di Siria gli disse: «Ebbene, va'; io manderò una lettera al re d'Israele». Egli dunque partì, prese con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro, e dieci cambi di vestiario; e portò al re d'Israele la lettera, che diceva: «Quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman, mio servitore, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra». Appena il re d'Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti, e disse: «Io sono forse Dio, con il potere di far morire e vivere, ché costui mi chieda di guarire un uomo dalla lebbra? È cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me». Quando Eliseo, l'uomo di Dio, udì che il re si era stracciato le vesti, gli mandò a dire: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell'uomo venga pure da me, e vedrà che c'è un profeta in Israele». Naaman dunque venne con i suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò alla porta della casa di Eliseo. Ed Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: «Va', làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro». Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: «Ecco, io pensavo: egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome del SIGNORE, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso. I fiumi di Damasco, l'Abana e il Parpar, non sono forse migliori di tutte le acque d'Israele? Non potrei lavarmi in quelli ed essere guarito?» E, voltatosi, se n'andava infuriato. Ma i suoi servitori si avvicinarono a lui e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una cosa difficile, tu non l'avresti fatta? Quanto più ora che egli ti ha detto: "Làvati, e sarai guarito"?» Allora egli scese e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell'uomo di Dio; e la sua carne tornò come la carne di un bambino; egli era guarito. Poi tornò con tutto il suo sèguito dall'uomo di Dio, andò a presentarsi davanti a lui, e disse: «Ecco, io riconosco adesso che non c'è nessun Dio in tutta la terra, fuorché in Israele.  E ora, ti prego, accetta un regalo dal tuo servo». Ma Eliseo rispose: «Com'è vero che vive il SIGNORE di cui sono servo, io non accetterò nulla». Naaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.  Allora Naaman disse: «Poiché non vuoi, permetti almeno che io, tuo servo, mi faccia dare tanta terra quanta ne porteranno due muli; poiché il tuo servo non offrirà più olocausti e sacrifici ad altri dèi, ma solo al SIGNORE. Tuttavia il SIGNORE voglia perdonare una cosa al tuo servo: quando il re, mio signore, entra nella casa di Rimmon per adorare, e si appoggia al mio braccio, anch'io mi prostro nel tempio di Rimmon. Voglia il SIGNORE perdonare a me, tuo servo, quando io mi prostrerò così nel tempio di Rimmon!» Eliseo gli disse: «Va' in pace!»” (2 Re 5:1-19)

“Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo.” (Romani 10:7)

“C’è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore:  la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati. Confessate dunque i vostri peccati  gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia.” (Giacomo 5: 14-16)

“Qual è l’uomo tra di voi, il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Oppure, se gli chiede un pesce, gli dia un serpente? Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!” (Matteo 7: 9-11)

“Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.” (Ebrei 13:8)

“In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io, e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre [mio].” (Giovanni 14 :12)


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