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27 ottobre 2019

Passa il testimone della fede ai tuoi figli | 27 Ottobre 2019 |


Dio non ti chiede solamente di obbedire ai suoi comandamenti, ma anche di passarli come un testimone a chi correrà dopo di te la corsa della fede, ai tuoi figli.

(Messaggio di Mario Forieri)
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"Ascolta, Israele: il Signore, il nostro Dio, è l’unico Signore." (Deuteronomio 6:4)

"Una generazione proclamerà le lodi delle tue opere all'altra e annunzierà i tuoi portenti." (Salmo 145:4)

"Li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai." ( Deuteronomio 6:7)

 "E che sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesù." (2 Timoteo 3:15)

"Ammaestra il fanciullo sulla via da seguire, ed egli non se ne allontanerà neppure quando sarà vecchio."  (Proverbi 22:6)

"Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte della tua città. " (Deuteronomio 6: 6 -9)


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20 ottobre 2019

Cos'è amore secondo Cristo? 2° parte | 20 Ottobre 2019 |

Gesù è venuto a liberati dai dolori del passato e a portare gioia nella tua vita. E a ristabilire il rapporto d'amore col Padre.
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Tempo di lettura: 8 min.
Tempo di ascolto audio/visione video: 32 min.

Abbiamo iniziato la scorsa settimana a parlare di quattro parole chiave che Gesù usa nei capitolo da 12 a 17 del Vangelo di Giovanni, perché ripetendole, rimangano come le cose “importanti” da prendere

La parola più usata è “amore” (31 volte). Abbiamo elaborato la “nostra” definizione di amore e poi abbiamo cominciato a vedere quella di Gesù leggendo Giovanni 15:

"Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.  Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici.  Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.  Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.    Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.   Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.” (Giovanni 15:12-17)

Gesù afferma che:
  • L'amore è un Comandamento
  • I. Il vero amore è mettere l'altro per primo
  • II. Il vero amore è servire l'altro
  • III. Il vero amore ci rende liberi
Vediamo oggi le altre quatto affermazioni di Gesù circa l'amore.

4° affermazione: ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.  

Quale è la differenza tra un servo e un amico? Che un servo è costretto a fare  ciò che gli chiedi,
mentre un amico, se non gli va, non lo fa.

Un servo obbedisce per vari motivi, per rispetto, per paura, per mantenere lo stipendio.
Un amico agisce per un solo motivo, l'amore che nutre verso chi gli chiede quella cosa.
Un amico non fa le cose “per obbligo”,  ma con gioia.
Un amico ascolta e comprende prima di agire.

Sapete qual'è il problema? Che molti, anche se credono in Gesù, non si comportano da amici, ma da servi. Non agiscono in base all'amore che hanno ma in base alla paura di essere puniti.

Bisogna “ingraziarsi” Dio... perché altrimenti sono guai!
Bisogna “stare scomodi” altrimenti Dio non mi gradisce.
Bisogna “sacrificarsi” altrimenti non conta.

E' da qui che nascono le “penitenze”, ovvero la necessità di auto-punirsi, per frenare l'imminente punizione di di Dio.

Sapete cosa è questo?

Questo è un “cilicio”. Sapete a cosa serve, come si usa? E' uno strumento fatti di metallo con terminali appuntiti che stretto intorno a una parte del corpo serve per “auto-infliggersi” una punizione.

Nella Bibbia in realtà il “cilicio” era una un sacco o una pelle, un vestito umile, che alcuni portavano per umiliarsi davanti a Dio e invocare il suo perdono o il suo aiuto.

Ma quello era il Dio dell'Antico Testamento prima del Nuovo Patto sottoscritto grazie a Gesù.

Poi, nel Medio Evo, una parte della chiesa lo “modificò” e divenne quello che vedete... e cominciò ad usarlo... e alcuni lo usano ancora! Molti sembrano essere rimasti nell'Antico Testamento.

Tu potresti chiedermi: “Perché”? Perché non hanno capito il Salmo 30:

“Tu hai mutato il mio dolore in danza; hai sciolto il mio cilicio e mi hai rivestito di gioia,  perché io possa salmeggiare a te, senza mai tacere.” (Salmo 30:11-12a)

Il Salmo 30 è stato intitolato da qualcuno: “Espressioni di lode per la liberazione”.

Perché è stato inventato il cilicio? Perché c'è chi lo usa ancora? Perché non hanno compreso che Gesù ci chiama “amici”, che ci ha fatto conoscere il Padre, che ci ha liberato una volta... e PER SEMRE!

Purtroppo molti credenti  continuano ad indossarlo ogni giorno; no, non parlo di quello di metallo, ma di un “cilicio mentale”.

Per alcuni è il “cilicio del mio passato”. Molti continuano ad “auto-punirsi” per gli sbagli fatti nel passato; ho conosciuto donne  che continuavano ad auto-punirsi per un aborto fatto  quando non erano ancora credenti. O per un divorzio, o per altro vissuto prima di accettare Gesù.

Altre volte è il “cilicio del mio rancore”. Qualcuno, o qualcosa, ci ha fatto profondamente male, e tutte le volte che ci ripensiamo continua a penetrare con le sue punte aguzze nella nostra carne.

C'è qualche “cilicio mentale” nella tua vita? Se sei amico, se sei amica di Gesù e se, in qualche modo,  ti stai portando un peso, è ora di scioglierlo.

Come ti sentiresti, se avessi vissuto con una di quelle cose di metallo e qualcuno fosse venuto a toglierlo e a buttarlo via per sempre così che non potrà mai più farti male?

Io proverei gioia, sapendo che non proverò mai più quel dolore. Le mie giornate cambierebbero, non penserei più al male ad ogni passo, e agirei con più gioia nella mia vita.

Gesù è venuto a sciogliere il tuo cilicio, è venuto a chiamarti “amico, amica”, per farti vivere nella gioia.

IV. L'amore mi fa agire con gioia

5° affermazione: Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi

Cosa significa questo? Siamo “predestinati”? Qualsiasi cosa facciamo,  bella o brutta, tanto di Gesù siamo?

Non voglio assolutamente toccare qui  il tema della predestinazione, per secoli la chiesa si è divisa su questo. E penso che neppure Gesù volesse parlarne ai discepoli in quella ultima sera assieme.

Perché dico questo? Guardate il contesto della frase; Gesù sta parlando di obbedienza  e di un comandamento da rispettare  per essere suoi amici.

Qui siamo al capitolo 15, la volta scorsa abbiamo letto un brano del capitolo 13 dove Gesù lava i piedi ai discepoli. Aveva esplicitamente detto  che quello era un esempio e aveva concluso così:

“Se sapete queste cose, siete beati se le fate.” (Giovanni 13:17)

Gesù dice che saremo “beati” ovvero “felici”... ma dobbiamo scegliere di obbedire: “...se le fate”.

Gesù “ci sceglie”, vede in noi le potenzialità di amarlo di seguirlo, di portare frutto... Ma, alla fine,  la decisione è nostra se obbedire o meno  al comandamento dell'amore, sta a noi comportarci  da “amico” di Gesù”: ."..se le fate

V. L'amore mi fa seguire Gesù

6°affermazione : e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga

Perché ci ha scelti? Giovanni scrive le parole di Gesù usando due verbi in greco: “hypagō”, che significa sì andare... ma “andare”... partire... muoversi per andare lontano,  e “pherō”, che significa portare... ma portare qualcosa pesante, qualcosa che dei mettere tutte e due le braccia.

Questa cosa la dirà ai discepoli  anche pochi minuti prima di tornare al Padre;

“Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,  insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. (Matteo 28:19-20)

E' il “Grande Mandato”. Il fine è il “portare frutti” ovvero altri discepoli, altri come te e me che obbediscano al comandamento nuovo, quello dell'amore, così da togliere loro il cilicio che la vita gli ha imposto.

Ma Gesù usa anche un altro verbo: “menō”,  qui è tradotto con “rimangano”. Sapete dove ha usato lo stesso verbo? Adesso ve lo mostro:

“Dimorate in me, e io dimorerò in voi.” (Giovanni 15:4)

Dimorare in Gesù, e “frutti che rimangano”. Di quale frutti sta parlando? Di frutti temporanei,  o stagionali,  o di frutti “perenni”?

Gesù vuole frutti che che “dimorino in eterno” che non finiscano mai...Questo significa portare altri alla salvezza

VI. L'amore porta altri alla salvezza

7° affermazione: affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. 

C'è un premio a tutto questo? Gesù dice di si... e è anche bello grande.

Mettere l'altro per primo, servire, ascoltare il Padre, portare altri alla salvezza, ci restituisce un rapporto intimo  col nostro Padre,  il quale ci esaudisce.

Se tu sei genitore,  sai cosa significhi la gioia di dare ai tuoi figli quello che più desiderano.

Ti ricordi i loro occhi estasiati quando aprivano il pacco a Natale, o al compleanno, e scoprivano che là dentro c'era proprio la cosa che desideravano tanto!

E, se sei genitore, sai anche che gran dolore era non poterglielo dare quando erano stati assolutamente disobbedienti, quando ti avevano fatto arrabbiare, quando avevano fatto di testa loro.

Tu avresti voluto... ma non potevi perché sai che non gli avrebbe fatto bene, non sarebbero cresciuti “dritti”, ma “storti”.

Sai perché provi quei sentimenti? Perché te li ha messi dentro colui che ne è l'origine. Dio è questo tipo di amore, Dio vuole premiarti in maniera assolutamente sovrabbondante rispetto ai tuoi meriti... Basta che tu risponda al comandamento dell'amore.

VII. L'amore mi rende gradito al Padre

“Ma, allora, se “faccio del bene” posso avere questo rapporto col Padre? Se le faccio, come dice Gesù, sono apposto?”

Ci sono tanti atei, c he hanno fatto cose stupende per gli uomini, spesso cose più grandi di persone che hanno dedicato la loro vita a Dio.

Vorrei poterti rispondere di si... Ci sono tante persone stupende che vorrei ritrovare un giorno...
ma purtroppo devo rispondere in un altro modo. “No. Non basta”

Non puoi passare nella “stanza del Padre”  se prima non sei passato per la “porta Gesù”, hai camminato sulla Via di Gesù:

“Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14:6)

L'amore è il traguardo, Gesù è la porta  e la via.

Preghiamo.

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13 ottobre 2019

Cos'è amore secondo Cristo? 1° parte | 13 Ottobre 2019 |

Quali sono le cose realmente importanti quando parti per un viaggio? Oppure, cosa ti colpisce di più in ciò che vedi e senti? Gesù ha le idee molto chiare circa cosa devi portare con te e cosa ti deve colpire come credente.
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Tempo di lettura: 8 min.
Tempo di ascolto audio/visione video: 33 min.

Oggi iniziamo una nuova serie di messaggi, dove vedremo le cose realmente importanti che Gesù vuole prendiamo per noi come credenti.

Ma prima di fare questo, foglio fare con voi un piccolo test:




Cosa vedete? Chi è che vede colonne? Chi è che vede profili di persone?









Provate ora con quest'altra foto.





Vedete,  è bastato “invertire” la foto, far diventare bianco quello che era nero e nero quello che era bianco per vedere qualcosa che alcuni non avevano visto.

Questo perché? Per due motivi principali:

a) ciascuno di noi è attratto da cose differenti alcuni sono più attratti dalle luci, altri sono più attratti dagli scuri.

e

b) il “tempo di latenza della retina”, ovvero la persistenza di un'immagine più l'immagine rimane stampata sulla nostra retina più conosceremo informazioni

Questo non accade solamente a livello visivo,  ma a qualsiasi altro livello sensoriale: vista, tatto, gusto, e soprattutto, udito.

Per poter capire una cosa  a fondo, la dobbiamo sentire più e più volte. Chi è che non ricorda le nottate intere a ripetere le capitali del mondo per l'interrogazione di geografia?

Secondo voi,  Chi è ti conosce di più in senso assoluto? Il tuo pastore? Dubito fortemente! Tuo fratello o tua sorella, se li hai? Forse. Tuo padre o tua madre? Probabile.

Ma non c'è un'altra persona al mondo che ti conosca meglio, che sappia come tu ed io funzioniamo se non chi ti ha creato.

Dio, Gesù, lo Spirito Santo ci conoscono meglio di ogni altro, e sanno come funzioniamo.

E' per questo che Gesù ha lasciato nel vangelo di Giovanni, nei capitoli che vanno dal 13 al 17 una sorta di “riassunto” di tutto ciò che aveva insegnato durante i tre anni precedenti.

Quando stai lasciando casa per un viaggio lungo, cosa fai? Ti dico quello che facciamo noi come famiglia: continuiamo a ripeterci  le cose importanti prima di partite: “Chiudi il gas” “metti fuori l'immondizia” (che puzza) “Ricordati del passaporto” (che non passi il controllo) “Ricordati del biglietto aereo” (che non ti fanno viaggiare) “Ricordati delle carte di credito”. (che non riesci a comperare nulla)

Sono le cose importanti: puoi scordare tutto il resto... ma quelle no!

Gesù nei capitoli da 13 a 17 del Vangelo di Giovanni fa la stessa cosa: usa delle “parole chiave”  e le ripete lungo tutto il suo discorso.

Il perché è presto detto: ci conosce, e sa che ognuno di noi è diverso e che ognuno di noi dimentica velocemente. Usa così queste parole chiave per mostrare diversi colori  perché vuole che colpiscano ciascuno che le ascolta facendole vedere in modo diverso per ciascuna sensibilità e perché ripetendole, rimangano come le cose “importanti” da prendere prima di un lungo viaggio, ovvero il viaggio assieme a lui come suoi figli.


  • Amare (31 volte), 
  • odiare (9), 
  • dimorare (11), 
  • glorificare (14)


Nelle prossime domeniche  seguiremo ciascuna di esse per capire le “cose importanti” che Gesù vuole che ricordiamo, e la serie si intitola “Le parole che restano: cosa vuole Gesù che tu ricordi?”

Che cos'è amore?

Iniziamo oggi con la parola più usata  contenuta nel capitolo 15 da 12 a 17: (31 volte in 4 capitoli).

Cerchiamo prima, però di definire cosa è “amore” secondo noi. Fate una lista di quello che per voi significa.

Vediamo adesso cosa è “amore” secondo Gesù:

"(12) Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.  (13)  Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici.  (14)  Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.  (15)  Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.  (16)  Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia.  (17)  Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.” (Giovanni 15:12-17)

Cosa dice Gesù dell'amore?

1 nuovo comandamento e 7 affermazioni chiave

# L'amore è un Comandamento

(12) Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.  
(17)  Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Gesù “attacca forte”, come ad un concerto rock: non ci sono “introduzioni” ouverture, preamboli,: dice sin dall'inizio la cosa più importante: “Io TI COMANDO”. Lo dice tre volte in cinque versetti all'inizio, al centro e alla fine della frase.

La parola usata in greco è “entolē”  che significa “stare dentro ad un limite definito”. L'amore per Gesù è un limite che tu ed io, se siamo suoi figli, non dobbiamo oltrepassare, ma dobbiamo vivere all'interno di esso. Gesù stava parlando a persone che conoscevano quella parola:  comandamento.

Chi aveva scritto  i dieci comandamenti? Dio in persona.

Dove erano stati scritti? Su tavole di pietra,  perché rimanessero come segno eterno.

Dove erano conservati? All'interno dell'Arca del Patto che era custodita al centro del Tempio di Gerusalemme, nel luogo “Santissimo.

Chi sta scrivendo quel nuovo comandamento? Gesù, il Figlio di Dio.

Dove ti sta chiedendo di scrivere questo nuovo comandamento Gesù? Nella tua vita, nei gesti quotidiani  che avrai con i tuoi fratelli e le tue sorelle.

Dove vuole che tu lo conservi? Dentro di te.

Noi siamo il tempio di Dio,  noi siamo l'arca del nuovo patto,  il nostro cuore è la tavola su cui scrivere i comandamenti di Gesù,  essi devono essere al centro del tempio che siamo noi.  L'amore deve essere al centro di noi stessi.

L'amore, dunque, non è un sentimento, ma un comandamento.

L'amore è quella cosa che, anche se tutto si perderà d te deve restare.

Quella cosa che devi portare assolutamente con te quando parti per il viaggio con Gesù. Senza la quale non puoi viaggiare, che se la dimentichi in casa puzza che se non la mostri non ti fanno entrare, che se la scordi non ti faranno volare che se non  ce l'hai assieme a te non potrai avere nulla.

Quali caratteristiche deve avere questo nuovo comandamento secondo Gesù?

Le 7 affermazioni chiave

1° affermazione: Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici.

Gesù da un esempio concreto  di cosa significhi amare: l'amore non è un sentimento, ma un'azione. Qualche capitolo indietro  aveva lavato loro i piedi e gli aveva detto

“Capite quello che vi ho fatto?  Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io.” (Giovanni 13:12b-15)

Lì aveva dato l'esempio  del “lavare i piedi” essere disposto a “toccare” le parti impure degli altri essere disposto a purificare l'altro. ora gli dice  “amare è dare se stesso, mettere l'altro per primo”

Tu potresti dirmi: “Mi stai chiedendo, Marco che per dimostrare amore devo necessariamente morire per l'altro? Cosa significa “dare la vita”?

Gesù l'ha fatto Gesù una volta, per tutti. Perché moriva Gesù? per venirci in aiuto, servirci.

Gesù non ti chiede di “morire” (altrimenti, come potresti servirlo?) ma di “far morire il tuo “ego” venire in aiuto dell'altro, servirlo, piuttosto che essere servito.

I. Il vero amore è mettere l'altro per primo

2° affermazione: Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.  

Amare Gesù è: certamente accettarlo come personale salvatore, certamente pregare e rivolgersi solo a lui, certamente leggere la sua Parola, certamente venire la domenica in chiesa... ma, soprattutto, fare le cose che lui ci comanda.

Essere amici di Gesù non è stare in un luogo, la chiesa, o fare dei riti a casa ma obbedire quando lui comanda. Siamo amici di Gesù?  Facciamo le cose che ci “comanda”?  Mettere l'atro per primo, dice Gesù, è buono... ma non basta: dovrai anche servirlo, se tu vuoi essere mio amico.

II. Il vero amore è servire l'altro

3° affermazione :Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore

Come deve essere questo “servizio”? Come quello di un “servo”? Obbedisco e basta?

Gesù ti dice: tu non sei più servo: lo sei stato, sotto la Legge: dovevi servire, sacrificare sugli altari, con la speranza di placare l'ira del Padre per i tuoi peccati...

Ma ora non sei più sotto la Legge...  ma sotto la Grazia. Non più schiavo della Legge di Dio
ma amico di Dio attraverso il mio sacrificio.

III. Il vero 'amore ci rende liberi

Fermiamoci qui per oggi: ma voglio anticipare una domanda che potresti farmi: Gesù sta parlando ai suoi discepoli, per cui di amore “gli uni per gli altri” riferito SOLO ai miei fratelli e sorelle in Cristo. Vero?

Vedremo nel prossimo messaggio come la tua famiglia in Cristo la chiesa locale sia la palestra dove formare i muscoli spirituali per portare l'amore di Gesù nel mondo.

Preghiamo.

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06 ottobre 2019

Il serpente di bronzo - Dove trovi l'antidoto al male del mondo? | 6 Ottobre 2019 |

Quale è la cura al male che trovo nel mondo? E' fissare la croce dove Cristo a pagato, una volta e per sempre i peccati di chi si affida a lui.

(Messaggio di Mario Forieri)
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”Il re cananeo di Arad, che abitava nella regione meridionale, avendo udito che Israele veniva per la via di Atarim, combattè contro Israele e fece alcuni prigionieri. Allora Israele fece un voto al Signore e disse: «Se tu dai nelle mie mani questo popolo, le loro città saranno da me votate allo sterminio». Il Signore ascoltò la voce d’Israele e gli diede nelle mani i Cananei; Israele votò allo  sterminio i Cananei e le loro città e a quel luogo fu messo il nome di Corma[a Poi gli Israeliti partirono dal monte Or, andarono verso il mar Rosso per fare il giro del paese di Edom; durante il viaggio il popolo si perse d’animo. Il popolo parlò contro Dio e contro Mosè, e disse: «Perché ci avete fatti salire fuori d’Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c’è né pane né acqua, e siamo nauseati di questo cibo tanto leggero». Allora il Signore mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti». E Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fòrgiati un serpente velenoso e mettilo sopra un’asta: chiunque sarà morso, se lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita. Poi i figli d’Israele partirono e si accamparono a Obot; e, dopo essere partiti da Obot, si accamparono a Iie-Abarim nel deserto che è di fronte a Moab dal lato dove sorge il sole.” (Numeri 21:1-11)

 “Mosè fece allora un serpente di bronzo e lo mise sopra un'asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, viveva.” (Numeri 21:9)

 “E come Mosé innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:14)

“Ora, [tutte] queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche.” (1 Corinzi 10:11)

“Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.” (2 Corinzi 5: 21)

“Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi poiché sta scritto: 'Maledetto chiunque è appeso al legno'.” (Galati 3: 13

“Parla ad Aaronne e ai suoi figli e di’ loro: “Voi benedirete così i figli d’Israele; direte loro: ‘Il Signore ti benedica e ti protegga! Il Signore faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio! Il Signore rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace!’.” (Numeri 6 :23 26)

“ (Re Ezekia) Rimosse gli alti luoghi, frantumò le colonne sacre, abbatté l'Ascerah e fece a pezzi il serpente di bronzo che Mosè aveva fatto, perché fino a quel tempo i figli d'Israele gli avevano offerto incenso e lo chiamò Nehushtan. “ (2 Re 18:1-4 )

“Ed io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me." (Giovanni 12:32)



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