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28 aprile 2019

Cosa significa tirarsi indietro da Cristo | 28 Aprile 2019 |

La vita di credenti è come scalare una montagna: se non vai avanti, rischi di scivolare verso dietro, e di morire durante l'ascesa. Bisogna conoscere i sintomi dello scivolare indietro per evitare questo male prima che sia troppo tardi.

Mario Forieri ci illustra sei sintomi che dimostrano che ci stiamo "tirando indietro"; perché prevenire è meglio che curare.

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PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO CLICCA SUL TITOLO “L'Eterno perciò si adirò con Salomone, perché il suo cuore si era allontanato dall'Eterno, il DIO d'Israele, che gli era apparso due volte...” (1Re 11:9 ND)

“Cosí il re Salomone superò in ricchezze e sapienza tutti i re della terra. E tutto il mondo cercava la presenza di Salomone per ascoltare la sapienza che DIO aveva messo nel suo cuore. E ognuno portava il suo dono: vasi d'argento, vasi d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli, una certa quantità ogni anno.” (1Re 10:23-25 ND)

“Poiché il mio popolo ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne rotte, che non tengono l'acqua.”  (Geremia 2:13 ND)

“Cerca di venire presto da me,  perché Dema mi ha lasciato, avendo amato il mondo presente, e se n'è andato a Tessalonica...” (2 Timoteo 4:9 ND)
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21 aprile 2019

La semplicità della Pasqua | 21 Aprile 2019 |

Pasqua è tornare a poter parlare col Padre. Dio ha fatto si che la salvezza fosse facile: basta che credi col cuore in Gesù e lo confessi con le tue labbra. Tutto qua. Sei pronto, sei pronta?
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Anche oggi voglio iniziare con una domanda: con che cosa ascolti la musica? Radio, tv, impianto+casse, cellulare? Si stima che oltre il 45% ascolti musica attraverso lo smartphone.

Si, ma con che cosa ascoltate?Quasi il 60% la ascolta con queste... le “cuffiette”.

Un tempo la musica si ascoltava assieme: attraverso la radio,o lo stereo, e se tu volevi parlare con chi stava ascoltando bastava entrare in camera.

E ora? Oramai il fatto di stare nella stessa stanza non ti assicura di certo il fatto di essere ascoltato. Spesso mi accade di parlare per buoni dieci minuti con i miei figli o con mia moglie per poi realizzare che avevano “le cuffiette su”... per cui... ho parlato al nulla! Alcuni hanno addirittura quelle che “cancellano” il suono all'esterno... ad esempio, mia moglie!

Cosa comporta questo? Che anche se vivi assieme, a pochi metri o anche centimetri, non è scontato che comunichi con l'altro!

Vorrei fare con voi un piccolo esperimento: prenderò uno di voi, gli metterò delle cuffiette con della musica e poi proverò a parlagli. Proviamo?

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Vedete, io ho chiesto cose semplici, un bicchiere d'acqua, una penna, un pezzo di carta... ho addirittura offerto 100 Euro... ma non è arrivato nulla anche se stavo di fronte alla persona.

Cosa abbiamo imparato dall'esperimento? Che per ricevere le cose che si desiderano: non basta chiedere,  ma deve esserci qualcuno che ci ascolta

Sapete, l'invenzione delle cuffiette è antichissima, sin dalla creazione.

Noi vivevamo a casa con nostro Padre in un posto chiamato “Eden”, lui ci chiedeva di fare alcune cose, di non farne altre, e noi eseguivamo da bravi figli...

Ma poi, a un certo punto, è spuntato un serpente che ci ha regalato... un paio di “cuffiette”... così che vivessimo assieme a nostro Padre, ma senza più ascoltarlo...

Quelle cuffiette si chiamano “peccato”, e le abbiamo conservate sino ai giorni nostri.

Ogni tanto, quando abbiamo davvero bisogno, allora togliamo le cuffiette, e proviamo a “sentite” le parole del Padre... ma spesso non accettiamo i suoi comandi, vorremmo qualcosa di diverso.

 “... i figli del tuo popolo discorrono di te presso le mura e sulle porte delle case; parlano l’uno con l’altro e ognuno con il suo fratello, e dicono: “Venite, prego, ad ascoltare la parola che proviene dal Signore!” … Ecco, tu sei per loro come la canzone d’amore di uno che ha una bella voce e sa suonare bene; essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica.” (Ezechiele 33:30,32)

Cosa faresti, se tu fossi padre  di un figlio che non ascolta, e anche quando ascolta,
non obbedisce?  Un figlio così, nessuno lo vuole e nessuno continua ad amarlo. Ma cone si comporta Dio?

“Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge e non seguiranno i miei decreti, se violeranno i miei statuti e non osserveranno i miei comandi, punirò con la verga la loro ribellione e con flagelli la loro colpa. Ma non annullerò il mio amore e alla mia fedeltà non verrò mai meno.” (Salmo 89:31-34 TILC)

Dio è diverso come Padre, non annulla il suo amore, e rimane federe al suo compito di Padre; chiude la porta della sua stanza... e attende.

La porta era rappresentata dalla cortina  che separava il luogo Santissimo,  dove era conservata l'Arca con le tavole dei Comandamenti dove una sola persona, una volta all'anno,  poteva entrare,  e sperare che il sacrificio fosse gradito...  altrimenti....

Ma Dio non voleva restare dietro la cortina, non voleva che la porta della sua stanza rimanesse chiusa per i suoi figli.

Ma il vero problema... erano le “cuffiette”.. Egli voleva aprire la porta, ma avere dei figli che lo ascoltassero; ascoltassero Lui, e non le parole del nemico.

Dio aveva un progetto:

“Io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo. Nessuno istruirà più il suo compagno o il proprio fratello, dicendo: 'Conoscete il Signore!', poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande,- dice il Signore. - Poiché io perdonerò la loro iniquità, non mi ricorderò del loro peccato”. (Geremia 31:33-34)

Non so chi di voi è padre o madre,  ma per me la gioia più grande  quando arrivavo a casa con i miei figli piccoli, era quella di sentire la voce  di parlare con loro... e lo è ancora!

Amo quando ridiamo assieme,  quando facciamo le cose assieme,  come vedere un film, o un video...

Mi piaceva  quando erano piccoli quando  chiedevano  cose che potevo fare per loro,  perché sapevo che lo avrei visti sorridere...

Avete fatto caso ai verbi che ho usato? Sentire, parlare, ridere, chiedere.

C'è una sola parola che definisce tutto questo nella Bibbia: pregare!

Dio bramava di sentire la nostra voce di parlare con noi, di ridere e scherzare con noi, e di darci le cose buone che gli chiediamo...  Ma tutto questo era impossibile...  l'unico che avrebbe potuto farlo, sarebbe stato un figlio obbediente, che non avesse mai messo le cuffiette, che avrebbe sempre ascoltato il Padre

E' per questo che è dovuto scendere Gesù, per togliere il “rumore” del peccato  che ci isolava dal Padre.

Nel suo ultimo discorso con i discepoli  (nei capitolo da 14 a 17 di Giovanni),  Gesù dice per 6 volte che parlava al Padre per loro,  ma che, da lì a poco,  loro stessi avrebbero potuto farlo direttamente:

“Allora potrete pregare nel mio nome e non ci sarà bisogno che sia io a chiedere al Padre per voi, perché lui stesso vi vuol bene, perché voi avete voluto bene a me e avete creduto che provengo dal Padre.” (Giovanni 16:26.27 PV)

Come sarebbe avvenuto tutto questo?  Come avrebbe tolto Gesù il rumore assordante del peccato dalle nostre orecchie?

Vorrei vedere assieme un video:

                                                   

Con quale cuore sei venuto, sei venuta qui oggi? Con il cuore  riconoscente di un figlio o di una figlia  che sa di poter parlare di nuovo faccia a faccia  con il proprio Creatore  grazie alla potenza del sangue che Gesù  ha versato sulla croce? Oppure  con un cuore dubbioso  che sia mai possibile parlare in modo diretto a Dio?

Con un cuore pronto a crescere  ascoltando la voce del Padre,  o con un cuore riluttante  che non crede di essere ben accetto  a un  Padre lontano e distaccato?

Con un cuore gioioso di chi ha capito  che la salvezza è a portata di mano, o con un cuore deluso,
perché ti saresti aspettato  “qualcosa un po' meno semplice, un po' più complesso” dei riti speciali,  un pellegrinaggio,  la salita di una scala in ginocchio.

Mi spiace, se ti ho deluso:  la salvezza è tutta qui, in un figlio che si rende obbediente al tuo posto  per sfilarti le cuffiette che usi ogni giorno quelle col rumore del peccato che ti isola dal Padre. Un padre che ti ama,  perché tu ami suo figlio.

La salvezza è semplice, tornare a parlare con Dio, essere suo figlio o sua figlia accettata ed amata è semplice:

“Se con le tue labbra dici agli altri che Gesù è il tuo Signore, e credi nel tuo cuore che Dio l'ha risuscitato dalla morte, sarai salvato.” (Romani 10:9)

La Pasqua è tutta in quel “se”;  in quelle due azioni che Dio ti chiede di fare oggi: una la devi fare con le tue labbra,  una col tuo cuore.

Una con la parte razionale di te,  una con la parte emotiva di te. Se credi che Gesù è realmente venuto per farti udire di nuovo la voce del Padre, se credi che è risorto dai morti per cancellare il rumore del tuo peccato, tra poco ti chiederò di dirlo: di girarti verso il tuo vicino, o la tua vicina,
e dirgli: Gesù è il Signore della tua vita.

Forse forse lo hai già fatto in passato; è un buon promemoria di chi sei  e di dove stai nel mondo.

Ma se non lo hai mai fatto ti prego, non uscire da questa stanza  senza averlo fatto.

“Ai piedi della croce io starò, contemplando la grandezza del tuo amore”...Metti la tua vita ai piedi della croce, e ricevi la grazia che ti salva.

Preghiamo.

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14 aprile 2019

Testimoniare Cristo oltre la "terra di nessuno" | 14 Aprile 2019 |


Dove vivi la tua vita di credente?  Vivi la tua battaglia quotidiana testimoniando Gesù agli altri, oppure nella "terra di nessuno", dove non c'è guerra, ma neppure testimonianza per Cristo?
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Come ogni settimana  voglio iniziare con una domanda: chi è che sa che cosa sia la “terra di nessuno”?

Anche se non la conoscete, posso assicuravi che, come credenti passiamo gran parte del nostro tempo nella “terra di nessuno”.

Vi spiego: la “terra di nessuno” è un termine militare. Nelle battaglie campali,  quando due eserciti si affrontano in campo aperto, c'è uno spazio che non appartiene né ad un esercito né all'altro esercito.

In questo spazio non accade nulla, e spesso è utilizzato dalla Croce Rossa  o da altri per andare a recuperare i feriti... Non succede nulla... fino a quando uno dei due non decide di attaccare.

Vi starete chiedendo:  “Cosa c'entra la terra di nessuno con me? Io non vivo in un posto dove c'è la guerra!”

Beh, sei proprio sicuro? Chissà perché, allora,  Paolo scrive questo agli Efesini:

“Prendete le armi che Dio vi dà, per poter resistere contro le manovre del diavolo. Infatti noi non dobbiamo lottare contro creature umane, ma contro spiriti maligni del mondo invisibile, contro autorità e potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso. Prendete allora le armi che Dio vi dà, per combattere, nel giorno della lotta, le forze del male e per saper resistere fino alla fine. (Efesini 6:11-13 TILC)

Paolo descrive una battaglia, tutte le armi e le armi da usare: Ma c'è un arma che ripete tre volte e che aggiunge, dobbiamo usare “sempre” “in ogni occasione”, e “senza stancarci” di usarla:

Pregate sempre: chiedete a Dio il suo aiuto in ogni occasione e in tutti i modi, guidati dallo Spirito Santo. Perciò state svegli e non stancatevi mai di pregare per tutto il popolo di Dio e anche per me.” (Efesini 6:18-19 TILC)

Nella “terra di nessuno ” non servono le armi... Perché è un posto dove io credo in Gesù, evito anche di peccare... e basta.

Sapete, per satana, i credenti, noi, siamo un “male necessario”: lui è in lotta con Dio,  qualche volta Dio ne guadagna qualcuno, altre volte è satana a guadagnarne qualcuno... ma alla fine si tratta di “percentuali”,  non di “battaglie” perse o vinte.

Sei nella “terra di nessuno” quando non fai NIENTE per satana... ma neppure per Dio!  E satana dice: “OK!l'infezione” è circoscritta!”

Ma se tu cominci  a parlare agli altri di Dio,   a pregare,  ad intercedere... allora la cosa si fa seria,  l'infezione rischia di diffondersi.

Questa si chiama “battaglia spirituale”.

Gesù conosce bene satana,  e oltre a chiamarlo “nemico”, “l'accusatore dei fratelli”,  lo chiama anche “ladro”:

“Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.” (Giovanni 10:10 PV)

Nella nostra società abbiamo imparato a “evitare” di chiamare le cose col loro nome, a “addolcire”,  smussare,  diluire.

Per cui un omicida in psicologia diventa una persona ammalata con tendenze omicide. Uno che va a prostitute  diventa un soggetto affetto da  erotomania. Non è più un uomo che agisce, non è più la persona che uccide, ma la sua “tendenza”: e questo giustifica l'accaduto. Non è colpa sua, ma della sua malattia.

Trasformiamo tutto in concetti astratti, filosofie, nascondendo invece  che ci sono persone realmente malvagie.

Gesù,  invece dice “no no, satana è una persona, è un ladro, e per vincere un ladro non ci vuole una filosofia, ci vuole un'altra persona, io, Gesù, il Cristo”.

Guardate la struttura della frase:

satana: RUBARE - AMMAZZARE - DISTRUGGERE
Gesù:  AVERE - VITA - ABBONDANZA


C'è una battaglia,  e non è un “modo di dire”,  è una guerra reale non tra bene e male, come categorie filosofiche, ma tra reali persone che fanno il male (rubano ammazzano, distruggono) e quelle che fanno il bene .

I quartieri generali sono lontano da qui, nel modo spirituale, ma il cui campo di battaglia è qui, sulla terra...dove siamo io, e te!

Se non ne sei convito, basta che apri qualsiasi sito di news online... vogliamo provarci?

Come combatte il nemico? Principalmente in tre modi:

  • a) Cercando di farsi vedere il meno possibile dal mondo  (“io non esisto”)
  • b) Cercando di tenere i credenti nella “terra di nessuno” (“io non sono pericoloso”)

e, solo quando i credenti diventano VERAMENTE PERICOLOSI

  • c) cercando di distruggere le loro vite. (“io sono più forte di Dio”)

Se guardate qualsiasi film di James Bond,  questo è il metodo che usa la “SPECTRE”

Sei spaventato? Sei spaventata? Non ce n'è ragione! Perché? Perché Dio ha organizzato con Gesù il più grande piano di recupero prigionieri  sia mai stato ideato.

“Infatti, il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e salvare quelli che erano perduti". (Luca 19:10 PV)

Come fa  Gesù per “recuperare” quelli perduti?

“Gesù, il Figlio di Dio, è venuto proprio per distruggere le opere del diavolo.” (1 Giovanni 3:8 TILC)

Perché satana non ha soldati, ma prigionieri  e alcuni li ha messi a lavorare per lui.

Gesù ti ama fino a morire per te, satana ti odia fino a volerti veder morire per lui!

Pietro ne parla  a un ufficiale romano di nome Cornelio:

“Senz'altro saprai che Gesù di Nazareth fu unto da Dio con lo Spirito Santo e con potenza, e che andava in giro facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano in potere del diavolo, perché Dio era con lui.” (Atti 10:38 PV)

Quale è il potere del diavolo? E'  dire :”Drogati, e ti sentirai meglio!". “Tradisci tua moglie e ti sentirai appagato!". “Opprimi  il tuo popolo e sarai potente!”.

Ma è anche sussurrare: “tu non vali niente”;“non troverai nessuno che ti ama”; “non uscirai mai dalla tua povertà”; “non potrai mai uscire dalla tua dipendenza”.

Gesù prendeva questo potere di satana  e lo girava a 180 gradi, liberando dalla schiavitù di una malattia,  di una dipendenza,  della fame e della povertà.

Tu potresti dirmi,  “Va bene, Marco, ma quello succedeva quando c'era Gesù.  Ora Lui è tornato dal Padre, io non posso fare tutto questo.”.

E' lì, che satana ti vuole... perché sei innocuo, perché sei innocua...

Sei credente, hai il potere di Cristo... ma vivi nella “terra di nessuno”.

"In tutta sincerità, vi dico che chi crede in me farà le stesse opere che faccio io, anzi ne farà di più grandi ancora.” (Giovanni 14:12 PV)

Gesù ha detto; “tutti quelli che sono pastori... anziani... diaconesse... missionari...” Non dice così... dice “chi crede”...

Se hai creduto in Gesù, TU farai le sue stesse opere... ma solo se decidi di andare in battaglia,
non di vivere nella “terra di nessuno.

Pietro continua così il colloquio col centurione in Atti:

“[Gesù] … ci ha comandato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è colui che è stato da Dio costituito giudice dei vivi e dei morti” (Atti 10:42)

Pietro stava parlando ad un centurione; a un soldato che era abituato al gergo militare, e che sapeva benissimo che un comando di un capo va rispettato... e che se non lo rispetti vai incontro al tribunale marziale, ovvero al plotone di esecuzione...e alla morte.

Non è un suggerimento; è' un comandamento:  quando noi annunciamo  e testimoniamo che Gesù è giudice,  stiamo distruggendo le fortezze del nemico.

Come fare?

Come vado in battaglia?  Quali armi mi porto dietro?  E soprattutto, da dove comincio?

“Io tornerò al Padre; e qualsiasi cosa chiederete nel mio nome, io la farò, affinché il Padre sia glorificato in me.” (Giovanni 14:13 PV)

Chiedere a Dio: noi lo chiamiamo in un altro modo: pregare!

Quando preghi esci dalla “terra di nessuno”,e vai all'attacco delle fortezze del maligno,e se non c'è chi prega non c'è battaglia, non c'è salvezza, non ci sono vite cambiate.

Vi ricordate come comincia la “preghiera perfetta”quella che ci ha lasciato Gesù:“Quando pregate dite:  Padre nostro “: abbiamo un padre che ci ama.

E vi ricordate come termina? "Ma liberaci dal maligno": abbiamo  il diavolo che ci odia.

Ma nel bel mezzo c'è la chiave di come possiamo sconfiggerlo: "Sia fatta la tua volontà ":  Quale è la volontà del Padre?

“Questa è la volontà di mio Padre: che chi conosce il Figlio e crede in lui abbia vita eterna.” (Giovanni 6:40 PV)

Se tu fai parte dell'esercito di Gesù non puoi rimanere nella “terra di nessuno”: se hai pregato “sia fatta la tua volontà”  almeno una volta nella tua vita hai anche pregato (anche se non lo hai capito) “Signore, mandami a farti conoscere dagli altri nel mondo”.

In questi quaranta giorni noi siamo stati uno “squadrone d'attacco” pregando tutti assieme per la nostra sfida per i nostri amici, per la nostra città per la chiesa nel mondo.

Invece di chiamarla 40 Giorni nella Preghiera,  avevo pensato di chiamarla “40 Giorni di guerra totale”.

Ha capito che sei in guerra, vero? Per cui, non stupirti se verrai attaccato o attaccata! Ti è capitato di pensare ” non è poi così importante pregare tutti i giorni”? Ti è capitato di pensare  “tanto la mia preghiera non è così efficace”? Ti è mai capitato di pensare: “tanto ci sono altri che pregheranno oggi”?

Questa è la maniera di attaccare di satana: satana è un “kamikaze”: non vincerà la guerra (lui l'ha già persa) ma cerca di fare il maggior danno possibile  al suo nemico.

Ripeto, satana ha realmente poche armi contro i figli di Dio, se tu decidi di scacciarlo lontano da te.

“Stupita, la gente si chiedeva: "In che consiste la potenza delle sue parole? Ha tanta autorità, che comanda i demoni, ed essi escono!" (Luca 4:26)

Tu hai autorità non solo di scacciare satana,  ma di fare quello che Gesù faceva, liberare dagli spiriti,  guarire dalle malattie, toccare  le vite degli altri, cambiare le vite degli altri.

Come uscire dalla terra di nessuno?

1. Scegli di ricevere autorità


“Colui che dimora in me, e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla.” (Giovanni 15:5)

Ammetti che non puoi lottare da solo contro il diavolo

Puoi provare con l'autodisciplina, puoi provare con la forza di volontà.  Non funzionano!

2. Scegli di essere protetto

“Ma Dio è fedele; egli vi renderà forti e vi proteggerà dagli attacchi del diavolo.” (2 Tessalonicesi 3:3 PV)

Chiedi la protezione del Padre.

Pregare è pericoloso,  solo se cerchiamo di farlo con le nostre forze. e non siamo protetti perché stiamo facendo qualcosa che distrugge le fortezze del maligno.

3. Scegli di scendere in battaglia

“Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato” (1 Timoteo 6:12a)

Dio si vuole servire di te per distruggere le fortezze del nemico. Sii costante nella preghiera e osserva come egli risponde ad essa.

4. Scegli di obbedire

"Sii pronto anche tu a soffrire per il vangelo, perché Dio te ne darà la forza." (2 Timoteo 1:8b PV)

Sii pronto ad obbedire al Signore nella tua vita anche se comporta impegno, qualche sofferenza (piccola o grande), ma che rimane “una momentanea leggera afflizione”  diceva Paolo 2 Corinzi 4:17

Non tornare indietro alle vecchie abitudini non tornare nella “terra di nessuno”.

Questa è una battaglia  che non devi affrontare da solo, o da sola, hai bisogno della tua chiesa, e hai bisogno di un piccolo gruppo  per supportati a vicenda.

Hai bisogno di essere in un “team” nella vita cristiana i “lupi solitari finiscono sempre sbranati. Fino a quando dovrai andare in battaglia? Semplicemente, sino alla prossima.

Dopo ogni battaglia vinta sii pronto,  sii pronta alla prossima.

E ricorda, fai parte dell'esercito  che ha già sconfitto satana...

Preghiamo

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07 aprile 2019

Intercedere per avvicinarli Padre | 7 Aprile 2019 |

Sei pronto, sei pronta ad essere un ponte tra il Trono della Grazia di Dio e coloro che non lo conoscono? Dio ti chiama ad "intercedere"!
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Anche oggi voglio iniziare con una domanda: perché preghiamo? Se Dio conosce ogni cosa, se sa di cosa ho bisogno ancor prima che glie lo chieda... perché devo chiedere? Non potrebbe fare tutto da solo?

Sapete, uno dei miei più grandi difetti è credere che alcune cose sono fatte bene solo se le faccio io.

Per alcune cose sono un bravo insegnante... o almeno così dicono. Per altre sono pessimo... perché non ho pazienza di spiegare, e quando anche lo spiego...  beh, faccio prima a farlo da solo che risparmio tempo e viene meglio!

E così, la persona a cui dovrei insegnare quella certa cosa, non capisce niente, è frustrata perché non lo saprà mai fare e probabilmente non mi chiederà mai più di fargli vedere come si fa qualcosa.

Dio è un insegnante migliore di  me! Dio sa fare tutto meglio di me, e di te... ma vuole comunque che partecipiamo  a quello che fa nelle nostre vite perché vuole che noi siamo coinvolti in ciò che lui fa.

Quando preghiamo diveniamo in un certo senso “collaboratori” di Dio nelle sue azioni; non lo dico io, ma Paolo:

“Noi siamo infatti collaboratori di Dio,” (1 Corinzi 3:9a)

Un'altra domanda:  Per cosa ci chiede di pregare Dio?  Ci chiede pregare solo per le nostre necessità? Certamente! Abbiamo visto le scorse volte che Gesù ci chiede di portare al Padre OGNI nostra necessità, OGNI nostra richiesta.

Ma devo chiedere solo per me? Perché, io so quello che mi serve, ma non so quello che serve agli altri.

Ma Dio mi chiede anche di pregare per gli altri:

“Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini.” (1 Timoteo 2:1)

Tu potresti dirmi  “OK. Marco, so che devo pregare per i miei fratelli e le mie sorelle in Cristo, non è una novità”. Io ti rispondo: Paolo non dice di pregare per i tuoi fratelli  e le tue sorelle... ma per TUTTI! Il che include anche chi non fa la volontà di Dio, ma anzi fa l'esatto contrario.

Perché dovrei pregare per “tutti”? Pregare per i figli e le figlie di Dio, va bene, ma pregare per chi uccide i figli di Dio, per chi ruba, per chi stupra... eh, quello no, eh! “Signore, posso pregare solo per quello buoni?”

Paolo usa una parola abbastanza “fuori moda” in questo versetto: “intercessioni”. Chi sa cosa significa?

C'è un libro nella Bibbia, quello del profeta Ezechiele dove Dio cerca specificatamente persone  che “intercedano” per il suo popolo. “Per quelli buoni, vero, Marco?” Eh, no. Non proprio per quelli buoni.

Contesto: Ezechiele abita  in Giuda inizia a parlare prima dell'esilio a Babilonia e continuerà durante l'esilio. Nel capitolo 22 siamo vicino alla distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor,  a cui seguirà la deportazione a Babilonia.

Come era il popolo di Dio in quel periodo? Come erano, ad esempio, i politici?

“Come i leoni ruggenti sbranano la preda, così i loro capi uccidono, s'impadroniscono di ricchezze e tesori, rendono vedove molte donne.”(Ezechiele 22:25 TILC)

Beh, almeno i sacerdoti, il clero sarà meglio:

“I loro sacerdoti violano le mie leggi, profanano i luoghi consacrati a me, confondono il sacro con il profano. Non insegnano la differenza tra puro e impuro e si rifiutano di rispettare il giorno del sabato. In conclusione non hanno nessun rispetto per me.” (Ezechiele 22:26 TILC)

E i profeti?  Quelli che dovevano insegnare  al popolo e ai sacerdoti la Parola di Dio? Almeno loro si salvano?

“I loro profeti coprono tutti questi delitti con una mano di calce, quando pretendono di avere visioni e predicono menzogne. Sostengono di parlare a nome di Dio, il Signore, ma io, il Signore, non ho parlato a loro.” (Ezechiele 22:28 TILC)

C'era all'epoca un “sodalizio”  tra politici, sacerdoti e insegnanti per ottenere il massimo utile personale.

Ma almeno nel popolo ci saranno persone oneste!

“Gli abitanti commettono violenze, rubano, opprimono i poveri e i deboli, maltrattano i forestieri contro ogni diritto” (Ezechiele 22:29 TILC)

Tutti erano corrotti,  politici, sacerdoti,  profeti,  e popolo...

Te la sentiresti di pregare per persone così? Io, sinceramente, no! Io pregherei piuttosto perché Dio li fulmini all'istante!

Ma Dio  stava cercando persone che pregassero appositamente per loro, che “intercedessero”  come dice Paolo.

“Ho cercato in mezzo a loro qualcuno che potesse costruire un muro di difesa, che potesse stare sulle brecce delle mura, per difendere il paese e per impedirmi di distruggerlo, ma non l'ho trovato.” (Ezechiele 22:30 TILC)

Dio stava cercando qualcuno che si arrampicasse sulle macerie di quella generazione,  avesse il coraggio di guardare negli occhi il proprio Signore.

Qualcuno che fosse un ponte  tra Dio e quella generazione corrotta... ma non c'era nessuno!

Dio dice: “di persone cosi, non ne ho trovate”... ma, un attimo, da chi lo fa dire?

Da Ezechiele! Lo fa dire da ALMENO UNO BUONO RIMASTO! Significa che persone cosi, persone che possano intercedere, persone che possano colmare lo spazio vuoto tra Dio e l'uomo CI SONO in ogni generazione... ma devono farsi avanti.

Devono avere il coraggio  di assumersi la propria responsabilità davanti a Dio, di rispondere alla sua chiamata, e di essere l'Ezechiele della loro generazione... e credimi, Ezechiele non era molto amato  e non aveva una vita facile in Giuda all'epoca!

A cosa ti ha fatto pensare  la descrizione di Giuda prima della deportazione  (politici, clero, insegnanti e popolo corrotti)? Se ti è suonata familiare con l'Italia, allora dovrebbe farti riflettere  sul fatto che Dio sta cercando qualcuno che stia sulle brecce qua in Italia; la chiamata di Dio non è solo per i pastori, gli anziani, i diaconi e le diaconesse... è per tutti... e anche per te.

Ma cosa significa “stare sulle brecce”? E' un gergo militare che gli israeliti conoscevano bene.

La parola originale per “breccia”  è “perets”  che significa “buco”, “spazio vuoto”, “interruzione” (in Italia è famosa la “breccia di Porta Pia” a Roma, il “buco” da cui entrarono le truppe per liberare Roma dal Papato).

Significa che quando il nemico  fa un buco nella fortificazione per entrare tu ci stai letteralmente sopra, per controllare che nessuno entri e che nessuno si avvicini senza sapere il pericolo di incontrare un nemico.

Ma in questo caso il buco era stato fatto da dentro,  l'aveva fatto il popolo, aveva distrutto l'alleanza con Dio, erano loro stessi a distruggere le protezioni  che Dio gli aveva fornito.

Questa è la nostra natura umana: Dio provvede tutto  perché noi possiamo vivere in pace, vita, cibo, protezione... ma noi “buchiamo il muro” col peccato.

Dio è santo,  vede il male,  e deve punire il male.

Ma allo stesso tempo è pieno di amore,  e cerca qualcuno che stia su quel buco che si chiama peccato e che dica a chi ci avvicina  “Attento! Stai alla larga da qua” .

Stare sulla breccia, stare nello spazio vuoto, per impedire, o tentare di impedire che altri si “infilino” nel buco del peccato, tutto questo si chiama “intercessione”.

Sapete però... c'è un problema, almeno in italiano con questa parola. Questa è definizione del vocabolario Garzanti:

”Intervento presso Dio, da parte di Cristo, della Madonna, dei Santi, a favore di una persona vivente o defunta”

In Italia, chi intercede,  secondo il Garzanti è (in ordine di apparizione): Gesù, la Madonna, i Santi...  (attenzione alla lettera maiuscola... sta parlando dei Santi del calendario) Sono loro che intercedono...  noi possiamo fare a meno,  siamo “sgravati” dall'obbligo...

Sul primo che intercede siamo tutti d'accordo; 1 Giovanni 2:1 dice che   “ noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto.” (1 Gv 2:1)  ma Dio non cerca madonne e Santi con la lettera maiuscola (quelli del calendario) ma cerca donne e “santi” con la lettera minuscola persone “normali”  ma “distinte, separate, messe da una parte (è questo il significato di “santo”) per intercedere.

Cerca persone che stiano in mezzo,  stiano nel “buco” provocato dal peccato che presentino a Dio le richieste  che altri non sanno  o non vogliono chiedere.

Colui che intercede  è come se allungasse quanto può le proprie braccia  e mettesse una mano sul Trono di Dio,  e l'altra  sulla spalla delle persone,  per colmare la distanza.

Chi intercede sta in mezzo  tra l'infinito amore di Dio  e il peccato... non è una posizione comoda!

Ezechiele non era comodo... ma intercedeva per il suo popolo. Abraamo non era comodo, ma intercedeva per il suo popolo. Mosè non era comodo, ma intercedeva per il suo popolo.

Cosa brami di più, stare comodo, stare comoda, o vedere le persone accettare Cristo  nel tuo posto di lavoro, nella tua scuola, nella tua città... nella tua nazione?

Per un lungo tempo io non ho mai interceduto, non ho mai pregato per per colmare lo spazio vuoto... pregavo “per gli affari miei”, per la mia famiglia,  il mio lavoro,  i miei amici più stretti,  ma ci credevo che quelle preghiere p potessero cambiare realmente il coro della storia?

Pensavo : ”Dio sa di cosa hanno bisogno, gli altri, può agire senza il mio suggerimento”.

Poi ho VISTO il potere della preghiera in azione nella mia vita... durante il viaggio in Zimbabwe.

Ogni cosa accadeva dopo che persone  che io non conoscevo e che non conoscevano me avevano INTERCEDUTO!

E io non riuscivo a credere  che le preghiere di persane che neppure conoscevo potevano modificare  la mia storia, i miei eventi!

Sii onesto, sii onesta:  ci credi per davvero che le TUE preghiere  possano cambiare il corso degli avvenimenti  per le persone per cui stai pregando?

Dio non cerca uno o una “perfetta”, ma cerca uno o una “disponibile” ad intercedere.

Se Dio avesse trovato altri Ezechiele, altre persone disponibili ad intercedere, è possibile che Giuda non avrebbe mai visto Babilonia.

Ti ripeto: tieni più alla tua comodità o a vedere Cristo regnare sulla tua nazione?

Dio sta cercando anche oggi chi stia sulle brecce, chi stia sul buco chi interceda per l'Italia e per gli italiani.

Ed ha te, come sua sentinella... ma se tu non lo fai... Dio (dice in Ezechiele) non potrà benedire.

Ciò non significa che vedrai sempre i risultati: alcune volte lo riceverai come premio  (come è accaduto a noi in Zimbabwe),  altre volte pregherai per giorni, mesi, anni,  senza che sembri accadere nulla..

Dio è comunque al lavoro,  e non è detto che il lavoro sia lungo  quanto la tua vita terrena

E' possibile che tu semini attraverso l'intercessione ed altri raccoglieranno a tempo debito. Non sta a te decidere: se tu hai fede e pazienza di intercedere  senza aspettare di vedere il risultato, Gesù si servirà di te per opere  che tu nemmeno puoi immaginare.

Pensa a chi stava ascoltando Gesù quando diceva queste parole:

“Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola” (Giovanni 17:20 PV)

Pensi che gli Apostoli  abbiano compreso in quel momento cosa sarebbe successo nel mondo anche attraverso la loro intercessione?

Noi siamo il frutto di coloro che hanno interceduto con fede senza aspettarsi di vedere e rinunciando ad una vita “più comoda”.

Ti ripeto le domande che ti ho fatto all'inizio: a cosa serve pregare e per cosa dovrei pregare? Serve a chiedere a Dio ciò di cui hai bisogno, ma serve anche a riempire lo spazio vuoto tra l'amore di Dio e il peccato del mondo. Serve anche per intercedere per coloro che sono distanti da Dio.

Dio cerca chi stia sulla breccia, Dio cerca chi stia sul buco nel muro  creato dal peccato, e colmi lo spazio tra Dio e chi non lo conosce.

Paolo dice che tu sei il “collaboratore di Dio” che sei lo strumento che Dio ha deciso di usare  per per colmare la distanza,  per stare nello spazio,  per mettere una mano sul trono di Dio  e l'altra sulla spalla di uomini e donne  che Dio vuole lo accettino, per portare benedizione,  piuttosto che giudizio.

Come fare? 

Come posso essere un ponte per gli amici per cui prego? Come posso “intercedere” per loro?

1. Prega che Dio li avvicini a Gesù

Gesù ha detto questo:

"È per questo che ho detto che nessuno può venire da me, se non gli viene dato dal Padre". (Giovanni 6:65 PV)

2. Prega che possano comprendere il messaggio di Gesù

C'è differenza tra “ho capito”  è “ADESSO ho capito”!  Il maligno proverà in tutte le maniere  a stoppare, annacquare,  corrompere la parola di Dio.

“Tieni lontana da me la via della menzogna e, nella tua grazia, fammi comprendere la tua legge.” (Salmo 119:29)

Prega che sia Dio sia mosso dalla tua fede nel pregare  e che sia Lui a proteggerla  e a dare ai tuoi amici una capacità di capire speciale.

3. Prega che i loro occhi siano aperti per vedere Dio

Anche qui, la nostra battaglia è contro il Nemico: Paolo dice così:

“[Satana,] il dio di questo mondo corrotto li ha resi ciechi, incapaci di vedere la gloriosa luce del vangelo che splende su di loro, incapaci di comprendere il meraviglioso messaggio della gloria di Cristo, immagine di Dio. (2 Corinzi 4:4 PV)

Prega che Dio gli faccia vedere chiaramente che gli dia nuovi occhi spirituali e nuove orecchi per ascoltare la Sua voce.

Conclusione

Vorrei che ti alzi,  stendi le braccia,  tocca le spalle del tuo vicino.

Tu sei questo. Tu puoi essere questo: un ponte tra il Trono della grazia di Dio e coloro che non lo conoscono per  riempire lo spazio vuoto  tra il trono di Dio e i tuoi amici.

Preghiamo.

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