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25 dicembre 2018

Il miracolo del dono - I miracoli che porta il Natale 4° parte | 25 Dicembre 2018 |

Il Natale porta un dono d'amore... ma che va condiviso. altrimenti non ha valore.---

Sapete, da bambino,  quando ero molto piccolo, io ho fatto sempre un bel po' di confusione tra personaggi del presepe e quelli di altre tradizioni che non c'entravano molto  con il Natale cristiano.

Non capivo mai se la Befana  la dovevo mettere sulla stalla al posto della cometa e se Babbo Natale andava messo assieme ai re Magi. E pensavo che Babbo Natale e la Befana fossero marito e moglie.

Però già sapevo  dove mettere il bue e l'asinello, Maria e Giuseppe, e ovviamente “la mangiatoia” rigorosamente vuota fino alla mezzanotte del 24 per poi mettere il “bambinello”.

Questo succedeva quando ero davvero piccolo, perché poi, gia a sette/otto anni alcune persone “sante” mi avevano spiegato cosa stavo festeggiando, ma soprattutto “chi” stavo festeggiando.

Mi spiegarono che il Natale  è Natale perché è la storia di un dono.

Chi stiamo festeggiando a Natale? Quale è il centro della festa  per la maggioranza delle persone?

Vorrei vedere assieme a voi un filmato.



Vi siete mai chiesti, cosa abbia a che fare il Natale  con i doni? Chi ha iniziato la tradizione di scambiarsi doni a Natale? Certamente si...  ma rinfreschiamoci la memoria oggi!

Leggiamo Giovanni 1:

“E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi... Infatti dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia” (Giovanni 1:14,16) 

La parola che Giovanni usa per “grazia”  è  “charis” che in greco significa sì grazia, ma anche “favore, elargizione, dono”: per cui se rileggiamo il versetto di Giovanni, sappiamo che dalla Parola fatta carne, da Gesù, “noi tutti abbiamo ricevuto dono su dono”.

Il primo che ha iniziato la tradizione dei doni a Natale, è proprio il nostro Padre Celeste.

Il Natale non è un solo miracolo, è una serie di miracoli uno dopo l'altro, e in questa serie  ne abbiamo visto solo quattro.

Il miracolo del “momento giusto” Gesù è venuto nel momento giusto della storia del mondo quando poteva essere maggiormente ascoltati da tutti.

Il miracolo del “segno”: Gesù è venuto come “segno” affinché tutti, anche i sordi spirituali potessero capirlo.

Il miracolo del “come”: Gesù è venuto come un essere umano  debole e indifeso, affinché potesse parlare a tutti, partendo dai più umili  e arrivando ai potenti.

E oggi vediamo il miracolo del “dono”.

Che tipo di dono ci ha fatto Dio attraverso Gesù? Quali sono le caratteristiche  che lo contraddistinguono?

Nel video il “dono stupendo” veniva apprezzato per varie caratteristiche: Il colore, il profumo, e, anche se non è detto  ma possiamo immaginare,  la forma...

Quale è il colore, il profumo, la forma del dono di Dio?

Nel Vangelo di Giovanni  è Gesù stesso stesso  ci indica la forma, il colore, il profumo del dono che Dio ci fa a Natale:

1. Dio ci dona il “pane”

“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. 
(Giovanni 6:35)

Dio a Natale ci dona qualcosa che possa sfamare una volta e per sempre la nostra fame spirituale, la nostra sete di giustizia.

2. Dio ci dona la “luce”

“Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.” (Giovanni 8:12)

Dio a Natale ci dona una luce perché possiamo vedere perché la nostra paura del buio, dell'incertezza, possa essere spazzata via per sempre.

3. Dio ci dona la “porta”

“In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.” (Giovanni 10:7) 

Dio a Natale ci dona un posto sicuro in cui stare, una casa dove riposare, e una porta certa tramite cui entrare, sempre aperta.

4. Dio ci dona il “pastore

“Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore.” (Giovanni 10:11)

Dio a Natale ci dona una guida sicura, qualcuno che non si addormenterà mai, ma che veglierà su di te per guidarti, proteggerti, a costo della sua stessa vita.

5. Dio ci dona la “resurrezione”

“Io sono la risurrezione e la vita.” (Giovanni 11:25)

Dio a Natale ci dona la vittoria sulla morte fisica, sulle malattie, sull'appassire negli anni, perché Gesù ha sconfitto la morte.

6. Dio ci dona la “via”

“Io sono la via, la verità e la vita” (Giovanni 14:6)

Dio a Natale ci dona non solo un percorso sicuro, una strada che lui conosce, una via vera,  ma l'autobus, la nave, l'aereo, dove noi viaggiamo protetti all'interno del suo amore, dell'amore di Gesù verso una nuova vita.

7. Dio ci dona la “vite”

“Io sono la vera vite, voi siete i tralci” (Giovanni 15:5a)

La vite è la pianta tipica del nostro paese;  La vite è una pianta forte   perché riesce a resistere agli inverni più duri,  alla siccità, ai parassiti.

Le parti delicate, sono i tralci, Gesù è la vera vite, colui che da solo  sostiene e alimenta i tralci, il tronco a cui puoi connettere la tua vita, quello che ti darà nutrimento e forza.

Il Natale è la storia di un dono, dato da un Padre che ama suo figlio, che ama sua figlia.

Cosa stavi aspettando a Natale? Hai ricevuto il dono  che cambia la tua vita... o semplicemente una borsa rossa? Forse pensi che una borsa rossa  ti renderà felice,  è quella che hai da sempre atteso, che non ti serve un dono differente...

Ma abbiamo letto solo una parte del versetto 5 di Giovanni 15...

“Colui che dimora in me, e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla.” (Giovanni 15:5b)

Il dono che Dio ha mandato è un dono prezioso, di cui non possiamo fare a meno...

Ma, soprattutto, è un dono d'amore.

“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio.” (Giovanni 3:16a)

Come hai festeggiato,  come festeggi questo Natale?

Lo hai riempito di regali, lo hai riempito di simboli, il presepe, le stelle, i nastri, oppure lo hai riempito d'amore?

C'è una bella poesia romanesca che parla del Natale:

Er presepio

Ve ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…

Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.

La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.

Trilussa


Il Natale, dice Trilussa, senza l'amore  “è “canfrusaja”...  che nun c'ha valore.”

Se vuoi festeggiare davvero il Natale accetta l'azione d'amore  con cui Dio ti ha amato, con cui Dio ti ha amata: Gesù che scende per essere dono d'amore.

Vivi nel suo amore, dimora nel suo amore... ma passalo agli altri, se no, è “cianfrusaja, che nun c'ha valore”

Buon Natale.
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