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28 febbraio 2016

Che cosa è l'amore? | 28 Febbraio 2016 |

Che cosa è l'amore? Quali forme prende e come modifica la vita di chi crede? Amy Williams guida la nostra chiesa a scoprire attraverso una serie di versetti quali siano le caratteristiche dell'amore vero.
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(Non esistendo un "testo" della predicazione di oggi, essendo "costruita" sulle testimonianze dei singoli membri, legate assieme dai testi letti da Amy, quello che segue non si riferisce alla predicazione, ma sono solamente alcuni appunti del pastore circa i versetti usati.)

Romani 5:8 Dio invece mostra il proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

Dio è un dio di “azione”: non gli è bastato amarmi a distanza, ma ha “agito” mandando Cristo a morire pe me.

1 Giovanni 4:7 Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. 

L'amore è il segno che siamo nati da Dio, che facciamo parte della sua famiglia, e che portiamo nel nostro DNA la sua caratteristica principale.

Giovanni 14:23 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio lo amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. 

La Parola di Dio è un atto d'amore tramite cui ci viene indicata la via giusta da seguire. Se la mettiamo in pratica, avremo per compagni di viaggio il Padre e il Figlio.

1 Corinzi 13:4 L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; {l’amore} non si vanta, non si gonfia,

Colui che ama mette se stesso indietro e pone l'altro in prima fila.

Romani 5:5 Or la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato. 

L'agente dell'amore è lo Spirito Santo, Dio in me, che mi aiuta ad applicare alla mia vita quotidiana la legge dell'amore che Dio ha messo all'interno di me come nuova creatura.

Deuteronomio 6:5 Tu amerai dunque il Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze. 

Per amare Dio non basta il cuore, non basta l'anima: è necessario anche mettere a disposizione le nostre energie umane per raggiungerlo.

1 Giovanni 4:16 Noi abbiamo conosciuto l’amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto. Dio è amore; e chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. 

L'amore di Dio è evidente, ma non è sufficiente a far si che sia inteso come atto d'amore e non come casualità o fortuna: bisogna credere che è Dio che agisce con amore verso di noi.

1 Giovanni 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 

L'amore è il segno che abbiamo un rapporto personale con Dio.

Giovanni 15: 9 Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore. 

Gesù ha riversato l'amore del Padre su di noi: se non fosse venuto, l'amore sarebbe rimasto distante da me e da te.

Geremia 31:3 Da tempi lontani il Signore mi è apparso. «Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà. 

L'amore di Dio non è “a tempo”: è “fuori dal tempo”, è semplicemente eterno.

Sofonia 3:17 Il Signore, il tuo Dio, è in mezzo a te, come un potente che salva. Egli si rallegrerà con gran gioia per causa tua; si acqueterà nel suo amore, esulterà per causa tua con grida di gioia

Dio piange nei miei pianti e gioisce nelle mie risa. Mi è accanto sia quando soffro che quando sono felice; ma la sua gioia è enorme tanto da farlo gridare quando faccio ciò che lui vuole io faccia.

Giovanni 15:10 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. 

Gesù è venuto a dare l'esempio di come sia effettivamente possibile non solo parlare d'amore, ma praticarlo obbedendo ai comandamenti.

1 Giovanni 3:16 Da questo abbiamo conosciuto l’amore: egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli.

Se seguiamo Cristo, dobbiamo agire in amore verso gli altri esattamente come Gesù ha fatto per noi.

1 Giovanni 4;18 Nell’amore non c’è paura; anzi, l’amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell’amore. 

Non posso essere impaurito da ciò che mi accadrà se sto praticando l'amore. Più amo, meno paura ho. E meno paura ho, e più amo.

Apocalisse 3:19 Tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo; sii dunque zelante e ravvediti.

Quando Dio ci riprende è perché ci ama di un amore infinito, e non vuole che ci facciamo del male: è quello che anche noi, in maniera imperfetta, facciamo coi nostri figli.

1 Giovanni 3:1 Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. 

Dio ha voluto manifestare il suo amore all'uomo, facendosi conoscere e riconoscere: ma non tutti lo hanno riconosciuto.

2 Corinzi 5:14 Infatti l’amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono.

Noi siamo morti per amore assieme a Cristo: questo è l'estremo atto d'amore.

1 Giovanni 4:10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. 

Nulla sarebbe accaduto se prima non fosse stato Dio ad amarci. E' lui che ha cominciato, non noi.

Proverbi 8:17 Io amo quelli che mi amano, e quelli che mi cercano mi trovano. 

Se sto cercando amore nella mia vita, sarà facile che incontri Dio, perché lui è la fonte di tutto l'amore possibile.

1 Giovanni 4:9 In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo.

L'amore di Dio non è nascosto, ma è manifesto.



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21 febbraio 2016

A cosa serve il mio dare? | 21 Febbraio 2016 |

Perché dovrei dare i miei soldi alla chiesa locale? E a cosa servono i miei soldi? Il Nuovo Testamento svela che i soldi che Dio ti ha concesso possono essere strumento per proclamare il Vangelo agli altri.
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Ci eravamo lasciati due settimane fa parlando dello stress che provocano i soldi, sia che non ci sono sia che ci sono.

E avevamo visto che Gesù ha parlato moltissimo dei soldi,  più di Paradiso e Inferno, e che ha una strategia economica per noi per liberaci da questo stress, investendo i nostri averi non solo su di noi, ma anche sull'opera di Dio - la chiesa -, riponendo la nostra sicurezza in Dio e non nei soldi, sviluppando un cuore disposto a dare anche se ho poco,  perché se testimonio Gesù con la mia vita Dio provvederà per me.

Fra due settimane vedremo di più sulla strategia da seguire; ci sono cinque metodi pratici per avere meno stress con le nostre finanze.

Ma questa volta voglio sfatare un altro “mito” che gira nelle chiese: l'altra volta era quello che dice che Gesù non parlava di soldi,  ma di cose più spirituali, più elevate; ma invece più della metà delle sue parabile parlano di soldi, di beni e di averi.

Il mito di questa settimana è il seguente:  “Non dobbiamo più dare soldi a Dio perché non siamo sotto la Legge ma sotto la Grazia.” Per cui: “Niente più decima, niente più offerte,  niente più collette, magari qualche piccolo “contributo spese” di tanto in tanto, ma fuori le mani delle chiese dal mio portafoglio!”.

Davvero Gesù ha detto questo? Davvero ha detto che la Legge - TUTTA LA LEGGE -  la “Torah”, ovvero i primi cinque Libri della Bibbia,  Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio,  non valgono più e possiamo farne a meno?

Vediamo quello che dice Gesù nel “sermone sul monte”:

“Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire, ma per portare a compimento.” (Matteo 5:17)

Sottolineate la frase  “portare a compimento”: nell'originale greco è un'unica parola , “pleroo”, che significa si finire, completare, ma significa anche “riempire fino al bordo”, esattamente quello che facciamo noi  con una bottiglia  di acqua  quando la portiamo via per stare una giornata fuori: la “riempiamo fino al bordo.

Rileggiamo allora il versetto sostituendo “compimento”:

“Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire, ma per riempirla fino al bordo.” (Matteo 5:17)

Gesù sta dicendo una cosa precisa: “Io non sono venuto a svuotare la Legge, ma sono venuto a riempirla fino al bordo, a renderla completa, a innalzare il livello da qua a qua.”

Gesù non è venuto a cambiare gli “standard della Legge, ma a innalzarli. Non è venuto a svuotare la bottiglia, ma riempirla fino al bordo.

E cosa succede quando tu “aggiungi” alla tua bottiglia altro liquido? Che i due liquidi si mescolano l'uno con l'altro, divenendo un tutt'uno.

Vediamo tre esempi, sempre tratti dal “sermone sul monte”.

“Voi avete udito che fu detto agli antichi: “Non uccidere; chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale”;  ma io vi dico: chiunque si adira contro suo fratello sarà sottoposto al tribunale.” (Matteo 5:21-22a)

Gesù cita il 6° comandamento, e ne innalza lo standard:


Livello della Legge
Livello della Grazia
“Non uccidere” “Non ti devi nemmeno adirare”

“Voi avete udito che fu detto: “Non commettere adulterio”. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” (Matteo 5:27-28)

Gesù fa lo stesso col 7°:

Livello della Legge
Livello della Grazia
“Non tradire il tuo coniuge” “Non devi guardare nemmeno altre/altri”

“Avete anche udito che fu detto agli antichi: “Non giurare il falso; da’ al Signore quello che gli hai promesso con giuramento”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio.” (Matteo 5:33-34)

Idem con il 9°:

Livello della Legge
Livello della Grazia
“Non giurare il falso” “Non giurare affatto”
Cosa dice, allora Gesù della decima?

“Voi date in offerta al Tempio la decima parte anche di piante aromatiche come la menta, l'aneto e il cumino; ma poi trascurate i punti più importanti della legge di Dio: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste sono le cose da fare, anche senza trascurare le altre.” (Matteo 23:23 TILC)

Applichiamo lo stesso metodo applicato prima:

Livello della Legge
Livello della Grazia
“Dai la decima” “Sii giusto, misericordioso e fedele senza dimenticare di dare la decima””

Gesù sta dicendo: “Non devi dare “solo” la decima”, anzi, non devi trascurare di darla, ma la decima “è poco” devi dare anche quelle cose che ti costano di più, quelle che ti richiedono impegno personale , quelle che non ti vengono per nulla naturali da dare.”

Davide un giorno voleva offrire qualcosa a Dio per far cessare una pestilenza: la persona che li possedeva li offrì gratis al suo re, ma Davide rispose questo:

Non offrirò al SIGNORE, al mio Dio, olocausti che non mi costino nulla. Davide comprò l’aia e i buoi per cinquanta sicli d’argento.“ (2 Samuele 24:24)

Davide stava dicendo: “Il mio Dio vale più di ogni altra cosa, molto più dei miei denari. IO non troverò “scorciatoie”;  se c'è da investire ciò che ho per la gloria di Dio, io lo faccio...”

Ma tu potresti dirmi: “Eh, ma è scritto di dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. I soldi sono del mondo, le opere buone, invece sono di Dio. Io do i miei soldi allo stato e il mio impegno alla chiesa.! Sono a posto.”

Vediamo un attimo questo famoso brano:

“Allora i farisei si ritirarono e tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nelle sue parole.  E gli mandarono i loro discepoli con gli erodiani a dirgli: «Maestro, noi sappiamo che sei sincero e insegni la via di Dio secondo verità, e non hai riguardi per nessuno perché non badi all’apparenza delle persone.  Dicci dunque: che te ne pare? È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?»  Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, disse: «Perché mi tentate, ipocriti? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli porsero un denaro.  Ed egli domandò loro: «Di chi è questa effigie e questa iscrizione?»  Gli risposero: «Di Cesare». E Gesù disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio». “ (Matteo 22:15:21)

Questo passo è spesso usato per affermare che allo stato vanno pagate le tasse, a Dio va dato l'impegno personale, la fede, il venire in chiesa.

C'è una parola ripetuta due volte nel testo:  una volta detta dai farisei e ripetuta da Gesù:“tributo”. Questa parola indicava  ESCLUSIVAMENTE i soldi da dare agli invasori Romani.

Al tempo di Gesù in Israele coesistevano due monete: quelle Romane, usate solo per pagare i Romani
e quelle Ebree, usate tutti i giorni per comperare. Al tempio si poteva dare l'offerta e la decima solo con le monete Ebree difatti nei cortili del tempio c'erano i cambiavalute  (quelli a cui Gesù rovescerà i banchi) che si occupavano di convertire le monete Romane o quelle di altri paesi in monete Ebree.

Gesù stava parlando con ebrei, che usavano solamente monete ebree, se non per pagare gli odiati Romani; prende la moneta con su impresso il volto dell'Imperatore Romano e dice: “I soldi con questo qua sopra non sono di Dio; restituiteli pure a chi li ha coniati; ma gli altri soldi, quelli con cui pagate tutti i giorni il latte, il pane e le erbe, quelli li dovete dare a Dio, perché a lui appartengono.

Gesù fissa due principi importanti:

  • le tasse vanno pagate, anche se al governate c'è un dittatore,
  • il Tempio va pagato, perché i tuoi soldi non sono tuoi, ma sono di Dio.

Ma tu potresti dirmi :”Ma  a cosa servono i miei soldi, Marco, se io già  li do alla missione tale e all'orfanotrofio tal altro?”

Io ti risponderei “Certo, stai facendo una buona cosa...  ma ti voglio illustrate perché servono i tuoi soldi nella chiesa locale così come  è illustrato nel Nuovo Testamento.

1. I miei soldi servono perché sia predicato il Vangelo

“Con (Gesù) vi erano i dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti maligni e da malattie: Maria, detta Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, l'amministratore di Erode; Susanna e molte altre che assistevano Gesù e i dodici con i loro beni. (Luca 8:2-3)

La parola “beni” è la stessa che Gesù ha usato in due parabole che trattavano di “soldi”,  quella del “tesoro in Cielo” di Matteo 19 e quella dei “talenti” di Matteo 25.

Le donne erano assieme a Gesù e ai discepoli; il nucleo della prima chiesa evangelistica e pagavano per sostentare Gesù e i dodici, la loro chiesa, e permettergli di continuare nell'insegnamento e nella predicazione del Vangelo.

I tuoi soldi servono affinché la tua chiesa possa continuare a nutrire spiritualmente te  e quelli che entreranno la porta di questa sala.

Nessuno dei responsabili di questa chiesa percepisce uno stipendio, ma le spese di tenere una struttura come questa aperta sono nondimeno enormi. Più tu dai, più la tua chiesa sarà capace di parlare agli altri di Gesù.

2. I miei soldi servono per le esigenze dentro la chiesa

“Tutti quelli che possedevano poderi o case li vendevano, portavano l'importo delle cose vendute, e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi, veniva distribuito a ciascuno, secondo il bisogno.” (Atti 4:34b-35)

Sottolineate la parola “importo”: le vendite fruttavano “soldi”,  che venivano divisi all'interno della chiesa locale per le esigenze ,  anche “logistiche” all'interno della chiesa locale. Sappiamo che i credenti invitavano amici a mangiare nelle case per evangelizzarli, parte di quei soldi saranno stati spesi per i cibi, le stuoie, i lumi.

Alcune volte la chiesa ha aiutato membri in difficoltà con offerte di cibi o vestiti, altri hanno offerto di pagare per loro lavori; la nostra chiesa preferisce (tranne casi eccezionali) “fare” azioni d'amore con i soldi, piuttosto che dare semplicemente soldi.

Più dai, più la tua chiesa sarà capace di aiutare i membri in difficoltà e di raggiungere i non credenti con atti d'amore, come i soldi che abbiamo dato alle persone di Montefiascone per l'incendio delle loro case

3. I miei soldi servono per le esigenze di altre chiese

Quanto poi alla colletta per i santi, come ho ordinato alle chiese di Galazia, così fate anche voi. “ Ogni primo giorno della settimana ciascuno di voi, a casa, metta da parte quello che potrà secondo la prosperità concessagli, affinché, quando verrò, non ci siano più collette da fare” (1 Corinzi 16:1-2)

Qui abbiamo Paolo che raccomanda una colletta per i “santi”, e Paolo si riferiva alle persone povere nelle chiese della  Giudea. I soldi che i credenti avevano raccolto nella loro chiesa locale venivano utilizzati a favore di altri credenti di altre chiese nella necessità.

E Paolo introduce anche un concetto nuovo del dare: non si parla più di “dare la decima parte” ma di dare “secondo la prosperità concessa”. Paolo non dice che la decima è abolita, ma che sotto la Grazia devi dare anche di più, se puoi.

Più dai, più la tua chiesa sarà capace di sostenere missionari che operano in altre chiese, come Giuseppe e Annarita in Zimbabwe, o di sostenere organizzazioni che aiutano i poveri come Compassion, o di aiutare enti che difendano le chiese evangeliche in Italia, come l'AEI o l'Ucebi.


Conclusione

Gesù non è venuto a cancellare la Legge, ma ad innalzarne i parametri. Gesù ancora ti chiede di “dare”, perché i tuoi soldi , la tua prosperità poca o tanta che sia ti è stata “concessa” affinché tu la metta a disposizione dell'opera di Dio dentro e fuori la tua chiesa locale.

Forse Dio ti sta chiamando ad un atto di fede, di metterlo alla prova, dando alla sua opera  anche se ora sei nel bisogno, anche se pensi che i soldi non sono abbastanza neppure per te.


Io non posso convincerti,  ma Gesù può:

“Gesù si volse ai discepoli e rispose: 'Io vi assicuro che se qualcuno ha abbandonato casa, moglie, fratelli, genitori e figli... per il regno di Dio, costui riceverà molto di più già in questa vita, e nel mondo futuro riceverà la vita eterna.' “ (Luca 18:29-30 TILC)

Preghiamo

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14 febbraio 2016

Come gestire ciò che Dio mi da | 14 Febbraio 2016 |

I nostri soldi non sono "nostri", Come credenti dobbiamo gestire al meglio ciò che Dio ci provvede quotidianamente.
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Gesù ha parlato di più del danaro di quanto abbia parlato del Paradiso o dell'inferno
Perché? Perché passiamo più tempo a pensare al denaro di quanto ne passiamo a pensare al Paradiso o all'inferno. Più della metà delle parabole ha a che fare con beni materiali.

6 cose da comprendere circa il danaro

1. Il danaro è una momentanea assegnazione

I soldi che hai ora, sono “tuoi”? Li hai guadagnati, ma prima di essere stati tuoi, erano di un altro.
Quando te ne andrai, passeranno a qualcun altro. E' come la marea: l'acqua pare arrivare dal nulla, e pare sparire nel nulla, ma in realtà va semplicemente dall'altra parte della terra.

“Uscito nudo dal grembo di sua madre, quel possessore se ne va com'era venuto; di tutta la sua fatica non può prendere nulla da portare con sé.” (Ecclesiaste 5:14)

2. Il danaro appartiene al Signore

Se è una momentanea assegnazione, allora a chi appartiene il danaro?
Alle nazioni? Alle banche?

“Al SIGNORE appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.” (Salmo 24:1)

Dice il Signore:

“Sono mie infatti tutte le bestie della foresta, mio è il bestiame che sta sui monti a migliaia. Conosco tutti gli uccelli dei monti, e quel che si muove per la campagna è a mia disposizione.” (Salmo 50:10-11)

3. Il danaro è uno strumento del Signore

Quale è lo scopo per cui è stato “creato” il danaro? Avere conti in banca pingui?
Il danaro è lo strumento con cui il Signore più più facilmente trasferire le sue benedizioni in ogni parte del mondo. E' difficile spedire una mucca da latte in Nigeria, ma è semplicissimo inviare un bonifico.

“E Dio è capace di benedirvi, dandovi sempre tutto ciò di cui avete bisogno e anche di più, in modo che non ce ne sia soltanto a sufficienza per far fronte ai vostri bisogni, ma da poterne dare in abbondanza anche agli altri.” (2 Corinzi 9:8 PV)

4 Per utilizzare il suo strumento il Signore ha scelto me

In che modo Dio può fare “bonifici”? Usando la sua “banca personale”? SE ho creduto nel Figlio di Dio, sono anche uno strumento del Padre.

“I credenti vivevano insieme ed avevano tutto in comune. Vendevano i propri possedimenti per dividerne il ricavato con gli altri, secondo le necessità di ciascuno. “ (Atti 2:44-45)

Nota: il versetto spesso interpretato aggiungendo un “tutto”: “avevano tutto in comune e vendevano tutti i propri possedimenti”. Il Signore non ti chiede di diventare “povero, ma di gestire la momentanea assegnazione. Non ti chiede di diventare povero tu, altrimenti finiresti tra quelli a cui serve l'aiuto di altri credenti. Lo vedremo più avanti

Questa vita è la preparazione alla prossima. Qui sviluppiamo il carattere che ci porteremo nei cieli. Il danaro è il test che Dio usa per sapere se si può fidare di me.

5. Il tempo giusto per dare è sempre

Quanto debbo attendere prima di poter essere uno strumento economico del Signore verso gli altri? In altre parole, quanto grande deve essere il mio conto in banca prima di poter iniziare a dare?

1 Ora fratelli, voglio raccontarvi ciò che Dio, nella sua grazia, ha fatto per le chiese della Macedonia. 2 Nonostante la loro estrema povertà e le dure prove che hanno sostenuto, hanno conservato una grande serenità e, malgrado la loro profonda povertà, hanno donato generosamente. 3 Io stesso posso testimoniare che hanno offerto volentieri il loro aiuto, non soltanto secondo le loro capacità, ma anche di più. 4 Con molta insistenza ci hanno pregato di accettare del denaro, per poter partecipare anche loro alla gioia di aiutare i cristiani [di Gerusalemme]. (2 Corinzi 8:1-4 PV)

Cosa caratterizza l'offerta della chiesa di Macedonia ?

- è fatta nella tribolazione e nella povertà (2)
- è fatta volentieri (3)
- è considerata una gioia! (4)
- è fatta secondo e oltre le capacità (3)

Non devi aspettare che il tuo conto in banca raggiunga unna determinata quantità di zeri prima di dare, ma devi dare “a prescindere”.

6. Dare al Signore dimostra che appartengo al Signore

Dei tanti modi con cui posso dimostrare che appartengo al Signore, il danaro è uno dei più forti.
  • Perché dimostra che mi fido che Dio provvederà per meùPerché umilia la mia il mio egoismo
  • Perché mostra a Dio che si può fidare di me, e quindi mi può dare di più.
"Devo dire che sono andati oltre le nostre più rosee aspettative, perché hanno dato prima di tutto sé stessi al Signore e poi a noi secondo la volontà di Dio ." (2 Corinzi 8:5 PV)

Se affido la mia vita al Signore, tutto il resto viene da se. Il dare in termini di danaro è una dimostrazione che “mi fido” del Signore, e mi “affido” al Signore”. So che non mi mancherà mai nulla.

“E se Dio si cura tanto dell'erba, che oggi è nel campo, mentre domani è buttata nel fuoco, non avrà certamente più cura di voi, gente di poca fede? Perciò, non siate in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che vivono per queste cose, ma il Padre vostro che è nel cielo sa già tutto quello che vi è necessario. Cercate prima il Regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno aggiunte.” (Matteo 6:30-33 PV)

Come devo dare?

1. Devo dare con entusiasmo

Quale è lo spirito con il quale devo dare?

“Dopo aver cominciato con tanto entusiasmo, ora, con altrettanto entusiasmo, cercate di portare a termine questo progetto con i soldi che avete.”(2 Corinzi 8:11)

Dare “ob torto collo” non è dare; Dio non è un estorsore!

“Ognuno dia ciò che ha deciso in cuor suo, ma non contro il proprio volere, o perché qualcuno lo costringe, in quanto Dio ama chi dona con gioia. (2 Corinzi 9:7 PV)

Ogni qualvolta io do, sono simile a Dio, perché Dio è il dio del dare, Ti ha dato la vita, ti ha dato la salvezza dando suo Figlio. Dare ti rende più simile a Cristo che si è dato per te.

2. Devo dare quello che ho

“ Se ciò che offrite lo date volentieri, allora non importa quanto potete dare. Dio vuole che diate in proporzione a ciò che avete, non a ciò che non avete! “ (2 Corinzi 8:12)

Dio sa che anche tu devi vivere. Vuole che tu dia ciò che hai non ciò che non hai.
  • Non prendere soldi in prestito per fare beneficenza
  • Non spendere il tempo che devi dedicare alle tue priorità per altro.
  • Non pretende tu muoia di fame o finisca nell'indigenza, perché dovrebbe poi provvedere a te tramite qualcun altro
  • Non lo vuole anche perché sa che se stai male sarai meno dedicato alla sua opera
“Non si tratta di ridursi in miseria per dare sollievo agli altri, ma di seguire un principio di uguaglianza” (2 Corinzi 9:8 PV)

Dio vuole che tu sia un “canale di distribuzione” della sua benedizione, ma solo una parte (spesso è il superfluo, quello di cui posso fare a meno). Dio non vuole che vivi nel bisogno, ma neppure nell'eccesso.

Più ho, più do: “Secondo la prosperità concessagli” (1 Corinzi 16:2)

3. Devo dare regolarmente

Quante volte nella mia vita devo dare? E' “una botta e via”, magari grossa, così che mi levo il pensiero e non se ne parla più (es. le grandi donazioni dopo un'eredità, una vincita, una grazia)
Dio è il dio della costanza. Non cambia umore, non torna indietro, no funziona sull'emozione del momento. Vuole che anche tu segua il suo esempio.

"Ogni domenica, ciascuno di voi metta da parte quello che può di ciò che ha guadagnato durante la settimana, affinché quando verro non ci siano più altre collette da fare." (1 Corinzi 16:2 PV)
  • Non “una tantum”
  • Non “se faccio 6 al superenalotto”
  • Non di quello che “mi è piovuto dal cielo
Ma regolarmente, una parte di ciò che guadagno. Regolarmente significa “con regolarità”: decidi tu, basta che sia sempre la stessa cadenza.

Quanto devo dare?

1. Nell'Antioco Testamento era il 10% di tutti i redditi lordi

Veniva data nelle mani dei sacerdoti che controllavano (e ammonivano) chi dava e chi no
Dato il 10% il credente era “a posto”. Ma noi non siamo più sotto la Legge, ma sotto la Grazia
I comandamenti dell'AT non sono stati aboliti, ma sono stati completati da Gesù.

“Non pensate che io sia venuto per abolire la legge di Mosè e gli scritti dei profeti. No, non sono venuto per fare questo, ma per adempirli.” (Matteo 5:17 PV)

Gesù per nove volte dice “è stato detto” citando comandamenti: per nove volte dice “ma io vi dico”. Un esempio su tutti:

“Voi avete udito che fu detto: "Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico". Ma io vi dico: amate i vostri nemici, [benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano,] e pregate per quelli [che vi maltrattano e] che vi perseguitano” (Matteo 5:43-44)

Ogni volta Gesù “alza lo standard”. Non c'è una sola volta che dica “E' stati detto questo, ma ora puoi farti anche uno sconto”. Per i credenti sotto la legge, bastava sacrificare animali, per i credenti sotto la grazia Gesù chiede di prendere la croce (= dare la propria vita) e seguirlo (Matteo 16:24).

“A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà.” (Luca 12:48)

Si, ma quanto, allora?

La "decima" viene chiamata così per “tradizione evangelica” (nella chiesa cattolica è chiamata elemosina, offerta, ecc.). Nel NT viene usato dieci volte, e mai per indicare il dare di chi ha creduto in Gesù.

Diciamo che il 10% "potrebbe" (per alcuni) essere una base teorica a cui attenersi (senza dover usare la bilancia , ma usando il buon senso), ma sotto la grazia non vige più, e l'anatema non v'è più per chi non la rispetta alla lettera. Sotto la grazia non c'è più controllo di ciò che il credente fa, in quanto non c'è più mediatore (= sacerdote) tra lui e Dio, ma l'unico mediatore è Gesù, e ogni credente è direttamente responsabile verso di lui. L''unica regola è di ascoltare quello che lui ci chiede di fare, dare o ricevere, ricordando sempre che vuole il meglio del meglio del meglio da noi, perché vuole che gli somigliamo ogni giorno di più.

2. Nel Nuovo Testamento Dio chiede la generosità

“Perciò ho ritenuto necessario esortare i fratelli a venire da voi prima di me e preparare la vostra già promessa offerta, affinché essa sia pronta come offerta di generosità e non d'avarizia.” (2 Corinzi 9:5)
Nota: Paolo ripete la parola “generosità” ben quattro volte nei capitoli 8 e 9

Ma perché devo dare?

1. Devo dare perché io ho ricevuto

Devo ricordare che io ho ricevuto più di tutti. Solo ricordando questo posso realmente essere generoso.

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)

2. Devo dare per ricevere ancora

SE voglio continuare a ricevere, allora devo continuare a dare. Ed i soldi sono un test di quanto sono disposto a dare.

“Tuttavia, chi semina soltanto pochi semi, avrà un piccolo raccolto; mentre chi semina molto, mieterà molto. Ognuno dia ciò che ha deciso in cuor suo” (2 Corinzi 9:6-7 PV)

Se sto nella scarsità, quello è il momento di iniziare a dare con generosità. Il Signore è fedele, provvederà a far nascere i miei semi per avere un raccolto abbondante.
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07 febbraio 2016

La strategia di Cristo contro lo stress economico | 7 Febbraio 2016 |

Tra i tanti motivi di stress nella nostra vita, i soldi sono spesso uno dei maggiori. Ma, se lo affrontiamo con la strategia di Cristo, possiamo esserne indenni.
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Abbiamo terminato domenica scorsa la nostra serie “Essere come Dio vuole”. Abbiamo detto che il mondo vorrebbe fossimo “bruchi”, ma che Dio ci vuole “farfalle”. Abbiamo visto che c'è una battaglia di Satana per demolire noi e la nostra fede, ma che Dio ci ha dato armi potenti con cui combattere e essere “più che vincitori”. Abbiamo visto che dobbiamo essere parte attiva della nostra vita, perché Dio vuole che siamo i co-autori assieme a lui.

Sapete, se mettessimo in pratica tutto... o almeno una parte di quello che abbiamo imparato  sarebbe un gioco da ragazzi avere un 2016 (e un 2017, e un 2018, ecc.) pieno di successi... Ma c'è un problema...

Il problema è che, spesso, non riusciamo neppure ad affrontare le nostre grandi battaglie, perché, nel frattempo, siamo impegnati con battaglie più piccole, che ci distolgono dalla foto panoramica  e ci fanno concentrare sui dettagli della nostra vita.

A questi scontri a fuoco, a questa guerriglia urbana nella nostra vita, la società moderna ha dato un nome preciso: “stress”.

E quando siamo stressati, o anche quando lottiamo per non esserlo, semplicemente stiamo disperdendo energie  che dovrebbero essere investite nelle battaglie VERE della vita, quelle che ci portano ad essere chi sono negli occhi di Dio.

Che cosa è che ci stressa? Un po' tutto: si è stressati dal lavoro, e si è stressati dalla mancanza di lavoro, si è stressati dalla famiglia e dalla lontananza dalla famiglia, si è stressati dalla moglie (o dal marito) e dalla mancanza di una moglie (o di un marito).

Avete fatto caso? Sto dicendo che posso essere stressato da una cosa e dall'opposto di essa, dalla sua presenza (il lavoro) e dalla sua assenza (il non lavoro). Come è possibile questo? Come è possibile che una cosa e il suo contrario provochino lo stesso effetto?

La risposta è moto semplice: non è quella cosa che ha il potere di rendermi stressato, ma il mio atteggiamento verso di essa.

In una parola, sono io che creo il mio stesso stress... e Satana lo cavalca...  perché sa che sta distogliendomi dal proposito principale, quello di essere quello che vuole Dio.

Una tra le cinque maggiori cause di stress nella vita delle persone (secondo le statistiche) sono i soldi.
E, come buona regola, lo stress proviene sia dalla loro mancanza sia dalla loro presenza. Non sono i soldi a stressarci ma come noi ci rapportiamo a loro.

Vi ricordate i “cerchi” della settimana scorsa? “Desideri: cosa voglio?Chiamata: cosa faccio? Identità: chi sono?

Volete sapere quale è la persona meno stressata che sia mai esistita al mondo? Gesù! Poiché, come abbiamo visto la settimana scorsa, aveva risposto perfettamente a queste tre domande: sapeva perfettamente cosa voleva, cosa faceva e chi era.

Possiamo allora prendere “consigli” dal recordman antistress? Io penso proprio di si.

Ma, per fare questo, dobbiamo per prima cosa “sfatare” un mito che esiste  e resiste all'interno delle chiese evangeliche; quello che dice che Gesù non parlava di soldi,  ma di cose più spirituali, più elevate.

Gesù è un uomo “pratico”, che conosce bene come siamo fatti. In realtà, Gesù ha parlato più dei soldi che del Paradiso o dell'Inferno: oltre metà delle sue parabole hanno a che fare con i soldi.

Gesù non ha mai predicato la “povertà estrema”, non ha mai detto che essere poveri ci avvicina automaticamente al regno dei Cieli; nel Sermone sul monte ha detto

“Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.” (Matteo 5:3)

Gesù ha sempre predicato il coraggio di affidare ciò che si ha a Dio.

E' difficile scegliere tra gli oltre 85 passaggi dei Vangeli in cui Gesù parla di soldi: dovendo scegliere, io ho scelto quattro passi dove Gesù da una chiara indicazione di quale deve essere il nostro rapporto con i soldi, e quale sia la funzione di essi:

1. Io devo contribuire alla mia chiesa con la mia vita e con i miei soldi 

“Guai a voi Farisei e a tutti voi capi religiosi! Ipocriti! Perché pagate la decima fino all'ultima foglia di menta del vostro giardino, ma poi trascurate le cose importanti della legge di Dio: la giustizia, la pietà e la fede! Certo, dovete pagare la decima, ma non dovete tralasciare le cose più importanti.” (Matteo 23:23 PV)

Quale era il problema che avevano i “capi religiosi” e i “Farisei" secondo Gesù? Che usavano i soldi come metodo per “sentirsi a posto”: “Io ho dato in chiesa, e tanto basta, posso fare a meno di fare altro.”

Gesù stava dicendo a loro: “Ricordati che ci sono cose PIU' IMPORTANTI da fare, essere giusti, dimostrare amore agli altri, avere fede in Dio, senza dimenticare di dare i tuoi soldi alla tua chiesa.”

Gesù sta dicendo a te:  "Se stai dando i soldi alla tua chiesa, va bene, ma ricordati che devi fare anche il resto come credente; essere giusto, dimostrare amore, avere fede. Se sei giusto, se dimostri amore, se hai fede, va bene, ma ricordati che devi dare i soldi alla tua chiesa.”

Non è un “o... o”, ma un “e...e”.

2. La mia sicurezza è in Dio, non nei miei soldi

“Uno dei capi lo interrogò, dicendo: «Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?» Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio; non uccidere; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre».  Ed egli rispose: «Tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia gioventù». Gesù, udito questo, gli disse: 

«Una cosa ti manca ancora: vendi tutto quello che hai, e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, udite queste cose, ne fu afflitto, perché era molto ricco. Gesù, vedendolo così triste, disse: «Quanto è difficile, per quelli che hanno delle ricchezze, entrare nel regno di Dio! Perché è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». (Matteo 18:18-25)

Quale era il problema del giovane, secondo Gesù? Non che era “troppo ricco”, ma che voleva continuare ad essere “troppo ricco”. Usava i soldi come “sostegno”, piuttosto che appoggiarsi a Dio.

Gesù stava dicendo al giovane: “Se stai obbedendo a Dio, non ti serve di essere sicuro attraverso i tuoi soldi, fidati di Dio, e lui provvederà per te."

Gesù sta dicendo a te: “Smettila di credere che saranno i tuoi (pochi o tanti) soldi a fare la differenza nella tua vita, la differenza la può fare solo il tuo Padre Celeste.”

Il giovane se ne va, e non ascolta neppure la spiegazione che dà Gesù a Pietro:

“Pietro disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato le nostre cose e ti abbiamo seguito».  Ed egli disse loro: «Vi dico in verità che non c'è nessuno che abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figli per amor del regno di Dio,  il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nell'età futura la vita eterna».” (Luca 18:28-30)

Il giovane si è spaventato, pensando a un premio “nel futuro”, nella prossima vita; se avesse avuto un poco di pazienza (e un altro tipo di cuore) avrebbe scoperto che dare al Signore frutta “in questo tempo”.

A questo punto tu potresti dirmi: “Allora, Marco, per avere un premio da Dio, devo disfarmi ti TUTTI i miei averi, vero?" La risposta - non mia, di Gesù, è :”No”.

3. Dio vuole che il mio cuore sia disposto a dare

“Un tale di nome Zaccheo, un capo degli esattori delle tasse (naturalmente molto ricco),  cercava di vedere Gesù, ma non vi riusciva, perché c'era troppa gente e lui era troppo basso di statura. 4Allora corse avanti e salì su un albero di sicomòro lungo la strada dove Gesù doveva passare. Quando Gesù passò di lì, alzò gli occhi verso Zaccheo e gli disse: «Zaccheo, svelto, scendi, perché oggi mi fermerò a casa tua!» Zaccheo scese in fretta, e con grande gioia ed eccitazione accolse Gesù in casa sua. …

Nel frattempo, Zaccheo, in piedi davanti al Signore, diceva: «Signore, la metà delle mie ricchezze la do ai poveri e, se mi accorgo di aver imbrogliato qualcuno sulle tasse, gli renderò quattro volte tanto!» Allora Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è davvero entrata in questa casa!” (Luca 19:1-6, 8-9a)

Quale era il problema di Zaccheo di fronte a Gesù? Che Zaccheo era un ladro.

Qui Gesù non ha dovuto dire niente, perché lo Spirito Santo ha parlato direttamente al cuore di Zaccheo. Gesù non deve fare la “ramanzina” a Zaccheo, perché è lui stesso che decide cosa fare.

Quale è la reazione di Gesù? Gesù dice che “la salvezza è entrata nella casa (e nella vita) di Zaccheo.

Dio sta dicendo a te: “Non mi importa che tu mi dia TUTTO il tuo danaro, ma mi basta sapere che il tuo cuore è disposto a darmelo, se serve.”

Ma, ancora, tu potresti pensare : ”Eh, bisogna essere ricchi per essere graditi a Dio! I Farisei, il giovane, Zaccheo... Tutti erano ricchi.” Mica vero...

4. A Dio interessa la qualità del mio dare anche se ho poco

“Sedutosi di fronte alla cassa delle offerte, Gesù guardava come la gente metteva denaro nella cassa; molti ricchi ne mettevano assai.  Venuta una povera vedova, vi mise due spiccioli che fanno un quarto di soldo.  Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico che questa povera vedova ha messo nella cassa delle offerte più di tutti gli altri:  poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, ma lei, nella sua povertà, vi ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere».” (Marco 12:41-44)

Gesù questa volta non “dice male” dei ricchi, ma si ferma a constatare che ce ne erano.

Ma la sua attenzione è per la vedova che mette “due spiccioli” = 2 lepton. Due lepton valeva circa dodici minuti di lavoro. Facciamo il raffronto con un salario attuale di una colf: secondo il contratto nazionale dovrebbe percepire circa 8 Euro all'ora, la vedova stava offrendo circa 1 Euro e 60 centesimi.

Cosa se ne fa la tua chiesa di 1 Euro e 60? Eppure Gesù la vanta, perché la vedova stava dando PER FEDE quello che non aveva. Avrebbe potuto dare la decima, 16 centesimi, e secondo la legge sarebbe stata a posto. Ma lei da col suo cuore, non con la calcolatrice. E, tramite il suo cuore, il suo nome è e sarà scritto in eterno nella Bibbia, la sua storia raccontata, il suo esempio ammirato.

Gesù sta dicendo a te: “Non mi importa se sei ricco o povero, a me non servono i soldi, li ho inventati io, ma a me serve il tuo cuore, e la tua volontà di affidarti per fede a me, qualsiasi sia il tuo stato economico."

Se quel cuore me lo affidi, se ti FIDI di darmi al di là di quello che matematicamente sarebbe sufficiente, allora il tuo nome  che è già nel libro della vita, io lo sottolineo in rosso, e tu diventerai un esempio per gli altri da seguire.

Ma tu potresti (ancora) dirmi: “Ma, Marco, sono SICURO che se affido i miei averi a Dio, poi riesco a mangiare?” Vorrei fari vedere un ultimo passo:

5. Se testimonio Gesù con la mia vita Dio provvederà per me

“Andate ora! E ricordate che vi mando come gli agnelli fra i lupi. Non prendete denaro con voi, né bisaccia e neppure un paio di sandali di ricambio. E non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.... Non andate di casa in casa, ma restate in un sol posto, mangiate e bevete tutto ciò che vi viene offerto, perché chi lavora ha diritto di essere pagato (Luca 10:3-4, 7 PV)

Nelle traduzioni che abbiamo (Riveduta, Diodati), c'è la parola “borsa”; nel testo originale in greco la parola usata è “portamonete”.

Gesù sta dicendo ai settantadue discepoli: "Visto che state facendo il lavoro per me di portare il Vangelo per le strade, vedrete che via via vi aprirò case dove potrete dormire e mangiare gratis: ho già prenotato io per voi.”

Gesù sta dicendo a te: “Se tu fai della tua vita una testimonianza vivente, se ti affidi a me così che gli altri vedano la differenza che faccio nella tua vita e ne siano attratti, e credano, e siano salvati, anche se non sei un pastore, o un diacono, o un profeta, o un apostolo, allora non ti mancherà mai di che mangiare e dormire.

Questo non significa che sarai ricco o agiato, che mangerai tutti i giorni al Riz e dormirai al Savoy, ma che Dio provvederà per te.



Conclusione


Gesù ti conosce, sa che lo stress economico è dannoso alla tua vita, sia come uomo o donna, sia come
credente, ed è per questo che ti ha un piano.


  • Se nella tua vita contribuisci economicamente e praticamente al Regno di Dio
  • Se non poni la tua fiducia nei tuoi soldi, ma in Dio
  • Se il tuo cuore è disposto a dare
  • Se dai anche quando hai poco
  • Se fai della tua vita una testimonianza

allora a te appartiene questa promessa:

“Non preoccupatevi di ciò che mangerete o berrete, e non state in ansia. 30 Tutta l'umanità si affanna per queste cose, ma vostro Padre sa che ne avete bisogno. 31 Cercate piuttosto il suo Regno ed egli vi darà anche queste cose. "Non temere, piccolo gregge, perché è stata una gioia per il Padre vostro darvi il Regno.” (Luca 12:29-32 PV)

Preghiamo.

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