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30 agosto 2015

Gustare il frutto del Signore: la testimonianza di Davide | 30 Agosto 2015 |


La vera felicità giunge quando decidiamo di gustare come è la vita in Cristo, senza tentare vite parallele.
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Continuiamo con la nostra serie sulle testimonianze di altri credenti.

Vi ricordo brevemente quelle che abbiamo visto e commentato sino ad adesso: abbiamo ascoltato Claudia, l'adolescente che conoscendo Gesù è uscita dalla sua storia di depressione e bulimia.

Poi Giusi, che ha affrontato la perdita del marito  e grazie a Gesù è sopravvissuta all'evento ed ha trovato un nuovo compagno.

Guido, che ha scoperto Gesù nella sua vecchiaia attraverso la testimonianza di una moglie credente dopo una vita di violenze e di abbandono.

Abbiamo ascoltato come Dio ha trasformato completamente la vita della bambina simbolo dei bombardamenti al napalm in Vietnam rendendola una testimone di Cristo nel mondo.

Gennaro, la cui intera famiglia è stata salvata dalla depressione, dall'alcool e dal gioco d'azzardo e dove lui stesso è stato chiamato da Dio a servirlo come pastore.

Tonino, che Gesù a salvato pochi attimi prima del suicidio per una vita devastata da tradimenti ed usurai, chiamandolo poi ad essere anche lui pastore.

Ed infine Diana, nata con una gravissima malformazione e rifiutata dal mondo per il suo aspetto che ha trovato la vera gioia in Gesù.

Tutte meravigliose testimonianze di come Cristo ha saputo trasformare vite distrutte in vite gloriose nella sua luce.

Però, potresti pensare:  “Beh, Gesù è lì per salvare i casi disperati,  dal tumore in su, dal suicido in su, per me che ho una vita “normale”,  che non  ho debiti con gli usurai,  che non ho malattie terminali,  che non sono tossicodipendente, forse Gesù non è interessato a trasformare la mia vita: lui è specialista in tragedie, e nella mia vita lui non serve.”

Se hai mai pensato questo, beh, ti dico:  nulla di più sbagliato!

E' per questo che questa settimana ho scelto la testimonianza di un giovane “normale”, una vita regolare, una bella famiglia, amici...  ma dove, alla fine, mancava qualcosa.

Ascoltiamo la storia di Davide:



Come al solito mi sono segnato alcune parole che mi hanno colpito  e che vorrei commentare assieme a voi.

“Una famiglia molto credente”

Questa volta ci troviamo di fronte a una famiglia piena d'amore e di sani principi, che porta tutte le domeniche il figlio in chiesa.

Ma ricevere amore, ricevere buoni insegnamenti non basta, perché a fronte di UNA buona famiglia,
a fronte di UNA buona chiesa, ci sono migliaia di persone per strada, a scuola, tra gli amici che ti dicono che Dio non esiste, ci sono centinaia di strutture, organizzazioni, scuole dove ti viene insegnato che il credente è buono si, ma in fondo è un po' tonto. E infatti Davide dice così:

“La logica mi diceva che alcune cose erano in contraddizione con la fede”

Albert Einstein diceva : “La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto.” La logica è una grande dote che Dio ha messo nell'uomo: Dio è un dio “logico”. Ma di quale logica stiamo parlando qui? Della logica di Dio, o di quella del mondo?

La logica del mondo si basa sulla quantità di persone che pensa una cosa sia logica: un esempio su tutti: la maggioranza delle persone nel mondo della scienza pensa che il mondo si è autocreato dal nulla, che nessuno lo ha creato, ma che tutto è avvenuto per una “fortunata coincidenza”. Per cui la “logica del mondo” dice che il mondo non è stato creato da Dio.

La “logica” qui segue la maggioranza degli scienziati. Perché esiste una piccola minoranza che, dati alla mano, dimostra che il nulla non può creare il tutto.

Attenzione, ragazzi e ragazze, a pensare che la maggioranza abbia sempre ragione; come credenti vi troverete spesso in minoranza. La Bibbia lo dice chiaramente:

“Chi di noi ha creduto  alla notizia che abbiamo ricevuto? Chi di noi vi ha visto  la mano di Dio?”
(Isaia 53:1 TILC)

(NB: la domanda di Isaia è “retorica”; la risposta è “nessuno” o “pochissimi”!)

“La porta che conduce alla vita è piccola e la via stretta. Infatti, soltanto pochi la trovano.” (Matteo 7:14 PV)

Cosa accade allora a Davide? Quale scelta fa tra l'amore della famiglia e la logica del mondo? Semplice, decide...di non decidere!

“Ho cominciato a sviluppare una sorta di vita parallela... Facevo tutto quello che facevano gli altri ragazzi.”

Molti di noi, alla fine sviluppano un proprio “sistema” di vita: avere due vite. Una per la famiglia/chiesa/Signore,  e una per gli amici/scuola/sport.

E sono due vite che praticamente non si intersecano mai, ma che anzi facciamo in maniera che non si intersechino; perché sarebbe molto imbarazzante che gli amici mi vedessero come alzo le mani e canto in chiesa, e sarebbe molto imbarazzante se la mia famiglia o il mio pastore mi vedesse come bevo e fumo con gli amici.

Quale è il risultato di tutto ciò? Davide dice:

“Sono arrivato al punto di non riuscire più a trovare la felicità”

Può portare felicità una vita simile? Certo, puoi riuscire a non far toccare i due mondi per lungo tempo, per mesi, anni... ma quello che succederà è che questo sforzo ti porterà via tutta la felicità dalla vita.

Perché? perché non apparterrai completamente a nessuno dei due mondi, perché le tue migliori energie le impegnerai nel vivere due vite insieme.

Ed ecco che in Davide scatta la necessità: la necessità di riunificare le due vite parallele, la necessità di trovare la felicità.

In effetti quella felicità che cerca non la “trova” negli amici, ma la “vede” nei ragazzi che frequentano, cantano e pregano in chiesa: Davide dice:

“Mi sembrava assurdo vedere ragazzi giovani andare in chiesa, che la loro vita fosse di Gesù... Se c'è un Dio, mi piacerebbe veramente incontrarlo.”

Ancora una volta, Gesù non arriva come persona indesiderata ma arriva come ospite chiamato; ma arriva nella vita di chi lo cerca: Gesù stesso dice:

"Chiedete e vi sarà dato. Cercate e troverete. Bussate, e la porta vi sarà aperta. Perché chi chiede riceve, chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.” (Matteo 7:7 PV)

Per Davide è l'inizio di un lento processo che lo porta a riunificare le due vite,  ad averne una sola... in Cristo...   e a trovare la felicità.

“Non c'è stato un evento particolare che mi ha scosso... Mi sono ritrovato una domenica a dover ammettere che ero peccatore.”

Davide non era un tossico, né giocava, né aveva gli usurai alle costole... ma ha capito  che, nonostante la sua vita fosse senza grosse trasgressioni,  non poteva essere visto come “giusto” davanti a Dio: e cita un versetto:

“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23)

Cosa fai, quando scopri che la tua vita “buona” non basta per avere la felicità? Quando la tua vita parallela ti porta via la gioia di vivere? Semplicemente, ammetti che hai bisogno di Cristo per essere “giusto”; è lui solo che ti rende “giusto”, che ti rende “giusta”, che ti “giustifica”...

Quando tuo padre o tua madre ti firma la “giustificazione” per tornare a scuola sta dicendo che “non era colpa tua”. I miei peccati, i TUOI PECCATI SONO COLPA TUA... ma Gesù ha detto in croce: ”NO! Le tue mancanze, i tuoi errori. le tue indecisioni, i tuoi dubbi,i tuoi peccati diventano colpa mia 
se tu mi accetti. Se tu accetti che io sono venuto per fare questo.” E tutto questo a costo ZERO!

“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.” (Romani 3:23-24)

La salvezza, la redenzione, la giustificazione, sono cose, dice Davide, che non si possono descrivere, è come cercare di descrivere il sapore stupendo di un'arancia, bisogna provarla per sapere come è.

Hai mai provato “l'arancia” di Gesù? Il Salmo 33 dice questo:

“Gustate e vedete come è buono il Signore:  felice l'uomo che in lui si rifugia.” (Salmo 34:8 TILC)

(Benda una persona. Chiedi alla chiesa di descrivere a parole il sapore di un frutto senza mia dire mai il nome e neppure la parola “frutto”. Chiedi alla persona bendata di indovinare d cosa si tratti. Poi faglielo assaggiare; chiedi se lo riconosce e come è.)

Forse hai conosciuto Gesù... ma non lo hai mai “gustato”. Forse la tua famiglia, i tuoi amici, o qualcun altro ti ha parlato di lui, ma descrivere  il sapore che ha, è praticamente impossibile.

“Gustate e vedete come è buono il Signore:  felice l'uomo (e la donna) che in lui si rifugia.”

Preghiamo.


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23 agosto 2015

Come essere uomini e donne secondo Dio | 23 Agosto 2015 |

L'immagine che la società propone del rapporto tra uomo e donna è assolutamente differente da quella che dipinge la Bibbia: non siamo in competizione, ma siamo parte di una squadra, siamo un medesimo corpo, e siamo chiamati a supportarci a vicenda.

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Uomini e donne...secondo Dio

Creati dalla stessa mano, formati della stessa carne. 

“L'uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi; ma per l'uomo non si trovò un aiuto che fosse adatto a lui.  Allora Dio il SIGNORE fece cadere un profondo sonno sull'uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d'essa.  Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo.  L'uomo disse: "Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo".  Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne.” (Genesi 2:20-24)


Chiamati ad adorare lo stesso Signore

“La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme il SIGNORE è quella che sarà lodata”. (Proverbi 31:30)

“Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l'uomo.” (Ecclesiaste 12:15)

Chiamati a esaltare l'altro, non se stessi

“Attirami a te! Noi ti correremo dietro! Il re mi ha condotta nei suoi appartamenti; noi gioiremo, ci rallegreremo a motivo di te; noi celebreremo le tue carezze più del vino! A ragione sei amato.
Sposa mia, le tue labbra stillano miele, miele e latte sono sotto la tua lingua; l'odore delle tue vesti è come l'odore del Libano. (Cantico dei Cantici 1:4, 4:11)

Chiamati a testimoniare assieme di Gesù

“Ora un ebreo di nome Apollo, oriundo di Alessandria, uomo eloquente e versato nelle Scritture, arrivò a Efeso.  Egli era stato istruito nella via del Signore; ed essendo fervente di spirito, annunziava e insegnava accuratamente le cose relative a Gesù, benché avesse conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni.  Egli cominciò pure a parlare con franchezza nella sinagoga. Ma Priscilla e Aquila, dopo averlo udito, lo presero con loro e gli esposero con più esattezza la via di Dio.” (Atti 18:24-26) 

Non più proprietari del proprio corpo, ma di quello dell'altro.

“L'uomo dia alla moglie ciò che le spetta come donna sposata, lo stesso vale per la donna: deve fare il suo dovere nei confronti del marito. Perché la moglie  non ha autorità sul proprio corpo, ma il marito; così pure il marito non ha più diritti sul proprio corpo, che appartiene alla moglie.” (1 Corinzi 7:3-4).

Chiamati a amare e rispettare

“Ognuno deve amare sua moglie, come ama sé stesso; e la moglie deve rispettare il proprio marito.” (Efesini 5:33)

Anche voi, mariti, vivete insieme alle vostre mogli con il riguardo dovuto alla donna, come a un vaso più delicato. Onoratele, poiché anch'esse sono eredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite. Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni di amore fraterno, misericordiosi e umili.” ( Pietro 3:1, 7-8)

Chiamati a testimoniare davanti al coniuge non credente

Il marito non credente è santificato nella moglie, e la moglie non credente è santificata nel marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre ora sono santi.” (Corinzi 7:14)


Anche voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti perché, se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati, senza parola, dalla condotta delle loro mogli. (1 Pietro 3:1)

Chiamati a praticare l'amore, non a parlarne

“Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.  Al di sopra di tutte queste cose rivestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione.  E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti.  (Colossesi 3:13-15)


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16 agosto 2015

Come servire Cristo nella tua chiesa locale | 16 Agosto 2015 |

Ogni credente è un sacerdote e un ministro che Dio si è acquistato per uno scopo preciso; far parte della sua "squadra". E non esistono ruoli minori nella squadra di Dio; ogni ruolo è importante.

Ma come possiamo essere efficaci come servitori? L'apostolo Paolo ce lo spiega in 2 Corinzi 4.

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 "Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù4 di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa." (1 Pietro 2:9)

"1 Perciò, avendo noi tale ministero in virtù della misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d’animo; 2 al contrario, abbiamo rifiutato gli intrighi vergognosi e non ci comportiamo con astuzia né falsifichiamo la parola di Dio, ma rendendo pubblica la verità, raccomandiamo noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio. 3 Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, 4 per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio. 5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù; 6 perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre»1 è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio, che rifulge nel volto di {Gesù} Cristo. 7 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi. 8 Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; 9 perseguitati, ma non abbandonati; atterrati, ma non uccisi; 10 portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo; 11 infatti, noi che viviamo siamo sempre esposti alla morte per amore di Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. 12 Di modo che la morte opera in noi, ma la vita in voi. 13 Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, secondo ciò che è scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato»2, anche noi crediamo, perciò parliamo, 14 sapendo che colui che risuscitò il Signore Gesù risusciterà anche noi con Gesù, e ci farà comparire con voi alla sua presenza. 15 Tutto ciò infatti avviene per voi, affinché la grazia che abbonda per mezzo di un numero maggiore di persone moltiplichi il ringraziamento alla gloria di Dio. 16 Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, 18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne." (1 Corinzi 4:1-18)

Per servire in maniera efficace...

1) Dobbiamo ricordare che siamo chiamati a servire tramite la misericordia di Cristo 
"avendo noi tale ministero in virtù della misericordia che ci è stata fatta" (versetto 1)

2) Dobbiamo essere onesti e autentici
"non ci comportiamo con astuzia né falsifichiamo la parola di Dio, ma rendendo pubblica la verità" (versetto 2)

3) Dobbiamo agire per amore di Gesù
"Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore" (versetto 5)

4) Dobbiamo accettare di non essere superuomini/superdonne
"noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi" (versetto 7)

5) Dobbiamo sviluppare un vero amore per gli altri
"affinché la grazia che abbonda per mezzo di un numero maggiore di persone moltiplichi il ringraziamento alla gloria di Dio."(versetto 15)

6) Dobbiamo rinnovare in continuo il nostro uomo interiore
"anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno." (versetto 16)

7) Dobbiamo focalizzarci sul traguardo, non sulle difficoltà
"la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, 18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne." (versetti 17-18)

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09 agosto 2015

Mai più soli: la storia di Diana | 9 Agosto 2015 |

Dove trovi la forza per andare avanti quando i problemi iniziano al primo giorno della tua vita? Con cosa riempi i buchi che il mondo fa nella tua anima? Diana ha scoperto che un piccolo "si" a Gesù le ha aperto una vita piena di pace, gioia, amore.
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A differenza delle altre storie che abbiamo sentito nelle settimane precedenti, dove i problemi erano arrivati turante la vita, per Diana arrivano CON la vita, sotto forma di una grave malformazione alla nascita (palatoschisi bilaterale).


Così Diana,  oltre a dover subire una lunga serie di interventi per poter vivere normalmente, deve subire il rifiuto e l'isolamento da parte degli altri a causa della sua diversità.

Dove vai quando ti senti rifiutato, quando ti senti rifiutata? Dai tuoi genitori (Diana vedremo aveva anche una situazione familiare difficile)? Dai tuoi amici?

C'è un unico posto sicuro dove andare quando ti senti così:

“Tutti quelli che il Padre mi dà verranno da me, ed io non li respingerò mai. (Giovanni 6:37 PV)

Diana descrive la sua situazione come “buchi nell'anima”, i buchi sono posti dove prima c'era qualcosa,  e ora non c'è più nulla.

E Diana, come me e come te, cerca... non sa nemmeno lei che cosa

Hai mai provato questa sensazione? Essere in mezzo ad una folla... e sentirsi solo, sentirsi sola.

Gesù è venuto per abbattere la barriera della solitudine; infatti lui stesso dice alla fine del suo soggiorno in terra:

“Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente” (Matteo 28:20b)

Diana dice che  sebbene i chirurghi stessero ricostruendo il suo aspetto, la sua faccia, non c'era un chirurgo che potesse ricostruire quei buchi.

Diana, come molti di noi, cerca vari chirurghi del mondo (amici, amore, studio, sport).... Il risultato? “Niente” (lo ripete nove volte). Le mani mimano il gesto di “arrampicarsi su qualcosa”...  ma niente, i buchi rimangono, si allargano... fino a che un giorno...

Il giorno è quello di un invito a un concerto cristiano: una ragazza con una chitarra canta e parla di Gesù e Diana dice “io un po' ridevo”. Ma Diana vede tre cose in quella ragazza: vede pace, vede amore, vede gioia.

Sono i frutti dell'amore di cui parla Paolo

“L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; {l’amore} non si vanta, non si gonfia,  non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male,  non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità.” (1 Corinzi 13:4-6)

Ancora un a volta, non è un miracolo eclatante, un mare che si divide,  o fiamme che scendono dal cielo, che convince Diana che Dio esiste, e che si cura di noi ma la semplice testimonianza di quello che ha fatto Gesù in quella semplice ragazza.

Ti domando (e mi domando): quando gli altri guardano in te, cosa vedono? Vedono pace? Vedono amore? Vedono gioia?

Se non vedono questo, cosa ti impedisce ancora di testimoniare quello che Gesù ha già fatto per te?
Cos'è? E' orgoglio (io ce la faccio da solo/sola)? E' paura (mi vergogno perché gli altri mi prendono in giro)? E' la voglia di conformità (chi pecora si fa il lupo se la mangia)?

Cosa?  Ancora una volta, lo studio più potente per portare glia altri a Cristo è scritto nella testimonianza della tua vita cambiata. Paolo dice:

“Infatti io non mi vergogno del Vangelo, che è il mezzo potente di Dio per la salvezza di chiunque abbia fede.” (Romani 1:16 PV)

Diana dice “io ero attratta”... e fa il gesto di “essere presa”.

E la chance arriva, come sempre, attraverso la lettura della Parola di Dio;

“Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio.”

E' nella Parola che risiede la potenza che cambia Diana, e che cambia me e te, ogni giorno. E' per quello che è importante leggere la Bibbia ogni giorno, per avere quella potenza nella propria vita.)

Come è arrivata la salvezza per Diana? con un semplice “si”, una piccola fessura nella sua vita tramite cui Cristo è entrato in modo esplosivo.

Diana mima il gesto di “girare sottosopra”. Quando Gesù arriva nella tua vita, i tuoi valori devono finire sottosopra. Quelli che erano i valori sopra (ricchezza, fama danaro, io,) devono finire sotto. Quelli che erano i valori sotto (altruismo, amore, tu) devono finire sopra.

La tua vita è finita “sottosopra”? I tuoi valori sopra sono finiti in fondo,  o ancora galleggiano là sopra?

Diana ti testimonia che questo processo non è stato immediato, per Diana (come per tutti)
è un “work in progress”, “lavori in corso” e ancora una volta “mima” con le mani l'atto di togliere tutte le cose che si erano messe sopra. Ma devi lasciare che Gesù lo faccia. Come?

Diana ha capito che deve ripeterlo ogni giorno, all'inizio del giorno.

E Diana a capito che credere in Dio non significa la fine dei suoi problemi, ma significa che Dio è più grande dei suoi problemi, e che con un Dio più grande dei miei problemi  che ama me i miei problemi non hanno più  alcuna dimensione importante.

Preghiamo.


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02 agosto 2015

Giustificati per Cristo: la storia di Raab la prostituta | 2 Agosto 2015 |

Chi potrebbe mai giustificare una prostituta, infedele, bugiarda e opportunista come Raab? Simone Giannicola ci illustra come Raab sia stata giustificata attraverso la sua fede in Dio. Quello stesso Dio che , attraverso Gesù, giustifica anche me e te, qualsiasi sia la nostra vita, se abbiamo fede in lui.
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"Or Giosuè, figlio di Nun, mandò due uomini da Scittim per spiare di nascosto, dicendo: «Andate, ispezionate il paese e Gerico». Così essi andarono ed entrarono in casa di una prostituta, chiamata Rahab, e là alloggiarono. La cosa fu riferita al re di Gerico, e gli fu detto: «Ecco, alcuni dei figli d'Israele sono venuti qui questa notte per esplorare il paese». Allora il re di Gerico mandò a dire a Rahab: «Fa' uscire gli uomini che sono venuti da te e sono entrati in casa tua, perché sono venuti a esplorare tutto il paese». Ma la donna prese i due uomini e li nascose; poi disse: «È vero, quegli uomini sono venuti da me, ma non sapevo di dove fossero. Al momento in cui si chiudeva la porta della città, quando era buio, quegli uomini sono usciti; dove siano andati non lo so; inseguiteli subito, perché li potete raggiungere». (Essa invece li aveva fatti salire sul tetto e li aveva nascosti fra gli steli di lino, che aveva disteso sul tetto). Essi allora li inseguirono sulla strada del Giordano, verso i guadi; e non appena gli inseguitori furono usciti, la porta fu chiusa. Or prima che le spie si addormentassero, Rahab salì da loro sul tetto, e disse a quegli uomini: «Io so che l'Eterno vi ha dato il paese, che il terrore di voi è caduto su di noi, e che tutti gli abitanti del paese vengono meno dalla paura davanti a voi.  Poiché noi abbiamo udito come l'Eterno asciugò le acque del Mar Rosso davanti a voi quando usciste dall'Egitto, e ciò che faceste ai due re degli Amorei, di là dal Giordano, Sihon e Og, che votaste allo sterminio.  All'udire queste cose, il nostro cuore è venuto meno e non è più rimasto coraggio in alcuno a motivo di voi, perché l'Eterno, il vostro DIO, è DIO lassù nei cieli e quaggiù sulla terra. Or dunque, vi prego, giuratemi per l'Eterno che, come io vi ho usato clemenza, anche voi userete clemenza con la casa di mio padre; datemi quindi un segno sicuro che lascerete in vita mio padre, mia madre, i miei fratelli, le mie sorelle e tutto ciò che appartiene loro, e che risparmierete le nostre vite dalla morte». Quegli uomini le risposero: «Le nostre vite per le vostre, purché non sveliate questo nostro affare; e quando l'Eterno ci darà il paese, noi ti tratteremo con clemenza e lealtà». (Giosuè 2:1-14 ND)

"Per fede Raab, la prostituta, non perì con gli increduli, avendo accolto con benevolenza le spie." (Ebrei 11:31)

"E così Raab, la prostituta, non fu anche lei giustificata per le opere quando accolse gli inviati e li fece ripartire per un’altra strada? Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta." (Giacomo 2:25-26)

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