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31 maggio 2015

Battezzando chi crede in Cristo | 31 Maggio 2015 |

Il battesimo non è l'arrivo, ma una tappa di chi ha creduto in Cristo.

Amy, Janet, Marco, Speranza ed Annamaria ci raccontano cosa è, cosa non è, cosa ha fatto nella propria vita.

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 Chi battezziamo?

Leggi: Atti 16:14-15

“Lidia veniva dalla città di Tiatira, ed era commerciante di porpora. Lidia già adorava Dio, e mentre ci ascoltava, il Signore aprì il suo cuore ed ella prestò attenzione a ciò che Paolo diceva. Dopo essere stata battezzata con tutta la sua famiglia, c'invitò in casa sua:'Se mi considerate credente nel Signore' ci disse 'dovete essere miei ospiti!' E insistette finché non accettammo”

Leggi: Atti 16: 29-34

”Allora il carceriere... chiese:'Signori, che devo fare per essere salvato?' 'Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia' gli risposero. Poi Paolo e Sila annunciarono la Parola di Dio a lui e a tutta la sua famiglia. In quella stessa notte, il carceriere...insieme con tutta la sua famiglia si fece subito battezzare. Poi, dopo averli accompagnati a casa sua, apparecchiò la tavola per loro. Che felicità per lui e per i suoi familiari essere diventati tutti credenti!”

Chi battezziamo? Chi “crede”. Non i neonati, ma coloro di qualsiasi età che hanno ascoltato, hanno capito, e hanno creduto; per questo lo chiamiamo “il battesimo dei credenti”.

Quando battezziamo?

Leggi Atti 9:36

“L'Etiope disse:'C'è dell'acqua! Posso essere battezzato?' Filippo rispose: 'Se credi con tutto il cuore!' E l'altro: 'Si, credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio' Poi fece fermare il carro: i due scesero nell'acqua, e Filippo lo battezzò.”

Quando li battezziamo? Subito! Non dopo un anno, non dopo un corso, non quando vediamo che sono diventati credenti “maturi”, non quando le persone si sentono “pronte” , ma perché hanno confessato di aver creduto in Gesù!

Il battesimo non è né l'inizio della vita naturale, né un traguardo da raggiungere dopo un esame; è semplicemente una tappa tra le due.

Quattro motivi (sbagliati) per non battezzarsi

1. Non mi sento pronto/pronta

Non dipende da quanto sei pronto o pronta tu, ma da chi Dio è e da come egli vuole usarti:

Mosè era timido e balbuziente, Osea  aveva per moglie una  prostituta,  Matteo era un esattore corrotto delle tasse Giacobbe era un bugiardo Davide un adultero,  Salomone era troppo ricco,  Abramo era troppo vecchio,  David era troppo giovane. Pietro aveva paura di morire,  Lazzaro era morto, Giovanni e Giacomo erano megalomani,   Paolo era un assassino, Gedeone e Tommaso entrambi dubitavano di Dio Geremia era depresso e con istinti suicidi,  Sansone aveva un debole per le belle donne, Noè si ubriacava...

Non dipende da quanto sei pronto tu, ma da quanto è grande Dio.

Mosè non si sentiva pronto per guidare un popolo, Pietro non si sentiva pronto a evangelizzare le fole
Paolo non si sentiva pronto a portare il Vangelo nel mondo...

MA...

se Dio può fare di un balbuziente un leader che libera un popolo,se Dio può usare colui che lo ha negato tre volte in pubblico, se Dio può trasformare un assassino di cristiani nel più grande predicatore del mondo... allora tu puoi essere pronto, tu puoi essere pronta.

2. Mi sento ridicolo/ridicola di fronte agli altri

Il battesimo non è una “penitenza”, una “forca caudina” sotto cui chi crede deve passare per essere accettato,ma una dimostrazione di obbedienza a Dio, e una comunicazione al modo di chi sono.

Col battesimo diciamo a Dio che lo riconosciamo come Signore e padrone delle nostre vite e diciamo al mondo “da che parte stiamo”.

3. Non penso mi serva per la mia fede

Il battesimo non aggiunge una virgola alla tua fede, se non ce l'hai già, è inutile che ti battezzi è un “bagnetto” nell'acqua...

MA...

ha tutto a che fare con la tua fede. Dimostra che “ti fidi” di Dio, e se lui ti dice che è bene per te essere battezzato, o battezzata, allora lo fai. E Dio, che premia sempre chi gli obbedisce, sarà lui ad accrescere la tua vede in Lui,  non il tuo battesimo in se.

4. Lo farò, ma non adesso

Dio non ha alcuna fretta, tu si. Devi sentire la fretta di obbedire al tuo Signore, di cominciare a entrare a pieno titolo nel “partito” di Cristo.

Gesù non aveva “bisogno” di battezzarsi, ma prima di iniziare il suo ministero ha VOLUTO battezzarsi per obbedire al Padre.

Se tu vuoi cominciare a servirlo davvero a pieno, in questa chiesa o in altre chiese, devi battezzarti.

Quattro motivi (sbagliati) per battezzarsi

1. Me lo chiede... (papà, mamma, il Pastore, il mio amico, la mia amica ecc.)

Così come nessuno può obbligarti a credere in Gesù, allo stesso modo nessuno può obbligarti a battezzarti.

Abbiamo detto che il battesimo è una dimostrazione di obbedienza... a Dio, non a qualcuno nella tua vita. Abbiamo detto che il battesimo è dire da che parte stai... al mondo, non alla tua famiglia o a una specifica persona.

2. Così smetterò di peccare

Se ti stai battezzando credendo che dopo smetterai di peccare, mi dispiace deluderti... sei uomo, se donna, e perciò peccatore...fino alla fine della tua vita.

Se fosse bastato il battesimo per smettere di peccare, allora Cristo non sarebbe dovuto venirea a morire in croce.

Il battesimo è un passo nella tua vita di credente. Come uomo, come donna, è impossibile fare a meno di peccare, ma è possibile peccare meno se percorri la via per eccellenza di Cristo,  di cui il battesimo è una tappa

3. Così sarò parte della chiesa

Il battesimo non è un rito di “inclusione”. Se hai creduto in Cristo, già fai parte della chiesa universale.

Allo stesso modo, se hai creduto in cristo e frequenti questa chiesa, già fai parte di essa. Ma per poter dare il meglio di te, per poter essere usato da Dio  e da noi che siamo stati chiamati a condurre la sua opera locale, è fondamentale essere battezzati.

4. Lo faccio perché altri lo fanno

Il battezzarsi assieme ad altri è molto bello ed emozionante, ma non aumenta di un nulla l'effetto che il tuo battesimo ha di fronte a Dio ed al mondo.

Tu devi “desiderare” il battesimo non perché tutti gli altri attorno lo fanno, ma perché tu senti l'urgenza di essere battezzato o battezzata.

(Nota: la traccia audio contiene anche molto altro otre le note qui riportate)



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24 maggio 2015

Adorare come Dio vuole | 24 Maggio 2015 |

L'adorazione è una parte fondamentale del nostro rapporto con Dio. C'è una maniera in cui posso migliorare il mio modo di adorare? Janet ed Amy ci spiegano come.
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Siamo stati progettati per piacere a Dio

Ricordi la la nascita di un figlio?  Ricordi (o immagini) la gioia quando finalmente incontri tuo figlio neonato/tua figlia neonata?

La nostra nascita ha portato gioia ai nostri genitori, ma ancor di più al nostro Dio. Dimentichiamo spesso che Dio ha delle emozioni profonde!

Il nostro Padre cerca un rapporto intimo con noi e vuole il nostro amore, fiducia, obbedienza, lode e i nostri ringraziamenti e che Lo serviamo con gioia.

Questo rapporto di intimità, si può coltivare solo frequentandosi come qualsiasi rapporto

Devo invitare Dio ad entrare nella mia vita

“Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi.”(Giacomo 4:8a)

La vera adorazione vuol dire arrendersi a Dio, in ogni parte della nostra vita. E' vero che adoriamo Dio con le nostre parole ed i nostri canti ma non solo.

Ci sono tre barriere che bloccano la nostra resa totale:
  • la paura: "Cosa succederà se non mi sento più in controllo di tutto?"
  • l'orgoglio: “Me la sono sempre cavata da solo. Non ho bisogno di nessuno”
  • la confusione: “Non riesco a decidere cosa fare”
Quale fra questi ti sta impedendo di arrenderti a Dio?

Dio vuole che noi l'adoriamo in Spirito e verità

“Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità.” (Giovanni 4:23-24)

Come piace a Dio la nostra adorazione?

1. Quando è autentica

Tu sei un spirito che risiede in un corpo e Dio ha creato il tuo spirito affinché comunicasse con Lui. Non si tratta di pronunciare formule perché la lode senza cuore non è affatto lode! Dio odia l'ipocrisia.

Ricordiamo Gesù che critica fortemente i Farisei – detentori della Legge ebraica – chiamandogli “sepolcri imbiancati” - l'idea è che sembravano puliti all'apparenza ma dentro c'era la morte e la decomposizione.

2. Quando è accurata

Se adoro un dio che è fatto su misura per me in base alle mie preferenze, tipo un corso di “taglio e cucito” non sto adorando il Dio vivente, creatore dell'universo.

Tutt'altro: ho creato un mio idolo personale che può avere poco a che fare con il Dio della Trinità.

Spesso ci sono persone che dicono: “Mi piace pensare a Dio come....... un padre amoroso ma non giudica mai”. E' una NOSTRA figura personale di Dio, non come Dio è.

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Comunione fraterna

“Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all'amore e alle buone opere, 25 non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno.” (Ebrei.10:24-25)

Discepolato

“Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro.” (Proverbi 27:17)

Ministero

“Così, fratelli miei, anche voi siete stati messi a morte quanto alla legge mediante il corpo di Cristo, per appartenere a un altro, cioè a colui che è risuscitato dai morti, affinché portiamo frutto a Dio.” (Romani 7:4)

Missione

“Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra.” (Atti 1:8)  

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17 maggio 2015

Come adempiere i Comandamenti amando il mio prossimo | 17 Maggio 2015 |


La  Legge di Dio è un tutt'uno con la Parola di Dio: e per adempiere ai Comandamenti devo obbedire alla Parola che mi chiede di amare il mio prossimo come me stesso.
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Il Salmo 119 è il più lungo dei Salmi, e parla specificatamente delle leggi di Dio

In esso vengono usate parole che riguardano la legge sia parole che riguardano Dio


  • 26 volte “legge”
  • 22 volte “comandamenti”
  • 21 volte ”statuti”
  • 21 volte “testimonianza”
  • 20 volte “precetti”
  • 15 volte “giudizi”
  • 11 volte “giustizia”
  • 1 volta “decreti”
  • 1 volta “diritto”

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TOTALE 160 su (176 versetti)


  • 42 volte “parola”
  • 10 volte “via”
  • 2 volte “sentieri”
  • 1 volta “insegnamenti”
  • 1 volta “consiglieri”

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TOTALE 56 su (176 versetti)

1. La giustizia RISIEDE nella legge di Dio


“La mia lingua celebrerà la tua parola,
perché tutti i tuoi comandamenti sono giustizia.” Salmo 119:172

2. La legge di Dio è la gioia di chi crede


Io bramo la tua salvezza, SIGNORE,
e la tua legge è la mia gioia.” Salmo 119: 174

3. I Comandamenti sono la mappa per chi crede

“Io vado errando come pecora smarrita;
cerca il tuo servo,
perché io non dimentico i tuoi comandamenti.” Salmo 119:176

4. Gesù è l'adempimento della legge

“Non pensate che io sia venuto per abolire la legge di Mosè e gli scritti dei profeti. No, non sono venuto per fare questo, ma per adempirli." (Matteo 5:17)

5. Per adempiere la legge devo amare il mio prossimo.

“Non abbiate altro debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge.” Romani 13:8


«Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?» Gesù gli disse: «“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” Questo è il grande e il primo comandamento.  Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti». Matteo 22: 36-40
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10 maggio 2015

Non concupire | 10 Maggio 2015 |

Concupire è desiderare qualcosa differente da quello che Dio ci ha dato, è essere insoddisfatti con le scelte del Padre, sviluppando una mente insoddisfatta. Esiste un antidoto a tutto questo? La Bibbia dice di si.
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Siamo all'ultimo passo della legge di Dio per il suo popolo, e siamo arrivati ad un comandamento che in se racchiude e riassume tutti gli altri, e attraverso il quale, se lo rispettiamo, possiamo evitare di violare gran parte degli altri nove.

Ma questa volta voglio iniziare in una maniera differente.

Chiudete gli occhi e ascoltatemi: la prima cosa che vi verrà in mente, quella sarà la vostra risposta (non la dovrete condividere).

  • Se tu potessi avere la macchina di un'altro, la macchina di chi guideresti?
  • Se tu potessi avere la casa di un'altro, in quale casa vivresti?
  • Se potessi avere le capacità (mentali, fisiche, spirituali) di un altro, chi vorresti essere?
  • Se potessi avere il fisico di un altro, chi vorresti essere?
  • Se potessi avere i beni di qualcun altro chi vorresti essere?
  • Se potessi avere lo sposo o la sposa di un'altro, a chi saresti sposato o sposata?
  • Se potessi scambiare la tua vita con quella di un'altro o di un'altra, con chi ti scambieresti?
Potete aprire gli occhi. Quello che avete provato , forse non su tutte le domande, si chiama, “concupiscenza”. Se non lo avete provato si chiama “bugia”... quello era il Comandamento della settimana scorsa!


Concupire è una parola “strana” , che ormai è rimasta solamente nel gergo di chiesa,  e che quasi sempre viene riferita con il sesso. Essa significa “desiderare in una maniera enorme”,  quasi sempre in senso negativo. E' proprio quello di cui si parla nel decimo comandamento:

“Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo” (Esodo 20:17)

Quale è la definizione di concupire? Questa è la definizione della Treccani:  Brama ardente, desiderio appassionato, soprattutto di piaceri fisici, corporali”.

Ma qui stiamo parlando di Bibbia, questa definizione non è assolutamente adeguata.

Questa è la definizione  di concupiscenza secondo quello che emerge dalla Bibbia: “insoddisfatti desideri non provenienti da Diopassione., invidia, avidità, gelosia, lussuria per qualcosa o qualcuno che non dovrebbe essere nostro."

In parole più povere: concupire è quando io non voglio ciò che Dio vuole per me, è quando Dio mi dice “questo è quello che io voglio per te”  e io dico “io non voglio questo, ma voglio altro.”

Ultima affermazione su Dieci Comandamenti:

I Dieci comandamenti non cercano di controllare i nostri desideri, 
ma spingono a desiderare ciò che Dio desidera per noi.

Il Comandamento non dice solo che non devo “desiderare sessualmente” la moglie del mio vicino, ma neppure i suoi dipendenti, né i suoi averi. Ed è inutile che mi diciate “ma il mio vicino non ha un bue”, perché il versetto aggiunge “né ALCUNA cosa del tuo prossimo”.

Da questo punto di vista, la scelta delle cose che posso concupire è sterminata.

Un comandamento unico

Il Decimo Comandamento è un comandamento unico per quattro motivi:

1. E' interno, non esterno

Fino ad ora tutti i comandamenti riguardavano peccati che erano visibili “dall'esterno”: tutti possono vedere se tradisco mia moglie, o uccido, o adoro un altro dio, o non mi ricordo del giorno del riposi, o se rubo, ecc.ma nessuno può vedere se concupisco la moglie del mio vicino di casa, o la sua auto.

E' un peccato “nascosto” per gli altri, ma non per Dio, e Dio lo ritiene grave esattamente come quelli 

2. Non esiste in nessun altro codice morale

Alcuni dicono che, in fondo, i Comandamenti non sono altro che norme che anche altre culture si erano date al di fuori dall'ambito religioso, delle buone leggi per vivere in pace. Nessuna delle leggi che sono mai esistite al mondo hanno mai sanzionato un peccato che non coinvolge nessun altro se non chi lo fa dinanzi a Dio.

3. Mostra la differenza tra reato e peccato

Mentre gran parte degli altri peccati comportano anche un reato (il furto, la diffamazione, l'omicidio), e sono sanzionati a norma di legge, il concupire non comporta alcuna sanzione umana,  ma comporta una sanzione esclusivamente divina. Il giudizio non è dato sia da Dio  che dall'uomo, ma esclusivamente da Dio

4. E' la radice di molti altri peccati

Il Decimo comandamento dimostra che i peccati cominciano nel nostro cuore, nei nostri occhi, nei nostri cervelli, prima di diventare peccato.

La parola “cuore è usata nella Bibbia per oltre 900 volte ad indicare che tutto comincia nella mente dell'uomo (ricordate che per gli ebrei nel cuore risiedeva il pensiero).

Vi faccio qualche esempio. 

Primo comandamento: “Non avere altro Dio”: Dio è l'autorità suprema:  quando comincio a concupire l'autorità che spetta a Dio e voglio avere io autorità sulla mia vita,  allora violerò il Primo Comandamento.

Secondo Comandamento: “Non farti scultura ed immagine alcuna, non ti prostrare dinanzi a loro e non li adorare”. Tutta la gloria dovrebbe andare a Dio;  ma se comincio a concupire la sua gloria, 
perché io voglio apparire, io voglio l'applauso, io voglio il riflettore su di me,  allora violerò il Secondo.

Sesto comandamento”Non commettere adulterio”:  quando inizio a  concupire la moglie dell'altro,
 allora sono sulla strada di volare il Sesto.

Ottavo Comandamento: “Non rubare”:  quando inizio a concupire le cose che appartengono ad altri, 
alla fine violerò l'Ottavo.

Perché Dio ha messo, secondo voi, questo Comandamento alla fine? Perché Dio non brama la nostra obbedienza, ma brama il nostro cuore. Perché Dio non vuole darci nuove abitudini,  ma vuole darci nuovi occhi per guardare il mondo,  e l'unica maniera per fare questo, è darci un nuovo cuore.

E' per questo che, a mio avviso, esporre chi non crede ai Dieci Comandamenti è assolutamente inutile, se non dannoso. E' per questo che credo che il successo mediatico di Benigni che li declama e li commenta in TV rimane uno spettacolo, che può piacere o meno, ma che non avvicina chi ascolta a Dio più di quanto può avvicinare un voglio di carta sotto i piedi.

Per capire i Comandamenti, per far si che i Comandamenti ci cambino, dobbiamo prima capire chi Dio è che cosa Dio fa.

Immaginate che io e Janet dobbiamo andare via per un mese da casa,  e lasciamo sul frigo l'elenco di quello che debbono fare i miei figli: Cari Matteo e Bejamin, papà e mamma vi amano. Questo è quello che vogliamo che facciate durante la nostra assenza...

I nostri figli valuteranno che li amiamo, che loro amano noi, e, nel limite del possibile, seguiranno le istruzioni. Pensate che se ricevessero una mail da una persona che non hanno mai conosciuto, di cui non sanno nulla, contenente le medesime istruzioni, le metterebbero in pratica? Dubito fortemente.

E' per questo che, per obbedire ai Comandamenti, dobbiamo capire che Dio è nostro padre, e che vuole darci il meglio.

Perché dovrei obbedire al Decimo Comandamento?

Alcuni sono portati a dire: Beh, farò in modo da non sconfinare mai nei peccati dei precedenti nove, 
ma su questo posso anche farmi lo sconto, tanto,  a) non faccio del male a nessuno, b) nessuno lo vede e c) è un fatto tra me e mio padre."

Proprio per questo per così importante: perché è tra te e tuo Padre,  perché rompe il rapporto intimo, di comunione profonda, che lui vuole avere con te.

Perché è una cosa che rimane segreta tra te e lui. E perché offende profondamente un Padre che ti da quello che è il meglio per te.

Paolo dice così a Timoteo:

“Ordina a quelli che adesso sono ricchi di non essere superbi e di non fare affidamento sull'incertezza del denaro, ma su Dio, che ci dà ogni cosa in abbondanza, perché noi ne possiamo godere.” (1 Timoteo 6:17)

Paolo non dice che Dio farà diventare TUTTI ricchi, ma che Dio dà ogni cosa in abbondanza.

Paolo non dice che la ricchezza è un segno di benedizione (la teologia della prosperità) , o che la povertà non è un segno di benedizione (la teologia della povertà) ma che la gioia non risiede nell'incertezza del danaro, ma nel Dio che provvederà per noi, sia in povertà che in ricchezza.

Spesso noi diciamo, Eh, no, Dio, io ti servo, io lavoro per te, sono un tuo dipendente, faccio pure gli straordinari... Io mi merito MOLTO MA MOLTO MEGLIO di quello che ho”. Se hai mai provato questo sentimento, ti dico che non si solo, non sei sola...  siamo almeno in due, te ed io! 

E' un sentimento che ho provato nel passato, che proverò nel futuro...  ma a cui non devo cedere, 
e che ogni volta devo contrastare ricordando che ho un Padre che mi ama  e che mi dà  non quello che è buono per me, ma quello che è meglio per me.

E so che quando  concupisco, Dio si sente è come quando faccio un regalo a Natale a uno miei miei figli, credendo di vederlo saltare di gioia, e invece lo butta in un angolo e cerca il prossimo pacco da scartare.

Spesso non sappiamo neppure noi perché desideriamo una certa cosa piuttosto che quello che abbiamo. Avete presente quando ci sono due bambini, A e B, e tanti giocattoli a terra, e un solo trattore rosso,che è in mano al bambino A. Secondo voi, quale giocattolo vorrà il bambino B? Il trattore rosso!

Come genitori spesso diciamo “tra un po' ci giochi tu”,  così diciamo che la concupiscenza può aspettare ma che poi l'avrai. Oppure possiamo alimentare la concupiscenza comprando un altro trattore rosso, o dicendo che il trattore blu è più grande e più bello.

Quanti di noi hanno preso il trattore rosso dalle mani del bambino A per darlo al bambino B, nostro figlio? E nostro figlio che ha fatto?  Lo ha buttato via dopo cinque minuti. 

La concupiscenza non è avere per necessità,  ma spinge a  non essere soddisfatto mai di nulla che abbiamo,  perché appena l'abbiamo cominciamo a concupire ciò che non abbiamo...  e così via, in un moto perpetuo.

Perché Dio non ci dà quello che desideriamo?

Dio ci da sempre quello di cui abbiamo bisogno e che possiamo sostenere al momento. Ma non sempre i nostri desideri collimano con quelli di Dio. Ci sono almeno tee "perché"

1. Non ora

Se mio figlio di tredici anni mi chiedesse: “Papà, mi fai guidare la macchina?”  la risposta sarebbe “No.” Questo vorrebbe dire che non guiderà mai un'auto? No, significa solamene che ancora non è pronto.

2. Non quello

Altre volte chiediamo qualcosa che a noi pare logico per quello che vediamo attorno mentre Dio che vede il quadro completo , sa che c'è qualcosa di meglio per noi.

3. Non hai chiesto

Dio è padre, e chi è padre sa quanto ci faccia piacere ricevere richieste che possiamo esaudire dai figli; ma quando i figli non chiedono,  anche se vorremmo dare,  anche se sappiamo che sarebbe buono per loro,  è difficile sapere se realmente accetterebbero quello dono con gioia.

Giacomo dice:

“Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.” (Giacomo 4:2-3)

Dio non ci punisce, ma ci protegge

Noi crediamo di conoscere cosa sia meglio per noi, ci vediamo “adulti” da poter stabilire cosa sia meglio, mentre Dio ci protegge perché non siamo ancora pronti,  o perché c'è qualcosa di meglio, 
o perché vuole che desideriamo quella cosa così da poterla amare e non buttarla dopo cinque minuti come il bimbo con il trattore rosso.

Concupire  fa del male a noi stessi

Gesù ha detto:

“Poi disse loro: "State attenti, guardate di non essere avari; perché la vita non dipende dall'abbondanza di ciò che si possiede!"” ((Luca 12:5 PV)

Gesù sta ribadendo qui il concetto del Decimo Comandamento: la vita non dipende da “quanto possiedo”...  e poi racconta la parabola dell'agricoltore che pensa di costruire granai più grandi per tenere più raccolto... ma che la sera stessa sarebbe morto!

Il problema è che ormai prendiamo questo richiamo all'attenzione di Gesù con la stessa attenzione con la quale prendiamo un proverbio Zen.

Sapete una cosa? La nostra società occidentale è fondata su questo peccato: si chiama “consumismo”.

Tu DEVI consumare”!  Tu DEVI acquistare il nuovo iPhone 6...  se hai il cinque sei uno sfigato... anche se funziona ancora! Tu DEVI acquistare la nuova auto, tu DEVI vestirti alla moda.

Il mondo occidentale è riuscito a trasformare un oggetto di utilità in uno status symbol e in un bene rifugio: il Rolex!

I pubblicitari sanno che se vedo uno spot sulla pizza poco prima dell'ora di cena  continuerò a pensare alla pizza... fino a quando non ne ordinerò una! E per questo in alcune città ci sono pizzerie che consegnano pizza 24 ore al giorno.

Un tempo per comperare ciò che ti serviva, dovevi chiedere al negoziante, ormai nei centri commerciali tutto è in bella mostra. Perché i direttori commerciali sanno che non entreresti mai in un negozio per chiedere la ventesima T-Shirt con le palme; ma se la vedi nel display,  colorata e ben illuminata,  finirà nel tuo carrello.

I direttori commerciali sanno che non compereresti mai sessantaquattro scatolette di tonno, a meno che non siano in “super-offerta promozionale “paghi uno e prendi sei”: Ti servivano davvero sessantaquattro scatolette di tonno?” “No, ma erano in offerta”.

Gesù dice: “State attenti. La vita non dipende dall'abbondanza – effimera, momentanea, passeggera – di quello che hai...  ma da chi tu sei,  dal rapporto che hai sviluppato col Padre tramite me.”

Intendiamoci, la “teologia della povertà” è sbagliata allo stesso modo di quella della prosperità: non c'è nulla di male nel possedere beni, ma Gesù afferma che, quando riponiamo la nostra speranza in loro, faremo del tutto per averne, ed inizieremo a concupire.

Concupire fa del male agli altri

Giacomo, il fratello di Gesù dice questo:

“Da dove vengono le guerre e le contese tra di voi? Non derivano forse dalle passioni che si agitano nelle vostre membra?  Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere.” (Giacomo 4:1-2a)

Bramare è un sinonimo di concupire: e Giacomo afferma che siamo pronti ad uccidere per la nostra concupiscenza. E ciò che c'è di peggio è che  non concupiamo la star del cinema, o il top manager,
ma quasi sempre concupiamo il nostro prossimo più prossimo,  quello a cui dovremmo invece testimoniare Cristo.

“Oh, lei ha preso un bel po' di peso. “ “Oh, guarda che bella machina nuova hanno.” “Oh, si sono trasferiti nella casa nuova.”. “Ma davvero ha avuto una promozione?” “Ma davvero si è sposata”.... “Ma davvero è guarita dal cancro?”.

E lì cominciamo:  “Perché non io? Perché non mi merito uno scatto di stipendio? Perché non ho trovato io la mia sposa” “Perché non è guarita mia moglie dal cancro?”

Qualcuno ci apre la sua vita, e noi diventiamo gelosi invece che gioiosi. Vogliamo quello che loro hanno.  Facciamo guerra per averlo.  Uccidiamo,  molto spesso un omicidio “in bianco”,  fatto di disprezzo, isolamento, e maldicenza.

Questa è la mia domanda: di chi sei geloso, di chi sei gelosa. Sii onesto, sii onesta.  Non solo cosa concupisci, ma chi concupisci. 

Sono i suoi i beni, gli asini, i servi, la moglie.? E' un peccato interno,  almeno finché non diventa azione contro il tuo prossimo ma attualmente, è un peccato  contro Dio.

E' come se un figlio odiasse il padre perché ha dato qualcosa la fratello, dimenticando tutte le volte che quello stesso padre ha dato a lui.

Dio è un dio generoso, che da a tutti i suoi figli e alle sue creature,  persino a quelli che si disinteressano di lui,  pur di attirarli a se, pur di bussare alle porte del loro cuore.

Forse il problema perché Dio non ti da è la tua attitudine verso di lui, forse perché non chiedi e non è convinto che la tua sicurezza risieda in lui.

C'è più gioia nel dare che nel ricevere

“In ogni cosa vi ho mostrato che bisogna venire in aiuto ai deboli lavorando così, e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse egli stesso: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”.” (Atti 20:35 PV)

Il problema col concupire è che immagina ci sia benedizione nel ricevere,  non nel dare.

La teologia della prosperità afferma “benedizione uguale avere”. La teologia della povertà afferma “benedizione uguale non avere”. Gesù afferma: “benedizione uguale dare”: Dio ha tanto amato il mondo da DARE il suo unigenito Figlio”.  Non quello che accumuliamo, ma quello che condividiamo ci definisce.

Chi può testimoniare per esperienza che questa affermazione di Gesù è vera? E' per questo che quelli che ci impediscono di dare  ci impediscono anche di ricevere benedizioni. La generosità è una doppia opportunità di benedizione, per chi la riceve e per chi la da.

Quanti sono convinti a questo punto che concupire è male? Come posso allora contrastare la mia natura concupiscente? Ce lo illustra Paolo:

“E non vi parlo così perché mi è mancato qualcosa, infatti ho imparato ad accontentarmi di qualsiasi condizione in cui mi trovo.  So accettare sia la povertà che la ricchezza. Ho imparato ad accettare ogni cosa, a stare a stomaco pieno o a stomaco vuoto, nell'abbondanza o nel bisogno.  Posso fare ogni cosa in Colui che mi fortifica!” (Filippesi 4:11-13 PV)

L'antidoto per la concupiscenza è l'accontentarsi,  è il sapere che sia nella ricchezza,  sia nella povertà,  sia nella salute,  sia nella malattia,  l'aiuto, la forza di Cristo non cambia.

Concupire è il problema, essere contenti è la soluzione.

1. Essere contenti significa volere ciò che il Padre vuole

E' dire: “Mio Padre è l'esperto. Lui sa meglio di me. Mi fido di lui.”

2. Essere contenti non dipende né dalla povertà né dalla ricchezza

Paolo afferma di essere stato contento sia con la cassa e la pancia piena, sia con la cassa e la pancia vuota.

3. Per essere contento non  devo uccidere i miei desideri

Molti pensano: “Devo liberarmi dai miei desideri. I miei desideri sono la parte cattiva di me”. Questo non è cristianesimo, è buddismo. Nel buddismo tutto deve essere smorzato, livellato, acquietato, silenziato.

Il cristianesimo è fatto di passioni forti, di voce alta, di rumore per farsi sentire. Di passioni e desideri... ma quelli giusti. Il problema non sono i desideri, ma i desideri non santi.

Cosa farai? Lascerai che la concupiscenza ti rubi il rapporto d'amore con Tuo padre, o lavorerai su di te per avere un cuore cambiato, che sia contento di quello che il Padre sceglie per te?

Preghiamo.

Conclusione

Siamo alla fine di queste undici settimane passate assieme studiando la Legge di Dio per l'uomo.
La mia domanda è: “Cosa porti a casa”? Quale è la tua “busta del cane”, quella che finisce in freezer e con cui ti nutrirai per un po' di tempo. Non so quale sia la tua, ma posso dirti la mia.

1. Dio è un Padre  amorevole

Dio è un Padre incredibile . Dio è un Padre incredibile .  I Comandamenti che ci dà , migliaia di anni dopo, ancora non possono essere migliorati . Hanno a che fare con ogni aspetto della vita , non solo il comportamento esterno , ma anche con la motivazione interna .  Abbiamo un grande padre . E  lui è disposto a parlare con noi sugli argomenti molto pratici della vita e del cuore , che rivela solo a noi quale saggio , amorevole , grande papà abbiamo.

2. Gesù mi ha perdonato

Gesù è incredibile .  Il Dio sceso nella storia umana  non avrebbe infranto neppure una delle leggi , né esternamente né  internamente .  Non solo Gesù non ha commesso adulterio , non ha mai concupito una donna .  Non solo Gesù non ha mai rubato nulla , ma ha dato la sua vita come un dono .  Non solo Gesù non aveva un sacco di beni ,  ma non ambiva a quelli degli altri. Non solo Gesù non si è mai sposato , ma non ha  mai concupito la moglie di un altro uomo .

Se abbiamo messo Gesù in una categoria di  "uomo buono ",  è una categoria inadeguata . 
Gesù è Dio . Gesù è perfetto . Gesù è sorprendente .  Gesù non ha solo  evitato i peccati esteriori , 
ma anche le inclinazioni interiori del cuore . Lui è puro di cuore . E mentre esaminiamo la legge di Dio e esaminiamo la nostra vita, spero che ti renda conto con me come di quanto abbiamo bisogno di Gesù per  perdonarci dai peccati , e per purificarci da ogni iniquità .


3. Lo Spirito Santo mi da nuovi desideri

Lo Spirito Santo, che ha ispirato la scrittura della Bibbia  è vicino a me, mi convince di peccato, mi aiuta a non peccare e mi da desideri nuovi nella mia vita di credente.  Se non hai lo Spirito Santo e leggi i Dieci comandamenti dirai "Io non voglio averci niente a che fare". Se hai lo Spirito Santo. in te senti l'urgenza di dire, "E ' quello che voglio fare, perché Dio sta cambiando i miei desideri. "

Che lo Spirito Santo funzioni a livello del desiderio è sorprendente,  perché questo significa che Dio ci ama così tanto che non vuole che obbediamo alle sue leggi,  ma che abbiamo il suo cuore, che desideriamo ciò che egli desidera per noi. 

E man mano che  noi cediamo a questi desideri, diventiamo sempre più simili a Gesù e abbiamo una gioia più grande... amen? Amen!


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03 maggio 2015

Non attestare il falso | 3 Maggio 2015 |

Dio odia la menzogna. Quando noi mentiamo contro gli altri diciamo che ci sta bene ottenere un guadagno a loro spese perché noi siamo più importanti di loro. E, una volta che la bugia è stata prodotta, la verità non potrà mai più essere  ristabilita a loro favore. 
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C'era un vecchio rabbino che viveva in un piccolo paese, il quale era rispettato da tutti per la sua onestà e la sua saggezza.

Avvenne che un tizio si trasferì in quella città, e non si sa per quale motivo, senza averlo mai conosciuto personalmente, prese in odio il rabbino.

A motivo di ciò iniziò a spargere false notizie contro di lui, che distrussero completamente la reputazione del rabbino davanti alla sua comunità.

Dopo qualche tempo, il tizio conobbe personalmente il rabbino, e conoscendolo, si pentì di tutte le falsità che aveva detto circa il suo conto.

Un giorno si recò a casa del rabbino, chiese perdono e lo ricevette. Uscendo chiese: “ C'è qualcos'altro che posso fare per farmi perdonare da te?”

Il rabbino rispose: “Voglio che tu vada a casa tua, prenda un cuscino di piume e, in una giornata di vento, tu lo apra e lo sparga talla torre del cartello. Poi torna da me, perché c'è un'ultima cosa che voglio tu faccia,”

Il tizio fece come aveva chiesto il rabbino, quindi tornò da lui dicendo: “Ecco io ho fatto quello che tu mi hai chiesto. Cos'altro vuoi che faccia?”

Il rabbino rispose: “Ora voglio che tu prenda la federa del tuo cuscino, e vada a raccogliere ogni singola piuma che hai sparso.

“Ma questo è impossibile! “ replicò il tizio. “Appunto – disse il rabbino – lo è anche per le cose false che tu hai detto contro di me”.

Siamo al nono passo nella legge di Dio, quelli che chiamiamo i Dieci Comandamenti. Siamo nella sezione dove Dio ci indica che tipo di rapporto dobbiamo avere con gli altri:


I Dieci comandamenti non ci addebitano una falsa natura peccaminosa,  ma attestano la realtà della nostra natura per non farci cadere.

Siamo in Esodo 20: 16:

“Non attestare il falso contro il tuo prossimo.” (Esodo 20:16)

Al giorno d'oggi ci sono molti modi per dimostrare se una cosa è vera o è falsa; pensate a tutte le intercettazioni ambientali, alle indagini sul patrimonio, o su ciò che scriviamo sui social,  tutte cose utilizzate nelle cause civili e penali.

All'epoca non esisteva nulla di tutto ciò,  per cui era fondamentale che le persone dicessero la verità.  E lo è ancora ai giorni nostri. Nei tribunali i testimoni giurano ancora di dire “la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità.

Ma il comandamento non è fatto SOLO per la verità da esporre in un'aula di giudizio, ma per tutta la verità.

Dio odia le menzogne

Dio odia le bugie, Dio odia le menzogne, e questo gli proviene dalla sua stessa natura: Gesù ha detto in Giovanni 14:6:  “Io sono la via, la verità e la vita”. In Apocalisse la seconda venuta di Cristo è descritta così:

“Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero, perché giudica e combatte con giustizia” (Apocalisse 19:11)

Gesù è la forma visibile di Dio: Dio odia la menzogna.  Ce lo dice apertamente in Proverbi:

“Sei cose odia il Signore, anzi sette gli sono in abominio:  gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spargono sangue innocente,  il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male,  il falso testimone che proferisce menzogne e chi semina discordie tra fratelli.” (Proverbi 6:16-19)

La parola “abominio” è una parola “tecnica”, riservata quasi esclusivamente alla Bibbia. Molti per renderla comprensibile dicono che l'abominio è una sensazione di schifo assoluto.

Ci si può state come illustrazione, ma la parola in origine significa, “essere un nemico personale”. Per Dio “il falso testimone che proferisce menzogne” è un nemico personale, perché va contro la natura intrinseca di Dio. Tito 1 dice che

“Dio non mente mai.” (Tito 1:2b PV)

In altre versioni è scritto che “Dio non può mentire

Allora, se la menzogna è il nemico personale di Dio, da chi proviene la menzogna?

“Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso parla di quel che è suo, perché è bugiardo e padre della menzogna.” (Giovanni 8:44)

La lingua parlata da satana è la menzogna: quando noi mentiamo, quando noi diciamo bugie,  stiamo comportandoci da bilingue: da una parte parliamo la lingua del Padre nostro, e dall'altra quella del padre delle menzogne, satana. Quando mentiamo, stiamo parlando la lingua di satana.

Dio ama il mio prossimo

Se la menzogna fosse solo non dire la verità, poco male: “Marco, quanto sei alto?” “Un metro e ottantadue”. Ho detto una bugia, ma tutto finisce là.

Invece, la menzogna è il “grimaldello” per forzare la cassaforte del mio prossimo,  perché noi usiamo la menzogna il 99,9% delle volte per avere un RITORNO PERSONALE A SCAPITO DI QUALCUN ALTRO.

Quando io mento, quando io ti accuso di un furto che ho fatto io e non tu, quando scrivo sul mio curriculum una qualifica che non ho così da scavalcarti nella graduatoria, quando scrivo sul mio Unico una cifra inferiore e non pago le tasse che dovei, così che tutti paghino un po' di più, così pagano anche un po' delle mie, io sto dicendo una cosa ben precisa: “Io sono più importante di te”.

Cosa dice il grande comandamento?

“Ama il tuo prossimo come te stesso”  (Matteo 22:39b)

E SE io amo il mio prossimo,  devo mettere l'altro per primo,  iniziando a non danneggiarlo.

E' ovvio che, alcune volte, posso non dire la verità e non essere un bugiardo; se dico che ho lasciato l'auto parcheggiata davanti alla Conad, e invece era parcheggiata davanti alla Coop, è un semplice errore,  non c'è malizia, non c'è danno, non è attestare il falso: è un semplice errore.

Il problema è che spesso noi “accomodiamo” gli eventi nell'ordine giusto che  ci assicurerà il maggior risultato a nostro favore.

Una volta venne un marito che voleva mettessi sotto disciplina la moglie accusandola  di averlo lasciato a circa cinquanta chilometri da casa, in un ristorante, e di essersene andata con la macchina.
“E' vero questo?” Chiesi alla moglie “Si, ma ti ha raccontato il perché?” “No.” risposi. “Eravamo a cena con mia figlia, per cercare di riaccomodare un periodo moto difficile, dove avevo sospettato che mi tradisse, e approfittando che mia figlia era lontana, mi ha confessato che non solo mi aveva tradito, ma che era anche contento di averlo fatto, e che voleva continuare a farlo.” “E' vero?” chiesi al marito. “Più o meno” rispose lui. La moglie non si era comportata “una favola”, ma aveva le sue buone attenuanti e quello da mettere sotto disciplina e con il problema più grosso era il marito.

Cinque aree dove la menzogna può insinuarsi

La menzogna è come l'acqua, trova sempre una crepa,  trova sempre un punto più basso,  dove può insinuarsi e corrodere.

1. L'adulazione

Vi sta piacendo la serie sui Dieci comandamenti?  Secondo voi ho fatto un buon lavoro? Vi piace il mio maglione nuovo? Ah, e volevo dirvi che durante le precedenti predicazioni siete stati stupendi, nessuno di voi ha mai sbadigliato, non avete mai guardato l'orologio... Cosa stiamo facendo?

“Ciascuno mente parlando con il prossimo; parla con labbro adulatore e con cuore doppio.” (Salmo 12:2)

La Treccani definisce così l'adulazione: “Lodare esageratamente per compiacenza, per interesse o bassezza d’animo”.  Molti di noi  si sono ritagliati delle vite di successo “leccando” a destra e a manca politici, superiori o autorità per manipolarli e convincerli che noi eravamo meglio di tutti gli altri.

Come disinnescare l'adulazione? Togliendogli l'interesse. Se io ti lodo senza alcun interesse, allora non ti sto adulando, ma ti sto incoraggiando. Sto facendo quello che dice Paolo in 2 Corinzi 3:11:

“Del resto, fratelli, rallegratevi, perfezionatevi, incoraggiatevi, abbiate la stessa mente, state in pace” (2 Corinzi 3:11 ND) 

A proposito, satana come convinse Eva?  “Come? Dio ti ha detto di non mangiare? Ma tu Eva hai un cervello meraviglioso! Sai ragionare da sola!” .Con l'adulazione. L'adulazione è di satana.

2. L'inganno

“Cari figli, non lasciatevi ingannare da nessuno!” (1 Giovanni 3:17)

In alcune Bibbie antiche c'era il termine “figliuoletti”, che è molto più simile al termine originale usato da Giovanni.  Giovanni ci tratta non da adulti,  ma da bambini piccoli, perché ci lasciamo ingannare. Non solo ingannare è peccato, ma anche farsi ingannare, dice Giovanni.

Quanti di voi credono a quello che promettono i politici? Ormai la parola politico è sinonimo di “bugiardo”: “Non fare il politico, dimmi la verità” Quanti di voi credono alle promesse delle pubblicità?

Paolo dice, non lasciatevi ingannare.

La Treccani definisce ingannare così:  “indurre una persona in errore, spesso con l'intenzione della frode o della malizia”

Questo include tutti i tipi di frodi accademiche,  dal comperare una laurea,  a copiare un compito in classe.

A proposito, satana come  convinse Eva?  “Ma non è vero che morirete, anzi, diventerete come Dio!” Con l'inganno. L'inganno è di satana.

3. La calunnia e la diffamazione

Diverse parole, stesso peccato.

“Non andrai qua e là facendo il diffamatore in mezzo al tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono il Signore. “ (Levitico 19:16)

A quel tempo esisteva solo la calunnia, ovvero (Treccani): “Diceria, imputazione o denuncia, coscientemente falsa, con cui si attribuisce a una persona una colpa, un reato o comunque un fatto che ne offenda la reputazione.”, qualcosa fatto con la voce, con le parole.

Nel mondo moderno abbiamo dovuto aggiungere una parola per definire la stessa cosa fatta con lo scritto,  la “diffamazione a mezzo stampa, o blog”.

All'epoca le calunnie dovevano essere passate di bocca in bocca; nel “Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini don Basilio canta “La calunnia è un venticello”.

Al giorno d'oggi, tramite internet, possiamo diffamare istantaneamente, costantemente e globalmente.

Istantaneamente: s e abbiamo un blog con un discreto audience, bastano pochi clic... e la diffamazione è in rete.

Costantemente:  si sta discutendo sul “diritto all'oblio” su Google, ovvero al diritto di cancellare in maniera permanente le tracce di notizie false su di noi,  ma la realtà attuale è che i motori di ricerca continueranno a tenete per sempre traccia di quelle calunnie, anche se smentite.

Globalmente:  basta un pc, un tablet, uno smartphone e la calunnia raggiungerà tutti i posti connessi nel mondo...  come le piume della storia con cui abbiamo iniziato.

Stiamo attenti a quello che diciamo, ma anche a quello che scriviamo, perché Gesù dice:

“Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio.” (Matteo 12:36 CEI)

Un giorno saremo chiamati a rendere conto di tutto ciò che abbiamo detto e scritto.

A proposito, come è chiamato satana? “L'accusatore dei fratelli.”  La calunnia e la diffamazione sono di satana.

4. I falsi insegnamenti

Vi ricordo il comandamento sul quale stiamo riflettendo: "Non attestare il falso CONTRO il tuo prossimo"; e anche la definizione della Treccani di “ingannare: “indurre una persona in errore, spesso con l'intenzione della frode o della malizia”

Ora vi invito a riflettere su questo versetto:

“Tutta la scrittura è stata ispirata da Dio e serve ad insegnarci e a farci capire che cosa c'è di sbagliato nella nostra vita, a correggerci e a guidarci a fare ciò che è giusto.” (2 Timoteo 3:16 PV)

Se io uso la Scrittura come base per falsi insegnamenti,  sto violando il Nono Comandamento. Sto attestando il falso CONTRO il mio prossimo, poiché gli impedisco di capire, di correggere e di guidare la propria vita tramite ciò che è giusto agli occhi di Dio.

Pietro ce lo aveva detto:

“Inoltre, in passato ci sono stati dei falsi profeti fra il popolo come adesso ci saranno fra voi dei falsi maestri, che, di nascosto, diffonderanno eresie che portano alla perdizione. Arriveranno perfino a rinnegare il Signore che li ha riscattati; ben presto pero si tireranno addosso la loro condanna.” (1Pietro  2:1 PV)

Bisogna fare un a precisazione tra “diverse interpretazioni”  ed “eresie”. La chiesa di Monterosi è una Assemblea dei Fratelli, la chiesa di Fabrica è una chiesa pentecostale, la chiesa di Massimo e Marzia a Viterbo è una chiesa Apostolica, la nostra è una chiesa indipendente, ma facciamo parte delle chiese battiste.

Abbiamo differenti opinioni su alcune cose “marginali”; il dono di lingue, il pane e il vino, le donne in chiesa, l'età minima per il battesimo, e così via. Ma siamo uniti sulle cose fondamentali: Cristo è risorto, Cristo ha pagato per noi, la Bibbia è interamente ispirata, la Bibbia non è un'allegoria, il matrimonio è tra un uomo e una donna, l'aborto è omicidio, eccetera.

Questo non ci deve né stupire né scandalizzare;  ogni diversa denominazione copre le esigenze spirituali e di affinità di un determinato tipo di persone. Dio ama la diversità! Dio è creativo poiché è il Creatore!  Per questo non c'è un solo tipo di chiesa, ma c'è UNA sola chiesa, quella di Cristo.

Ma, se io cominciassi a predicare che, in fondo, il matrimonio non è solo tra un uomo e una donna, ma anche tra due donne, o tra due uomini, o tra tre donne e un uomo...  che quello valeva all'epoca di Gesù, ma che ora noi siamo più socialmente evoluti di allora, che la Bibbia va interpretata a seconda del luogo e del tempo in cui la si legge... penso che la mia comunione fraterna con le altre sarebbe negativamente influenzata.

Starei insegnandovi una “eresia”, e questo va contro il nono comandamento.

C'è stato un commentario che, descrivendo il miracolo di Gesù che cammina sull'acqua, concludeva che ora abbiamo scoperto che nessuno può camminare sull'acqua, per cui probabilmente, visto dalla riva, col mare mosso, sembrava che Gesù stesse camminando sull'acqua, ma che in pratica era nell'acqua bassa... per cui la Bibbia stava facendo un'allegoria.

La Bibbia mi dice che Gesù ha camminato sull'acqua, perché è vero che NESSUNO cammina sull'acqua... ed è per quello che la Bibbia mi dice che UNO solo cammina sull'acqua, e guarisce la lebbra, e risuscita i morti... e perdona i peccati. E si chiama Gesù!

Quanti di noi non erano d'accordo con la Bibbia quando hanno iniziato a leggerla? Io ero tra questi.
Ma sapete, la Bibbia è un'incudine,  sopra la quale il martello dello Spirito Santo può modellare la mia vita. Molti hanno pensato di sostituire l'incudine con un cuscino di piume, così che fosse meno dura. E hanno fatto si che lo Spirito non potesse modellare le vite,  e le vite non sono state cambiate dall'incudine della Bibbia e dal martello dello Spirito Santo. Queste persone saranno chiamate a pagare perché hanno violato il nono comandamento.

A proposito, satana cosa ha raccontato ad Eva che sarebbe successo se mangiava il frutto dell'albero della conoscenza?  “I vostri occhi si apriranno!” E' satana il padre delle eresie e dei falsi insegnamenti.

5. I pettegolezzi

Questa è la mia definizione di pettegolezzo è : “dare delle informazioni riservate quando non siamo né parte del problema non è parte della sua soluzione.

Questa è quella di Paolo:

“Inoltre si abituano all'ozio e perdono tempo nei pettegolezzi di casa in casa, mettendo il naso negli affari degli altri.” ( 1 Timoteo 5:13 PV)

Sapete quale è il problema più grande?  Che spesso le persone fanno pettegolezzi pregando: “Preghiamo per Lucilla, perché il marito va a letto con Elisabetta” Se Lucilla avesse voluto che si fosse pregato pubblicamente per l'adulterio di suo marito, sarebbe stata lei a richiederlo... non tu!

Talvolta il pettegolezzo è raccontare cose non vere, ma spesso è  raccontare cose vere con il fine sbagliato; con il fine di distruggere la reputazione,  non di proteggerla.

Il pettegolezzo è condividere informazioni dannose con l'intento di uccidere la reputazione di qualcuno: puoi uccidere una persona fisicamente, ma la puoi uccidere anche a livello emotivo.

A proposito,  cosa disse satana ad Eva? “Sei proprio sicura che Dio abbia detto questo?” E' satana l'inventore del pettegolezzo.

Le ragioni perché diciamo menzogne

1. Per evitare conseguenze negative su di noi
2. Per proteggere la nostra immagine 
3. Per avere ciò che vogliamo
4. Per avere il controllo
5. Per punire qualcuno

Prima di parlare, rifletti!

Qualche consiglio pratico per evitare di violare il Nono Comandamento: prima di parlare, poniti queste domande:

  • 1. E' necessario che lo dica?
  • 2. Sono io a doverlo dire?
  • 3. Quanto devo spiegare?
  • 4. Sono io a doverlo spiegare?
  • 5. Sono queste le persone che devono sentire?
  • 6. E' il momento giusto di dirlo?
  • 7. Lo dico per un motivo giusto?
  • 8. E' per la gloria di Dio?
  • 9. E' per il bene delle persone coinvolte?
  • 10. E' questo il mezzo giusto per comunicarlo? (personalmente, telefono, email, ecc)

Farti queste domande eviterà un sacco di problemi a te e agli altri.

Una breve nota per i genitori

E' importate insegnare sin da piccoli la differenza tra bugia, segreto e sorpresa.

Non dovete accettare MAI la bugia: ci deve essere una conseguenza per essa. Ricordatevi che state modellando vostro figlio/figlia nella maniera come vuole Dio.

Non dovete MAI permettere ai vostri figli di avere “segreti”; magari ci saranno cose intime che non vogliono condividere apertamente,  ma che se vengono richiesti di condividere devono condividere.
Per fare questo dovrete dimostrare a) di non invadere la loro privacy se non è strettamente necessario b) di trattarli con rispetto quando si confidano c) di non usare le confidenze come “un'arma di distruzione di massa”. I segreti sono pericolosi: i pedofili dicono ai vostri bambini di tenere il segreto che sono stati carezzati.

Dovete invece insegnarli la gioia di mantenere il segreto per una sorpresa: il regalo per papà, la festa per la sorellina.ecc. Non rivelare il regalo di compleanno quando te lo chiede il fratellino non è un attestare il falso, ma un proteggere la gioia della sorpresa.

Il Cristianesimo si fonda sul Nono Comandamento.

L'intera credibilità della nostra testimonianza cristiana si fonda sul nostro osservare meticolosamente il Nono Comandamento. La Bibbia è scritta da testimoni oculari, o da persone che hanno intervistato i testimoni oculari.

Se tu non dimostri coi fatti che  i credenti sono degni di fiducia,  l'intera testimonianza delle migliaia di persone che compongono la Bibbia non sarà degna di fiducia, Cristo non sarà proclamato,
vite non saranno guarite, persone non saranno salvate

Ma se tu ti dimostri degno di fiducia, le persone verranno attirate dalla tua limpida testimonianza,
dal fatto che, nonostante tutto, nonostante il costo, tu dici sempre la verità.

Cosa farai? Seguirai il mondo, il “fatti furbo”, il “tutti lo fanno”, il “in un mondo di ladri bisogna saper navigare” oppure sarai testimone della verità che è in Cristo, per vedere persone attirate al suo trono, per vedere vite guarite, per vedere persone salvate?

Cosa farai?

Preghiamo

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