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30 marzo 2014

Riempire lo spazio vuoto: l'intercessione. | 30 Marzo 2014 |

Una delle parti fondamentali della vita di preghiera: l'intercessione.
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Come “funziona” Dio quando vede il male nel mondo?
Come “funziona” Dio quando vede che le persone che ama fanno il male?
Accetta che lo facciano, e li lascia per la loro strada, “affari loro”, oppure interviene?
E se interviene come interviene?
E se interviene, interviene da solo o usa altri?

C'è un passo nell'Antico Testamento, che ci spiega tutto questo, e lo voglio leggere prima tutto assieme, poi lo andremo a vedere passo per passo.

“Il Signore mi disse ancora: 'Ezechiele, di' agli Israeliti che il loro territorio è simile a una terra sulla quale non piove: sotto l'effetto della mia collera esso diventa arido. Come i leoni ruggenti sbranano la preda, così i loro capi uccidono, s'impadroniscono di ricchezze e tesori, rendono vedove molte donne. I loro sacerdoti violano le mie leggi, profanano i luoghi consacrati a me, confondono il sacro con il profano. Non insegnano la differenza tra puro e impuro e si rifiutano di rispettare il giorno del sabato. In conclusione non hanno nessun rispetto per me. I loro capi sono sanguinari come lupi che dilaniano la preda: uccidono la gente per arricchirsi. I loro profeti coprono tutti questi delitti con una mano di calce, quando pretendono di avere visioni e predicono menzogne. Sostengono di parlare a nome di Dio, il Signore, ma io, il Signore, non ho parlato a loro. Gli abitanti commettono violenze, rubano, opprimono i poveri e i deboli, maltrattano i forestieri contro ogni diritto  Ho cercato in mezzo a loro qualcuno che potesse costruire un muro di difesa, che potesse stare sulle brecce delle mura, per difendere il paese e per impedirmi di distruggerlo, ma non l'ho trovato. Allora sfogherò la mia collera su di loro, Il distruggerò con il fuoco del mio furore: pagheranno le conseguenze del loro comportamento. Lo dichiaro io, Dio, il Signore'.” (Ezechiele 22:23-31 TILC)

E' un passo immenso: si potrebbe stare anni a commentarlo. Il mio augurio è che nella prossima mezz'ora Dio ti parli, ti incoraggi, ti ammonisca e ti stimoli attraverso di esso così come ha fatto a me.

Contesto: Ezechiele è in esilio. Il popolo amato ha girato le spalle a Dio, e Dio ha permesso che fosse deportato in  Babilonia.

Nei precedenti messaggi abbiamo visto che Dio cerca chi preghi, cerca chi gli chieda in preghiera,
 non perché gli manchi l'ispirazione di cosa fare, ma perché ha deciso che coloro che lo amano e lo cercano siano coinvolti in maniera diretta in ciò che Egli fa nel mondo.

Quando uno prega per se si chiama “richiesta”; quando uno prega per altri si chiama “intercessione”. L'intercessione è un qualcosa di necessario e di fondamentale perché Dio possa lavorare nella vita delle persone e nel mondo.

In questo passo il male che vede Dio nel suo popolo non riguarda un limitato numero di persone, ma è generalizzato a gran parte di esso

Tutti erano coinvolti:


  • i leader politici: erano diventati ladri che razziavano i beni del popolo;


“Come i leoni ruggenti sbranano la preda, così i loro capi uccidono, s'impadroniscono di ricchezze e tesori, rendono vedove molte donne.”( v. 25)


  • il clero: coloro che avrebbero dovuto intercedere tra Dio e il popolo, mischiano la loro chiamata con il mondo e non fanno quello che Dio gli chiede;

“I loro sacerdoti violano le mie leggi, profanano i luoghi consacrati a me, confondono il sacro con il profano. Non insegnano la differenza tra puro e impuro e si rifiutano di rispettare il giorno del sabato. In conclusione non hanno nessun rispetto per me.” (v. 26)


  • i profeti: avrebbero dovuto dare voce a Dio, me invece parlavano del loro, anche quando Dio era rimasto in silenzio, erano diventati ipocriti, amanti del mangiare e del bere;

“I loro profeti coprono tutti questi delitti con una mano di calce, quando pretendono di avere visioni e predicono menzogne. Sostengono di parlare a nome di Dio, il Signore, ma io, il Signore, non ho parlato a loro.” (V 28)

...e queste tre categorie lavoravano assieme!

Ma il popolo non era da meno:


  •  i ricchi rubavano ai più poveri per accumulare ancora altre ricchezze. Il profitto era l'obiettivo.

“Gli abitanti commettono violenze, rubano, opprimono i poveri e i deboli, maltrattano i forestieri contro ogni diritto” (v. 29)

Tutti erano corrotti,  politici, sacerdoti,  profeti,  e popolo...

Vi suona familiare?  Dovrebbe? Rispecchia la realtà della nazione dove stiamo vivendo? Certo, le analogie sono molte!

L'unica cosa che avrebbe dovuto fare Dio in una situazione del genere sarebbe stata quella di girarsi dall'altra parte, e dimenticarsi completamente di quella stirpe corrotta, attendere che tutti fossero morti nei loro peccati, e ricominciare da zero, in un altro posto, in un'altro pianeta, in un'altra galassia...

E invece no! Dio cercava ancora qualcuno che si arrampicasse sulle macerie di quella generazione, avesse il coraggio di guardare negli occhi il proprio Signore, essere un ponte tra Dio e quella generazione corrotta... ma non c'era nessuno!

“Ho cercato in mezzo a loro qualcuno che potesse costruire un muro di difesa, che potesse stare sulle brecce delle mura, per difendere il paese e per impedirmi di distruggerlo, ma non l'ho trovato.” (v. 30)

E se Dio non trova nessuno che faccia da ponte... la sorte del suo popolo sarà segnata.

“Allora sfogherò la mia collera su di loro, Il distruggerò con il fuoco del mio furore: pagheranno le conseguenze del loro comportamento. Lo dichiaro io, Dio, il Signore'. (V31)

Se ti è suonata familiare la situazione che Ezechiele descrive con l'Italia, dovrebbe farti riflettere la chiamata di Dio: chi starà sulla breccia?

Quello che qui troviamo scritto come “stare sulle brecce”, in realtà è una parola differente, e legata al gergo militare che gli israeliti conoscevano bene.

La parola originale è “perets”, che significa “buco”, “spazio vuoto”, “interruzione”.

Quando un nemico attaccava le mura, e creava un buco per entrare, c'era sempre qualcuno che stava là, sul buco, sullo spazio vuoto, sull'interruzione della protezione per impedire che il nemico entrasse e, una volta entrato, uccidesse.

Dio non è il nemico, il buco l'aveva fatto il popolo, da dentro, aveva distrutto l'alleanza con Dio; era lui il nemico di se stesso, non Dio.

Ma Dio cercava, prima di attaccare, e distruggere,  qualcuno, uno solo che stesse là, cercando di impedire la battaglia finale,  e che intercedesse per il popolo.

Dio è santo, e giusto, e deve punire il male,  ma allo stesso tempo è pieno di amore, e cerca qualcuno che interceda affinché, prima che sia troppo tardi, l'altro si ravveda, ed Egli non sia costretto a punire.

Stare sulla breccia, stare nello spazio vuoto, tutto questo si chiama “intercessione”.

Che cosa è l'intercessione? Definizione Garzanti:

”Intervento presso Dio, da parte di Cristo, della Madonna, dei Santi, a favore di una persona vivente o defunta.”

Una delle colpe più grandi di un certo tipo di “chiesa” in Italia, è stata quella di svuotare il significato di “intercessione” e riempirlo con tutt'altro da quello di cui parlava Dio in Ezechiele: Madonna, santi... loro intercedono...  noi possiamo fare a meno,  siamo “sgravati” dall'obbligo...

Dio non cerca madonne, né santi, se si intende quelli delle statue,  ma cerca donne e uomini “santi” per intercedere. Cerca persone che stiano in mezzo, stiano nel “buco” provocato dal peccato delle persone, o dalla vita,  che presentino a Dio le richieste di altri che non possono, o non sanno, o non vogliono.

E se non c'è chi fa questo, il destino di quel popolo, e di tutte le persone che contiene è segnato.

Colui che intercede è come se allungasse quanto può le proprie braccia e mettesse una mano sul Trono di Dio, e l'altra  sulla spalla delle persone, per colmare la distanza. Chi intercede sta in mezzo tra l'infinito amore di Dio e il peccato. (non è una posizione comoda!).

Quello spazio vuoto non ci dovrebbe essere,  e Dio cerca persone che possano riempirlo,  e avvicinare le persone a Dio, Dio alle persone, E' questo quello che fa l'intercessore.

Questa figura non c'è solo in Ezechiele, ma è nella natura propria di Dio:

“Egli parlò di sterminarli;tuttavia Mosè, suo eletto, stette sulla breccia davanti a lui per impedire all’ira sua di distruggerli. (Salmo 106:23)

Il suo popolo nel deserto ne aveva fatte di cotte e di crude, Dio ha l'esigenza di affrontare il male,  altrimenti se lo sopportasse diventerebbe un Dio ingiusto; ma Mosè si mette sull'interruzione, sul buco nel muro, per riconciliare Dio con un popolo pieno di peccati.


Personalmente, devo ammettere che per molto tempo ho pregato “per i cavoli miei”, per la mia famiglia,  il mio lavoro,  i miei amici più stretti,  ma in fondo non ero convinto che quelle preghiere potessero cambiare realmente il coro della storia.

Pensavo : ”Dio sa di cosa ho bisogno, anche se non glie lo chiedo; sa che lo amo, può agire senza il mio suggerimento”.

Poi ho VISTO il potere della preghiera in azione nella mia vita... in Zimbabwe. Le cose ACCADEVANO realmente dopo OGNI preghiera fatta con fede dalle persone della chiesa là, i nostri problemi miracolosamente venivano risolti...io pregavo... e non credevo ai miei occhi di vedere che le MIE preghiere stavano modificando via via la storia, gli eventi.

Se Dio avesse trovato l'intercessore che stava nello spazio vuoto in Ezechiele, la storia del popolo di Israele sarebbe cambiata? Dobbiamo rispondere di si.

Sii onesto, sii onesta:  ci credi per davvero che le TUE preghiere possano cambiare il corso degli avvenimenti per cui stai pregando? Anche qui, la risposta deve essere:SI!

La vittoria alla tua sfida,  la salvezza dei tuoi tre amici,  il risveglio della tua città  e la protezione per i credenti nel mondo,  dipendono dalla tua intercessione.

E non è dovuto alla tua potenza,  ma alla potenza di Colui che cerca intercessori, e quando li trova, essi sono lo strumento tramite cui la Sua potenza arriva nel mondo, non perché manchi di saggezza su cosa fare, ma perché ti ha SCELTO per essere lo strumento tramite cui la sua potenza e il cambiamento arriva nel mondo.

Perché? Onestamente? NON LO SO!

Forse perché così spinge la mia fede oltre ciò che è ragionevolmente possibile, così che io non possa fare altro che affidarmi a lui e non alle mie capacità umane.

Forse perché vuole costruire su uomini e donne amano così tanto il mondo e i peccatori come lui li ama tanto da mettere a rischio la propria vita pur di riconciliare Dio con gli altri  (ti ho detto che la vita di un intercessore non è mai facile, perché si carica dei problemi di altri, e li porta i preghiera a Dio).

Non lo so... ma così sta scritto, così funziona, così è.

Se preghi le cose accadranno, e se non preghi non accadranno, e non ti gongolare sul fatto che altri pregheranno per quello: se vuoi che le cose accadano PREGA.

Ciò non significa che vedrai sempre i risultati: alcune volte lo riceverai come premio (come è accaduto a noi in Zimbabwe), il vedere l'esatta risposta alla preghiere; altre volte pregherai per giorni, mesi, anni, senza che sembri accadere nulla... Ma non ti scoraggiare, Dio è al lavoro,  se tu hai fede e pazienza di intercedere senza aspettare di vedere il risultato.

Se non sei ancora pienamente convinto o convinta che TU devi intercedere se vuoi che le cose avvengano, che i tuoi amici accettino Gesù e che nella tua città ci sia un risveglio, guarda ciò che ha detto Gesù:

“Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola” (Giovanni 17:20 PV)

Ti ripeto le domande che ti ho fatto all'inizio:

Come “funziona” Dio quando vede il male nel mondo?
Come “funziona” Dio quando vede che le persone che ama fanno il male?
Accetta che lo facciano, e li lascia per la loro strada“affari loro”oppure interviene?
E se interviene come interviene?
E se interviene, interviene da solo o usa altri?

Ecco la risposta: Dio cerca chi sta sulla breccia, Dio cerca chi sta sul buco nel muro creato dal peccato...

Tu sei lo strumento che Dio ha deciso di usare per per colmare la distanza, per stare nello spazio, per mettere una mano sul trono di Dio e l'altra sulla spalla di uomini e donne che subiranno il giudizio di Dio... se non lo accettano!

Come presentare a Dio il caso dei nostri amici, della nostra città

1. Prega che Dio li avvicini a Gesù

Gesù ha detto questo:

"È per questo che ho detto che nessuno può venire da me, se non gli viene dato dal Padre". (Giovanni 6:65 PV)

2. Prega che possano comprendere il messaggio di Gesù

C'è differenza tra “ho capito” è “ora si che ho capito”!  Il maligno proverà in tutte le maniere  a stoppare,  annacquare,  corrompere la parola di Dio.

“Tieni lontana da me la via della menzogna e, nella tua grazia, fammi comprendere la tua legge.” (Salmo 119:29)

Prega che sia Dio sia mosso dalla tua fede nel pregare  e che sia Lui a proteggerla e a dare ai tuoi amici una capacità di capire speciale.

3. Prega che i loro occhi siano aperti per vedere Dio

Anche qui, la nostra battaglia è contro il Nemico: Paolo dice così:

[Satana,] il dio di questo mondo corrotto li ha resi ciechi, incapaci di vedere la gloriosa luce del vangelo che splende su di loro, incapaci di comprendere il meraviglioso messaggio della gloria di Cristo, immagine di Dio. (2 Corinzi 4:4 PV)

Prega per i tuoi tre amici, adesso!

Alzati, e stendi le mani, tocca le spalle del tuo vicino, per simboleggiare che stai riempiendo lo spazio vuoto tra il trono di Dio e i tuoi amici


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