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24 novembre 2013

La nostra missione in Zimbabwe: parte prima | 24 Novembre 2013 |

Il 2013 è stato l'anno della nostra prima missione come chiesa: abbiamo chiamato i nostri amici per raccontare un poco di ciò che abbiamo visto e vissuto condividendo esperienze e  filmati fatti durante il viaggio.
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17 novembre 2013

Quando il Signore chiama | 17 Novembre 2013 |

Il Signore chiama sempre. Chiama tutti. Ma spetta a te rispondere alla sua chiamata!
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Il Signore chiama a servirlo in molti modi e a qualsiasi età.

Può essere nella tua giovinezza prima, come è capitato a Samuele

“Il piccolo Samuele serviva il Signore sotto gli occhi di Eli. (...) Il Signore chiamò Samuele, il quale rispose: «Eccomi!»  Poi corse da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Eli rispose: «Io non ti ho chiamato, torna a coricarti». Ed egli andò a coricarsi. 6 Il Signore chiamò Samuele di nuovo. Samuele si alzò, andò da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Egli rispose: «Figlio mio, io non ti ho chiamato; torna a coricarti».  Ora Samuele non conosceva ancora il Signore e la parola del Signore non gli era ancora stata rivelata.  Il Signore chiamò di nuovo Samuele, per la terza volta. Ed egli si alzò, andò da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il bambino.  Ed Eli disse a Samuele: «Va’ a coricarti; e, se sarai chiamato ancora, dirai: “Parla, Signore, poiché il tuo servo ascolta”». Samuele andò dunque a coricarsi al suo posto.  Il Signore venne, si fermò accanto a lui e chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!» E Samuele rispose: «Parla, poiché il tuo servo ascolta» (1 Samuele 3:1-10)

Può essere nella tua maturità, come è accaduto a Pietro ed Andrea:

“Un giorno, mentre stava passeggiando lungo la riva del Lago di Galilea, Gesù vide due fratelli: Simone, soprannominato Pietro, e Andrea. Stavano in barca a pescare con le reti, dato che erano pescatori di mestiere. Gesù li chiamo: "Seguitemi, e vi faro pescatori d'uomini!"  Immediatamente i due lasciarono le reti e andarono con lui. .” (Matteo 4:18-20 PV)

Può essere nella tua vecchiaia, come è accaduto ad Abraamo a 75 anni:

“Il Signore disse ad Abramo: «Va’ via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va’ nel paese che io ti mostrerò” (Genesi 12:1)

Il Signore chiama in ogni momento della vita degli uomini e delle donne. Chiama tutti,  ma solo quelli che lo stanno cercando sono capaci di sentire la sua chiamata:

“Voi mi cercherete  e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore;Io mi lascerò trovare da voi. (Geremia 29:13-14)

Questo è quello che è successo a Berni nel 1997,  all'età di 37 anni:

"Tutto è cominciato non più di due anni fa (l'intervista è del 1999 - ndr), proprio in questa città, Montefiascone. sulle sponde del lago, dall'incontro casuale con una mia ex compagna di scuola. Ricordo che quello era per me un periodo abbastanza tranquillo, o almeno cos' pensavo fosse; facevo esposizioni di quadri, vivevo spesso a contatto con la natura. facevo viaggi... Non stavo cercando nulla in particolare. Volavo, come una farfalla sui fiori, da un'idea all'altra, senza mai fermarmi troppo sopra nessuna di esse; qualcosa forse ricercavo, ma in senso molto vago. Cercavo l'essenza della mia parte spirituale..."

Come era stata la vita di Berni prima?

"Da bambino facevo il chierichetto nella parrocchia, tanto che mia madre pensava avrei fatto il prete, sino all'età di dieci anni quando, cambiato il parroco della chiesa con uno decisamente 'manesco', decisi di smettere. Così, tra i dieci e i sedici anni, i miei pensieri erano impegnati a tutt'altro che la religione, Dio, Gesù. Ricordo che a diciassette anni (finito il 2° liceo), fuggii per tre settimane a Firenze avendo con me la grande somma di 21.000 lire, sperimentando la vita di strada tra barboni e sbandati, chiedendo l'elemosina o cercando di vendere piccole opere di artigianato."

E da lì in poi, Berni non si è mai più fermato dal viaggiare : Francia, Spagna. Nepal Cuba, Thailandia, Bali, Creta, Australia...ma lui stesso dice questo di quei tempi

"Ripresi a viaggiare; ma anche questo non mi soddisfaceva più. Ogni volta partivo con mille idee, cercando la collaborazione di altri, ed ogni volta finiva o che dovevo fare tutto io, oppure che l''accordo con gli altri non durava molto. Ora mi accorgo che partendo cercavo di fuggire dalla mia famiglia e dai miei problemi; ma quando ritornavo i miei problemi erano lì, pronti ad aspettarmi e a tormentarmi ancora."

Fino a quando, nel 1997, succede questo:

"Nel 1997 feci due viaggi, uno breve a Creta, e l'altro più lungo in Australia; da questi ritornai pieno di nuovi stimoli e ispirazioni, e per questo accettai l'invito di un'amica astrologa di partecipare ad una mostra di pittura che si sarebbe tenuta sulle sponde del lago di Bolsena."

Lì Berni incontra una sua amica vecchia amica, Bruna... che sarà lo strumento scelto da Dio per far sentire la Sua voce a colui che lo sta cercando:

"Ricordi, ti ho detto che stavo stringendo una pietra tra le mani perché credevo mi servisse a scaricare le tensioni; lei (Bruna)  si dimostrò incuriosita, e così iniziammo a parlare. Ricordi anche che ti ho detto che ero alla ricerca dell'essenza della mia parte spirituale? Ebbene, quando dissi a lei questo, ella rispose: ' L'hai trovata, Bernardino!"

Berni era alla ricerca, e Gesù ci dice che chi cerca troverà Lui:

"Chiedete e vi sarà dato. Cercate e troverete. Bussate, e la porta vi sarà aperta. Perché chi chiede riceve, chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.” (Matteo 7:7-8)

Bernardino si reca a Torino, in una chiesa, e lo lo Spirito Santo lo “inonda”,

"Mi resi conto solo allora di quanti avevo fatto male ai miei genitori, a mio fratello e a mia sorella, ai miei amici, a me stesso... Per tutto il viaggio di ritorno, durato sette ore, non smisi un solo attimo di piangere chiedendo perdono a Dio per quello che avevo fatto della mia vita e per quello che  avevo fatto con la mia vita agli altri. Le menzogne della New Age erano ora chiare per me. Vedi Marco, è come se l'uomo nascesse con un proprio peso e man mano che cammina, si mette altri pesi, fin quando non riesce più ad andare avanti. Per anni io mi sono sentito così,  fermo e schiacciato dai miei pesi. Gesù ha tolto quei pesi di dono, facendomi capire il vero senso della vita."

Il Signore lo chiama a se, ma non vuole che nulla della sua esperienza venga sprecato, affinché mettendola a disposizione di altri, possa aiutare altri come lui che cercano, e non hanno ancora trovato. E, profeticamente, Berni concludeva così la sua testimonianza nel 1999:

"Ora mi vedo come se fossi arrivato in cima ad una vetta; ma non è un 'arrivo', perché mi rendo conto che sono solo all'inizio della mia vita con Cristo Gesù. Davanti a me c'è la profondità, l'ampiezza, e l'altezza dell'amore di Dio, e sono incoraggiato a conoscerlo e ad amarlo con tutto il mio cuore in spirito e verità."

Ed è per questo che nel 2004 (quasi dieci anni fa!) viene chiamato a piantare una chiesa “nuova” (non una nuova chiesa!) assieme a Michele Carlson e a me.

Dio non chiama mai a caso, ma chiama con un proposito, differente per ciascuno di noi. E quando chi ascolta la Sua voce risponde, c'è sempre benedizione su benedizione che lo attende: può essere la saggezza e la profezia di Samuele, può essere il raccolto abbondante di anime salvate di Pietro ed Andrea, può essere una grande, immensa nazione che adora Dio di Abraamo.

Ora Dio sta chiamando Berni a cambiare ancora una volta la sua vita... e che cambiamento gli sta chiedendo! Un nuovo continente, una nuova nazione, una nuova lingua, una nuova famiglia.

Berni sa che, dietro l'angolo, ci sono sfide e lavoro,  ma sa anche che ci sono benedizioni su benedizioni che lo attendono.

"Chiedete e vi sarà dato. Cercate e troverete. Bussate, e la porta vi sarà aperta. Perché chi chiede riceve, chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.” (Matteo 7:7-8)

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10 novembre 2013

La gentilezza: il ponte di Cristo verso gli altri | 10 Novembre 2013 |

Lo sai, esiste un modo semplice per dimostrare che ami il tuo prossimo... 

"Siate sempre gentili gli uni verso gli altri" (Efesini 4:32)
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Stiamo parlando da qualche settimana dell'abitudine alla felicità.

La felicità è una scelta: io decido di essere felice
e l'abitudine n° 1 per essere felice è

I. DEVO COLTIVARE RELAZIONI SANE!

Se non ho relazioni sane non posso essere felice. Devo:

1. ESSERE GRATO PER LE PERSONE NELLA MIA VITA!
2. PREGARE CON GIOIA PER LE PERSONE NELLA MIA VITA
3. ASPETTARMI IL MEGLIO DALLE PERSONE NELLA MIA VITA
4. AMARE LE PERSONE NELLA MIA VITA COME LE AMA GESU'

Non solo devo coltivare relazioni sane ma devo anche:

II. DEVO CONSERVARE RELAZIONI SANE!

Il metodo:  la misericordia

La misericordia è “amore in azione”


Per avere relazioni con gli altri io mi devo avvicinare all'altro, comprendere chi è e da dove viene, accettare l'atro così come è senza cercare di modificarlo, amarlo in azione, usando misericordia.

Ho detto “mi devo avvicinare”; quando ci sono due lembi di terra divisi da uno spazio, cosa si fa?
Si costruisce un ponte! E il ponte che ci avvicina all'altro, a qualsiasi altro, sia che lo conosciamo sia che non lo conosciamo ha un nome: gentilezza.

Vorrei vedere con voi un breve video




Abbiamo detto che la misericordia è “amore in azione” Esistono delle azioni semplici per mettere in moto l'amore...

Attenzione: ho detto “semplici”, non “facili”

“La persona che ama è gentile, non fa niente d'indecoroso, non cerca il proprio interesse,” (1 Corinzi 5a PV)

Vi ricordate che avevamo detto che la misericordia è come un boomerang: torna sempre indietro.. se lo sai lanciare bene! E per saperlo lanciare bene, devo seguire le istruzioni del “costruttore”, di Dio! Allo stesso modo la gentilezza è come un boomerang: se voglio che gli altri siano gentili con me, io devo essere gentile per primo.

La gentilezza è al primo posto tra tutte le azioni possibili che posso fare per stabilire un ponte.
La gentilezza è la prima faccia che gli altri vedono di me, prima vedono se sono gentile, poi giudicano quello che dico e che faccio e sono disposti ad ascoltare le mie parole.

Ma se la mia prima faccia non è la gentilezza, ma l'arroganza, l'ignoranza, nessuna delle mie parole o delle mie azioni arriverà a destinazione. Il ponte è crollato ancor prima di essere stato costruito.

Quando dovrei essere gentile?

C'è un elenco nella Parola di Dio delle situazioni quando devo essere gentile e un elenco delle persone con cui devo essere gentile?

Certamente che c'è! Si trova in Efesini 4:32 e in 1 Tessalonicesi 5:15)

“Siate, invece sempre gentili gli uni verso gli altri” (Efesini 4:32a PV)

Quando devo essere gentile? Sempre! Con chi devo essere gentile? Con coloro che ruotano attorno alla mia vita.

Tu potresti dirmi:

“OK, Marco, ho capito: devo essere gentile verso quello che ho intorno, ovvero: la mia famiglia, i miei amici, i miei fratelli e sorelle in Cristo, ma con gli altri posso fare un po' come mi viene, vero?”

Sbagliato... perché ti ho letto solo uno dei due versetti che ho citato!

“Badate che nessuno ripaghi il male col male, ma cercate sempre di fare del bene, sia fra voi che a tutti gli altri.” (1 Tessalonicesi 5:15 PV)

La gentilezza non è esclusiva per le persone che ruotano nella cerchia più stretta della tua vita, “fra voi” ma va estesa e condivisa ben oltre quella ristretta cerchia, “tutti gli altri

Perché dovrei essere gentile?

Quale beneficio mi deriva dall'essere gentile? E' esclusivamente a mio beneficio, così da avere una più larga scala di amicizie, e una più bassa conflittualità, oppure la mia gentilezza va oltre a tutto ciò.

Come uomini e donne di Cristo, dobbiamo abituarci a pensare SEMPRE biblicamente, a riflettere sulle nostre azioni così che possano portare il massimo frutto per Colui che ci ha chiamati ad essere suoi figli, facendo esclusivamente le azioni che recano gloria a Gesù.

Se da un lato la gentilezza ha l'effetto di ampliare la nostra popolarità, cosa non disprezzabile, il vero motivo di essa ce la spiega Pietro:

“Comportatevi bene fra i non credenti, così... vedranno quanto bene fate e dovranno lodare Dio nel giorno in cui egli si avvicinerà. (1 Pietro 2:12 PV)

Abbiamo parlato all'inizio che la gentilezza è un “ponte” verso l'altro, un ponte che serve a collegare l'altro non tanto con te, ma con Cristo!

Tu sei l'ambasciatore di Cristo nel mondo!

“Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; voi, che prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia.” (1 Pietro 2:9)

Tu, che hai ottenuto misericordia, la misericordia di Dio  devi bramare che  gli altri, i non credenti, ottengano quella stessa misericordia che  ti è piovuta dall'alto.

Tu sei il ponte tramite cui quella misericordia può arrivare all'altro, tu sei “il giorno in cui egli si avvicinerà” e le tue azioni gentili e disinteressate sono i pilastri che sorreggono quel ponte.

Vorrei vedere assieme a voi un secondo video:



Se il primo video era un'invenzione, una stiri moto bella, ma un falso, queste azioni di gentilezza sono reali. No so se ci siano stati credenti tra quelli che le hanno compiute, perché la gentilezza non è prerogativa di chi crede... ma dovrebbe esserlo!

Tu, che sei stato salvato dall'amore di Cristo, devi essere il ponte di Cristo verso gli altri, attraverso la tua gentilezza verso gli altri...

Preghiamo.
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03 novembre 2013

Come conservare le relazioni con gli altri – 2° parte | 3 Novembre 2013 |

Perché dovrei avere "misericordia" verso gli altri? Serve solo a migliorare i miei rapporti... oppure serve a migliorare me stesso?
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Stiamo parlando da qualche settimana dell'abitudine alla felicità.
La felicità è una scelta: io decido di essere felice e l'abitudine n° 1 per essere felice è

1° ABITUDINE: DEVO COLTIVARE RELAZIONI SANE!

Se non ho relazioni sane non posso essere felice . Non solo dobbiamo coltivarle, ma anche (e soprattutto) mantenerle! Facile da farsi con le persone “facili”, difficile da farsi con le persone “difficili”, quelle persone che ci “mandano in bestia” per vari motivi: persone che chiedono troppo persone che non danno nulla, persone che ci hanno fatto del male (poco o tanto che sia), persone depresse, persone che vorrebbero manipolarci Il metodo che Dio ha scelto per mantenere le relazioni con le persone “difficili” ha un nome: misericordia!

Il significato di  di misericordia

Eleemon” significa “colui che pratica la misericordia”.  La misericordia è “amore in azione”.

I quattro segni della misericordia

1. Se sono misericordioso sono paziente con le persone “particolari”
2. Se sono misericordioso perdono coloro che sbagliano
3. Se sono misericordioso aiuto chi soffre
4. Se sono misericordioso faccio del bene ai miei nemici
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Abbiamo parlato fino ad ora del significato della misericordia,  dei segni della misericordia. Ma perché dovrei essere misericordioso verso gli altri? E' esclusivamente a motivo del conservare le relazioni?

Si, e no. Si, perché è abbiamo detto che sarò felice se ho relazioni sane. E no, perché il fine della misericordia non è esclusivamente questo ora voglio darti tre motivi del perché devi essere
misericordioso verso gli altri.

Tre motivi per avere misericordia

1. Perché Dio ha avuto misericordia di me

Un giorno Pietro fece una domanda a Gesù:

“Allora Pietro si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte?»  E Gesù a lui: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.” (Matteo 18:21-22)

Nella legge ebraica era scritto che bisognava perdonare 5 volte; Pietro ne aggiunge una di suo, e una extra per fare bella figura con Gesù. Si aspetta che Gesù gli dica “Bravo, Pietro!” Gesù lo gela: "Devi perdonare 70x7 = 490 volte..."

… e forse leggo male il brano, ma sapendo che Gesù sapeva che Pietro aveva aggiunto 2 alle 5 volte, Gesù sta dicendo a Pietro : “aggiungi alla legge quello che pensi ti faccia fare bella figura con me, e quindi moltiplica per quello che ne viene. E visto che più aggiungi per fare bella figura con me, più dovrai moltiplicare... significa che devi perdonare SEMPRE!” Perché dico questo? Perché la parabola che segue dice che a chi è stato perdonato il molto, molto deve perdonare.

“Perciò il regno dei cieli può essere paragonato ad un re che volle fare i conti con i suoi servi.  Avendo cominciato a fare i conti, gli fu presentato uno che era debitore di diecimila talenti.  E poiché quello non aveva i mezzi per pagare, il suo signore comandò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e tutto quanto aveva, e che il debito fosse pagato.  Perciò il servo, gettatosi a terra, gli si prostrò davanti, dicendo: “Abbi pazienza con me e ti pagherò tutto”.  Il signore di quel servo, mosso a compassione, lo lasciò andare e gli condonò il debito.  Ma quel servo, uscito, trovò uno dei suoi conservi che gli doveva cento denari; e, afferratolo, lo strangolava, dicendo: “Paga quello che devi!”  Perciò il conservo, gettatosi a terra, lo pregava, dicendo: “Abbi pazienza con me e ti pagherò”.  Ma l’altro non volle; anzi andò e lo fece imprigionare, finché avesse pagato il debito.  I suoi conservi, veduto il fatto, ne furono molto rattristati e andarono a riferire al loro signore tutto l’accaduto.  Allora il suo signore lo chiamò a sé e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu me ne supplicasti;  non dovevi anche tu avere pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?” (Matteo18:23-33)

La parola che qui è tradotta con “pietà”, in originale è “eleemon” ...misericordia! Gesù sta raccontando una storia  a Pietro, ma  nel contempo sta palando a te, e a me, e ci dice: “Non avresti dovuto a tua volta avere MISERICORDIA come io ho avuto MISERICORDIA di te?”

Dio si aspetta che tu faccia ad altri quello che lui ha già fatto per te.  Dio si aspetta che tu abbia misericordia verso gli altri, Dio si aspetta che tu abbia “amore in azione” verso gli altri, esattamente come lui ha avuto “amore in azione”, misericordia verso te, e me!

Quando pensi alle persone che ti rendono nervoso, che ti fanno perdere la pazienza, che non sopporti, hai mai pensato che stai descrivendo te stesso? Tu avresti potuto essere così agli occhi di Dio, tu eri qualcuno che avrebbe potuto fargli perdere la pazienza,  con i tuoi peccati e con la tua disobbedienza!
Ma sai qual'è la differenza? Lui non ti ha mai guardato con quel tipo di occhio!  Nel momento in cui lo hai accettato, lui ha potuto dimostrare a te tutta la misericordia che ha avuto da sempre verso di te.

Il motivo perché possiamo mantenere dei rapporti sani con le persone e possiamo gestire quelli con le persone difficili è perché tu sei stato una persona difficile,  forse lo sei ancora...di sicuro lo sei ancora!  Ma Dio ha avuto misericordia di te. Guarda come Paolo, il grande Paolo, descrive se stesso, e e me!

“Certa è quest’affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna.” (1 Timoteo 1:15-16)

Vi ricordate l'episodio nel quale gli ipocriti farisei portarono davanti a Gesù una donna colta in flagrante  adulterio?

“Allora gli scribi e i farisei condussero una donna còlta in adulterio; e fattala stare in mezzo,  gli dissero: «Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio.  Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?»” (Giovanni 8:3.5)

Cosa fece Gesù? Cercò forse di giustificare il peccato della donna? O forse disse che quella legge era una legge sbagliata?  Niente di tutto questo: Gesù disse:

“«Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».” (Giovanni 8:7)

Gesù stava affermando: “ Avete ragione, questa è  la legge; allora, colui che non ha mai violato la legge, tiri la  prima pietra.”.

Silenzio: nessuno parlò più.  Tutti quanti silenziosamente se ne andarono,  nessuno tirò nemmeno un sassolino.

Gesù non stava autorizzando l'adulterio, stava mostrando misericordia,  la stessa misericordia che ha mostrato verso di te,  la stessa misericordia che vuole tu mostri verso gli altri. La misericordia è amore in azione.

2. Perché avrò bisogno di più misericordia in futuro

Dio non è stato soltanto misericordioso nel passato verso di te;  infatti egli non si aspetta che tu sarai perfetto dal momento in cui lo accetti fino alla fine dei tuoi giorni qua in terra!  Ricordati che avrai bisogno di misericordia anche nel futuro.

“perché il giudizio sarà senza misericordia per chi non ha usato misericordia: la misericordia trionfa sul giudizio”(Giacomo 2:13 PV)

Soltanto coloro che daranno misericordia riceveranno misericordia.

Ma tu potresti dirmi: “ma tu non capisci quanto questa o quella persona mi ha fatto del male! Io non potrò mai perdonarlo!”  Se è questo quel che pensi, mi auguro tu non abbia mai peccato.  Giacomo dice chiaramente che coloro che non avranno usato misericordia, non riceveranno misericordia. Mi auguro davvero tu non abbia  mai peccato!

Il perdono e la misericordia sono una strada a doppio senso;  se ti rifiuti di perdonare gli altri e ti rifiuti di avere misericordia verso gli altri, è come se stessi segando il ramo su cui stai seduto.

Io ho bisogno di essere misericordioso perché ho bisogno della misericordia di Dio per ciò che farò nel futuro.  Perché il mio futuro sarà pieno di errori, e devo stare attento nel chiedere giustizia per coloro che sbagliano contro di me, perché verrò giudicato con lo stesso metro!  Se sarò stato misericordioso, sarà giudicato con misericordia;  se ho chiesto giustizia sarò giudicato con giustizia!

Ebrei dice:

“Noi conosciamo, infatti, colui che ha detto: «A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione!» E ancora: «Il Signore giudicherà il suo popolo».” (Ebrei 10:30)

Lascia che sia Dio a stabilire la pena per colui che ti ha offeso, umiliato, maltrattato, fato del male. Non cercare la tua giustizia Ma se vuoi giustizia, preparati a non peccare mai più.  Altrimenti, per giustizia, sarai punito! Ma se avrai usato misericordia, riceverai misericordia.

3. Perché mi rende felice

La misericordia rende felici;  non lo dico io, è Gesù che lo dice!  Lo abbiamo letto nel versetto iniziale, in Matteo 5:7

“Beati i misericordiosi, perché riceveranno misericordia” (Matteo 5:7)

Un altro modo per tradurre “beati” è appunto “felici”.  Personalmente non ho mai trovato una persona piena di risentimento,  che non vuole perdonare gli altri,  che cerca il male per il suo prossimo,  che è pure felice.  Persone del genere sono amare, arrabbiate, non sono mai felici. E chi è così, sapete a chi fa veramente male? A se stesso!

“L'uomo buono fa del bene a sé stesso, ma il crudele tortura la sua propria carne.” (Proverbi 11:17)

Dare misericordia sposta il fuoco del mio interesse da me stesso agli altri;  e siccome siamo fatti a immagine di Dio, sai che cosa c'è?  A Dio piace donare, è felice nel momento che vede gli altri felici,  sorride quando vede sorridere!  Se fai il bene, se dai un sorriso, se vedi l'altro felice, stai provando,  anche se in minima parte, quello che prova Dio ogni giorno; sei un po' come lui. La misericordia è un boomerang;  torna sempre indietro... se lo sai lanciare bene!

Come diventare misericordiosi

Come posso diventare una persona misericordiosa allora?  Il punto d'inizio di tutto quanto, la prima cosa in assoluto  è che devo sperimentare per me stesso la misericordia di Dio;  non la posso offrire a nessun altro se io per primo non ho ricevuto misericordia.

Allo stesso modo non posso offrire perdono a nessuno se per primo non sono stato perdonato.  Uno dei maggiori motivi perché non offriamo misericordia e  perdono, è perché non ci sentiamo perdonati e non proviamo per noi stessi la misericordia di Dio.

Fai attenzione, sto dicendo “non sentiamo”, “non proviamo”;  siamo esseri “emozionali”, Dio ci ha fatti così!  Ma non dobbiamo affidarci solo alle emozioni.  E, quando parliamo del nostro Creatore, dobbiamo cercare la concretezza dei fatti, piuttosto che la vaghezza dei sentimenti.

Ed i fatti dicono che il mondo è pieno di persone che sono state perdonate da Dio:  si chiamano “credenti”.  Ma, allo stesso modo, il mondo è pieno di credenti che non si “sentono” perdonati da Dio.  Ed è per questo che non riescono da sperimentare la misericordia, e a dare perdono. Perché non si sentono perdonati!

Dio è un dio di perdono,  è un Dio di misericordia:  se tu credi in lui, sei  stato (o sei stata) perdonato, hai ricevuto misericordia.  Su queste basi puoi perdonare, e puoi dare misericordia.  Una volta che hai capito questo, tutto il resto facile;  mantenere rapporti con le persone difficili diventa l' esercizio quotidiano di applicare lo stesso metro che Dio applica verso di te.

Inizia a guardare le persone nella stessa maniera con cui le guarda Dio;  egli non è eternamente imbronciato, non guarda il mondo e le sue creature con gli occhi di un tiranno,  ma con gli occhi di un padre,  con gli occhi d'amore di un padre.

Inizia guardare le persone che passano nella tua vita,  i tuoi colleghi di lavoro,  i tuoi compagni di scuola,  la tua famiglia,  nella stessa maniera con cui le guarderebbe Gesù.

Gesù è l'immagine stessa della misericordia: ha risollevato gli oppressi,  accettato i reietti,  sollevato coloro che erano addolorati,  amato quelli che nessuno voleva amare,  aiutato coloro che erano senza speranza e addolorati.

Gesù si è interessato di loro;  non ha vissuto questi momenti come uno stress,  non ha visto negli altri qualcuno con cui lottare giorno dopo giorno,  ma li ha visti come lo strumento con il quale dimostrar che Dio è amore,  non risentimento,  non odio,  ma amore! Tratta le persone con la stessa misericordia con cui sei stato trattato;  ricordati che la misericordia è amore in azione!

Voglio lanciarti una sfida:  oggi non andare a casa senza aver deciso nel tuo cuore chi è la persona a cui vuoi dimostrare che Dio è amore.  Sappi che tutte le volte che tu dimostri misericordia, Gesù, colui che è morto e resuscitato per te e per me, verrà glorificato.

Forse sarà una persona “particolare” con cui ti trovi a vivere fianco a fianco,  o forse qualcuno che ha commesso degli errori della sua vita,  forse anche contro di te.  Potrebbe essere qualcuno addolorato,
o potrebbe essere persino un tuo nemico, una persona a cui tu non augureresti alcun bene,  se non sapessi che col metro con cui tu giudichi verrai giudicato.

Chi sarà la tua persona? Io non posso saperlo, tu si!  Scrivi il suo nome sul foglio che hai tra le mani.
Forse ti servirà di pregare (e molto!) per mettere in moto la misericordia; ma ricordati che la misericordia è “amore in azione”,  che l'amore non è un sentimento, ma è un “movimento”!  Prega prima,  ma poi agisci!

Sta qui il segreto del conservare relazioni sane con le persone che ci circondano;  non posso cambiare loro, ma posso cambiare me stesso,  posso cambiare il mio atteggiamento.  E tramite il mio atteggiamento, testimoniando Gesù, posso lasciare che lo Spirito Santo operi negli altri, perché anch'essi vengano a Cristo e abbiano le loro vite trasformate da Cristo.

Preghiamo.

Hai mai sperimentato la misericordia di Dio? Questa è la cosa più grande che tu possa mai sperimentare; la misericordia è l'amore di Dio in azione. Gesù Cristo è così interessato a te da morire sulla croce perché i tuoi peccati passati, presenti e futuri, potessero essere perdonati. Ma, per poter usufruire di questo perdono, ci sono tre passi  che devi fare:  ammettere,  chiedere, lasciare.

1. Ammettere i tuoi peccati, 
2. chiedere perdono a Gesù, 
3. lasciare che egli ti purifichi da essi. 

Non c'è alcun motivo perché tu debba lasciare questo posto con un sentimento di colpevolezza. E quando avrai fatto questo, quando avrai capito che sei stato perdonato, che sei stato lavato, che hai ricevuto misericordia, sarai capace di mantenere i rapporti anche con le persone difficili che ruotano attorno alla tua vita. Sarà un nuovo inizio per te. Prega questo nel tuo cuore:

Signore, io voglio sperimentare la tua grazia e la tua misericordia.  Ti prego, perdona tutto ciò che di sbagliato io ho commesso.  Puoi aiutarmi a sentirmi perdonato così che possa perdonare gli altri?  Ti prego di aiutarmi durante questa settimana ad agire con misericordia verso gli altri, verso le persone difficili che incontro.  Signore tu hai mostrato misericordia verso di me nel passato, ma io ti chiedo di dimostrare la tua misericordia anche per il futuro, perché ne avrò bisogno.  Aiutami ad essere paziente verso coloro che sono particolari, verso coloro che mi irritano, che mi deridono; aiutami ad usare misericordia verso di loro.  Aiutami a dimenticare le ferite del passato; io le lascio a te, non mi appartengono più.  Da oggi io voglio iniziare a vedere le persone che mi passano a fianco così come le vede il mio Signore Gesù. Prego tutto questo nel suo santissimo nome. Amen

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