PER ASCOLTARE L'AUDIO DEI MESSAGGI CLICCA SUI LORO TITOLI

28 ottobre 2012

Il grande "scambio" nell'adorazione tra me e Dio | 28 Ottobre 2012 |

Ti è mai capitato di attraversare un periodo dove Dio sembra si stia nascondendo nella tua vita?Sappi che, proprio in quei momenti, la cosa che devi fare è adorarlo...tramite la tua vita, per scoprire che il suo mantello di grazia è sopra di te!
---


Uno dei giochi che mi piaceva di più fare da piccolo assieme a mio fratello ed ai miei cugini era il “nascondino”. Essendo molto piccolo, riuscivo ad entrare in posti dove nessuno pensava si potesse neppure mettere metà di se stessi.
Col tempo avevo imparato che, per essere valido, un nascondiglio doveva avere due caratteristiche: doveva essere buio, e doveva essere angusto.

Il mio posto preferito era macchina da cucire di mia madre. Potevo restare ore là dentro senza che nessuno mi trovasse. A me non piace il buio e lo stare da solo, ma mentre stavo giocando lo trovavo molto eccitante.

L'altra cosa che avevo imparato giocando a nascondino era questa: quando hai trovato un nascondiglio buono, NON MUOVERTI!

Cosa c'entra tutto questo con l'adorazione?

Vi ricordate che la volta scorsa avevamo detto che il significato della parola "adorazione" è “parlare a qualcuno che vale”? Per il credente è affermare che Dio vale per me, e questo non lo facevamo semplicemente con la nostra voce, ma con il nostro modo di vivere, vivendo la nostra vita come un atto di adorazione. E sempre la volta scorsa ci eravamo chiesti a chi servisse l'adorazione, se a me o a Dio, chi fosse la preda, e chi il cacciatore.

Questa volta vogliamo fare un passo più in là, vogliamo vedere quello che ho chiamato “il grande scambio, perché l'adorazione sia importante per Dio, perché lo siaper noi, e cosa ci accade, come credenti, quando adoriamo Dio.

Il salmo 22 dice:

“Eppure tu sei il Santo, che siedi circondato dalle lodi d'Israele.” (Salmo 22:3)

Noi sappiamo che, quando c'è un regno, c'è un re, ed il re siede su un trono; in un'altra versione il versetto recita :

“Eppure tu sei il Santo,tu siedi in trono fra le lodi d'Israele.” (CEI 2008)

La Bibbia ci dice che il trono di Dio è circondato dalle lodi del suo popolo. C'è un altro brano nella Bibbia che dice la stessa cosa, questa volta con un'immagine; è in Isaia al capitolo 6:

“Nell'anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio.” (Isaia 6:1)

Quello che sta dicendo e sperimentando qui Isaia è che il re d'Israele è morto, per cui la nazione è in crisi;
proprio in quel momento, nel bel mezzo di una crisi, lui vede Dio seduto su un trono, e la parte più bassa del suo mantello, la frangia, riempie il tempio.

Ora, immaginatevi la scena: se i lembi del mantello riempiono il tempio, questo significa che c'è una correlazione tra il tempio ed il trono di Dio: il trono è sopra il tempio, sullo stesso asse, allineato con il luogo dove il popolo adora Dio.

Isaia sta dicendo la medesima cosa che Davide diceva nel Salmo 22: dice che Dio sta sedendo sull'adorazione del suo popolo.

Questo significa che se non ci sono persone che adorano Dio, Dio non ha un trono? Assolutamente no! Questo Significa semplicemente che quando adori Dio, quando dichiari che lui vale per te, quando sottometti a lui la tua vita, quando affermi “Tu sei Dio, noi io”, “Tu sei il mio sostegno”, “Tu sei il mio rifugio”, Tu sei il mio re”, “ Tu sei il mio salvatore”, “Tu sei il mio amico”, stai portando la tua vita sotto il trono della sua autorità, stai allineando la tua vita alle sue regole e al suo volere, la stai portando sotto il trono di Dio... ed il trono di Dio, è un trono di grazia!

“Perciò, avviciniamoci con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare la grazia, quando ne abbiamo bisogno” (Ebrei 4:16 PV)

Ogni cosa di cui abbiamo bisogno nella nostra vita è disponibile attraverso la grazia di Dio.

Questo significa che devo dire a Dio parole carine per convincerlo a esaudire le mie richieste? Assolutamente no! Quello che significa è che, quando adoro Dio, io allineo me stesso con il trono della sua grazia. E' molto più probabile che possa mangiare e far festa con il Re se sto già sedendo ai suoi piedi. E' molto più probabile che mi bagni se sto in mezzo ad un fiume, piuttosto che in mezzo al deserto...ed adorare Dio mi pone nel bel mezzo del fiume che è la Grazia di Dio!

C'è un altro versetto che vorrei leggere assieme; si trova nel Salmo 89, ed è uno di quei versetti su cui possiamo facilmente sorvolare, visto che il Salmo 89 è un salmo che occupa una pagina e mezza; ma è un versetto chiave nel capire il ruolo che gioca l'adorazione nella vita del credente:

“Felice il popolo che ti sa acclamare:camminerà alla luce della tua presenza, Signore.” (Salmo 89:15 TILC)

Cosa significa “acclamare”? Non è una parola che usiamo spesso, vero? Viene dal latino “clamare” = gridare + “ad” = a, verso, e significa “gridare ad alta voce con gioia".

E' quello che succede allo stadio quando entra la squadra di casa; i tifosi acclamano i propri beniamini quando entrano in campo per iniziare a giocare.

Noi “acclamiamo” il nostro Signore dandogli il benvenuto nei nostri problemi, nelle situazioni che la vita ci propone, perché sappiamo che quando scende in campo nelle nostre vite, le cose si sistemano.

Ma il versetto dice “ Felice il popolo che ti sa acclamare” : non è qualche cosa con cui nasciamo, dobbiamo apprende come fare per saperlo acclamare, è un'esperienza appresa, un atteggiamento appreso, si sviluppa con la pratica, si sviluppa con il tempo.

Ma il versetto continua: "Felice il popolo che ti sa acclamare: camminerà alla luce della tua presenza": qui non si sta parlando di come mettiamo un piede davanti all'altro, ma di come viviamo la nostra vita, il nostro stile di vita, quello che facciamo e quello che diciamo. Il versetto dice che coloro che accolgono Dio nelle situazioni e nei problemi che la vita gli propone, si muoveranno,  cammineranno, vivranno nella luce della Sua presenza. 

Non è forse questo che desideriamo come credenti? Vivere nella presenza del Signore, avere la sua presenza non un momento qui e un momento lì, ma muoversi costantemente, rimanere costantemente, vivere costantemente assieme a lui!

Ciò che la Scrittura ci dice è che questo processo non avviene in una notte, ma con la pratica, esercitandosi giorno dopo giorno. E accogliere Dio nella propria vita giorno dopo giorno è uno dei modi con cui offriamo la nostra adorazione al Signore.

Voglio ritornare sul racconto del giocare “nascondino” con cui abbiamo cominciato.

Ognuno di noi passa momenti nella vita dove sembra che Dio si nasconda, dove ci troviamo nel buio, stretti dalle situazioni.

Quest'anno compio venti di servizio al Signore, e prima di diventare pastore di questa comunità, sono stato coinvolto a vario titolo con almeno altre quattro comunità. In ognuna ho cercato di mettere a disposizione i miei doni ed i miei talenti, ma questo spesso non è sufficiente a far si che le cose filino lisce al 100%.

Ad un certo punto della mia vita di credente mi sono trovato ad essere coinvolto, molto coinvolto nella conduzione di una di queste. Molto coinvolto... molto giovane... e molto inesperto! Ho cominciato a capire che, sebbene amassi le persone con cui collaboravo, e sebbene loro amassero me, la visione di come portare avanti la chiesa era completamente differente. Non volevo andare via, perché volevo “dare” ancora, perché non c'erano un gran che da scegliere in zona a quell'epoca... ma non potevo neppure restare!

Mi sentivo in trappola, stretto da due lati:  tra la voglia di andare e mettere dietro le spalle i conflitti,
e quella di restare per poter continuare a dare e ricevere.

Ricordo all'epoca che non avevo una gran voglia di “adorare” il Signore; cantavo poco in chiesa la domenica, e lo lodavo forse ancora meno durante le mie giornate. Ma, una cosa l'avevo decisa: avrei continuato a servire il Signore lì, senza mormorare né parlare dietro le spalle, fino a quando il Signore non mi avesse mostrato che era ora di andare, perché quello sarebbe stata disobbedienza al Signore, che dice:

“Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro”, ( Ebrei 13:17)

Ricordo che non fu facile, né breve... ma ora, guardando indietro, so che se non avessi preso quella decisione, con tutta probabilità, a distanza di anni, non sarei stato chiamato a piantare una chiesa nella mia città natale. La mia “carriera” si sarebbe interrotta lì.

Avevo pensato che non stessi adorando Dio, in quel periodo... ed invece gli stavo dando un tipo di adorazione differente:  non con la mia voce, non con le mie lodi,  ma “allineando” la mia vita con il Suo volere. Ero stato nel buio, ero stato “stretto”, ma da buon giocatore di “nascondino” avevo deciso di “non muovermi”, di fidarmi della promessa che il Signore mi aveva fatto tramite una telefonata di una credente dal Canada, proprio nell'attimo esatto che avevo detto, sedendo sul divano assieme a mia moglie, “basta, io non ci vado più in chiesa! E' finita.”. Una telefonata che diceva :”Dio mi ha detto di dirti che lui ha in serbo per te e per l'opera a Montefiascone delle benedizioni che non  puoi minimamente immaginare”.

Ero stato nel buio, ero stato sotto pressione, ma ora vedo che in tutto quel periodo, Dio non stava giocando a nascondino con me: lui era lì, era sopra il tempio che io avevo deciso di costruire attraverso la mia obbedienza alle sue leggi. 

L'oscurità che avevo provato non era che una piega del suo mantello.  La pressione che avevo sentito non erano che le sue mani che mi mi tenevano stretto al suo fianco. Era lui che mi aveva nascosto, per non farmi trovare dallo scoraggiamento, e per impedirmi di finire il mio servizio a Lui.

Avevo sperimentato, senza esserne consapevole, quello che sta scritto nel salmo 91:

“Chi abita al riparo dell'Altissimo riposa all'ombra dell'Onnipotente. Io dico al SIGNORE: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!” (Salmo 91:1-2)

Tutto questo, perché avevo allineato la mia vita alla sua Parola,  il mio comportamento al suo volere.  Perché lo avevo adorato, senza canti e senza lodi, ma con la mia vita.  Ed oggi posso vedere il frutto di quell'adorazione.

Conclusione

Ti stai trovando in una situazione dove sembra che Dio stia giocando “a nascondino” con te? Sei nel buio, e sei sotto pressione? Sei in un periodo di crisi?

Adora Dio!  Adora Dio con la tua vita!  Adoralo con l'obbedienza alla sua Parola e alle sue leggi!

Vieni ad immergerti nel fiume della sua grazia! Allinea la tua vita sotto il suo trono! Dagli il benvenuto, e fallo partecipe dei tuoi problemi!

Gesù ha detto in Giovanni 4:23:

“il Padre cerca tali adoratori” (Giovanni 4:23b)

Se stai cercando Dio, e ti sembra che si stia nascondendo, quello che ti propongo è un grande scambio; e non è uno scambio “alla pari”, quello che tu guadagni è enormemente di più di quello che perdi!

Fermati e fatti trovare da lui. Adoralo con la tua vita!

Lui sta cercando di te...per poterti inondare di benedizioni!
Share:

0 commenti:

Per ascoltare l'audio dei messaggi
cliccare sul titolo per aprire il file audio

Per una migliore resa audio raccomandiamo di scaricare i messaggi tramite
iTunes iscrivendosi al podcast.
Per tutte le opzioni di ascolto cliccare qua sotto.

Come ascoltare i messaggi

NOTA IMPORTANTE

Avviso: questo sito non è affiliato con la chiesa che è stata chiusa definitivamente il 1 Ottobre 2023, ed è pubblicato al solo scopo di insegnamento e come archivio dei 26 anni di storia della chiesa stessa.
Archivio gestito a cura della Associazione Culturale "I Tralci" - Montefiascone (VT)

Perché il sito non viene più aggiornato tutte le domeniche?

Perché il sito non viene più aggiornato tutte le domeniche?
L'evoluzione della nostra chiesa

Ricerca frase nel sito



Tutti i messaggi per data

Cerchi una chiesa Evangelica?

_________________________

Labels

 
Leggi le informazioni sull'uso dei cookies