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15 aprile 2012

Come mi vede il mondo? | 15 Aprile 2012 |

Quale reputazione ho agli occhi del mondo? Essendo nel suo albero genealogico, sto onorando il nome del mio Padre Celeste con il mio comportameno? E poi, se mi comporto come vuole Dio, avrò vita facile? Pietro, nella sua prima lettera, ci spiega che non avremo gente ad applaudirci perché applichiamo il comandamenti di Dio alla nostra vita... ma che il premio che ne riceveremo è immenso!

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Il mondo ci guarda. Come figli di Dio abbiamo il dovere di onorare nostro Padre. Quale è la reputazione che abbiamo di fronte al mondo? Come ci vedono gli altri?

Di questo si parla in 1° Pietro.

Contesto:
  • lettera a chiese prossime alla persecuzione in Turchia;
  • neo-credenti di origine non ebrea (gentili)
"Fratelli miei, come forestieri sulla terra, vi prego di non aver nulla a che fare con i desideri malvagi che sono sempre in lotta contro la vostra anima. Comportatevi bene fra i non credenti, così, mentre parlano male di voi, come se aveste fatto del male, vedranno quanto bene fate e dovranno lodare Dio nel giorno in cui egli si avvicinerà. Per amore del Signore, siate sottomessi ad ogni autorità umana, sia che si tratti di capi di stato, che di altre persone incaricate da loro di punire i colpevoli e di lodare quelli che agiscono bene. È la volontà di Dio che, vivendo in modo giusto, chiudiate la bocca ai discorsi ignoranti di uomini insensati.  Voi siete liberi, ma non servitevi della libertà come paravento per agire male, bensì per servire Dio. Rispettate tutti, amate i fratelli, temete Dio e onorate chi vi governa. Voi servi, rispettate i vostri padroni e fate cio che vi dicono, non soltanto se sono buoni e ragionevoli, ma anche se non sono giusti.  Dimostrate grazia se per piacere a Dio sopportate la sofferenza ingiusta. Che merito avreste a sopportare pazientemente un castigo che avete meritato? Ma se, agendo bene, vi tocca soffrire, e lo sopportate con pazienza, allora Dio ne sarà contento.

Infine dico a tutti voi: vivete d'amore e d'accordo, con reciproca comprensione, compassione ed umiltà. Non ricambiate il male con il male, né offesa con offesa; al contrario, benedite chi vi è contro; questo è il compito a cui siete chiamati, e per questo Dio vi benedirà. Infatti: "Chi vuole avere una vita buona e giorni felici, tenga a freno la lingua e le labbra dalla menzogna. Lasci il male e faccia il bene. Cerchi la pace senza stancarsi! Perché gli occhi del Signore sono fissi sui giusti e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere, ma è contro coloro che fanno il male".  Chi mai vi potrà fare del male, se vi adoperate per il bene? Ma se vi capitasse di dover soffrire per aver fatto cio che è giusto, beati voi! Vogliono terrorizzarvi, ma non abbiate paura di loro, non siate turbati.  Anzi, fate in modo che Cristo sia il Signore nei vostri cuori e siate sempre pronti a difendere la vostra posizione con chiunque vi interroghi sulla vostra fede,  ma con dolcezza e rispetto, forti della vostra buona coscienza. Allora, se qualcuno parlerà male di voi, si dovrà vergognare d'aver calunniato falsamente la vostra buona condotta di cristiani. Infatti, se questa è la volontà di Dio, è meglio che soffriate facendo il bene, anziché facendo il male!" 1 Pietro 2:11-20, 3:8-17 PV


I credenti a cui Pietro scrive
  • si trovano in prima linea vicina alla persecuzione sul fronte ovest del cristianesimo
  • erano "deboli" (neo credenti non ebrei).
Pietro li ammonisce a testimoniare...con quello che avevano a disposizione: le loro vite.

L'ammonimento è valido anche per noi:

  • testimoniare con le proprie vite; una religione da "serra" ha veramente poco valore per gli altri
  • essere cristiani significa soprattutto agire come Dio vuole piuttosto che parlare di Dio
  • l'amore non è un sentimento ma una azione

    Come fare?
Versetto 2:11: siamo "forestieri" alla terra. Siamo pellegrini; e come come pellegrini non apparteniamo questa terra straniera e non abbiamo o non dovremmo avere le usanze del luogo dove siamo attualmente (v. 2:12, 15; 3:16).

Contrapponiamo alle parole degli stranieri i fatti delle nostre vite:
  • astenendoci dal desiderare il male
  • rispettando le autorità e le leggi (Gesù è morto per una legge sbagliata ma lui si è sottomesso ad essa)
  • avendo una vita coniugale di reciproco rispetto (v 3:1-7)
  • avendo amore e comprensione e compassione verso gli altri (v3:8-9)

C'è un proverbio inglese che dice "ciò che sei parla così forte che copre ciò che dici". Come credenti dobbiamo far si che le nostre azioni parlino così forte che gli altri non possano far altro che credere a ciò che diciamo.

Essere credenti significa certamente parlare di Dio ma significa soprattutto agire come Dio ci ha insegnato e lasciare che le nostre parole siano la conferma delle nostre azioni. Significa abbracciare mio fratello prima e digli che lo amo dopo; significa non adirarsi prima e perdonare dopo; significa aiutare il vicino di casa in difficoltà economiche prima e parlargli del Signore dopo.

Cosa comporta tutto questo? Saremo meglio accettati dal mondo? Mi dispiace, no!
Saremo chiamati retrogradi, fessi, intolleranti, integralisti, perché faremo cose che il mondo non fa
perché rifiuteremo cose normali, cose che il mondo fa normalmente (coppia aperta, pornografia, evadere tasse, passare col rosso, ecc.). Gesù afferma: "Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e {, mentendo,} diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi." Matteo 5:11-12

C'è dunque un premio tutto ciò:
  • un premio per gli altri : v 2:22, già avranno saputo di Dio quando si accosteranno a lui
  • un premio per noi da Dio; v 2:20: "contento" = dal greco "charis":  gioia, accettazione
  •  talvolta una lode dagli uomini; v. 2:14
  • tutta la gloria a Dio; v. 2:12; Gesù dice:"Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può essere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli." Matteo 5:14-16
E' semplice tutto questo? No, ma anche Cristo lo ha sperimentato: "Egli non pecco mai e non inganno mai nessuno. Quando fu insultato, non rispose con offese, e mentre soffriva non minacciava, ma affidava la sua causa a Dio che giudica giustamente. Egli stesso porto il peso dei nostri peccati nel suo corpo, quando morì sul legno, perché noi tagliassimo i legami col peccato e vivessimo una vita giusta. "È stato con le sue ferite che egli ci ha guarito!"1 Pietro 2:22-24 PV

E' possibile? Sì, se ci rammentiamo che siamo stati chiamati (v. 2:21), e siamo stati chiamati per essere di una benedizione dal nostro padre (v3:9b)

(Quanto mi piacerebbe che mio padre terreno mi potesse ancora dire "benfatto")

Conclusione
  • Essere credenti significa agire piuttosto che parlare
  • Le nostre azioni sono più convincenti delle nostre parole
  • Tramite esse altri conosco il signore
  • A motivo di esse Dio si compiace di noi
  • Non riceveremo encomi dal mondo per essi
  • Ma c'è un grande premio che ci aspetta: " Infatti, come pecore perdute, vi eravate allontanati da Dio, ma ora siete ritornati al vostro pastore, al guardiano delle vostre anime." 1 Pietro 2:25 PV
    "Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in più. Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno. " Luca 12:31-32
 A motivo dell'amore del nostro padre abbiamo ricevuto il regno; il nostro compito ora e quello di una il suo nome!
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