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26 giugno 2011

Come decidere cosa sia importante nella vita? | 26 Giugno 2011 |


Le nostre vite sono spesso così "piene" di cose da fare che non rimane spazio per tutto... e spesso rimangono fuori da essa parti importanti e necessarie più di altre. Come posso scegliere tra esse così da fare per prime le cose importanti?. Gesù ci aiuta in questo illustrandoci come possiamo decidere cosa sia importante.

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Qualche tempo fa vidi una persona che illustrava il concetto di "pieno" con un vaso di vetro: metteva nel vaso un sasso grande e chiedeva se fosse pieno. Poi metteva dei sassolini più piccoli fino a colmare il vaso e chiedeva se fosse pieno. Poi metteva dei legnetti e chiedeva se fosse pieno. Poi metteva della sabbia e chiedeva se fosse pieno. Infine metteva dell’acqua e chiedeva se fosse pieno.

Non so voi, ma alla mia giornata bisognerebbe aggiungere sempre un tre o quattro ore per potermi non dico mettere a pari con le cose da fare, ma essere almeno in arretrato di un paio di giorni in confronto con le due settimane a cui ormai sono abituato.
Corro, mi affanno, sono nervoso e stressato … e non arrivo mai a sentirmi e ad essere veramente in pari.

Sono nato per la gioia, il Signore mi ha creato per godere questa vita… e invece troppo spesso è come una prigione fatta di scadenze di lavoro, appuntamenti dal medico, stufe e camini da pulire durante l’intervallo pranzo, cose da riparare in casa, compiti da fare assieme ai figli, riunioni di scuola, liste della spesa…

Non so quanto dovremmo andare in dietro nel tempo per trovare un’epoca nella quale c’era ancora tempo per ogni cosa…forse all’epoca di mia nonna (che era del 1888) la vita era meno caotica, gli impegni meno pressanti…forse.

Sta di fatto che, al giorno d’oggi, per non essere costantemente stressato io dovrei riorganizzare la mia vita secondo delle priorità; se non posso arrivare a far tutto, debbo almeno fare le cose più importanti per prime.
Forse qualcuno di voi sta pensando che questo sfogo personale lo potrei riservare ad altri che non a voi, che in fondo non c’entra poco nulla o nulla con quello che un messaggio domenicale dovrebbe essere.

In parole povere “cosa c’azzecca la fede col caos della tua vita? Cosa c’azzeccano tutti questi sassi dentro un vaso con la mia vita di credente?”

Lasciate che vi spieghi:

  • prima ho messo sassi grossi, poi i legnetti, poi la sabbia, poi l’acqua.
  • se avessi messo per primo la sabbia o l’acqua non sarei stato capace di mettere nient’altro)

Pensate che questo vaso rappresenti la vostra vita. I sassi grossi sono le cose più importanti, come la vostra famiglia o la salute dei vostri cari. I legnetti sono le altre cose per voi meno importanti ma ancora piacevoli come le amicizie o il vostro lavoro, la vostra casa, la vostra auto. La sabbia è tutto il resto......le piccole cose.

Se mettete dentro il vasetto per prima la sabbia, non ci sarebbe spazio per i sassi e per i legnetti. Lo stesso vale per la vostra vita: se dedicate tutto il vostro tempo e le vostre energie alle piccole cose, non avrete spazio per le cose che per voi sono importanti.

La mia vita, come vi ho detto, è un disastro; non riesco a concentrarmi sulle priorità e a decidere quale sasso mettere prima degli altri…prima che la sabbia e l’acqua ricoprano tutto e non ci sia più spazio per alcuna altra cosa.

C’ è dunque qualcosa o qualcuno che possa aiutarmi a sapere QUALE sasso debbo mettere per primo nel mio vaso? Quale è la MIA priorità come credente?

Leggiamo assieme Luca 9:57-62

Mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: "Io ti seguirò dovunque andrai". E Gesù gli rispose: "Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo". A un altro disse: "Seguimi". Ed egli rispose: "Permettimi di andare prima a seppellire mio padre". Ma Gesù gli disse: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; ma tu va' ad annunziare il regno di Dio". Un altro ancora gli disse: "Ti seguirò, Signore, ma lasciami prima salutare quelli di casa mia". Ma Gesù gli disse: "Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio".


In questo brano incontriamo tre persone con le quali non posso che fraternizzare, non avendo io ancora capito quale sasso mettere per primo nel mio vaso.

Tutti e tre hanno un sano desiderio di seguire Gesù, ma ognuno di loro cerca di mettere per primo il sasso sbagliato all’interno del suo vaso.

1. IO TI SEGUIRO’ PER SEMPRE NEL MIO FUTURO (V.57)
E’ molto facile pronunciare con la bocca parole come “per sempre”, “ovunque”, “in ogni situazione”. Ma credere in Gesù non è una linea ADSL FLAT con un router, “sempre connesso”, ogni giorno, senza costi aggiunti oltre il fisso mensile, dove non devi fare nient’altro che sedere davanti al tuo computer che è sempre connesso. Credere in Gesù è piuttosto una vecchia linea analogica, di quelle con il modem che prima di collegarsi fischiava, raschiava e ragliava come un mulo, dove ogni minuto di connessione costava, dove eri costretto a collegarti ogni giorno per non perdere la priorità del collegamento rischiando di essere tagliato fuori.

Gesù non vuole promesse, ma impegno; sta dicendo all’uomo: “Ma sai cosa stai dicendo?” Io non voglio un assegno in bianco…anche perché so che non potresti onorarlo di qui a due mesi, senza impegnarti giorno per giorno. Mettimi per primo all’interno del tuo vaso…ma fallo ogni giorno…fino alla fine dei giorni.”

2. IO TI SEGUIRO’, MA PRIMA FAMMI SEPPELLIRE IL MIO PASSATO (V.59)

Quante volte, anche dopo anni dalla nostra conversione, stentiamo a servire Gesù, perché abbiamo ancora qualche “cadavere” della nostra vita passata che non abbiamo ancora seppellito?

In questo modo possiamo attendere mesi, anni, non sentendoci mai degni di essere collaboratori per il Regno di Dio, rendendo inefficaci i doni che Dio ci ha affidato per il bene della sua chiesa.

Gesù non vuole promesse, ma azione; sta dicendo all’uomo: “Figlio mio, il passato è passato! Tu sei una nuova creatura. Sei appena uscito dal cimitero e ancora stai a parlare di cadaveri! Mettimi per primo all’interno del tuo vaso, qualsiasi sia stata la tua vita prima di me!”

3. IO TI SEGUIRO’, MA PRIMA FAMMI RIPOSARE DAGLI IMPEGNI DEL MIO PRESENTE (V.61)

Se qualche volta è solo il ricordo del cadavere, altre volte è proprio il cadavere che ci teniamo ancora attaccati sulle spalle e da cui non vogliamo realmente staccarci a impedire la nostra vita di credenti.

Per quanto potesse essere buono e lodevole l’intento dell’uomo di salutare la propria famiglia, Gesù non vuole distrazioni ma concentrazione sul lavoro; sta dicendo: “Giovane, qui c’è da lavorare! Non si lascia l’aratro piantato in mezzo al campo se non hai finito di arare! Mettimi per primo all’interno del tuo vaso, ed io ti aiuterò lavoro quotidiano.”

E per noi? Cosa significa per noi mettere per primo Gesù all’interno del nostro vaso?

Una decisione del genere va molto al di la della semplice ridistribuzione dei minuti o delle ore dedicate a ciascuno degli impegni delle nostre vite, o dello spostamento dei nostri eventi sociali o di famiglia. Essa inizia con un riassestamento di come determiniamo i nostri valori spirituali rispetto alla vita di tutti i giorni.

Mi spiego: il mio impegno quotidiano… più volte al giorno …sempre deve essere quello di chiedermi:
  • Sto davvero mettendo per primo Gesù nella mia vita?
  • Il mio primo atto della giornata è una preghiera al mio Signore?
  • Sto leggendo copiosamente la Sua Parola più di quanto legga i giornali o veda a TV?
  • La prima domanda che mi faccio di fronte a un problema è -Cosa farebbe Gesù-?
  • Quale testimonianza sto dando al mondo attorno a me della mia fede?
  • Riescono gli altri a vedere in me la gloria del mio Signore?

Mettere Gesù per primo nel mio matrimonio e nella mia famiglia non significa esclusivamente crescere i miei figli nel timore e nell’amore di Dio, ma dimostrare col mio comportamento e con le mie parole che in ogni cosa, in ogni decisione, in ogni problema io metto Gesù per primo all’interno del mio vaso.

Ma mettere Gesù per primo significa anche saper dire dei NO quando mi accorgo che quella determinata attività, anche se buona in se, mi porta a dover prendere troppo posto dentro il mio vaso, togliendolo alle cose importanti dinanzi al mio Signore.

Se questo vaso rappresenta la mia vita, i sassi sono le cose importanti - Dio, la mia famiglia nella carne e quella della chiesa, la mia salute spirituale- le cose per le quali se tutto il resto fosse perso, la mia vita sarebbe ancora piena.

Se, per qualche evento, il vaso della mia vita dovesse frantumarsi, quali sarebbero le cose che rimarrebbero in piedi, senza disperdersi, dandomi ancora la capacità di continuare?

La sabbia forse? I legnetti? No, tutto verrebbe trascinato via dall’acqua, ma rimarrebbero i sassi più piccoli, quei valori importanti, tutti intorno alla pietra più grande, che ho messo per prima, perché prendesse tutto lo spazio possibile.

Cosa metti per primo nel vaso della tua vita? Sappi che se lo riempi di legnetti o di sabbia per primo, non avrai più spazio per mettere LA cosa importante della tua vita.

Gesù, venendo nel mondo, sapeva quale sasso mettere per primo all’interno del suo vaso; su quel sasso era scritto il tuo nome, come pure il mio.

Come hai risposto, o come risponderai, a lui per ringraziarlo di aver scelto te come prima pietra della sua vita?

Hai posto per prima la pietra che ha nome Gesù nel vaso della tua vita?
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19 giugno 2011

Come posso dare gloria a Gesù? | 19 Giugno 2011 |


La massima aspirazione di ogni credente dovrebbe essere quella di dare la gloria che spetta a Gesù per tutto quanto ha fatto nella nostra vita. Come posso vivere ed agire in modo che gli altri vedano tangibilmente la sua gloria in me? Le azioni di Maria di Betania ci aiutano a capire cosa fare per dare tutta la gloria a Gesù.
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Questa è l'ultima predicazione della serie “Sviluppare un carattere secondo il voler di Dio”. Questa sera vogliamo vedere un personaggio del nuovo testamento. Una donna che fa un'azione “strana”, apparentemente senza senso, persino inappropriata verso Gesù.

“Immaginate di avere, nella vostra casa, qualcosa di molto prezioso, per il quale avete dovuto aspettare anni ed anni, accumulando pazientemente, mese dopo mese, la somma necessaria ad acquistarlo. A chi, come me, piace il vino, potrebbe essere una bottiglia di Brunello d’annata, o di Dom Perignon… una di quelle bottiglie che si espongono nei musei per quanto sono preziose e ricercate, così preziosa che il suo costo si aggira attorno… ad un anno intero del vostro stipendio! Ma siete riusciti ad acquistarla: ora è vostra, e starà a voi di decidere il giorno e l’occasione memorabile in cui utilizzare quella bottiglia: il matrimonio di vostra figlia, le nozze d’oro, la laurea di vostro figlio… E supponete anche che, un giorno, vi faccia visita un amico carissimo, una persona speciale che vi ha aiutato in un momento molto difficile della vostra vita. L’amico è solo di passaggio; sta andando nella Capitale del vostro Paese; si ferma con voi a pranzo, ma durante quel tempo assieme, capite che quella non è una gita di piacere, e che anzi, il vostro amico va là per subire un processo, dove potrebbe essere condannato, anche se voi sapete che l’accusa che gli si muove è falsa, e che lui è innocente, assolutamente innocente. E sapete anche che nel vostro stato, per quel reato è prevista la pena di morte! L’amico continua a parlare, a rassicurarvi che tutto va bene, che deve continuare nel suo viaggio, che è necessario che lui subisca questo processo… ma i suoi occhi sono tristi, terribilmente tristi. Vi sovviene allora in mente quella bottiglia preziosa, quella per cui avete speso tanto tempo e tanta fatica, e un bel po’ di soldi. Sapete che non salverà il vostro amico, ma non conoscete altro modo per onorare quell’amicizia se non quello di offrire la cosa più preziosa che avete in casa al momento. Non c’è molto tempo, l’amico tra poco dovrà andare, dovete decidere in fretta se tenere per voi il vostro tesoro, oppure offrirlo per regalare anche un solo minuto di gioia all’amico, ben sapendo che quello potrebbe essere uno degli ultimi minuti vissuti al suo fianco, forse l’ultima volta in cui vedrete il suo volto sorridere a voi. Dovete decidere tra il diritto di godere delle vostre fatiche, e quello di ricordarsi del bene ricevuto. Dovete decidere tra la vostra gioia… e l’amore per lui! Cosa deciderete?”

Nel vangelo di Giovanni c'è una donna che ha deciso nella maniera giusta, e da cui vogliamo trarre indicazioni per le nostre vite. Leggiamo assieme Giovanni 12:1-8

“Gesù dunque, sei giorni prima della Pasqua, si recò a Betania dove abitava Lazzaro, colui che era morto e che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero un convito, Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui. Maria allora prese una libbra di olio profumato di nardo autentico di gran prezzo, ne unse i piedi di Gesù e li asciugo con i suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo di quest’olio. Allora uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, figlio di Simone, quello che stava per tradirlo, disse: "Perché non si è venduto quest’olio per trecento denari e non si è dato il ricavato ai poveri?". Or egli disse questo, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro e, tenendo la borsa, ne sottraeva ciò che si metteva dentro. Gesù dunque disse: "Lasciala; essa l’aveva conservato per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me".” (Giovanni 12:1-8)

Contesto

Gesù si reca a Gerusalemme per l’ultima volta, scendendo da Efraim (al nord); ma egli devia verso Betania (3 km da Gerusalemme), anche se Betania non è proprio sulla strada per Gerusalemme. In quella città si ferma a casa di Lazzaro; Gesù conosceva bene quella famiglia; aveva in un certo senso un amore particolare per i suoi componenti….anche se Gesù non ha riguardi personali!

Il gesto di Maria

3 azioni “che non si fanno”

a. Pulire i piedi a un ospite
  • era un' azione che veniva fatta dai servi/schiavi
  • era un'azione umiliante
  • Gesù la farà tre giorni dopo con i discepoli per “dare loro un esempio” di come avrebbero dovuto comportarsi come fratelli nella fede.
b. Sciogliersi i capelli in pubblico
  • le donne ebree tenevano i capelli raccolti in pubblico e li scioglievano solo nell'intimità con il proprio marito
  • solo le prostitute tenevano i capelli sciolti in pubblico come uno dei loro segni distintivi.
c. Ungere i piedi con l'olio profumato
  • Olii ed essenze profumate venivano normalmente usate per ungere il capo della persona in segno di rispetto, devozione o onore. es. Samuele aveva versato olio sul capo di Saul e di Davide per “ungerli” re di Israele.
  • Solo i morti venivano “unti” in altre parti
Perché Maria fa queste tre azioni “sbagliate”? Non erano gesti casuali. C'era stato in Maria un “processo” che l'aveva portata ad agire in questo modo.

I. Il primo incontro

La prima volta che Maria l' aveva incontrato Gesù stava scendendo dalla Samaria verso Gerusalemme: era stato invitato a casa di Lazzaro, Marta e Maria. Mentre Marta si affaccendava per servire al meglio l’ospite, la più giovane Maria era rimasta così colpita da Gesù che si era seduta ai suoi piedi ed era rimasta lì ad ascoltare affascinata le sue parole, tanto che Marta aveva sbottato, dicendo a Gesù:

“Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua. Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: “Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti’ Ma il Signore le rispose: ‘Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una sola è necessaria. Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta” (Luca 10: 38-42)

Maria non aveva capito “tutto” di Gesù (non ancora), ma una cosa l'aveva capita:

1. Gesù è la cosa veramente importante nella tua vita

  • Marta aveva scelto di fare “cose buone”
  • Maria aveva scelto di fare “cose migliori”
Maria aveva scelto di ascoltare, piuttosto che essere servizievole, aveva scelto di capire piuttosto che fare bella figura. E Gesù stesso l’aveva stretta a se, difendendola pubblicamente dinanzi ai rimproveri di Marta. “Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta” Allo stesso modo, anche per noi, c’è stato un giorno, (di tanti o pochi mesi fa non conta), in cui abbiamo scelto di ascoltare e di capire quello che Gesù aveva da dirci, piuttosto che continuare a correre correre correre nel mondo. E come per Maria, anche noi abbiamo avuto le nostre “Marta” che hanno criticato. E, come con Maria, Gesù ci ha stretti a se, incoraggiandoci a credere fermamente che QUELLA fosse la cosa necessaria, che QUELLA fosse la parte buona.

App: stai facendo “cose buone” nella tua vita o “cose migliori”?
  • Gesù vuole che la nostra vita non sia semplicemente “buona”, ma che sia “migliore”
  • ma bisogna “scegliere”!
La vita ci propone una moltitudine di attività; molte sono “buone”, alcune sono “migliori”. Sta a noi scegliere secondo la volontà di Gesù

3 metodi per scegliere le “cose migliori”

1. Porta gloria a Gesù?
2. Mi avvicina a Gesù?
3. Mi rende più simile a Gesù?

Non sto parlando delle “attività di fede”: la chiesa, la preghiera, lo studio della Bibbia, ma di tutte le altre attività, quelle che faccio tutti i giorni, il lavoro, la scuola, gli amici

Ciò che faccio, porta gloria a Gesù così che altri possano riconoscere che Gesù vive in me (testimonio con la mia vita)?
  • Es.: mi è stato chiesto di allestire il sito della mia squadra di rugby. L'ho fatto... ma poi ho “dato le chiavi” a qualcun altro.
  • E' male mettere a disposizione di altri le proprie capacità? No! Ma tra seguire il sito degli Old Rugby e seguire il sito della chiesa, ho preferito scegliere quello che “portava gloria a Dio”.
Mi avvicina a Gesù, o mi allontana da lui?
  • Es: io non accetto di lavorare 7 giorni su sette
  • E' male lavorare ? No! Ma mi toglierebbe la possibilità di rispettare il riposo che Dio ha stabilito per me
E infine mi aiuta nella strada di diventare ogni giorno più simile a lui, o mi porta in direzione opposta?
  • Es: mi è stato chiesto (anni fa) di presentarmi alle elezioni comunali
  • E' male? No!, Ma quale direzione avrebbe preso la mia vita sapendo che avrei dovuto prendere decisioni non sulla base della mia fede, ma dell'utilità politica del mio schieramento?

II. Il secondo incontro

La situazione è completamente differente; Lazzaro si è ammalato gravemente ed era morto.

Appena Maria fu giunta dov'era Gesù e l'ebbe visto, gli si gettò ai piedi dicendogli: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto".Quando Gesù la vide piangere, e vide piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, fremette nello spirito, si turbò e disse: "Dove l'avete deposto?" Essi gli dissero: "Signore, vieni a vedere!" Gesù pianse. (Giovanni 11: 32-35)

Maria aveva capito nel suo percorso di fede che Gesù era la cosa veramente importante, ora dimostrava di aver capito qualcosa in più di Gesù:

2. Gesù ha il potere di cambiare la tua vita

Per Maria, Gesù non era più solo un affascinante oratore, un maestro saggio, ma qualcuno che poteva cambiare il corso degli eventi nella sua vita. “Se tu fossi stato qui, ora non piangerei Lazzaro”: non era uno sfogo, ma Maria affermava qualcosa che ella credeva realmente
non sapeva che Gesù l'aveva “fatto apposta” di ritardare il suo arrivo per dimostrare che Egli era colui che avrebbe sconfitto la morte:

Allora Gesù disse loro apertamente: "Lazzaro è morto, e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate; ma ora, andiamo da lui!" (Giovanni 11:14-15)

Personalmente non penso Gesù piangesse per la morte di Lazzaro, (sapeva che l'avrebbe risuscitato di lì a poco), ma per la fede di Maria. I “segni” miracolosi che Gesù faceva erano SEMPRE in risposta alla fede di qualcuno

“Marco 2:5 (alla paralitico sul lettuccio): “Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico:-Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati-”; 5:34 (alla donna col flusso di sangue): “Figliola, la tua fede ti ha salvata”; 5: 36 (al centurione romano): “Non temere, continua soltanto ad avere fede!”; Matteo 15:28 (alla donna cananea) “Donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi”

App: credi che Gesù sia capace di cambiare la tua vita, e la vita di quelli che stanno attorno a te?
  • Maria credeva, ma non sapeva ancora che Gesù poteva operare comunque, al di là della “logica umana” che dice che i morti non resuscitano
  • SE Gesù può resuscitare un morto, allora Egli può ridare vita ad un matrimonio stanco, sostenere la tua famiglia nella crisi finanziaria, guarire la malattia tua o di un tuo familiare.
  • Attenzione! non è detto che sceglierà sempre la soluzione che tu ritieni più “logica” ; per Maria sarebbe stato “buono” che Gesù fosse lì durante la malattia di Lazzaro... ma Gesù voleva dargli il “meglio”, dimostrando il suo potere sulla morte.
  • Non dobbiamo neppure cadere nel “fatalismo” (tanto Dio provvederà). Avere fede non è “come ci sentiamo”, ma “quello che facciamo”
  • Es: Jessica Joy Rees (ragazzina malata di tumore inoperabile al cervello di 12 anni che ha iniziato un “ministero” tra i bambini come lei in ospedale per portare gioia... come il suo nome!).
  • Non puoi comprare quel potere (fare il bene, non fare più il male, messe, pellegrinaggi, ecc.). E' gratis (è l'ablativo di “gratia”= senza pagamento)...
C'è un unico requisito : avere fede in Gesù.

III Il terzo incontro

Accade a quattro giorni dal Golgota.

Maria con tutta probabilità sapeva ciò che sarebbe successo a Gesù a Gerusalemme
Lazzaro, Marta e lei avranno parlato spesso dell'odio che i farisei nutrivano per colui che aveva cambiato loro la vita. Maria agisce “come non si dovrebbe”

“Maria allora prese una libbra di olio profumato di nardo autentico di gran prezzo, ne unse i piedi di Gesù e li asciugo con i suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo” (Giovanni 12:3)

Maria aveva capito che Gesù era la cosa veramente importante nella sua vita, che aveva il potere di cambiarla, ora agiva di conseguenza.

a. Pulisce i piedi all'ospite
  • perché ha capito che il suo “status” di padrona di casa vale ZERO dinanzi a Gesù
  • perché c'è piacere ad essere serva di colui che ha trasformato la tua esistenza e che ha vinto la morte.
App: da quanto tempo non ti inginocchi ai piedi di Gesù?
  • da quanto non lo servi?
  • Gesù non ti giudica per questo! Anzi, aspetta che tu torni a lui come ha fatto Maria, per poterti difendere davanti a tutti: Gesù dunque disse: "Lasciala; essa l’aveva conservato per il giorno della mia sepoltura.
b. Scioglie i capelli in pubblico
  • perché l'unica reputazione che a lei interessa, è quella che ha Gesù di lei
  • perché nessuno potrà giudicarla, se Gesù non la giudica

App: quale reputazione miri ad ottenere?
  • Quella degli altri, o quella di Gesù?
  • Gesù non pensava Maria fosse una prostituta solo perché aveva i capelli sciolti
  • Gesù non giudica dalle apparenze, ma guarda il cuore
  • Com'è il tuo cuore? E' un cuore che vuole apparire giusto al mondo, o a Gesù?

c. Unge i piedi di Gesù con l'olio
  • perché ha capito che Gesù andava a morire per lei
  • perché davanti a quel dono d'amore che tutto dava, i beni del mondo erano nulla.

3. Gesù ha donato la sua vita per la tua vita

App: hai compreso, o ti ricordi che Gesù è salito sulla croce per te?
  • Cosa sei pronto a dare in risposta a questo dono d'amore?
  • Maria ha donato tutto di se;
  • stai vivendo un amore per Gesù che non conosce esitazioni?
Se Maria avesse atteso una sola settimana in più per fare quello che ha fatto, sarebbe ormai stato troppo tardi per dimostrare il suo amore per Gesù; una croce glielo avrebbe impedito quello stesso venerdì.

Non attendere. Scegli oggi di accettare o di ritornare a Gesù

Ricorda: Gesù non vuole per te “cose buone”, ma vuole le cose “migliori”.

Preghiamo...
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11 giugno 2011

Come posso essere un "segno" per gli altri? | 11 Giugno 2011 |

Il mondo cerca dei "segni" per sapere se sei quello giusto, quello degno di attenzione e di credito. Ma il mondo cerca sempre segni "esteriori"... Un orologio di moda, un indumento fashion, un cellulare famoso.

Come credente, tu puoi essere un segno per chi ti circonda. Un segno che cambi la vita di chi hai vicino, e lo porti dalla morte eterna alla vita in Cristo.

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1. Il mondo è alla ricerca di “segni”:
  • le scarpe Converse
  • l'iPhone
  • alla nostra epoca erano i Levis 501
  • ... qualche decennio più tardi lo Swatch
Qualcosa che proietti sugli altri un'immagine di noi come “quelli giusti”, quelli da seguire.

2. Il mondo è alla ricerca della verità

- in cosa credere, chi ha ragione, qual'è la verità da Dio
- qual'è il segno di riconoscimento?

Allora alcuni scribi e farisei presero a dirgli: "Maestro, noi vorremmo vederti fare un segno". Ma egli rispose loro: "Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti. I Niniviti compariranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco, qui c'è più che Giona! (Matteo 12:38-41)

Spiegazione

1. I farisei esigono un segno
- non lo fanno perché vogliono rafforzare la loro fede in Gesù
- sono malvagi, vogliono sfidarlo
2. Gesù afferma che sarà dato un solo grande segno
- il "segno di Giona"

A. La storia di Giona
1. Dio può chiederti cose che sembrano impossibili

C'è Ninive e c'è Giona

a. Ninive: una gran città malvagia che stava per essere punita
- capitale dell'Assiria (in Iraq), 120,000 abitanti
- 50 anni dopo avrebbe invaso Israele

b. Giona: un uomo crede in Dio che Dio manda ad avvertirli

"Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me". (Giona 1:2)

App: Come pensi si sia sentito Giona? “Io? Andare a salvare quei 'peccatori'? Non ne sono capace... e poi... non voglio!”
  • Come ti sentiresti tu se Dio ti chiedesse di parlare di lui al tuo “nemico preferito”?
App: Quale è la tua reazione quando Dio ti chiede cose “impossibili”?
  • Valuti “l'impresa” che Dio ti chiede sulla base delle tue forze, o sulla base della Sua potenza?
  • Valuti in base al tuo “umore”, o in base al Suo amore?
La reazione più “naturale” è quella di Giona”... la fuga!

Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del SIGNORE. Scese a Iafo, dove trovò una nave diretta a Tarsis e, pagato il prezzo del suo viaggio, si imbarcò per andare con loro a Tarsis, lontano dalla presenza del SIGNORE. (Giona 1:3)

Tarsis era forse in Spagna, Ninive in Iraq... più lontani di così!


2. Fuggire da Dio non è possibile


- Giona fugge nella direzione opposta "lontano dalla presenza del Signore"
- è strano: la sua teologia era corretta ("Sono Ebreo e temo il SIGNORE, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma". v. 1:9) ma il comportamento stona
- troviamo nel capitolo 4, che non voleva essere uno strumento di avvertimento; voleva che i Niniviti perissero e basta
- era un uomo che non apprezzava la grazia di Dio e voleva solo il giudizio
- si imbarca e racconta ai marinai della sua impresa

C'è stato l'inseguimento

- a Dio non sfugge nulla e il suo giudizio raggiunge Giona

Il SIGNORE scatenò un gran vento sul mare, e vi fu sul mare una tempesta così forte che la nave era sul punto di sfasciarsi.(Giona 1:4)

- la tempesta, la consapevolezza di Giona di esserne causa, si dispone al sacrificio

"Prendetemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa gran tempesta vi piomba addosso per causa mia".(Giona 1:12)

- lo buttano in mare affonda, ma Dio non ha finito - vuole fare di Giona un segno

Il SIGNORE fece venire un gran pesce per inghiottire Giona: Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. (Giona 1:17)

App: stai “scappando” da Dio, in questo momento della tua vita? Forse Dio ti ha chiesto di “fare qualcosa”, oppure di “non fare più qualcosa”, o di “lavorare su un certo aspetto della tua vita” oppure di “cambiarne” la direzione.
  • Dio ti ama, e sa cosa è il meglio per te, anche quando fuggi “dalla parte opposta” di dove ti spinge ad andare.
  • Ma Dio richiede obbedienza: non ti obbligherà mai a farlo... ma se non lo ascolti al pari di Giona potrai essere la causa delle tue disgrazie.
3. Dio talvolta permette il male per poterci convertire

C'è la conversione

Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia; ma io ti offrirò sacrifici, con canti di lode; adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal SIGNORE". (Giona 2:8-9)

- a qualche punto Giona prega e si impegna ad adempire i voti che aveva fatto

C'è l'evangelizzazione

- arriva Giona, fresco dal pesce e predica che

"ancora 40 giorni e la città sarà distrutta" (Giona 3:4b)

- segue un incredibile risveglio,

I Niniviti credettero a Dio, proclamarono un digiuno, e si vestirono di sacchi, tutti, dal più grande al più piccolo ... Dio vide ciò che facevano, vide che si convertivano dalla loro malvagità, e si pentì del male che aveva minacciato di far loro; e non lo fece (Giona 3: 5, 10)
  • 120.000 persone credono un Dio (la metà della provincia di Viterbo... la popolazione che si trova a 25 minuti di auto dalla nostra chiesa.
App: se hai creduto in Gesù, sei stato “convertito”?
  • La tua vita ha cambiato direzione? Oppure stai ancora correndo lontano, e Gesù è solo una delle tante cose su cui sei d'accordo, ma che non sei disponibile a seguire?
  • “sono d'accordo che il fumo fa male.. ma fumo”, “sono d'accordo che dovrei fare più movimento... ma resto in poltrona”, “sono d'accordo che Gesù è il mio Signore... ma vado dalla parte opposta di dove Lui mi vorrebbe”
  • se non gliela affidi, è possibile che uno, alcuni o 120.000 prson3 non crederanno in Dio...
4. Tu puoi divenire un segno per chi ti circonda

"Che tipo di “segno” posso essere io? "

I. Giona è un segno del giudizio di Dio

a. Quante volte pensiamo di poter fare di testa nostra e farla franca?

- (ill) parcheggiare in divieto "presto presto" e non essere multati
- entrare a retromarcia nel senso unico... tanto non c'è il vigile
- anche i Niniviti pensavano di poter vivere il tipo di vita che volevano e farla franca

b. Fino a quando arriva Giona con la sua storia
- è la storia di un uomo che portava i segni di cosa succede a chi si ribella a Dio
- (ill) era fisicamente visibile: vestiti mezzi digeriti, capelli e pelle rovinati dagli acidi dello stomaco del pesce, il terrore negli occhi di chi ha visto la morte in faccia
- era un segno che chi non si sottomette a Dio va incontro al suo giudizio

Giona fu un segno per i Niniviti... ma la sua fuga lasciò segni anche su di lui!

App: preferisci essere un segno “intatto” o un segno “pre-digerito”?
  • La vita lontano da Dio lascia dei segni; Dio ti userà comunque, ma vuole risparmiarti la “digestione” della tua vita da parte del mondo
  • Se vuoi essere un segno intatto, non fuggire quando Dio ti chiede di fare qualcosa.
  • Se rifiuti di obbedire, di essere un segno, sarai salvo lo stesso dal giudizio (“non c'è più alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù” Romani 8:1) ma altri lo soffriranno ANCHE (non solo) a causa tua.

c. Com'è il giudizio di Dio?
- (app) quante volte si pensa che Dio ci darà una piccola bacchettata sulle mani, un piccolo rimprovero e poi finisce tutto?
- Giona fu un segno della severità del giudizio di Dio
- egli dice di essere stato "nel soggiorno dei morti" e "nella fossa"
- è possibile che sia effettivamente morto
- è possibile che sia stato in fin di vita per tre giorni - dentro un pesce!
- in qualsiasi caso il giudizio di Dio era stato estremamente severo
- c'è la tempesta, lo spavento ... e Giona si rende conto che Dio lo ha trovato
- poi ci sono le mani dei marinai, le acque impetuose, il tentativo di nuotare, la corrente che lo circonda, le onde che lo travolgono, le acque lo sommergono, le alghe si attorcigliano intorno, non c'è più aria e la vita viene meno

- Giona ora conosce Dio; sapeva di lui quando era nel mondo, ma ora lo "conosce" realmente solo ora che si trova nell'abisso

d. Tramite il segno di Giona anche i Niniviti conoscono Dio
- capiscono che con Dio non si può vivere di testa propria e farla franca
- erano vissuti per tanto tempo nella loro ribellione, facendo ciò che il loro cuore desiderava ma ora vedono che non funziona: da Dio non si scappa
- capiscono che nulla è nascosto a Dio
- il libro di Giona inizia con la frase: "La loro malvagità è salita fino a me"; ora loro ne prendono atto
- capiscono che sta per arrivare un suo giudizio molto severo che distruggerà tutta la città

Tutto questo è il giudizio di Dio...non una semplice bacchettata o un buffetto sulla guancia.

II. Giona è un segno della potenza di Dio

a. Quanto è potente il Dio in cui credi?
- Giona aveva un Dio piuttosto piccolo (pensava di potergli sfuggire)
- i marinai avevano dei piuttosto deboli (non potevano neanche calmare una tempesta)
- anche i Niniviti probabilmente avevano dei piccoli e limitati

b. Giona è un segno del potere di Dio
- manda una tempesta, la calma all'improvviso, poi manda un pesce
- ma il miracolo più grande è che Giona rivive
- questo è il segno: Dio ha il potere sulla vita e sulla morte
- è potente da giudicare ma è potente anche da salvare!

c. i Niniviti si accorgono di non avere a che fare con una delle tante divinità
- questo è il creatore della vita, questo è Colui che ha in mano le chiavi della vita e della morte, questo è il Dio in assoluto a cui nulla è impossibile
- se questo Dio può prendere un morto e farlo rivivere non c'è nulla che non possa fare

III. Giona è un segno dell'amore di Dio

a. Dio amava i Niniviti ma i Niniviti non lo sapevano
- il fatto che Giona venga mandato con tale forza da loro è per loro segno che Dio veramente si interessa di loro
- il fatto che Dio sia disposto a punire Giona pur di salvare i Niniviti è un segno di amore
- Giona era del popolo eletto, loro giurati nemici pagani
- poteva giudicarli e basta senza scomodare Giona, pesce e tempesta
- ma Dio veramente non voleva che perissero: voleva fare loro grazia, salvarli ed avere pietà

Il SIGNORE disse: "Tu hai pietà del ricino per il quale non ti sei affaticato, che tu non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito; e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?"


b. Grazie a Giona i Niniviti si accorgono che Dio li ama
- che egli ha considerato le loro vie e non voleva che nessuno perisse
- l'enfasi della storia di Giona non è un uomo che trova posto in un pesce, ma un popolo che trova posto nel cuore di Dio

"Che tipo di segno posso essere io, dunque?"

App:
  • tu puoi essere un segno del giudizio di Dio
  • quanti “agiscono male” agli occhi di Dio... e non lo sanno, finché non arriva qualcuno a dirglielo? Solo tu puoi dirglielo, ed evitare loro il giudizio
  • tu puoi essere un segno della potenza di Dio
  • quanti credono che “io sono fatto così e non c'è da far nulla”? Solo tu puoi dimostrare la potenza di Dio tramite la tua vita cambiata
  • tu puoi essere un segno dell'amore di Dio
  • quanti suppongono o sanno pure che Dio c'è, ma pensano non si curi di loro e del mondo? Solo tu puoi parlare loro di un Dio che manda a far soffrire sino alla morte in croce il figlio...pur di poter salvare i molti che avrebbero creduto in Lui tramite quel sacrificio d'amore...

Tu puoi essere un “segno” per chi ti circonda: per la tua famiglia, per i tuoi colleghi di lavoro, per i tuoi compagni di scuola...ma per fare questo devi accettare una verità

5. Gesù è un segno per te

  • Forse stai cercando di tenere a galla la tua nave
- i marinai invocarono i propri dei, gettarono a mare il carico e remarono a tutta forza
- (app) anche tu puoi invocare i tuoi dei, i santi e le madonne che piangono, puoi gettare a mare le tue opere cattive e cercare con tutta la tua forza di fare il bravo ...
- ma è inutile: alla fine la tempesta del giudizio di Dio ti affonderà
- il rimedio non è migliorare la nave ma far cessare la tempesta ... come?!

  • C'è solo un rimedio
- sulla nave c'è un uomo, l'unico che non ha peccato
- è Lui, Gesù che viene buttato in mare
- è Lui che fa calmare la tempesta e placa il giudizio di Dio su di te
- è lui che muore... e sei tu che vivi

Il segno che cercavano i Farisei, è il segno che ti salva

- "Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi!" (Romani 8:11)

- il tuo cadavere, il tuo Giona nella pancia del pesce - al buio, mezzo morto e corroso dagli acidi, può risorgere ed uscire alla luce
- trovi il potere di non tradire Gesù per amore di danaro
- trovi il potere di non rinnegare Gesù quando sei sotto pressione
- troverai il potere un giorno forse di morire per lui (?)
- trovi il potere di rialzarti dai tuoi fallimenti e non piangere più amaramente
- trovi il potere di perdonare gli altri che ti hanno deluso
- trovi il potere della preghiera e dell'umiltà

Conclusione

  • A) Se hai accettato Gesù, un giorno, un mese, un anno, dieci anni fa,
  • stai onorando con le tue azioni quotidiane il segno di Gesù che ti salva?
  • Ti stai adoperando per poter essere un segno di giudizio, potenza ed amore verso quelli che ti scorrono a fianco?
  • Puoi fuggire, questo è certo, ma Dio continuerà ad inseguirti, sino alla fine dei tuoi giorni, con amore ma anche con fermezza...
  • B) Se non hai ancora accettato Gesù, cosa pensi stamattina?
  • pensi che la tua malvagità è nascosta a Dio?
  • pensi tu di poter sfuggire al giudizio di Dio?
  • pensi che Dio non ha il potere di cambiare veramente la tua vita?
  • pensi che Dio non ti ama e non si interessa di te al punto di salvarti gratuitamente per l'eternità?
Considera il segno

Come reagisci a questo segno?

a. Cosa hanno fatto i Niniviti?
- si sono ravveduti alla predicazione di Giona

I Niniviti credettero a Dio, proclamarono un digiuno, e si vestirono di sacchi, tutti, dal più grande al più piccolo Poi, per decreto del re e dei suoi grandi, fu reso noto in Ninive un ordine di questo tipo: "... uomini e animali si coprano di sacco e gridino a Dio con forza; ognuno si converta dalla sua malvagità e dalla violenza compiuta dalle sue mani. (Giona 3:5,7-8)

- hanno creduto, digiunato, gridato con forza, convertiti dalla malvagità ed implorato la grazia di Dio
- hanno approfittato dell'amore di Dio - senza condizioni e senza offerte

b. Cosa farai tu davanti al segno di Gesù?
- nel giorno del giudizio ti troverai spalla a spalla con i Niniviti
- essi hanno avuto segno di Giona
- per quanto imperfetto e debole è bastato a farli ravvedere
- tu hai avuto il segno di Gesù
- il segno perfetto, il segno chiarissimo, il segno forte
- se questo non basta a farti ravvedere il tuo cuore e duro e la tua condanna meritata

c. Cos'ha fatto Giona?
- quando la vita veniva meno si è ricordato del Signore e ha pregato
- (app) non aspettare che la vita viene meno
- (app) ricordati del Signore
- (app) prega
- perché‚ la salvezza viene dal Signore

La sua potenza è a tua disposizione... basta che accetti il segno che ci ha lasciato!
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05 giugno 2011

Come affrontare le parti difficili dell'essere credenti | 5 Giugno 2011 |


Come uomini e donne, siamo spesso tentati di "fare da soli... e talvolta ci riusciamo. Ma come credenti il "fai da te" spesso è un progetto per il disastro. Come e dove posso allora trovare la forza per la mia vita di credente? Semplicemente, NON facendo con le mie forze, ma con quelle che mi provvede Gesù!

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E Gesù disse loro: "Voi tutti sarete scandalizzati di me questa notte, perché sta scritto: "Percuoterò il Pastore e le pecore saranno disperse". Ma dopo che sarò risuscitato, io vi precederò in Galilea". E Pietro gli disse: "Anche se tutti gli altri si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò". E Gesù gli disse: "In verità ti dico che oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte". Ma egli con più fermezza diceva: "Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò affatto". Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.” (Marco 14:27-31 LND)

Nessuno ha amore più grande di questo: dare la propria vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.” (Giovanni 15:13-14 LND)



Ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai ritornato, conferma i tuoi fratelli".” (Luca 22:32 LND)
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