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29 maggio 2011

Come essere un campione nella chiesa di Cristo | 29 Maggio 2011 |

Ogni credente può essere un "campione" per Cristo, pur rimanendo con le caratteristiche che possiede, anzi grazie ad esse... se vengono utilizzate nella maniera giusta e nel giusto luogo: il Corpo di Cristo, la chiesa locale. Paolo nel capitolo 4 di Efesini ci illustra come ognuno che fa faccia parte di una comunità locale di credenti è chiamato ad essere un "campione", utilizzando al meglio i doni che Dio gli ha donato e mettendoli a disposizione per il bene comune della chiesa. ---

1 ¶ Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, 2 ¶ con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, 3 sforzandovi di conservare l'unità dello Spirito con il vincolo della pace. 4 Vi è un corpo solo e un solo Spirito, come pure siete stati chiamati a una sola speranza, quella della vostra vocazione. 5 V'è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, 6 un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti. 7 Ma a ciascuno di noi la grazia è stata data secondo la misura del dono di Cristo. 8 Per questo è detto: “Salito in alto, egli ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini”. 9 Ora, questo “è salito” che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra? 10 Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa. 11 É lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, 13 fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo; 14 affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore; 15 ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare sé stesso nell'amore. (Efesini 4:1-15)
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21 maggio 2011

Come Dio trasforma la vita: distruggere per ristrutturare. Il profeta Sofonia | 21 Maggio 2011 |

Il messaggio di un Dio "distruttore" non ci piace; vorremmo immaginare il nostro Signore eternamente col sorriso sulle labbra... ma l'ira di Dio è una realtà che non possiamo nascondere a noi stessi. Ma la distruzione di Dio ha sempre un piano: ed il piano di Dio è per il bene di coloro che lo conoscono e lo seguono. Il piano di Dio è di distruggere il vecchio uomo per poterlo trasformare nel nuovo uomo. E questa ristrutturazione" è stata resa possibile dalla più grande "distruzione" mai avvenuta: quella di Cristo sul Golgota.
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Pochi di noi hanno mai riflettuto sul significato di essere italiani che vivono a cento km. da Roma

- viviamo circondati da luoghi che traspirano la storia del mondo
- chi abita a Roma o vi si reca per lavoro usa ormai il Colosseo come ”chicane” nel traffico caotico
- per anni abbiamo maledetto l’ufficio postale romano alla Valle del Baccano,che ci imponeva file interminabili perché la strada si stringeva per via degli scavi, prima che spendessero milioni di vecchie lire per la variante
- ma pensiamo ai giorni in cui queste strade erano percorse da legionari e da carovane che portavano le ricchezze di tutto il mondo, confluendo nella capitale di uno degli imperi più ricchi, forti, lunghi e grandi che il mondo abbia mai visto
- eppure oggi non c’è più
- la gloria dei sette colli romani, fino a un paio di secoli fa erano distese di rovine e vigneti e oggi sono dominio di gatti randagi e turisti asiatici

Perché una nazione muore? Perché la Magna Grecia non è più? Cos’ha causato, veramente, il declino dell’impero Egiziano? Qual’ é stato il motivo della recente sconfitta del apparentemente invincibile asse tra la Germania e l’Italia?

La nostra è un’era di eccessivo individualismo

- siamo portati a pensare al presente e alle nostre storie personali, avendo poco interesse nel passato e nella storia generale
- anche il rapporto con Dio è vissuto in modo estremamente personale
- il mio Dio, la mia salvezza, la mia santificazione, le mie preghiere per me e i miei...
- ciò non è errato: Dio vuole un rapporto personale con te

Ma Dio è anche “il Dio delle nazioni”

- emerge con prepotenza nei libri profetici della Bibbia
- Dio tratta, non solo con individui, ma con una nazione intera: Israele
- poi con due Israele, Giuda
e con tutte le nazioni: Assiria, Moab, Filisitia, Tiro... (oggi sarebbero Sud Africa, Stati Uniti, Germania, Serbia...)

Il nostro testo di oggi è il profeta Sofonia

- Israele è già distrutta e non esiste più
- la spada di Damocle ora pende sul capo della nazione Giuda
- regno di Giosia
- il re che riuscì a “rimandare” la distruzione di Giuda
- Giosia: che biografia!
- sale al trono a 8 anni, a 16 inizia a cercare Dio, a 20 inizia a purificare il paese dalla sua idolatria, a 26 inizia a restaurare il tempio, abbandonato e caduto in rovina, ritrova il libro della legge e celebra la pasqua
- a 39 muore in battaglia, e con lui muore la speranza della nazione
- seguono altri 4 re in circa 23 anni, ma è un rapido declino fino alla distruzione totale
- durante il regno di Giosia Dio manda un profeta: Sofonia
- sembra che era una uomo di discendenza reale, e quindi un aristocratico
a lui, in un epoca di apparente ripresa, Dio affida un cupo messaggio

Proposito: scoprire i motivi che causano la morte di una nazione e imparare qualcosa di più sul carattere di Dio

1. Dio è anche un distruttore

"Io distruggerò ogni cosa dalla faccia della terra", dice il SIGNORE. "Distruggerò uomini e bestie; distruggerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare, gli intoppi assieme agli empi, ed eliminerò gli uomini dalla faccia della terra", dice il SIGNORE. Stenderò la mano su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme; eliminerò da questo luogo quanto rimane di Baal, il nome dei preti degli idoli, con i sacerdoti, quelli che si prostrano sui tetti davanti all'esercito celeste, quelli che si prostrano e giurano per il SIGNORE, e poi giurano anche per Malcam..". ( Sofonia 1:2-5)

- è un Dio che non t'aspetti, duro, spietato,
- non ci piace questo attributo, ma è rivelato così
- che ci piaccia o meno, è la realtà dei fatti
- Dio distrugge la terra con un diluvio, Dio distrugge Sodoma e Gomorra, Dio distrugge i primogeniti d’Egitto, Dio distrugge la generazione incredula di ebrei nel deserto, un giorno distruggerà questo pianeta sul quale viviamo
- Essendo Dio, la sua azione distruttrice è perfetta (come sarà questa distruzione)?

Né il loro argento né il loro oro potrà liberarli nel giorno dell'ira del SIGNORE; ma tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia; poiché egli farà una distruzione improvvisa e totale di tutti gli abitanti del paese".(Sofonia 1:18)

a. Senza possibilità di difesa
b. Improvvisa
c. Totale

Dio distrugge a motivo del peccato

a. Possibili motivi perché Dio distrugge
- lo fa per piacere?
- (ill) come un bambino che butta giù la torre di balocchi
- lo fa per svago?
- non ha nulla da fare, ha creato ciò che c’era da creare, ora distrugge?
- lo fa per dimostrare il suo potere?
- è il suo modo di dire: “Qui comando io”?
- (ill) picchia tua moglie, tu non lo sai ma lei si!
- lo fa per sbaglio?
- come un grande essere potente che non riesce a controllare le sue forze?
- (ill) gli cadono le saette dalle mani?
- lo fa perché è irascibile?
- gli “salta la mosca al naso”?
- basta un nonnulla per farlo andare su tutte le furie?
- assolutamente no: Dio non è affatto così

Il vero motivo per cui Dio distrugge è il peccato

Io metterò gli uomini nell'angoscia ed essi brancoleranno come ciechi, perché hanno peccato contro il SIGNORE; il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi.(Sofonia 1:17)

- Dio ha distrutto la terra con il diluvio per via del peccato - lungo, orribile e spudorato - di tutta la razza umana
- ha distrutto Sodoma e Gomorra per le loro nauseanti perversioni
- distruggerà la terra quando essa si troverà sotto il regno demoniaco dell’anticristo, ubriacato dal sangue dei martiri e dal vino delle fornicazioni di Babilonia la grande

c. (ill) E’ come buttare fuori l’immondizia
- non si conserva, puzza
- va solo che buttata e distrutta
- il peccato rende l’uomo immondizia, e Dio lo butta... butta il peccato, ma cerca l'uomo da salvare

d. Qui in Sofonia vengono elencati alcuni dei peccati che trasformano in immondizia una nazione

“I suoi capi, in mezzo a lei, sono leoni ruggenti; i suoi giudici sono lupi della sera, che non serbano nulla per la mattina. I suoi profeti sono arroganti, perfidi; i suoi sacerdoti profanano le cose sante, infrangono la legge. (Sofonia 3:3-4)

1) La ribellione contro Dio
- non si ascolta la voce di Dio, non ci si avvicina a Dio
- si seguono altre divinità, si prega a dei minori, si profanano le cose sante
- si perde il senso del sacro, si dice “Il Signore non fa né bene né male”


2) La contaminazione del proprio corpo

In quel tempo io frugherò Gerusalemme con le torce e punirò gli uomini che, adagiati sulle loro fecce, dicono in cuor loro: "Il SIGNORE non fa né bene né male". (Sofonia 1:12)

- contaminato con pratiche sessuali illecite, con l’adulterio rampante, la fornicazione casuale, la prostituzione maschile e femminile comune e di moda
- contaminato con un calo etico dove il valore della vita è perso, e la legge sancisce l’aborto, l’eutanasia e la clonazione genetica di esseri umani

3) I soprusi contro il prossimo
- i capi sono leoni ruggenti (3:3)
- ruggiscono per farsi grandi ma non svolgono il loro dovere di punire i malfattori e proteggere i deboli
- i giudici sono lupi della sera (3:3)
- la giustizia nel paese è in mano a lupi che vagano alla ricerca di preda e bottino
- inaffidabili e corrotti
- anche chi rappresenta la religione è perfido
- i mercanti sono carichi di danaro

Quel giorno punirò tutti quelli che saltano la soglia, che riempiono di violenza e di frode le case dei loro padroni". "Quel giorno", dice il SIGNORE, "si alzerà un grido dalla Porta dei Pesci, un urlo dal quartiere nuovo, e un gran fracasso dalle colline. Urlate, abitanti del Mortaio, perché tutti i mercanti sono spazzati via, tutti quelli che erano carichi di denaro sono sterminati. (Sofonia 1:9-11)

- gli esattori de ricchi padroni saltano la soglia per entrare in casa dei poveri e, con violenza e con frode, ne portano fuori altre ricchezze ai ricchi
- la forbice ricchi/poveri si allarga sempre più e nessuno fa nulla
- (app) Dio non è indifferente a tutto ciò
- egli tiene il conto e a un certo punto dice “Basta!”
- per anni, decenni, secoli, nulla sembra mutare.... ma poi si oltrepassa un certo limite e il Dio distruttore si muove

f. (App) Dove si colloca la nostra cultura occidentale di inizio millennio?
- per qualche motivo ci riteniamo invincibili
- abbiamo un buon esercito, una buona economia, governi mediocri ma presenti, stiamo parte del G8, una coalizione dei più potenti del mondo...
- cosa mai potrebbe smuoverci?
- Dio può distruggere questa e qualsiasi altra nazione e se lo fa sarà:
- senza possibilità difesa
- improvvisa
- totale

Quando avviene?
- già ai tempi di Pietro gli schernitori dicevano:

"Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione?” Ma costoro dimenticano volontariamente che nel passato, per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; e che, per queste stesse cause, il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì; mentre i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi. (2 Pietro 3:4-7)

- “Tutto rimane uguale, non sta cambiando nulla! Figuriamoci se il vostro Dio interviene!”
- Pietro ci fa capire che la storia non è ciclica, né lineare ma cataclismica
- lo illustra con il diluvio: all’improvviso cambia tutto in modo stravolgente
- Sofonia parla del giorno del Signore

"Il gran giorno del SIGNORE è vicino; è vicino e viene in gran fretta; si sente venire il giorno del SIGNORE e il più valoroso grida amaramente. Quel giorno è un giorno d'ira, un giorno di sventura e d'angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, (Sofonia 1:14-15)

- c'è un “giorno” è ripetuto 24 volte in Sofonia
- è il giorno in cui Dio agisce
- tollera, tollera, tollera ... poi agisce!
- c’è stato un giorno del Signore per Israele, per Giuda, per Babilonia, per l’Impero Romano, per l’Impero Britannico...
- ci sarà, alla fine della storia, un Grande Giorno del Signore, l’ultimo e definitivo
- leggete come viene descritto in Apocalisse

3 Dio distrugge il peccato per trasformare chi lo ama

- la distruzione ha in se un progetto di trasformazione
- è come quando si ristruttura una casa: si demolisce per ricostruire in meglio
- l'immondizia si "ricicla" per dar vita a nuove cose che siano utili

Allora io trasformerò le labbra dei popoli in labbra pure, affinché tutti invochino il nome del SIGNORE, per servirlo di comune accordo (Sofonia 3:9)

1. Il giorno del Signore non è solo distruzione

- potremo disperare
- facciamo parte di una civilizzazione che ha molte delle caratteristiche per attirare su di se una giorno di resa dei conti
- una distruzione improvvisa e fatale potrebbe abbattersi da un momento all’altro
- cosa possiamo fare?
- dobbiamo pregare, dobbiamo mettere pressione dove possiamo su chi guida la nostra nazione, forse alcuni saranno chiamati ad entrare “dentro” una carriera politica
- dobbiamo adoperarci per essere una "luce su un portalampada" testimoniando e facendo crescere la nostra chiesa e altre chiese locali simili a questa
- ma alla fine, il nostro destino è legato a quello della nostra civilizzazione

2. Una certezza: non tutti verranno distrutti
a. Coloro che conoscono Dio e lo seguono verranno messi al sicuro

Cercate il SIGNORE, voi tutti umili della terra, che mettete in pratica i suoi precetti! Cercate la giustizia, cercate l'umiltà! Forse sarete messi al sicuro nel giorno dell'ira del SIGNORE (Sofonia 2:3)

- Dio inizierà a “cercare” chi “mettere da parte...indovinate un po' da dove? Dalla sua casa!

Infatti è giunto il tempo in cui il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al vangelo di Dio? (1 Pietro 4:17)

- come fare ad essere messi al sicuro?
- occorre rientrare in noi stessi e andare contro corrente
- occorre cercare il Signore con un cuore umile
- occorre mettere in pratica i suoi precetti
- occorre cercare la giustizia e l’umiltà
- (app) che tipo di cittadino sei? Cosa ti distingue dagli altri?
- non sempre ti “conviene”, ma ti mette al riparo

b. C’è un futuro
- la distruzione non è la fine
- la storia del mondo inizia con la creazione, e finisce con la creazione
- “Io trasformerò”
- dopo che il polverone di distruzione è passato, Dio trasformerà, riciclerà, raccoglierà, salverà e renderà gloriosi gli umili che sono entrati nel patto con lui
- in quel giorno ci sarà un nuovo cielo ed una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra saranno scomparsi
- la distruzione finale di cui parla Apocalisse è terribile, ma la trasformazione è fantastica
- farai tu parte di questo futuro?

Conclusione

1. Siamo sottomessi ad un Dio distruttore
- questo fatto ci deve mettere in una posizione di giusto timore davanti a Lui
- ma prima che ci sentiamo troppo lontani e vittime di questo Dio, ricordiamo:
- la distruzione più totale e atroce è avvenuta sul Golgota, dove Dio ha distrutto suo figlio
- ha distrutto Gesù sulla croce perché egli, l’agnello purissimo, aveva preso su di se tutto il peccato di tutta l’umanità - è stata la più grande distruzione
- (app) Gesù è diventato immondizia per noi e Dio lo ha “buttato”

2. Il nostro Dio è un trasformatore
- ma ha fatto questo affinché ti possa trasformare in una nuova creatura
- pensaci, prima che trascuri troppo il tuo cammino cristiano:
- Dio ha buttato e distrutto suo figlio affinché tu potessi essere una nuova creatura
- io e te siamo il risultato di Dio che si è rimesso a creare e ciò che è successo a noi un giorno si allargherà alla storia di tutto il pianeta che vedrà la distruzione affinché possano essere creati nuovi cieli e nuova terra dove abiti la giustizia
- ma il prezzo di ciò che siamo è stata la distruzione di Gesù
-”per ciò, dal canto nostro mettiamo ogni premura” nel tramutare in realtà sin d’ora il progetto divino
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15 maggio 2011

Come posso essere un buon testimone di Gesù. La via sbagliata di Sansone | 15 Maggio 2011 |

Quali sono le caratteristiche che mi rendono un buon testimone di Gesù? Per condividere in maniera efficace la mia fede, e portare frutto al Signore, debbo essere un "superuomo"? Studiando assieme la vita drammatica di Sansone, scopriremo che neppure i superuomini sono efficaci nel servire il Signore se manca una caratteristica fondamentale e irrinunciabile: chi crede in Gesù deve essere consacrato al Signore!
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Vi sembrerò un po’ infantile, ma uno degli attori che preferisco è Arnold Swarzenegger!

Mia moglie sa bene che non mi perdo nessuno dei suoi film in televisione (ho almeno un minimo di pudore di non spendere soldi per andare al cinema a vederli).

Debbo ammettere che sono un bel po’ violenti, ma la violenza è così eccessiva, così improbabile, che alla fine diventa assolutamente comica.

Ormai so bene che , quando mi accingo a vedere uno qualsiasi dei suoi film, non ostante i cattivi siano così cattivi, nonostante i nemici siano centinaia se non migliaia, il mio amato Arnol da solo, riuscirà a salvare se stesso, la bellissima attrice che gli hanno posto a fianco ed il mondo intero, utilizzando dalle armi più sofisticate come un caccia a decollo verticale a quelle più semplici come i lacci delle proprie scarpe!

Ed è per questo che, se dovessi fare una classifica tra gli eroi della Bibbia, non avrei esitazione su chi scegliere.

Già, perché nell’Antico Testamento si narra la storia di uno che rassomiglia molto al personaggio interpretato da Arnold Swarzenegger.

  • Anche lui (come Swarzenegger) è dotato di una forza straordinaria.
  • Anche lui (come Swarzenegger) ama le imprese solitarie.
  • Anche lui (come Swarzenegger) ama scherzare con la pelle dei propri nemici.
  • Ed infine… anche a lui (come a Swarzenegger) piacciono – e molto- le donne!
Ma, ahimè, c’è una caratteristica che lo divide inesorabilmente da Swarzenegger; quest’ultimo infatti è un eroe “positivo”, che riesce sempre a cavarsela e che, in fondo, usa le sue abilità per la maggior parte dei casi in maniera altruistica ed a fin di bene.

La scorsa settimana abbiamo visto un eroe “in positivo”, Elia, che ci ha mostrato alcuni aspetti su cui, come credenti, dobbiamo esercitarci. Questa settimana vogliamo vedere invece un eroe “in negativo”, e ricevere ammonimenti su come non dobbiamo comportarci come credenti.

L’eroe di cui vi voglio parlare oggi, invece, potrebbe essere stato un eroe positivo, potrebbe aver vissuto lungamente, e potrebbe aver usato il dono che il Signore gli aveva dato per il bene suo e del suo popolo…ma non è stato così!

Forse avrete capito che l’eroe a cui mi riferisco è Sansone.

La sua forza da un lato, e le sue debolezze dall’altro, sono divenuti dei miti che vanno ben aldilà degli studiosi della Bibbia; gran parte di noi ha appreso la storia di Sansone e Dalila (o Delilah) nei racconti delle nostre nonne, o sui sussidiari scolastici che avevamo alle elementari.

Sansone è uno dei tanti eroi “al contrario” di cui è disseminata la parola di Dio, da Adamo, a Saul, solo per citarne due; personaggi che erano stati grandemente benedetti da Dio, ma che, ad un certo punto della loro vita, hanno girato le spalle a colui che li aveva creati, che li aveva dotati di doni eccezionali e che, sapendo di essere chiamati ad una vita diversa, hanno invece “troppo amato il mondo”.

Scorriamo la storia esemplare di questo eroe al contrario.

La nascita di Sansone è, già di per se, un evento miracoloso. Leggiamo assieme:

"Or vi era un uomo di Tsorah della famiglia dei Daniti, chiamato Manoah; sua moglie era sterile e non aveva figli. L’Angelo dell’Eterno apparve a questa donna, e le disse: "Ecco, tu sei sterile e non hai figli, ma concepirai e partorirai un figlio...sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un Nazireo a DIO dal seno di sua madre; egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei". ” (Giudici 13:2-5 LND)

Il libro di Giudici presenta il difficile periodo che seguì all’insediamento degli israeliti nella terra di Canaan, dopo la morte di Giosuè. I protagonisti delle vicende narrate sono chiamati “giudici” ed il loro compito è quello di governare; ma sono presentati soprattutto come uomini e donne scelti e preparati da Dio per liberare una o più tribù di Israele da situazioni di pericolo o di oppressione.

Sansone nasce in un periodo nel quale Israele era dominato da un popolo pagano a causa dei suoi peccati.

Sansone nasce da una donna sterile, grazie alla potenza di Dio

“Poi la donna partorì un figlio a cui pose nome Sansone. Il bambino crebbe, e l’Eterno lo benedisse. Lo Spirito dell’Eterno cominciò a muoversi su di lui al campo di Dan, fra Tsorah e Eshtaol.” (Giudici 13:24-25 LND)

Sansone significa “come il Sole”; Dio, nonostante il suo popolo continui a fare il male, manda un nuovo “giudice”. Nei piani di Dio egli dovrà distruggere con la forza i Filistei, ed è per questo che egli sarà un “Nazireo”.

Nazir in ebraico significa “consacrato-separato”; Sansone, nato per miracolo e dotato di una forza miracolosa porterà il segno del suo essere consacrato al Signore. Come ogni naziero avrà lunghi capelli così che ognuno guardandolo sappia che egli è di Dio e che è da Dio che proviene quella forza sovrumana.

La storia di Sansone inizia bene; l’Eterno lo benedice ( v.24) e lo Spirito Santo (che qui viene ancora nominato Spirito dell’Eterno) inizia a “muoversi su di lui” (v. 25), guidando i suoi passi e le sue azioni.

La prima lezione che possiamo imparare è questa:

1. Chi crede in Gesù è consacrato al Signore

Se ho creduto in Gesù, c’è stato un giorno in cui, per miracolo del Signore, sono “nato di nuovo” a Gesù; e da allora il Signore mi ha benedetto, e lo Spirito Santo si è mosso sopra di me, dandomi potenza e sicurezza, guidando i miei passi e rendendomi suo strumento…

Ricordiamoci spesso di quella nascita miracolosa, delle benedizioni e della potenza con cui il Nostro Padre ci ha inondato all’inizio della nostra nuova vita.

Sapete quale parola ha sostituito "nazireo" nel Nuovo Testamento? Santo!

Ricordiamoci che, ognuno di noi, è santo, separato dal resto del mondo per Dio, ed è consacrato a Cristo tramite un patto Dice Gesù:

“Come tu hai mandato me nel mondo, così ho mandato loro nel mondo. E per loro santifico me stesso, affinché essi pure siano santificati in verità.” (Giovanni 17:18-19 LND)

Se Sansone avesse saputo questo, il suo destino (e quello del suo popolo) sarebbe stato completamente differente.

Ed invece, Sansone comincia a dimenticarsi del segno che porta sul capo, comincia a comportarsi come coloro che non sono consacrati a Dio, e peggio, comincia frequentare “cattive compagnie”, mischiando la sua vita consacrata con quella dei pagani Filistei.

“Sansone scese a Timnah e là vide una donna tra le figlie dei Filistei. Tornato a casa, ne parlò a suo padre e a sua madre, dicendo: "Ho veduto a Timnah una donna tra le figlie dei Filistei; or dunque prendetemela come moglie". Suo padre e sua madre gli dissero: "Non vi è forse alcuna donna tra le figlie dei tuoi fratelli in tutto il nostro popolo perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei incirconcisi?". Ma Sansone rispose a suo padre: "Prendimi quella, perché mi piace".” (Giudici 14:1-4 LND)

E’ bastato un bel viso o un bel corpo, e Sansone smarrisce la “rotta” della sua vita; ed a nulla valgono i saggi ammonimenti dei genitori. “Prendimi quella, perché mi piace! Chi se ne importa se è una pagana, se adora altri dei, se Dio mi ha espressamente vietato in Numeri di sposare donne di altri popoli, se sono consacrato a Dio… LA VOGLIO!!!!”

E’ la “bestia” qui che parla, non la “mente” di Sansone!

2 Devo rispettare le regole che Dio mi ha dato

A volte, capita anche a noi, di ragionare come “bestie”; sappiamo che NON dobbiamo fare quella cosa, o frequentare quelle amicizie, o vedere quel programma in TV, o ascoltare quella persona pettegola, o aprire quel sito su internet, o … e qui aggiungete voi ciò che preferite!
Non solo lo sappiamo, ma ascoltiamo la voce del Nostro Padre che ci dice: “Marco, cosa sta accadendo? Non ti ricordi forse che ti ho detto per il tuo bene di NON farlo? Non ti ricordi che sei santo, separato, consacrato a me?”.

CERTO che lo ricordo, ma lo voglio fare lo stesso”… e qui poi ognuno di noi aggiunge le motivazioni che più trova adatte all’occasione: sono stressato, ne ho diritto, tanto è l’ultima volta, tanto è solo per un momento… poco poco…"

La BESTIA che è in noi ha fame, e dobbiamo soddisfarla a tutti i costi, anche se andiamo contro ciò che vuole Dio…anche se sappiamo che POI staremo male…

Dice Paolo:

“Io non capisco me stesso; da una parte desidero davvero fare ciò che è giusto, ma poi faccio ciò che detesto. ... Perché il bene che voglio non lo faccio, mentre ciò che faccio è proprio il male che non voglio! ... Dentro di me, infatti, amo fare la volontà di Dio, ma sento qualcos'altro radicato dentro di me, che è in lotta contro ciò che la mia mente approva, e mi rende schiavo del peccato che è ancora in me. Povero me! Chi mi libererà da questo corpo che mi porta alla morte? Ma sia ringraziato Dio perché l'ha fatto per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore! (Romani 7:16-25 PV)


Io posso vincere la bestia che è in me...perché Gesù l'ha già vinta per me!

La vita di Sansone inizia a prendere una piega molto pericolosa… ma almeno è ancora onesto verso se stesso e verso i genitori; desidera una cosa sbagliata, ma ne parla apertamente.

Ma, come spesso accade, Sansone si trova come un grosso sasso posto sulla vetta di una montagna, a cui diamo una spinta per farla rotolare giù; all’inizio la sua velocità è minima, si muove appena, e persino le radici riescono a far deviare il suo percorso; ma man mano che prende velocità, la sua corsa si fa sempre più inarrestabile, travolge e spazza via ogni cosa gli si pari davanti.

Sansone con la donna Filistea ha appena iniziato la sua discesa verso l’abisso; seguiamo la corsa della sua vita qualche metro più sotto:

“Poi Sansone scese con suo padre e con sua madre a Timnah; come furono giunti alle vigne di Timnah, ecco un leoncello venirgli incontro ruggendo. Allora lo Spirito dell’Eterno venne su di lui con potenza ed egli, senza avere niente in mano, squarciò il leone, come uno squarcerebbe un capretto; ma non disse nulla a suo padre né a sua madre di ciò che aveva fatto. Poi scese e parlò alla donna, ed essa piacque a Sansone. Qualche giorno dopo egli tornò per prenderla e uscì di strada per vedere la carcassa del leone; ed ecco, nel corpo del leone c’era uno sciame d’api e del miele. Egli ne prese un po’ in mano e si mise a mangiarlo mentre camminava; quando giunse da suo padre e da sua madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone.” (Giudici 14:5-9 LND)

Dov'è che ha sbagliato qui Sansone? In Numeri Dio dice così dei Nazirei:

“Per tutto il tempo che (il Nazireo) è consacrato all’Eterno non si accosterà al corpo morto neppure se si trattasse di suo padre o di sua madre, di suo fratello o di sua sorella, egli non si contaminerà per loro quando muoiono, perché porta sul capo il segno della sua consacrazione a DIO.” (Numeri 6:6-7 LND)

Sansone sa che NON può neppure accostarsi ad un cadavere… ma il miele è così dolce… e poi, tanto non c’è nessuno che lo vede…e non serve mica di dirlo ai suoi genitori!

La vita di Sansone che prima era un sasso che rotolava giù dalla montagna con difficoltà ora inizia a prendere velocità, travolgendo altri alberi importanti… egli diviene disobbediente davanti a Dio, e bugiardo davanti ai suoi genitori, e a Dio!

3 Ingannare Dio è impossibile

Quando pecchiamo, e cominciamo a nascondere ai nostri familiari, ai nostri fratelli o sorelle in Cristo, e a Dio, il peccato dietro una palizzata di menzogne, stiamo attenti, perché è un sintomo molto preoccupante; vuol dire che la velocità della nostra caduta sta iniziando a diventare molto elevata; e più elevata è la velocità, più sarà difficile mettervi un freno.

Giovanni dice:

“Se diciamo di avere comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità; ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.” (1 Giovanni 1:6-8 LND)

Nonostante la caduta di Sansone sia sempre più veloce, il Signore ancora lo sostiene, tanto che, dopo una delle sue imprese più epiche nella quale uccide mille uomini armato di una mascella d’asino, egli dice:

“Poi ebbe gran sete e invocò l’Eterno, dicendo: "Tu hai concesso questa grande liberazione per mano del tuo servo; ma dovrò ora morire di sete e cadere nelle mani degli incirconcisi?". Allora DIO fendé la roccia concava che è a Lehi, e ne uscì dell’acqua. Egli bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita.” (Giudici 15:18-19 LND)

Nella crescente follia dovuta alla sua vita di peccato, Sansone ancora è capace di capire che è DIO a dargli la potenza di compiere simili imprese (v. 15 “TU hai concesso…”).

Ma ciò non basta a far ravvedere l’orgoglio di Sansone; anzi, vedendo che, nonostante tutto quello che ha combinato sino a questo punto, Dio è ancora dalla sua parte, egli decide di accelerare ancora la velocità della sua caduta.

“Poi Sansone andò a Gaza e là vide una prostituta, ed entrò da lei. Quando fu detto a quei di Gaza: "Sansone è venuto qui", essi circondarono il luogo e stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città, e rimasero in silenzio tutta la notte, dicendo: "Allo spuntar del giorno lo uccideremo". Sansone rimase coricato fino a mezzanotte; poi a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li caricò sulle spalle e li portò in cima al monte che si trova di fronte a Hebron. Dopo questo si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Delilah.” (Giudici 16:1-4 LND)

Sansone aveva un debole per le donne Filistee, gli piacevano di più di quelle della sua gente, forse perché c’era il fascino della straniera, forse perché, essendo pagane, era nettamente più “disponibili” delle ragazze ebree.

Ma egli ancora non sa che, entrando nella stanza di Delilah (il cui nome significa notte, in contrasto con Sansone = come il sole) ed avendo rapporti con lei sta decretando la fine del suo rapporto con Dio e, conseguentemente, la fine della sua leggendaria forza.

Lascio a voi leggere o rileggere la storia di come egli ha pensato di prendere in giro la donna, fidandosi dell’aiuto di quella sua forza che egli sapeva venire da Dio.

Sino a quando, Dio ne ha “fin sopra i capelli” (è il caso di dirlo!) di Sansone:

“Ella lo addormentò quindi sulle sue ginocchia, chiamò un uomo e gli fece radere le sette trecce della testa di Sansone; poi cominciò a maltrattarlo, e la sua forza lo lasciò. Allora ella gli disse: "Sansone, i Filistei ti sono addosso". Egli si svegliò dal sonno e disse: "Io ne uscirò come tutte le altre volte e mi svincolerò". Ma non sapeva che l’Eterno si era ritirato da lui..” (Giudici 16:19-20 LND)

“Io ne uscirò come tutte le altre volte”.

No, Sansone, non ne uscirai come le altre volte; la frana della tua vita che era iniziata con una nascita miracolosa, proseguita con il dono miracoloso della tua forza, dopo aver travolto ogni cosa abbia incontrato di buono, di santo e di giusto di fronte agli occhi dell’Eterno… è giunta alla fine della sua corsa!

C’è voluto tempo prima che Dio decidesse di abbandonarti: in Numeri si dice:

“L’Eterno è lento all’ira e grande in misericordia; egli perdona l’iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole, punendo l’iniquità dei padri sui figli, fino alla terza e alla quarta generazione".” (Numeri 14:18 LND)

Le benedizioni hanno abbandonato Sansone che si ostina a peccare e non si ravvede dal suo comportamento.
4. Per essere benedetto devo ravvedermi dei miei peccati


Dio è un dio "santo santo santo", che non può tollerare il peccato, ed un dio giusto, che non può benedirci se continuiamo a disobbedire.

"E i Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di bronzo. E fu posto a girare la macina nella prigione.” (Giudici 16:21 LND) “Così nella gioia del loro cuore, dissero: "Fate venire Sansone, perché ci faccia divertire!". Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione, ed egli fece il buffone avanti a loro. Poi lo misero fra le colonne.” (Giudici 16:25 LND)

Ora Sansone è davvero solo, indifeso, e per sempre nel buio!

Gira una macina come una BESTIA; il grande eroe che avrebbe dovuto risollevare le sorti di Israele, il “terminator” dalla forza sovrumana, vestito da pagliaccio, ormai serve solo per far ridere coloro che avrebbe dovuto distruggere!

Visto il comportamento di Sansone, nessuno avrebbe avuto a che ridire se la storia fosse terminata qua; colui che Dio aveva creato per distruggere i Filistei aveva dilapidato con una vita scellerata tutta la grazia ottenuta; ed in fondo era giusto quello che sopportava.

Ma, per fortuna di Sansone (e anche nostra!) il nostro Dio è un dio di misericordia, non di vendetta.

“Poi lo misero fra le colonne”.

Sansone avrà avuto ore, giorni, mesi per meditare sulla sua vita scellerata, sui suoi peccati; chissà quanto tempo avrà passato a meditare ed a piangere con gli occhi che non aveva più su tutti i suoi errori… e chissà quante volte avrà chiesto perdono al suo Padre Celeste!

5. Quando mi ravvedo Dio mi perdona completamente

Dice Giovanni:

“Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.” (1 Giovanni 1:9 LND)

Ed è lì, tra le colonne di un tempio pagano dove si svolge forse un’orgia sacra, che Dio decide di dimostrare la sua potenza, la sua ira, ed il suo amore;
  • la sua potenza, abbattendo un tempio con le braccia di uno schiavo cieco e ricurvo;
  • la sua ira verso coloro che adorano altri dei;
  • ed il suo amore verso un figlio che si pente e ritorna a lui.
“Allora Sansone invocò l’Eterno e disse: "O Signore, o Eterno ti prego ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o DIO, perché possa vendicarmi con un sol colpo dei Filistei per la perdita dei miei due occhi". Sansone afferrò quindi le due colonne centrali, che sostenevano il tempio e si appoggiò ad esse, a una con la destra, e all’altra con la sinistra; poi Sansone disse: "Che io muoia insieme ai Filistei!". Si curvò poi con tutta la sua forza, e la casa crollò addosso ai principi e a tutto il popolo che vi era dentro; e furono più quelli che egli uccise morendo di quelli che aveva ucciso in vita.” (Giudici 16:28-30 LND)

Tra le due colonne Sansone invoca per l’ultima volta il suo Dio, ed è come se dicesse:“Per questa volta soltanto, non più la mia, ma la tua forza, Signore! Io ti do la mia vita in cambio del tuo perdono, e muoio felice, perché so che tu sei di nuovo al mio fianco!”

Vorrei condividere con voi cinque aspetti di quello che il Signore mi ha insegnato mentre studiavo questo brano.

2 Devo rispettare le regole che Dio mi ha dato

Il mio peccato non è solo una questione tra me e Dio, ma inevitabilmente danneggia altri. Se pecco, uso male i doni che Dio mi ha dato, non ne soffro io solo, ma ogni organo del corpo di cui faccio parte; se uso male i miei doni, voi ne soffrite, così come il popolo di Israele ha sofferto perché Sansone ha dilapidato il dono che Dio gli aveva concesso.

3 Ingannare Dio è impossibile

Devo vivere la mia vita di credente così come se abitassi dentro una casa dai muri di vetro; se c’è qualche comportamento che non onora Dio e che non voglio gli altri vedano, semplicemente non lo devo fare

4. Per essere benedetto devo ravvedermi dei miei peccati

Non devo pensare che Dio continuerà ad utilizzarmi ed a benedirmi se mi comporto continuamente in maniera indegna davanti ai suoi occhi. Posso continuare a produrre buoni risultati per un certo lasso di tempo anche se vivo nel peccato, ma prima o poi gli effetti di esso si vedranno!

5. Quando mi ravvedo Dio mi perdona completamente

Non debbo temere di essere rifiutato dal Padre se ho peccato molto; non importa per quanto tempo l’ho fatto, o quale peccato ho fatto, ma se mi pento realmente e decido di cambiare per amore suo, Egli mi accoglie a braccia aperte.

Sta scritto in Luca 7:47 che chi ha molto amato sarà molto perdonato. Dio mi giudicherà a seconda di quanto ho amato Gesù, non di quanto sono stati grandi i miei peccati.

Avete fatto caso che ho tralasciato il punto 1? Non perché me lo sia dimenticato... ma perché è il più importante! Senza di questo punto, tutti gli altri sono difficili, se non impossibili da raggiungere!

1. Chi crede in Gesù è consacrato al Signore
Io sono un Nazireo, io sono santo, io sono separato: in Cristo io sono stato consacrato a Dio, e la mia vita deve riflettere questa consacrazione; non porto i capelli lunghi, ma il mondo deve vedere in me i segni della mia nuova natura, primo fra tutti quello che Gesù stesso mi ha detto di mostrare:

“Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri".” (Giovanni 13:35 LND)
Colui che diceva questo, moriva al pari di Sansone per dimostrare la potenza, l’ira e l’ amore di Dio;
  • la potenza di Dio sulla morte
  • l’ira di Dio verso il peccato
  • e l’amore di Dio per i suoi figli
Prendiamo gli elementi del pane e del vino, ricordando in questo gesto che siamo consacrati al Gesù che è morto in croce e che ci attende nei cieli!
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08 maggio 2011

Come posso avere coraggio? Il profeta Elia | 8 Maggio 2011 |

Come posso avere coraggio nella mia vita? Dove attingere per affrontare le sfide della mia vita? E cosa accade quando la fonte della forza si prosciuga? La storia ti Elia ci illustra come e dove sia possibile trovare la forza e cosa fare quando sembra che le benedizioni si siano esaurite.
---

Introduzione

Oggi iniziamo una serie di messaggi sulla vita di personaggi biblici importanti, ma che spesso passano in second'ordine davanti alle “star” della Bibbia (Abraamo, Mosè, Davide, ecc.)
Inizieremo dalla vita di un uomo eccezionale
- è “l’uomo che non è ancora morto”
- chi è?

Elia
* Profeta particolare
- non ha scritto nessun libro
- ha desiderato morire (forse ha anche tentato una sorta di suicidio) ma non è morto
- è stato rapito in cielo da carri di fuoco (2 Re 2:11)

* Personaggio eccezionale
- è in quella manciata di pochi uomini che hanno un ministero “trans-storico”
- ossia che non si limita ad un tempo ed un luogo
- il suo spirito e la sua potenza erano in Giovanni Battista (l'angelo la promise a Zaccaria suo padre – Luca 1:17)
- alcuni pensavano che Gesù era Elia ritornato (come testimoniarono gli apostoli – Matteo 6:14)
- appare con Mosè sul monte della trasfigurazione (Marco 9:4)
- quando Gesù muore, pensano che Gesù stia chiamando lui per tirarlo giù (Matteo 27:47)
- riappare nell’Apocalisse nei tempi della fine per profetizzare e portare giudizi: lì verrà ucciso (e poi risuscitato- Apocalisse 11)

Contesto: i tempi di Elia

- quando appare per la prima volta questo personaggio?
siamo lontano dalla gloria del regno di Davide e Salomone, c’è stata una guerra civile e ora ci sono due regni minori (nord: Israele, la maggior parte delle tribù, e sud: Giuda)

- il regno del Nord è catastrofico
- dei 20 re che susseguono in 210 anni di storia, non se ne salva uno
- brillano per la loro malvagità lo stupido Roboamo, Ela l’ubriacone, l’insignificante Sallum e il sanguinario e vigliacco Menaem
- capostipite di tanta malvagità è Geroboamo, il 2° sul trono, che stabilisce l’idolatria e porta il popolo ad adorare altri dei, infrangendo il I comandamento e di seguito tutti gli altri
- questo uomo stabilisce “una via” che viene percorsa praticamente da tutti i re e il popolo per due secoli
- tra quelli che l’hanno seguita meglio di chiunque spicca Acab, il re n. 8
- ed è qui che compare Elia
- Acab fa più male di tutti quelli che l’anno preceduto, mai nessuno votato al male come lui (istigato dalla moglie)
- la donna Iezebel, lo porta ad adorare Baal, a sterminare i profeti del Signore e a commettere ogni sorta di sopruso (ne viene dato un esempio con il fatto della vigna di Nabot – fa lapidare il proprietario di una vigna accusandolo falsamente di aver bestemmiato perché aveva rifiutato di venderla a Acab)

Cosa sta facendo Dio in questo periodo?

- due cose
1) Manda i suoi profeti
- al regno del Nord (Amos, Osea)
2) Manda i suoi giudizi ai due regni
- carestia, siccità, moria delle mandrie, peste e sconfitta in battaglia
- non è a caso che durante il regno di Acab, il peggiore dei re, Dio manda Elia, il maggiore dei profeti, e una siccità tale da essere il peggiore dei giudizi

Prop: vorrei raccontarvi alcune vicende della sua vita e proporre alcune parole chiave che hanno contraddistinto la sua esperienza e che possono essere di sprone a noi.

“(1) Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: "Com'è vero che vive il SIGNORE, Dio d'Israele, che io servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola". (2) La parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: (3) "Parti di qua, va' verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. (4) Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare". (5) Egli dunque partì, e fece secondo la parola del SIGNORE; andò e si stabilì presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. (6) E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente. (7) Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non pioveva sul paese. (8) Allora la parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini.(9) "Àlzati, va' ad abitare a Sarepta dei Sidoni; io ho ordinato a una vedova di laggiù che ti dia da mangiare” (10) Egli dunque si alzò, e andò a Sarepta; e, quando giunse alla porta della città, c'era una donna vedova, che raccoglieva legna. Egli la chiamò, e le disse: "Ti prego, vammi a cercare un po' d'acqua in un vaso, affinché io beva". (11) E mentre lei andava a prenderla, egli le gridò dietro: "Portami, ti prego, anche un pezzo di pane". (12) Lei rispose: "Com'è vero che vive il SIGNORE, il tuo Dio, del pane non ne ho; ho solo un pugno di farina in un vaso, e un po' d'olio in un vasetto; ed ecco, sto raccogliendo due rami secchi per andare a cuocerla per me e per mio figlio; la mangeremo, e poi moriremo". (13) Elia le disse: "Non temere; va' e fa' come hai detto; ma fanne prima una piccola focaccia per me, e portamela; poi ne farai per te e per tuo figlio. (14) Infatti così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: La farina nel vaso non si esaurirà e l'olio nel vasetto non calerà, fino al giorno che il SIGNORE manderà la pioggia sulla terra". (15) Quella andò e fece come Elia le aveva detto; lei, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. (16) La farina nel vaso non si esaurì, e l'olio nel vasetto non calò, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunziata per bocca d'Elia. (".(1 Re 17:1-16)

1. Dio provvede per chi gli obbedisce

"Parti di qua, va' verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare". E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente." (1 Re 17:3-4,6)

Elia ha sperimentato che, nel momento del bisogno, se obbedisci al Signore, c’è un posto dove Dio provvede
- non c’era pioggia, acqua da bere, e di conseguenza cibo da mangiare
- Dio lo manda ad un posto dove c’è provvedimento - il torrente Cherit (17:3)
- Dio comanda a i corvi di portargli cibo (pane e carne 2 volte al giorno) (17:4)

(Appl.)
- giungono dei momenti nella nostra vita dove non c’è pioggia
- iniziamo a sentire i morsi della fame e della sete
- può essere per vari motivi, forse anche un giudizio di Dio sulla nostra nazione/generazione con il quale non c’entriamo nulla, come Elia
- Qual’è la fame che senti adesso? E’ fisica, finanziaria, emotiva, nel tuo ministero, interpersonale, matrimoniale...?
- in questi momenti abbiamo la promessa di Gesù
“Perciò, non siate in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che vivono per queste cose, ma il Padre vostro che è nel cielo sa già tutto quello che vi è necessario. "Cercate prima il Regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno aggiunte. (Matteo 6:31-33 PV)
- Dio ci manda a dei torrenti dove c’è acqua per la nostra sete
- lui sa dove sono e ce li indica
- Dio ci manda dei corvi con il cibo
- da fonti inaspettate, strane, un po’ inquietanti
- seguendo il principio della manna, provvede sempre solo ciò che basta per il momento. Gesù ce lo ha insegnato nel Padre Nostro:
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano” (Matteo 6:11)

2. Dio chi chiama anche a spostarci

"Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non pioveva sul paese. Allora la parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini. "Àlzati, va' ad abitare a Sarepta dei Sidoni; io ho ordinato a una vedova di laggiù che ti dia da mangiare” (1 Re 17:7-9)

- la fonte si esaurisce e Dio lo sposta a Sarepta (17:8)
- lì c’è una vedova mezza morta di fame che sta per consumare il suo ultimo pasto
- lui, forte della promessa di Dio, le chiede da mangiare
- non si spaventa neppure di dover andare nella città natale di Iezebel, che era nota per essere una città-santuario dedicata a Baal e a tutti gli atri falsi dei pagani
- e succede il miracolo: olio e farina inesauribile

- questo forse è ciò che mi colpisce di questa storia
- la fonte tramite cui Dio ci aiuta non è inesauribile
- ma Dio può usare infinite fonti inesauribili per aiutare chi lo ascolta!
- solo perché Dio ha provveduto a Chidron acqua dalla fonte e cibo dai corvi, non significa che dobbiamo restare lì tutta la vita
- a volte dobbiamo spostarci, andare a Sarepta, trovare un modo nuovo in cui Dio provvede per noi
- cambia il posto e cambia il metodo, non sono più corvi ma è un vasetto d'olio e una giara di farina.

- (app) sei pronto a sentire la voce di Dio che ti indica in che modo vuole provvedere per te?
- sei pronto a fidarti di Dio , o reputi “troppo rischioso” quello che lui ti propone?
- troppi credenti sono ancora al torrente quando Dio sta operando in città
- troppi stanno cercando il modo di far tornare i corvi, quando Dio sta usando un vasetto d'olio e una giara di farina

- la nostra storia, il nostro passato ci mette in grande pericolo
- quando c’è una storia di successo, la istituzionalizziamo, scriviamo libri su come Dio mandi cibo tramite i corvi, costruiamo monumenti, scuole e ministeri intorno al torrente... e poi Dio si sposta
- perché?
- perché non ha continuato a mandare i corvi?
- Non lo so!
- non è un Dio addomesticato, non ha un modo solo di fare, preferisce che noi lo seguiamo con fiducia come si segue una guida su un sentiero in una foresta mai visitata prima, mentre noi stiamo disperatamente cercando di codificarlo nei nostri computer per immettere i dati nel nostro GPS... così la prossima volta sappiamo dove ci porterà

3. Per essere dove Dio provvede devo essere aperto al cambiamento

- il “abbiamo sempre fatto così” non fa molta strada nei piani di Dio
- chiedetelo a Mosè: la 1° volta “colpisci la roccia”, la 2° volta “parla alla roccia”
- chiedetelo a Samuele: la prima volta Dio sceglie Saul: forte, alto bello, la seconda Davide, un bambino, il più piccolo, il meno attraente della famiglia
- chiedetelo a due ciechi guariti da Gesù: “Quello di Gerico- mi ha solo parlato”, “Quello di Gerusalemme - mi ha spalmato chi occhi di fango”
- ... e noi avremo fatto un gran dibattito su qual’è il metodo giusto!
- no! Dio cambia
- non cambia mai la sua verità, essa è immutabile, ma il suo modo di fare si!
- Dio ama il cambiamento
- ama fare in un modo in Africa e in un altro in Europa
- ama benedire in particolare un luogo con un risveglio e poi spostarsi per benedire altrove
- ama portare persone diverse nella tua vita per provvedere in modo diverso

- (app) quali sono stati i corvi nella tua vita?
- forse ti stanno ancora portando pane e carne... non li lasciare! Forse lo faranno per sempre!
- ma sei pronto a salutare i corvi?
- sia personalmente, sia nelle nostre strategie di chiesa?
- rimaniamo aperti al cambiamento ed impariamo ad ascoltare la voce di Dio

4. Dio provvede a chi ha coraggio

Elia è il “Nemico Pubblico N.1”
- mega ricercato - si era mobilitata l'Interpol in tutte le nazioni
- i suoi colleghi profeti venivano sterminati
- addirittura si rischiava la morte se si davano false indicazioni su dov’era
- l’accusa che pesava sul suo capo era “Colui che mette scompiglio in Israele”
- vedono lui come la causa della carestia, della morte del bestiame, della fame, e della povertà

- (app) Parentesi: non è stata la prima volta e non sarà l’ultima che il popolo di Dio viene accusato dei disastri che l’uomo si attira addosso
- lo ha fatto Nerone, lo ha fatto Marx, lo fa il New Age, non ci sorprenda che nei tempi finali di cui parla l’Apocalisse verrà fatto di nuovo
- l’accusa è: “Voi create scompiglio” per cui vi vogliamo eliminare!

Dio, ora, gli dice: “presentati!” (18:1)

"Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, in questi termini: "Va', presentati ad Acab, e io manderò la pioggia sul paese". (1 Re18:1)

- vai nelle fauci del leone, mettiti nelle mani di chi ti odia e non vede l’ora di ucciderti
- ve l’immaginate?
- sei stato nascosto per tre anni e mezzo e ora ti vai a costituire
cosa fa Elia?: “Andò a presentarsi” (18:2)

“Elia andò a presentarsi ad Acab” (1 Re 18:2a)

- non solo, quando vede Acab, non si scusa né si giustifica intentando una difesa per salvarsi la vita ed uscire dalla latitanza
- ma passa all’attacco: “Caro Acab, la colpa di tutto questo è tua!”

“Elia rispose: "Non sono io che metto scompiglio in Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti del SIGNORE, e tu sei andato dietro ai Baali.” (1 Re 18:18)

Obbedire a Dio a volte richiede coraggio

- ci sono delle volte in cui Dio ci ordina specificatamente di avere coraggio ed esporci
- detto questo, precisiamo che non è necessariamente sbagliato nasconderci: lo fece Gesù a Gerusalemme (Giovanni 8), per evitare di essere lapidato, lo hanno fatto i credenti nelle catacombe e i nostri fratelli cinesi e arabi nei loro scantinati
- ma a volte Dio ci chiama ad uscire allo scoperto ed a esporci
- c’è un’opera che Egli non può fare attraverso di noi finché siamo nascosti
Mosè, dopo 40 anni nel deserto, ha dovuto avere coraggio per tornare da Faraone
Pietro, dopo essersi nascosto per un mese e mezzo, ha dovuto aver coraggio per predicare a chi aveva da poco crocifisso Gesù

(app)
- forse a scuola devi affrontare e rispondere ad un professore ateo
- hai nuovi colleghi di lavoro o vicini di casa ai quali devi rendere nota la tua fede?
- devi attraversare il ponte della tua timidezza per cercare di legare di più con membri di questa chiesa che non conosci?
- se sta ascoltando il podcast, devi trovare una chiesa dove adorare il Signore assieme ad altri credenti?
- c’è un nuovo ministero, “che non hai mai fatto”, al quale Dio ti spinge?
- devi riallacciare rapporti con qualche parente con il quale da non credente avevi litigato...?

- il coraggio è tale perché c’è il rischio... altrimenti non c’è bisogno di coraggio
- Elia rischiava di essere sgozzato da Acab (o forse decapitato da Iezebel come accadde dopo al suo successore Giovanni Battista per mano di un'altra regina perversa)
- tu rischi: il ridicolo davanti ai tuoi compagni, un rapporto incrinato con un professore, l’emarginazione al lavoro, la delusione di proporre una visita ed essere cortesemente “rimandato”, di lanciarti in un ministero dove non hai la garanzia di avere successo, di essere mandato ad un paese lontano dal parente lontano...

Cosa aiutò Elia?

- qui non viene detto
- il segreto è rivelato dopo 900 anni in una lettera ad un uomo che aveva bisogno di coraggio: “Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza ma di forza, di amore e di autocontrollo” (2 Tim 1:7)

“Perché lo Spirito Santo che Dio ci ha dato non ci rende timidi, ma forti, pieni d'amore e equilibrati. Perciò non ti devi mai vergognare di parlare agli altri del nostro Signore, ... ma sii pronto anche tu a soffrire per il vangelo, perché Dio te ne darà la forza. .” (2 Timoteo 1:7-8 PV)

5. Il vero coraggio lo ricevo tramite lo Spirito Santo

- questo fu il segreto del coraggio di Elia
- una vita vissuta rettamente, senza compromessi
- una vita vissuta ascoltando la voce di Dio
- una vita vissuta obbedendo alla voce di Dio

- (app) questo può essere il segreto del tuo coraggio
- SE vivi una vita da uomo o donna retta, senza compromessi tra ciò che dice il mondo e ciò che dice Dio
SE vivi una vita ascoltando la voce di Dio = LEGGI la Bibbia e la mediti!
- SE vivi una vita obbedendo a quello che Dio ti chiede di fare, anche se è rischioso, scomodo, senza senso per te...
- Egli ti darà la forza di fare le cose difficili
- Egli ti darà l’amore per gli altri e per Dio che ti fa vincere la paura
- Egli ti darà l’autocontrollo per fare ciò che è giusto e non ciò che senti di fare

oppure

- (app) hai tu lo Spirito di Dio?
- sei tu un figlio/a di Dio? Vieni qui in questo posto, oppure ascolti questo podcast, ma non sei sicuro del tuo rapporto personale con Dio?
- (app) sei stato posseduto dallo Spirito di Dio, ma senti che lo Spirito se ne è andato, come filtrato attraverso le crepe di una cisterna in disuso?
- fai in questo momento un patto con Dio - - (guida in preghiera alla fine)

Conclusione

Due fasi nella vita di Elia
a. Prima nascosto, poi esposto
b. Quando è nascosto sperimenta il provvedimento meraviglioso di Dio
c. Quando è esposto sperimenta la protezione potente di Dio

La nostra vita cristiana oscilla tra queste due realtà
- a volte sarai nascosto, e nella tempesta intorno a te, sperimenterai l’intimità di ricevere quotidianamente cibo dai corvi o gocce d’olio da un vasetto e focacce di farina della giara miracolosa
- a volte sarai esposto, con tutti gli occhi addosso, e nell’adrenalina di quei momenti, sperimenterai cosa significa avere la forza dell’Onnipotente che passa attraverso di te
Su entrambe le realtà pesa tuttavia la medesima condizione: l’obbedienza
- se Dio ti dice “spostati”, e tu rimani al torrente, morirai di fame sui ruderi del tuo monumento
- se Dio ti dice “presentati”, e tu rimani nascosto, i tuoi occhi non vedranno le vittorie che Dio ha preparato, e Dio si troverà un altro strumento da usare

Che Dio ci renda obbedienti come Elia
!
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01 maggio 2011

Qualcuno che sconfigga il peccato | 1 Maggio 2011 |

A conclusione della serie di messaggi sui patti di Dio con l'uomo, vogliamo riproporre un messaggio tratto dai nostri archivi che è una sorta di riassunto delle cinque predicazioni della serie.
---

La storia del mondo raccontata nella Bibbia è una storia fatta di grandi uomini. Da Adamo, a Noè, ad Abraamo, a Giosuè, a Davide, a Salomone...

Grandi, ma non sufficientemente da raggiungere lo standard richiesto da Dio per poter essere accettati da Lui, da poter essere fedele al patto che Egli scrive con l'uomo.

Serviva un nuovo Adamo, un nuovo Mosè, un nuovo Salomone...

Michele Carlson, percorrendo i primi libri della Bibbia, ci mostra come Dio abbia qualcuno che sconfigga per noi il peccato, inviato perché potesse essere per noi un uomo nuovo, fedele, in cui trovare salvezza: Gesù!
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