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24 aprile 2011

Il patto che mi rende puro agli occhi di Dio: la Pasqua di Cristo | 24 Aprile 2011 |


Perché Gesù è dovuto scendere a morire? Che necessità c'era? Perché è dovuto scendere Gesù a firmare un nuovo patto?

Se Gesù non fosse sceso, se il suo sacrificio non avesse coperto i nostri errori, n0n non avremmo potuto arrivare a Dio, e saremmo stati per sempre separati da un velo che ci impediva di guardarlo negli occhi.

La Pasqua ci rammenta il patto che Gesù ha pagato per mezzo della sua vita pur di farci guardare il nostro Creatore negli occhi.

Ci rammenta che “l'amore copre ogni colpa. (Proverbi 10:12b).
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Perché è dovuto scendere Gesù a firmare un nuovo patto?

“Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. Dio li benedisse". (Genesi 1:27-28a)

Dio ci ha creati per essere il nostro migliore amico. Ci ha creati un po' come lui, perché potessimo vedere il mondo e la creazione con i suoi occhi. Per questo firma un patto con noi per poterci continuare a benedire

I patti che l'uomo ha rotto

  • Adamo ed Eva (Il frutto proibito)
  • Noè (La Torre di Babele)
  • Abramo (Sodoma e Gomorra)
  • Mosè (Il Vitello d'Oro)
  • Davide (Bat Sheba)

La conseguenza del tradire i patti

Era la separazione da Dio. Nell'AT questa separazione era rappresentata fisicamente dal velo del tempo.

“quel velo sarà per voi la separazione del luogo santo dal santissimo.” (Esodo 26:33)

Chi aveva costruito quel velo?

  • Dio?
“Imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova. Venite quindi e discutiamo assieme, dice l'Eterno, anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Se siete disposti a ubbidire, mangerete le cose migliori del paese” (Isaia 1:17-19 ND)
  • Io!
“Voi eravate spiritualmente morti, a causa dei peccati che avevate commesso... Del resto, noi tutti eravamo proprio come loro e facevamo tutte quelle brutte cose che le nostre passioni e i nostri cattivi pensieri ci suggerivano. Quindi, per natura, meritavamo la stessa condanna da parte di Dio, esattamente come tutti gli altri.” (Efesini 2:1-3 PV)
Io ero la causa della separazione tra me e Dio avendo disobbedito alle “istruzioni per l'uso” (es. bombola di lacca – può esplodere se usata impropriamente). Dio aveva posto una “cortina” tra lui e me. Ricordate la “cortina di ferro”? Quella era intesa per dividere il mondo. Questa cortina non era intesa per danneggiarmi, ma per proteggermi! Non avrei potuto sopravvivere alla sua presenza io, con tutte le mie mancanze, disobbedienze, egoismi, ire, davanti a colui che è Santissimo!

Se io avessi incontrato Dio faccia a faccia, con tutto il mio carico di azioni non giuste ai suoi occhi, Egli non avrebbe potuto che giudicarmi per le mie azioni: “perché il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23)

Dio aveva allora scelto di porre un “filtro” tra me e lui: un solo uomo (il Sommo Sacerdote) con cui avere rapporto direttamente. E anche il Sommo Sacerdote “rischiava” (era legato con una corda al piede quando entrava). Ciò che il Sommo Sacerdote faceva era “sacrificare” i migliori animali sull'altare e spargere il loro sangue.

2 funzioni del sacrificio:

  1. ricordare al popolo che la vera ricchezza non è nell'avere beni, ma nell'avere un rapporto con Dio. Il sacrificio “umiliava” la voglia innata dell'uomo di fare affidamento sulle proprie forze e ricchezze, ricordandogli che esse non erano a motivo della bravura individuale, ma delle benedizioni del Padre;
  2. prefigurare un altro tipo di altare dove sarebbe stato sparso il sangue di un innocente per lavare i peccati dei colpevoli.
La necessità di un nuovo patto

Nonostante la mia infedeltà verso i suoi patti, nonostante le mie azioni fossero tutt'altro che giuste ai suoi occhi, Dio continuava ad amarmi, con l'amore che solo un padre che abbiamo tradito sa avere. La parabola del Figliol Prodigo esprime bene quel tipo di amore: “suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò... era perduto ed è stato ritrovato” (Luca 15:20, 32)

Egli continuava a progettare la mia salvezza, il mio perdono. Continuava a sognare del giorno in cui, io e Lui avremmo potuto guardarci di nuovo, faccia a faccia, come avevamo fatto nel Giardino dell'Eden.

"Ecco, i giorni vengono", dice il SIGNORE, "in cui io farò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda... io metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo.” (Geremia 31:31-33)

Un patto che non è gratis

Chi avrebbe potuto, se nessuno mai era stato capace di essere fedele ai patti di Dio? “Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno. (Salmo 53:3)

Non era necessario un nuovo patto fatto di nuove parole; i termini non erano mutati: “poiché io ti comando oggi di amare il SIGNORE, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e le sue prescrizioni, affinché tu viva e ti moltiplichi, e il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedica“Deuteronomio 30:6

Ciò che serviva era un uomo nuovo, che avrebbe saputo essere obbediente sino in fondo.
Un uomo in cui Dio avrebbe punito, lui Santissimo, una volta e per sempre, tutti i miei errori, tutti i miei sbagli, tutti i miei egoismi, tutto ciò che Dio chiama “peccato” (etim. = “mancare il bersaglio”). Un uomo obbediente a Dio, disposto a morire pur di restituirmi agli occhi, alle braccia, all'amore completo di mio padre.

“Ecco l'uomo”

Dio non avrebbe mai potuto trovare un uomo capace di questo. Avrebbe dovuto Egli stesso provvederne uno, avrebbe dovuto decidere Lui di scendere, e Lui firmare il patto che l'uomo non era capace di firmare “benché fosse chiaramente Dio, non si fece forte dei suoi diritti divini. Anzi, rinunciò a tutto, assumendo l'aspetto di uno schiavo e, diventato uomo, abbasso sé stesso e ubbidì fino a morire sulla croce come un criminale. ”(Filippesi 2:7-8 PV)

Ciò che non è possibile all'uomo, è possibile a Dio!

E' per questo che Gesù è dovuto scendere, diventare uomo, morire e risorgere!

"Adesso la mia anima è turbata. Che dovrei dire: "Padre, salvami da quest'ora"? Ma è per questo momento che sono venuto!” (Giovanni 12:27 PV)

Gesù era pienamente uomo, con il suo carico di paure, ma era pienamente Dio, ed aveva progettato da tempo la mia salvezza. Gesù è sceso perché Dio potesse guardarmi dritto negli occhi, ed invece di vedere me e la mia disobbedienza, potesse vedere Suo figlio.

“Era ormai mezzogiorno e le tenebre avvolsero tutto il paese fino alle tre del pomeriggio. Il sole si oscurò e il grosso velo del tempio si squarcio in due.” (Luca 23:44-45) “Dopo che Gesù ebbe preso (l'aceto), disse: "Tutto è compiuto", chinò il capo e rese lo spirito.” (Giovanni 19:30)

(Togli il velo)

“l'amore copre ogni colpa. (Proverbi 10:12b)

Tutto è compiuto (etim: telheo = era quello che dicevano i commercianti :è pagato).
Non serve più nulla "Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. (Romani 4:7)

Gli effetti del sacrificio di Cristo

  • Io e te possiamo guardare di nuovo Dio negli occhi
Da ora in poi, ogni volta che Egli guarderà in noi non vedrà i nostri errori, ma il volto di suo Figlio.
Tutto questo ha avuto un prezzo, ma quel prezzo è stato pagato.“Per questo Cristo è il mediatore di un nuovo patto, affinché quelli che sono chiamati da Dio possano ricevere la eredità eterna che Dio ha loro promesso. Infatti, la morte di Cristo libera gli uomini dalla punizione dei peccati commessi mentre dipendevano ancora dal vecchio patto.”(Ebrei 9:15 PV)

Tu sei l'erede. Devi solo accettare l'amore di Gesù che copre le tue trasgressioni.

Come posso accettare l'amore di Gesù?

“Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno può venire al Padre, se non per mezzo di me.”

Il velo è stato strappato, il sangue di Gesù copre le mie e le tue disobbedienze, il debito è stato pagato.

3 azioni da compiere

  1. Accetta quel sacrificio irripetibile.
  2. Cammina nelle Via che Gesù ha mostrato
  3. Ascolta gli insegnamenti che sono contenuti nella Sua Parola.
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17 aprile 2011

Un uomo secondo il cuore di Dio | 17 Aprile 2011 |

Anche se siamo "allenati" ad agire secondo il volere di Dio, anche se sappiamo che Dio ci ama, ci benedice e ci segue, spesso "volgiamo a lui le spalle", negandoci di fatto le benedizioni che Egli vorrebbe darci. Persino uomini grandi come Re Davide lo hanno fatto. Chi ci potrà aiutare dunque a non cadere e a restare fedeli al patto che Dio ha sottoscritto con noi?
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I patti con Dio che l'uomo a stracciato:
  • Adamo ed Eva (il frutto proibito)
  • Noè (la torre di Babele)
  • Mosè (il vitello d'oro)
Cosa è successo nel frattempo

  • 40 anni nel deserto
  • Giosuè sostituisce Mosè
  • Alla morte di Giosuè il popolo si volge ad altri dei
Dio manda i Giudici per ammonirli e guidarli;dovrebbero essere stati solo dei “pro memoria” viventi di ciò che Dio voleva dal suo popolo, non dei dittatori. Ma Israele chiede di avere un re come hanno le altre nazioni. Dio li sconsiglia (vuole che Israele obbedisca a Lui e non a un uomo).
Gli spiega che il re diverrà un dittatore. Dio alla fine cede all'insistenza, e dà loro un re (Saul),

Il nuovo patto di Dio con l'uomo

“Se temete l'Eterno, lo servite e date ascolto alla sua voce, e non vi ribellate al comandamento dell'Eterno, allora voi e il re che regna su di voi seguirete l'Eterno, il vostro DIO. Ma se non date ascolto alla voce dell'Eterno e vi ribellate al comandamento dell'Eterno, allora la mano dell'Eterno sarà contro di voi, come fu contro i vostri padri.” (1 Samuele 12:14-15 ND)

3 caratteristiche del patto di Dio con l'uomo
  • contiene una benedizione
  • contiene un comandamento
  • contiene un avvertimento

1. La benedizione: "Voi e il vostro re seguirete l'Eterno

“voi e il re che regna su di voi seguirete l'Eterno”

Stai sentendo che “segui l'Eterno”? Percepisci che stai camminando nel solco che Egli ha tracciato davanti a te? Se no, quale re stai seguendo? Il Re dei re, oppure un re molto più “prosaico (denaro, ambizione, piaceri, ecc)? Se non lo senti, è probabile che non stai seguendo il comandamento.

2. Il comandamento: "temete, servite, ascoltate e obbedite all'Eterno"

“Se temete l'Eterno, lo servite e date ascolto alla sua voce, e non vi ribellate al comandamento dell'Eterno”

3 azioni da fare
  1. temere: yare = il timore che è dovuto a qualcuno che ne sa più di noi (es. nostro padre).
Sei convinto che Dio ne sa più di te?
  • Servire.
Lo stai servendo?
  • Ascoltare.
Lo ascolti quotidianamente? Se non lo ascolti, sappi che c'è un avvertimento.

3. L'avvertimento: "Se non date ascolto, la mano dell'Eterno sarà contro di voi."

“Ma se non date ascolto alla voce dell'Eterno e vi ribellate al comandamento dell'Eterno, allora la mano dell'Eterno sarà contro di voi, come fu contro i vostri padri.”
L'inizio del nuovo patto

  • Un inizio travagliato
Dio sceglie Saul, ma ben presto Saul comincia a fare di testa sua. Dio si pente di aver scelto Saul.

“Io mi pento di avere stabilito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha eseguito i miei ordini” (1 Samuele 15:11)

Finalmente Dio cerca e trova “qualcuno secondo il mio cuore!” Un uomo speciale che osserverà TUTTI i comandamenti di Dio

(Rivolto a Saul)

“Il SIGNORE si è cercato un uomo secondo il suo cuore, e il SIGNORE l'ha destinato a essere principe del suo popolo, poiché tu non hai osservato quello che il SIGNORE t'aveva ordinato". (1 Samuele 13:14)

Qualcuno che sia capace di mantenere il patto con lui.

(Rivolto a Salomone)

“Se cammini nelle mie vie, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni". (1 Re 3:14)

Davide è più di un re; è un figlio cercato (es. Samulele che chiede a Issai se c'è un altro figlio) protetto (es. la fuga da Saul che lo voleva morto). Se c'è stato mai un uomo che Dio ha amato più di ogni altro al mondo, quello è stato Davide. Dio ha finalmente trovato “l'uomo”, quello con cui firmare un patto che venga rispettato

“perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, e non si era scostato in nulla dai suoi comandamenti per tutto il tempo della sua vita...”(1 Re 15:5)

L'accordo potrebbe essere concluso per sempre, il patto firmato, la pace stipulata tra Dio e l'uomo.... ma qualcosa, anche stavolta va storto.

Che cos'è che non ha funzionato stavolta?

L'anno seguente, nella stagione in cui i re cominciano le guerre, Davide mandò Ioab con la sua gente e con tutto Israele a devastare il paese dei figli di Ammon e ad assediare Rabba; ma Davide rimase a Gerusalemme. Una sera Davide, alzatosi dal suo letto, si mise a passeggiare sulla terrazza del palazzo reale; dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno. La donna era bellissima. Davide mandò a chiedere chi fosse la donna. Gli dissero: "È Bat-Sceba, figlia di Eliam, moglie di Uria, l'Ittita". Davide mandò a prenderla; lei venne da lui ed egli si unì a lei, che si era purificata dalla sua impurità; poi lei tornò a casa sua. ... La mattina seguente, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mezzo d'Uria. Nella lettera aveva scritto così: "Mandate Uria al fronte, dove più infuria la battaglia; poi ritiratevi da lui, perché egli resti colpito e muoia". (2 Samuele 11:1-4, 14-15)

La strategia di satana è sempre la solita:

# mettere in dubbio che Dio ci vuole davvero bene
# smentire e capovolgerle le benedizioni, i comandamenti o gli avvertimenti di Dio.
# fornire una benedizione “alternativa

# mettere in dubbio che Dio ci vuole davvero bene
Davide sapeva che Dio lo amava... ma era “solo” con se stesso, con il suo carico di responsabilità e di pesi, con nessuno che lo incoraggiasse. Forse ripensa al suo amico Gionatan.

“Io sono in angoscia a motivo di te, Gionatan, fratello mio; tu mi eri molto caro, e l'amore tuo per me era più meraviglioso dell'amore delle donne. Come mai sono caduti i prodi? Come mai sono state infrante le loro armi?” (2 Samuele 1:26-27)

# smentire e capovolgerle le benedizioni, i comandamenti o gli avvertimenti di Dio.
Davide sapeva di essere benedetto

“Poiché tu, o Signore, DIO, sei colui che ha parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta per sempre!" (2 Samuele 7:29)

# fornire una benedizione “alternativa
La benedizione alternativa è rappresentata da una bellissima donna, che scivola nel letto di Davide

Le 3 “asole” che satana usa per legarci

1. Tutti vogliono sentirsi bene
2. Tutti vogliono avere beni (fisici, cose)
3. Tutti vogliono essere invidiati

Davide “cade” nella trappola tesa dal suo nemico satana. Lui è il “re”. Lui può permettersi di restare a casa mentre gli altri vanno in guerra. In fondo, essere re è una posizione invidiabile per certi versi. E, visto che ci siamo, visto che non c'è nessun altro, perché non concedersi un “qualcosa di più”? Avere un qualcosa che ancora non ho? Soprattutto perché quella cosa che ancora non ho avuto mi farà “sentire bene”!

1. vide una donna che faceva il bagno. La donna era bellissima.
desiderio degli occhi = desiderio di “avere” = tutto ciò che ci piace e vorremmo per noi.

2. Davide mandò a prenderla; lei venne da lui ed egli si unì a lei
desiderio della carne = la tentazione di “sentire”” = tutto ciò che ci fa sentire “bene”

3. Mandate Uria al fronte ... perché egli resti colpito e muoia"
desiderio dell'orgoglio = desiderio di “essere” = tutto ciò che ci fa sentire al di sopra degli altri.

Vi ricordate che poco fa abbiamo letto un brano che diceva:

“perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, e non si era scostato in nulla dai suoi comandamenti per tutto il tempo della sua vita...”(1 Re 15:5)
Ma il versetto non era completo, poiché termina con queste parole:

“...salvo nel fatto di Uria, l'Ittita.”

4 lezioni dall'esperienza di un grande che cade.

1. Non smettere mai di andare in battaglia.

“nella stagione in cui i re cominciano le guerre, .. Davide rimase a Gerusalemme”

Davide credeva di potersi “rilassare”, prendere un anno “sabbatico” dalla lotta per il Signore:
“Io ho dato! Vadano gli altri. Io mi faccio una pennichella”.

Non importa quanto tu sia maturo, se tu smetti di “lottare”, di lavorare sulla tua fede, sei a rischio di caduta.

2. Non rimanere da solo

Davide mandò Ioab con la sua gente e con tutto Israele

Davide era rimasto “solo”; non c'era nessun suo amico a poterlo sostenere: “Io sono Davide! Non ho mica bisogno di altri! Io sono amico di Dio!

Nota.: Dio rarissimamente parlava a Davide ma usava quasi sempre altre persone MATURE (Samuele, Gionatan, Natan)

Non importa la tua maturità, o la tua assiduità nel leggere la Parola di Dio, se rimani isolato stai progettando la tua caduta. Non staccarti da chi parla la tua “stessa lingua”. Ricordati che spesso Dio ti parla attraverso i credenti maturi.

3. Non passeggiare davanti a una doccia aperta

si mise a passeggiare sulla terrazza ... dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno.

Davide credeva di poter dominare la sua “chimica”: “Ho vinto Golia, ho vinto popoli, vuoi che non vinca i miei istinti?”

Non importa quanto tu sia maturo, se passeggi davanti alla cabina aperta dove sta facendo la doccia ciò che sai non ti è lecito avere o fare, prima o poi la tua “chimica” vincerà sulla tua volontà.

4. Confessa il peccato per ricevere il perdono

“Allora Davide disse a Natan: 'Ho peccato contro il Signore'. Natan rispose a Davide: 'Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai”.

Abbiamo una capacità incredibile di “fare gli indifferenti”, di negare anche l'evidenza (es. Aronne “E dopo aver cesellato uno stampo” “Essi mi hanno dato dell'oro, io l'ho buttato nel fuoco e ne è venuto fuori questo vitello” Es.32: 4, 24”)

La guarigione inizia col confessare, non col nascondere!

“Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi. (1 Giovanni 1:8-10)

Se non Davide, chi potrà?

Neppure Davide era stato capace di rispettare il patto che Dio aveva sottoscritto con lui. Paolo afferma:

“Come dicono le Scritture: "Nessuno è giusto, neppure uno!” (Romani 3:10 PV)

Davide conosceva i comandamenti? Certo che si! Sapeva che Dio lo amava, Certo che si! Ma si trovava nella stessa medesima situazione che descrive Paolo molti secoli dopo:

“Dentro di me, infatti, amo fare la volontà di Dio, ma sento qualcos'altro radicato dentro di me, che è in lotta contro ciò che la mia mente approva, e mi rende schiavo del peccato che è ancora in me.” (Romani 7:22-23 PV)

Se neppure un re come Davide è stato capace di rispettare il patto, se OGNUNO è sottoposto a una legge che è dentro di noi e che lotta contro ciò che sappiamo, chi potrà farlo?

“O miserabile uomo che sono! Chi mi libererà da questo corpo di morte? (Romani 7:24 ND)

Il Re che saprà

Davide decise di costruire un tempio per il Signore. Dio gli disse “Non sarai tu a farlo, ma uno della tua discendenza”

“Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu riposerai con i tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua discendenza, il figlio che sarà uscito da te, e stabilirò saldamente il suo regno. Egli costruirà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà figlio...” (2 Samuele 7:12-14)

Sarebbe venuto un re, a costruire una casa fatta non di pietre e vetro, ma di visi, braccia, gambe, cuori, come il mio, e il tuo, se hai accettato quel Re che giunge non su un destrieri, ma su un asina.

"Dite alla figlia di Sion: "Ecco il tuo re viene a te, mansueto e montato sopra un'asina, e un asinello, puledro d'asina... La maggior parte della folla stese i mantelli sulla via; altri tagliavano dei rami dagli alberi e li stendevano sulla via. Le folle che precedevano e quelle che seguivano, gridavano: "Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi altissimi!" (Matteo 21:5, 8-9)
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10 aprile 2011

Ora abbiamo la mente di Cristo | 10 Aprile 2011 |


Quando cominciamo a concentraci su cosa non va nella nostra vita piuttosto che sulle benedizioni che abbiamo ricevuto, iniziamo a sviluppare uno spirito critico. Ed è possibile che, prima o poi, inizieremo a costruire un nostro "dio personale", un vitello d'oro che soddisfi i nostri occhi, che possiamo controllare ed a cui chiediamo quello che pensiamo sia il meglio per noi.


Dio, invece, vuole che sviluppiamo una mente come quella di colui che Egli ci ha mandato a salvarci. Una mente come quella di Cristo.
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(ill.) Partita di rugby. Ben segna la meta che apre la finale alla sua squadra. Io che grido “E' figlio mio!”
(ill.) Ti è mai capitato di dire al tuo coniuge “vieni a vedere quello che ha combinato tuo figlio”?

Come genitori siamo pronti a prendere i meriti biologici quando c'è qualcosa di buono, e pronti a disfarsene quando c'è qualcosa di meno buono. Ma non significhiamo mai quello che diciamo. Non vogliamo ripudiare i nostri figli.

Tuttavia, ci sono casi dove un genitore ha realmente “ripudiato” un figlio. Spesso per un periodo di tempo più o meno lungo, talvolta per sempre.
Quando un genitore giunge al punto di dire “tu non sei mio figlio”, significa che qualcosa di grave, molto grave è accaduto.

E qualcosa di grave, molto grave, era accaduto tra Dio e il suo popolo se leggiamo queste parole:

“Il SIGNORE disse a Mosè: "Va', scendi; perché il tuo popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è corrotto” (Esodo 32:7)

Cosa era successo “nel frattempo”?
  • Avevamo lasciato l'uomo ai piedi della Torre di Babele, disperso sulla terra.
  • Dio aveva promesso a Abraamo che la sua discendenza sarebbe stata come le stelle nel cielo.
  • C'erano stati Isacco, Giacobbe, Giuseppe e il trasferimento in Egitto.
  • Poi la schiavitù, e la liberazione.
  • Ora erano in cammino per la “terra promessa”
  • Dio aveva chiamato Israele “il mio popolo” per ben 22 (20 solo in Esodo) volte sin qui.
  • Ma ora per Dio non è più il “mio popolo” ma “il popolo di Mosè”
Dio firma il patto con l'uomo

“Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa".(Esodo 19:5-6)

3 caratteristiche del patto di Dio con l'uomo
  • contiene una benedizione
  • contiene un comandamento
  • contiene un avvertimento
1. La benedizione: “tu sarai il tesoro, il sacerdote e la nazione di Dio

“mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”

Pietro scriverà questo:

“Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; (1 Pietro 2:9)

I sacerdoti erano i mediatori tra Dio e gli uomini: come suo figlio Dio ti chiama a raccontare agli altri quello che Lui ha fatto e sta facendo nella tua vita

2. Il comandamento: “se ubbidire ... e osservate il mio patto

Per ottenere tutto questo dobbiamo fare due cose:
  • ubbidire = fare quello che Dio ci chiede di fare
  • osservare = rispettare i patti presi
Se facciamo quello che Dio ci chiede e rispettiamo i patti che Lui ha scritto per noi, allora succederà quello che Gesù dice:

“Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.” (Giovanni 15:10)

3. L'avvertimento: “se ubbidite davvero

Dio ci conosce, sa che non ci piace donare completamente il nostro cuore; sa che non ci piace impegnarci a lunga scadenza, che preferiamo l'uovo oggi piuttosto che la gallina domani. E' per questo che ci mostra sempre le benedizioni, i lati positivi del patto che Egli stipula con noi.

Non può accettare una firma “con riserva”, vuole che firmiamo il patto con lui “davvero”, senza se e senza ma. E Proverbi ce ne spiega il fine:

“Figlio mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie” (Proverbi 23:26)

Che cos'è che non ha funzionato stavolta?

“Il popolo vide che Mosè tardava a scendere dal monte; allora si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: "Facci un dio che vada davanti a noi; poiché quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che fine abbia fatto". E Aaronne rispose loro: "Staccate gli anelli d'oro che sono agli orecchi delle vostre mogli, dei vostri figli e delle vostre figlie, e portatemeli". E tutto il popolo si staccò dagli orecchi gli anelli d'oro e li portò ad Aaronne. Egli li prese dalle loro mani e, dopo aver cesellato lo stampo, ne fece un vitello di metallo fuso. E quelli dissero: "O Israele, questo è il tuo dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto!" Quando Aaronne vide questo, costruì un altare davanti al vitello ed esclamò: "Domani sarà festa in onore del SIGNORE!" L'indomani, si alzarono di buon'ora, offrirono olocausti e portarono dei sacrifici di ringraziamento; il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi”. (Esodo 32:1-6)

La strategia di satana è sempre la solita:

# mettere in dubbio che Dio ci vuole davvero bene
  • Mosè tardava: “Ma siete proprio sicuri che torni? Che vi conduca nella terra promessa?
# smentire e capovolgerle le benedizioni, i comandamenti o gli avvertimenti di Dio.
  • Mentre il popolo ascoltava questa bugia, Dio stava scrivendo sulle tavole della Legge questo: “Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire “ (Esodo 20:4-5)
# fornire una benedizione “alternativa
  • L'artefice della liberazione non è più Dio, il Padre, il Creatore... ma un pezzo di metallo!

Le 3 “asole” che satana usa per legarci

1. Tutti vogliono sentirsi bene
2. Tutti vogliono avere beni (fisici, cose)
3. Tutti vogliono essere invidiati

1. il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi.
desiderio della carne = la tentazione di “sentire”” = tutto ciò che ci fa sentire “bene”

Il vitello è l'occasione per “festeggiare, bere, divertirsi... e chissà cos'altro.
(Appl.) Sei tentato di sedere, mangiare e divertirti, facendo quello che il Signore dice che non è buono per te? Proverai piacere, appagherai la carne.... ma il prezzo è un padre che dice “il tuo popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è corrotto”

2. Facci un dio che vada davanti a noi
desiderio degli occhi = desiderio di “avere” = tutto ciò che ci piace e vorremmo per noi.

Non mi basta sapere che Dio c'è, che è dalla mia parte. Io voglio “vedere” Dio, voglio “possedere” la sua immagine, così che possa io dominare su di essa, limitarla, usarla per i miei scopi (in molte culture avere una foto di qualcuno equivale a possedere la sua anima).
(Appl.) Vuoi realmente “vedere Dio”, oppure vuoi possedere una sua immagine, un piccola altarino, un santino da portarti appresso e tirare fuori al (tuo!) momento opportuno, perché agisca al tuo comando? “Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedono; hanno orecchi e non odono e non hanno respiro alcuno nella loro bocca. Siano simili a loro quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano. (Salmo 135:16-18). Cosa preferisci: vedere, sentire, udire e respirare grazie a Dio, oppure avere un “santino” e d essere cieco, sordo, muto... e morto?

3. E quelli dissero: "O Israele, questo è il tuo dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto!"
desiderio dell'orgoglio = desiderio di “essere” = tutto ciò che ci fa sentire al di sopra degli altri.

Attraversando il Sinai, si erano certamente imbattuti in altre popolazioni che avevano dei di legno, pietra, dipinti. “Anche noi c'abbiamo un dio...anzi il nostro è tutto d'oro!”
(Appl.) Stai cercando Dio, oppure stai cercando un dio che sia “superiore” agli altri, che sia “vincente” agli occhi del mondo? Senti come Isaia descrive Gesù: “ non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci. (Isaia 53:2) Nonostante, anzi, grazie al fatto che Gesù non rassomiglia a nessuno dio umano, il vero Dio ha detto :”Ecco, il mio servo prospererà, sarà innalzato, esaltato, reso sommamente eccelso. (Isaia 52:13)

Perché non ha funzionato?

L'atteggiamento sbagliato

1. Israele era stato liberato dopo tre secoli di schiavitù in Egitto
Avevano visto i segni miracolosi, il mare aprirsi... ma dopo APPENA 15 giorni cominciano a lamentarsi:

“Tutta la comunità dei figli d'Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d'Egitto. Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. I figli d'Israele dissero loro: "Fossimo pur morti per mano del SIGNORE nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!" (Esodo 16:1-3)

Dio manderà quaglie e manna... per quaranta anni!

2. Avevano appena visto questo, ed ecco, un'altra lamentela:

“Poi tutta la comunità dei figli d'Israele partì dal deserto di Sin, marciando a tappe secondo gli ordini del SIGNORE. Si accampò a Refidim, ma non c'era acqua da bere per il popolo. Allora il popolo protestò contro Mosè e disse: "Dacci dell'acqua da bere". ... "Perché ci hai fatto uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?" (Esodo 17:1-3)

Dio ordinerà a Mosè di battere una roccia, e avranno acqua in abbondanza.

3. Arrivano ai piedi del Monte Sinai, e Dio chiama Mosè per consegnargli la legge.

“Il popolo vide che Mosè tardava a scendere dal monte...”

Mosè non stava facendo un'allegra scampagnata in montagna, né faceva foto al panorama. Starà lassù per 40 giorni e 40 notti perché Dio lo istruisca su una quantità innumerevole di cose...perché possa istruire a sua volta il suo popolo.

Il pericolo di sviluppare uno spirito di critica

Il popolo sviluppa uno spirito critico:

le benedizioni ottenute vengono cancellate e rimpiazzate dalle lamentele sui dettagli:
“ho fame, ho sete, mi sono annoiato di stare qui a far nulla...”
(Appl.) Ti capita qualche volta di essere come il popolo nel deserto? Voglio quello che voglio, nel modo che voglio, e quando lo voglio io!

(Appl.) Attento a sviluppare uno spirito critico; è l'inizio di una “fuga in avanti”, verso qualcosa che ci appaghi...nella maniera che diciamo noi! È l'inizio della costruzione del nostro “vitello d'oro”
un dio che ci dia, o meglio che vorremmo ci desse, ciò che vogliamo, come lo vogliamo, al momento che lo vogliamo. Non un dio che sia in controllo della nostra vita, ma che noi possiamo controllare!

3 antidoti contro uno spirito critico

Capita talvolta ai credenti (credenti da un anno, da dieci, da sempre) di iniziare a concentrasi su quello che manca alle nostre viti piuttosto che a quello che abbiamo ricevuto. Quando e se questo succede, questo è quello che devi fare.

1. Ricorda che Dio sa di cosa hai bisogno

Se cominci a pensare che Dio non conosce conosce le tue necessità, pensa invece a quello che Egli ha scritto per mano di Davide:

“Signore, ti sta davanti ogni mio desiderio, i miei gemiti non ti sono nascosti.”(Salmi 38:9)

Dio è un padre premuroso, che si cura dei propri figli che ama: difatti Gesù ha detto questo:

“Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro?” (Matteo 6:26)

2. Ricorda che Dio sa cosa è meglio per te

Se cominci a pensare che che quello che Dio sceglie per te nella tua vita non sia il meglio, che vorresti altro, pensa invece a quello che ha detto Giovanni:

“Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce.” (1 Giovanni 5:14)

Tu sei nei pensieri di Dio, ed egli vuole il meglio per te:

“Infatti io so i pensieri che medito per voi", dice il SIGNORE: "pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza. (Geremia 29:11)

3. Ricorda che Dio sa quando è meglio per te

Se cominci a pensare che i tempi di Dio non siano quelli giusti per te, pensa invece a quello che è detto in Ebrei:

“Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” (Ebrei 4:16)

I tempi di Dio sono differenti dai miei tempi, perché, dice Isaia: "Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie", dice il SIGNORE. (Isaia 55:8)

2 cose da fare per sviluppare uno spirito positivo
1. Ricorda SEMPRE da chi proviene la vera sapienza
“Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate”(1 Corinzi 2:12)

La sapienza quella vera, non viene da noi, ma da Colui che ci ha donato tutte le cose.

2. Ricorda SEMPRE a chi appartiene la tua mente

Se pensi che la tua mente non sia capace di vedere le cose come le vede Dio, sappi che colui che crede in Gesù ne è capace, perché, come dice Paolo,

“Ora noi abbiamo la mente di Cristo.(1 Corinzi 2:16)

Conclusione

Ai piedi del Monte Sinai si consuma lo strappo forse più doloroso tra Dio ed il suo popolo: proprio mentre Dio sta dando a Mosè le regole una vita piena, efficace e felice, il popolo volge il suo cuore altrove. Dio non chiamerà più quel popolo “il mio popolo”... per un tempo. Non sarà per sempre : ” Egli non contesta in eterno, né serba la sua ira per sempre.”(Salmo 103:9)
La prossima volta che Dio chiamerà quel popolo “il mio popolo”, sarà in Levitico 26. E lo farà per darci la profezia che ha cambiato la mia e la tua vita.

“Io stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e non vi detesterò. Camminerò tra di voi, sarò vostro Dio e voi sarete mio popolo.” (Levitico 26:11-12)

Sarebbe venuto un uomo, di nome Gesù, a firmare un patto eterno e indissolubile tra Dio e l'uomo, perché potessimo avere la stessa mente di Cristo
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03 aprile 2011

Senza speranza senza Dio: il libro di Genesi | 3 Aprile 2011 |


Com'è il mondo che abbiamo intorno? E' migliore o peggiore del mondo di dieci, venti, cento anni fa? Ed è vero il fatto che esso si stia muovendo sempre più verso il bene? Dov'è la speranza in cui riporre fede per il mio futuro?

Michele Carlson introduce il libro di Genesi e ci spiega che il mondo sarebbe senza speranza se non ci fosse un Dio Creatore, unico e solo... e che ci ama!

Questo ci aiuterà a capire meglio perché l'uomo non è mai riuscito a mantenere un patto con il suo Creatore, ed il perché è dovuto scendere Gesù a firmarlo, come uomo e come Dio, al posto nostro.
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