PER ASCOLTARE L'AUDIO DEI MESSAGGI CLICCA SUI LORO TITOLI

31 ottobre 2010

Un bisogno disperato del gregge | 31 Ottobre 2010 |

Uno dei bisogni più grandi della chiesa è avere dei leader così come li desidera Dio, che sappiano aiutare i credenti a rigettare le "false dottrine", che siano di aiuto, di esempio e di ammonimento ai credenti. La lettera di Timoteo ci parla di tutto questo.

Introduzione

1. Oggi sto per parlare di un bisogno disperato nel gregge
- oso quasi dire il più disperato e urgente che c'è
qual'è secondo voi?

2. Il bisogno più disperato non è:
- maggiore pienezza dello Spirito, più evangelizzazione, più cellule di preghiera, più comunione aperta e intima tra di noi (per quanto siano importanti queste cose).
Ma
- è leadership come Dio vuole: credenti che sappiano come ci si comporta nella chiesa, che curino il gregge, uomini che sappiano insegnare, essere d'esempio e riprendere quando c'è bisogno

3. Mostratemi una chiesa fallita e io vi mostrerò un leader che ha sbagliato, leader che non avevano le qualifiche che Dio esige o l'assenza di leader.

4. La nostra è un'era di indipendenza:
- l'idea della sovranità del popolo, bella in politica, non funziona nella chiesa;
- il cristianesimo ha indubbiamente un aspetto individuale:
- ognuno ha lo Spirito, siamo tutti sacerdoti, abbiamo tutti accesso alla Parola di Dio (giusto) ... conclusione: non abbiamo bisogno di chi ci guidi" ... SBAGLIATO
- se da un lato rifiutiamo l'idea del mediatore tra Dio e l'uomo dall'altro non trascuriamo il fatto che la Scrittura dice che la chiesa è guidata e curata da leader;
- la Bibbia non concepisce salute spirituale per la tua vita senza una leadership competente.

- Ciò che ho detto è forte, forse troppo, ma ritengo che quanto vedremo nelle Scritture nelle prossime settimane lo giustifichi.

Spiegazione

1. Il libro che ci guiderà in questa scoperta del bisogno disperato di leader è il libro di 1 Timoteo

- 1 Timoteo è un libro sulla leadership
a. E' scritto da un leader: Paolo (forse il più grande)
b. E' scritto a un leader: Timoteo (nessuno come lui per Paolo)
- impareremo che cosa ci stanno a fare
- impareremo cosa sarebbe successo se non ci fossero stati,
- e cosa succede se non ci sono oggi.
c. E' scritto molto sui leader
- parla (forse più di altri libri del NT) sui leader: sugli anziani e sui diaconi, i loro ruoli, le loro qualifiche, cosa fanno, i pericoli sul loro sentiero ...

3. Ma 1 Timoteo è anche un libro su una chiesa locale: Efeso
- Timoteo infatti era un leader a Efeso
a. Efeso era una delle città più fiorenti dell'Asia minore
- città di scambi, a metà strada tra Gerusalemme e Atene, abitata da Giudei e Greci e sovrastata dal tempio di Diana.
b. Efeso è probabilmente la chiesa del NT di cui sappiamo di più
- sono scritte 3 pagine della sua storia iniziale nel libro di Atti
- abbiamo tutta una lettera di Paolo scritta 2-3 anni dopo;
- 2 anni dopo, abbiamo questa lettera di Paolo a Timoteo e probabilmente un'altra ancora due anni dopo (2 Timoteo);
- abbiamo infine il messaggio di Gesù stesso quasi 30 anni dopo (in Apocalisse) che ci rivela cosa può succedere ad una chiesa in una generazione (“Ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il tuo primo amore” Apocalisse 2:4)

4. Per familiarizzarci con questi credenti e i loro leader facciamo un breve racconto storico:
a. Paolo arriva, fa una toccata e fuga in sinagoga dai Giudei di Efeso, e promette di tornare;
b. Paolo ritorna nella sinagoga;
- parla con franchezza per tre mesi con discorsi persuasivi sulle cose relative al regno di Dio;
- a questo punto lo spartiacque: alcuni giudei si ostinano, rifiutano di credere, e dicono male della nuova Via davanti alla folla: Paolo si separa da loro;
c. Paolo apre una scuola biblica nella scuola di Tiranno per i discepoli: tiene lezioni tutti i giorni per due anni;
- è da qui che il Vangelo si sparge da questi Giudei convertiti anche ai Greci;
- in questo periodo avvengono grandi cose: miracoli, esorcismi, segni potenti, si confessa la magia e si bruciano libri.
- C'è anche l'inizio di alcuni guai:
- oltre i Giudei che predicano contro Paolo,
- i commercianti delle immagini di Diana fomentano un tumulto contro i cristiani.
- Emergono anche i primi leader locali, gli anziani ai quali verrà affidato il gregge.
d. Paolo se ne va dopo aver annunziato agli anziani tutto il consiglio di Dio:
- lo aveva fatto in pubblico (per tutta la chiesa) e in privato (a quattrocchi con gli anziani).
g. Ripassa solo una volta vicino a Efeso e chiama solo gli anziani
- il suo discorso è carico di sentimento nell'affidare loro il gregge: (leggi Atti 20:28-31
- questi uomini si ritrovano sulla spiaggia di Mileto, soli, in lacrime perché non avrebbero più visto il loro leader, e con la responsabilità di un gregge sulle loro spalle.

5. 1 Timoteo è probabilmente scritto qualche anno dopo:
- Paolo ha mandato un altro leader ad aiutare gli anziani locali, Timoteo;
- perché Timoteo è lì? Che differenza fa la sua presenza? C'è il Signore no? A cosa servono i leader? Può un leader fare la differenza sul destino di una chiesa locale? Cosa diventerebbe la chiesa lasciata a se stessa senza leader?

Proposizione: vogliamo riflettere proprio su quest'ultima domanda: "Cosa diventerebbe la chiesa lasciata a se stessa senza leader?" e lasciare che Dio ci riveli il bisogno disperato di leader nella chiesa

A. Come diventa la chiesa lasciata a se stessa senza leader?

1. Paolo aveva fatto una profezia (Atti 20:29,30)

“Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli.” (Atti 20:29-30)


a. Stanno arrivando lupi rapaci
- ora il campo è tranquillo, la notte è stellata, tutto tace ... che bisogno c'è di guardie?
- ma sui monti si stanno preparando nelle cupe ombre i branchi di lupi che attaccheranno in modo improvviso, silenzioso, fatale.

b. Ora erano arrivati, c'è il rischio di una strage:
- occorrono pastori che veglino e difendano il gregge.

*** Nota: nel NT i leader delle chiese non vengono MAI chiamati pastori (usa questo termine solo Paolo in Efesini 4:11 – Pastori / dottori per indicare coloro che studiano la Bibbia). Pietro in una sua lettera chiama gli anziani “pastori” e “sorveglianti”.

“Esorto gli anziani (presbuteros) che sono fra voi,...: pascete (= siate pastori - poimen) il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo (= siate dei sorveglianti – episcopos ) non per forza, ma volentieri” (Pietro 4:1-2)

Alcune chiese chiamano i leader Anziani, altre Vescovi, altre Pastori... ma stiamo parlando SEMPRE delle medesime figure di riferimento. ***

2. La chiesa lasciata a se stessa segue dottrine diverse

“Ti ripeto l'esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l'opera di Dio, che è fondata sulla fede (1 Tim. 1:3-4)

Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni, sviati dall'ipocrisia di uomini bugiardi, segnati da un marchio nella propria coscienza. Essi vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie. Infatti tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da respingere, se usato con rendimento di grazie( 1 Tim. 4:1-4)

Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà, è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza, cattivi sospetti, acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive della verità, le quali considerano la pietà come una fonte di guadagno (1 Tim. 6:3-5)

a. Questa è la base dell'attacco:
- il primo passo verso la rovina della chiesa sono le dottrine diverse.

b. Chi le insegna?
1) Paolo aveva detto: "Tra di voi stessi (anziani) sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli (Atti 20:29-30)".
2) Sono persone deviate dalla fede sincera che si sono abbandonati a discorsi senza senso;

“Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso. Vogliono essere dottori della legge ma in realtà non sanno né quello che dicono né quello che affermano con certezza.” (1 Tim.1:6,7)
- si presentano tuttavia come dottori della legge: forse ex-rabbini barbuti e anziani;
- ma in realtà non sanno quello che dicono;
- (app) sai riconoscere quando un dottore della legge che parla bene non sa quello che dice? Senti sollievo nell'avere a tuo fianco un leader che lo sa riconoscere? Dio vuole provvedere questo tipo di aiuto.

c. Cosa dicono? Molte cose, in questo caso c'è un'enfasi sulla legge:
1) Sono dottori della legge: fai questo e non quello “Vogliono essere dottori della legge ma in realtà non sanno né quello che dicono né quello che affermano con certezza” (1:7)
2) Vieteranno di godere le cose buone di Dio “ Essi vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie. Infatti tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da respingere, se usato con rendimento di grazie”(4:3-4)

d. Cosa sono in realtà le dottrine diverse?
- dottrine di demoni, chi le diffonde è uno strumento nella mani di spiriti seduttori “Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno (si allontaneranno) dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni” (4:1)
- (app) sai riconoscere la dottrina di demoni?
- attento perché essi la chiamano scienza “O Timoteo, custodisci il deposito; evita i discorsi vuoti e profani e le obiezioni di quella che falsamente si chiama scienza” (6:20)
- è molto difficile, molto sottile l'attacco, non è nel piano di Dio che ogni credente si difenda da solo dalle dottrine di demoni.
egli ha dato alla chiesa leader, anziani, pastori, vescovi per assisterti in questa lotta..

e. Ma perché è tanto importante? A cosa portano le dottrine diverse? Due figli malefici.

I. La chiesa lasciata a se stessa perde quota nell'amore

(ill) Avete mai visto un aereo perdere quota? manca il carburante, c'è un guasto...
- è orribile vedere un oggetto talmente bello che si schianta al suolo.

a. Una delle cose più attraenti della chiesa è l'amore:
- (ill) è l'altitudine di volo che ci distanzia dal mondo;
- Dio ci ha amati, noi ci possiamo amare;
- questo è anche uno degli strumenti più forti nell'evangelizzazione;
- (app) se il diavolo volesse fermare l'opera di Dio come lo farebbe? Facendoci smettere di amare l'altro nella chiesa, dividendoci! Come può farlo?

b. “Se qualcuno insegna una dottrina diversa ...è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, ...... Dalle dottrine diverse nascono... (6:3-5)
1) Invidia, contese, maldicenze, cattivi sospetti, acerbe discussioni ... il contrario dell'amore!
- questo è il modo migliore di minare l'opera di Dio: dottrine diverse.
2) Quando la chiesa va dietro a dottrine diverse è come una pecora davanti al lupo;
- seguirà un bel discorso, una novità interessante, un personaggio attraente o imponente che ispira sicurezza... ma, dice Paolo, quello è un orgoglioso che non sa nulla
- si fissa su questioni e su dispute ... ormai l'amore è ucciso;
- (app) in quante comunità oggi manca l'amore?
- (ill)L'aereo che doveva volare si è schiantato al suolo.
- Perché? Qual'è il guasto? E' perché i leader non hanno combattuto le dottrine diverse;
- la chiesa è andata dietro a persone corrotte di mente e prive di verità;
- il risultato di seguire la menzogna è che non c'è più amore.

3) L'unica fonte dell'amore è la sana dottrina: se credi giusto, se la tua vita si fonda sulla verità, allora ci sarà amore:
- amore per tuo marito, per tua moglie, per i tuoi figli, per i fratelli, per il mondo;
- (ill) il carburante che terrà in quota il tuo amore è la verità della sana dottrina.

II. La chiesa lasciata a se stessa rischia il naufragio

a. 1 Timoteo parla molto dell'opera di Satana:
- non solo di credere alle sue menzogne;
- anche di essere consegnati a lui, essere sedotti da lui, cadere nella sua condanna, cadere nel suo laccio, andare dietro a lui ...
- c'è una battaglia da combattere, e se vi rinunziamo, il naufragio è la prospettiva: “Ti affido questo incarico, Timoteo... perché tu combatta in virtù di esse la buona battaglia, conservando la fede e una buona coscienza; alla quale alcuni hanno rinunziato, e così, hanno fatto naufragio quanto alla fede. (1: 19)
- (ill) Questo è chiamato un naufragio:
- la barca doveva andare in mare e navigare, invece è tornata a terra in modo rovinoso;
- qui c'è un avvertimento per noi.
Gli Efesini: avevano smesso di seguire il principe della potestà dell'aria (il diavolo) e avevano preso il largo per navigare con Cristo, ma il diavolo li voleva far naufragare di nuovo sulle sue spiagge.

b. Il naufrago è quella persona che rinunzia a fare ciò che Dio vuole;
- è la vita pratica che scivola, torna a vivere come prima, ignora i comandamenti e fa come gli pare;
- ci sono degli esempi specifici in 1 Timoteo di questo tipo di naufragio (se leggerete tutto il libro li scoprirete):
- i membri (qui donne, ma anche uomini) che vogliono esercitare autorità e usurpare i ruoli che Dio ha assegnato nella chiesa locale ad altri sono in pericolo di naufragio;
- i convertiti di recente che vogliono “bruciare le tappe”, essere subito leader sono un pericolo;
- i leader anziani che non hanno una buona testimonianza verso il mondo esterno cadono nel laccio del diavolo;
- e così chi non provvede finanziariamente ai bisognosi di casa sua (genitori, suoceri, zii) ha rinnegato la fede;
- alcune vedove più giovani, diventando pettegole, oziose, e curiose, si son sviate per andare dietro a Satana
- anche questo è un figlio di dottrine diverse
quel tipo di dottrina chiamata da Gesù "I Nicolaiti" che insegnavano che puoi anche fornicare o vivere come ti pare che per Dio è uguale, tanto lui ti perdonerà sempre!

3. Riassumendo

a. La chiesa lasciata a se stessa seguirà dottrine diverse:
- non sarà in grado di riconoscerle e ne sarà facilmente sedotta.
b. Quando le segue succedono due cose:
1) Si perde quota nell'amore.
2) Si rischia il naufragio.

B. Qual'è il rimedio di Dio?I Leader!

1. Dio provvede persone che sanno come comportarsi:

“Ti scrivo queste cose sperando di venir presto da te” (3:14)

- Paolo sapeva come comportarsi, sapeva come trattare gli insegnanti di dottrine diverse, sapeva riconoscere dottrine diverse: era un vero leader e Dio lo ha usato;
- ora scrive a Timoteo come comportarsi nella casa di Dio
- questo si dice e questo no, questo si fa e questo no
(app) la chiesa ha bisogno di leader che siano istruiti nella tradizione biblica degli apostoli su come comportarsi nella chiesa.

2. Dio chiama questi leader a fare due cose:
“Bada a te stesso e all'insegnamento; persevera in queste cose perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.” (4:16)
a. Badare all'insegnamento:
- come si combatte la dottrina diversa? Con l'insegnamento della sana dottrina;
- il leader è colui che insegna, prende le verità della Parola di Dio e le spiega;
- identifica gli errori nella chiesa, fuori la chiesa e intorno alla chiesa e li espone, li riprende li corregge
- anche se non ha un ministerio formale di predicazione l'anziano deve essere capace d'insegnare, esortare, riprendere
- (ill) è il pastore che veglia sul gregge contro l'intrusione di lupi rapaci.

b. Badare a te stesso

"sii di esempio ai credenti, nel parlare, nel comportamento, nell'amore, nella fede, nella purezza."(4:12)
- deve badare ad essere un esempio
- a coloro che potrebbero perdere quota o naufragare il leader è un esempio di volo nell'amore con il carburante della verità e di viaggio nell'oceano lontano dagli scogli di satana.

3.Dio chiama la chiesa a fare due cose:

a. rispettare i leader: “Nessuno disprezzi la tua giovane età” (4:12) “Gli anziani che tengono bene la presidenza, siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento” (5:17)
- la chiesa deve dare non disprezzo, ma onore ai leader

b. obbedire: “Io voglio dunque che gli uomini...” (2:8) “Ordina queste cose..” (4:11)
- la chiesa deve rispettare le decisioni dei suoi leader.

4.Quanto è importante il leader?

- è colui che salva la chiesa “Bada a te stesso e all'insegnamento; persevera in queste cose perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano. (4:16)
- dal peccato? no, dalle dottrine dei demoni
- senza lui non c'è protezione dai lupi, la chiesa non saprà come comportarsi e l'opera di Dio non sarà promossa.

Conclusione

1. Abbiamo come chiesa una visione per dei leader?
- sei disposto a pagare il prezzo di rispetto e obbedienza ai leader?
2. Dio ti sta chiamando ad essere un leader?
- piangi con gli anziani a Mileto ma poi accogli l'esortazione di oggi e combatti la buona battaglia: bada a ciò che insegni e sii di esempio agli altri.
Share:

17 ottobre 2010

Qualcuno attorno a cui sedere (Esodo 18:13-27) | 17 Ottobre 2010 |


La Bibbia è piena di figure di riferimento per gli altri, di "leader": Abramo, Giosuè, Samuele, i re buoni, Nehemia e Esdra, gli apostoli, Paolo... Usa ancora Dio i leader per guidare il Suo popolo? e, se si, quali caratteristiche deve avere? E quale deve essere l'atteggiamento dei credenti verso di lui? Esodo 18 ci aiuta a capire quale siano i piani di Dio per i leader e per coloro che i leader conducono.
---


Introduzione
  • La mitologia di Esopo narra la storia di un gruppo di rane che voleva una leader. Infastidirono Giove così tanto che alla fine egli buttò un tronco nel loro stagno.
All'inizio furono contenti, ma poi si accorsero che potevano saltargli addosso, corrergli su ed egli non faceva e diceva nulla. Il tronco era felice di galleggiare nello stagno... e basta!
Chiesero un nuovo leader. Questa volta Giove mandò una cicogna. Le rane furono contente. Un leader alto, che andava in giro facendo grandi rumori. Aveva l'apparenza di un vero leader. C'era solo un problema: mangiava le rane.
Vediamo qui i due estremi nella leadership.
  • Dio vuole leader nella sua chiesa? E se si, che tipo di leader vuole?
Spiegazione
1. Il piano di Dio per il suo popolo ha avuto a ogni svolta dei leader
- Abramo, Giosuè, Samuele, i re buoni, Nehemia e Esdra, gli apostoli, Paolo ...
- non possiamo immaginare la storia biblica senza di loro
2. Così anche oggi Dio si serve di leader per guidare il Suo piano
- ognuno di noi ha lo Spirito, tutti abbiamo doni da amministrare, non ci sono laici e clero, professionisti e ignoranti ma siamo tutti responsabili dell'avanzamento del Regno di Dio
- tuttavia, nella cornice di questa uguaglianza che ci onora e ci responsabilizza tutti allo stesso modo, Dio continua a chiamare e a servirsi di leader.
- (ill) Lutero ci risveglia alla Scrittura, Muller all'opera sociale, Wesley alla predicazione evangelistica, Carey e Taylor alla missione ...
- in Italia: Rossini e Guicciardini alla semplicità della comunione fraterna; Biginelli alla Scrittura e non alle confessioni di fede; Marzone e Corcelli alla missione in Albania.
- (app) localmente la storia si ripete
- Dio porterà avanti il suo piano qui nella provincia di Viterbo ma per farlo ha bisogno di due cose:
a. Leader disposti a guidare come Lui vuole
b. Credenti disposti a seguire come Lui vuole.
3. Oggi vedremo l'esempio di uno dei più grandi leader: Mosè
- annoverato tra i grandi dell'Ebraismo, dell'Islam e del cristianesimo.
- la Scrittura ne parla e ce lo propone come modello da seguire
4. L'episodio che vediamo si inserisce in un momento storico del popolo di Dio:
- erano stati schiavi per 400 anni, Dio aveva mandato Mosè a liberarli, avevano passato il mare di notte e visto annegare gli Egiziani, era iniziato da circa 3 mesi il loro viaggio nel deserto, avevano già avuto acqua (2 volte), manna e quaglie in modo miracoloso, stavano per arrivare al Sinai dove avrebbero ricevuto la legge
- fin qui abbiamo letto, Mosè fece, Mosè disse, Mosè andò, Mosè, Mosè, Mosè ...
- a questo punto Dio manda un uomo, il suocero, (Jetro) da Mosè con un messaggio
- è un messaggio attuale e carico di applicazioni per la chiesa e i suoi leader di oggi
- sono 14 versetti che contengono consigli sulla leadership
- da questi consigli, apparentemente poco spirituali, dipendeva l'avanzata del piano di Dio
  • il fatto che Mosè li ha messi in pratica ha determinato il successo del suo ministerio che era diretto ad esaurirsi, e la felice conclusione del viaggio degli ebrei alla terra promessa
Proposizione : Considerare i consigli di Jetro sulla leadership ed applicarli alla nostra chiesa
(13) Il giorno seguente, Mosè si sedette per amministrare la giustizia al popolo, e il popolo rimase intorno a Mosè dal mattino fino alla sera.(14) Quando il suocero di Mosè vide tutto quello che egli faceva per il popolo, disse: "Che cosa fai con il popolo? Perché siedi solo, e tutto il popolo ti sta attorno dal mattino fino alla sera?" (15) Mosè rispose a suo suocero: "Perché il popolo viene da me per consultare Dio. (16) Quando essi hanno qualche questione, vengono da me e io giudico fra l'uno e l'altro, faccio loro conoscere gli ordini di Dio e le sue leggi". (17) Ma il suocero di Mosè gli disse: "Quel che fai non va bene. (18) Tu ti esaurirai certamente e stancherai anche questo popolo che è con te; perché questo compito è troppo pesante per te; tu non puoi farcela da solo. (19) Ascolta la mia voce; io ti darò un consiglio, e Dio sia con te: sii tu il rappresentante del popolo davanti a Dio, e porta a Dio le loro cause. (20) Insegna loro i decreti e le leggi, mostra loro la via per la quale devono camminare e quello che devono fare; (21) ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci e timorati di Dio: degli uomini fidati, che detestino il guadagno illecito; e stabiliscili sul popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. (22) Essi dovranno amministrare la giustizia al popolo in ogni circostanza. Essi riferiscano a te su ogni questione di grande importanza, ma ogni piccolo affare lo decidano loro. Così alleggerirai il tuo carico, ed essi lo porteranno con te. (23) Se tu fai questo, e se Dio te lo conferma, tu potrai resistere; anche tutto questo popolo arriverà felicemente al luogo che gli è destinato". (24) Mosè ascoltò la voce di suo suocero e fece tutto quello che egli aveva detto. (25) Mosè scelse fra tutto Israele degli uomini capaci e li stabilì capi del popolo: capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. (26) Questi amministravano la giustizia al popolo in ogni tempo; le cause difficili le segnalavano a Mosè, ma ogni piccolo affare lo decidevano loro. (27) Poi Mosè lasciò partire suo suocero, che se ne tornò al suo paese.

A.
La chiesa ha bisogno di leadership
*. Nota sul principio ermeneutico
- uso dell'AT: come si applica alla chiesa?
- ricorda che Israele era una nazione e quindi il leader era non solo guida spirituale, ma anche magistrato, parlamentare, re
- c'erano in ballo questioni legali, fiscali, amministrative ecc, che oggi svolge per noi lo stato Italiano (è il leader al quale dobbiamo stare sottoposti)
  • anche se, in alcuni casi di contenzioso tra fratelli, il NT insegna di fare riferimento al leader nella chiesa, l'insegnamento generale è che per certe questioni amministrative, fiscali e legali siamo sotto la guida del nostro stato
A1. L'identikit del leader
  1. Qualcuno intorno a cui sedere
a. Un punto di riferimento
- immaginate la scena
b. (app) Sei il tipo che ti siedi intorno a qualcun altro?
- c'è l'idea di ascoltare, di chiedere ... lo fai o pensi di sapere già tutto?
c. (app) Noti che gli altri ti vedono come un punto di riferimento?
- ogni tanto qualcuno si siede intorno a te?
- se è così sii certo che ci sono momenti nei quali sei seduto
- è molto difficile avere un leader che non ha mai tempo per noi.
  1. Qualcuno che fa delle cose per il popolo
a. La nostra cultura ha conficcato nella nostra testa un'immagine distorta del leader:
- (ill) pensiamo all'identikit di un politico corrotto: è più ricco, ha privilegi che io non mi sogno, non paga le tasse, mi può comandare per i suoi interessi, non lavora certo per me
- leader = potere, ma non nella Bibbia: leader = servo
b. Spiega la volontà di Dio in questioni interpersonali
- il popolo viene, espone la questione, il leader si mette in mezzo, giudica fra uno e l'altro
- aiuta a trovare armonia nel rapporto e pace nel campo
- che potere c'è nel fare questo? nulla! chi è che riceve la gloria di un matrimonio armonioso, l'anziano, il pastore che ha dato buoni consigli? no, la coppia?
- (ill) l'arbitro in una partita; la gloria alle squadre, sono loro che giocano; all'arbitro le accuse (non è mai perfetto), ma se non c'era lui non sarebbe stato possibile il gioco
c. Fa conoscere gli ordini di Dio e le Sue leggi
  • non parla di suo, non è la sua esperienza o ciò che lui/lei dice, gli ordini sono di Dio
- non è da confondere un leader che parla con autorità (della Parola) con un leader autoritario
- (app) come riconoscere un buon leader? a ogni domanda risponde con la Scrittura
- spesso non risponde subito, ma prima prega e riflette... e dà spiegazione bibliche per i suoi “si” o per i suoi “no”
- (app) come essere un buon leader? passare molto tempo nella Scrittura
- non si può essere novizi, c'è il rischio di non essere equilibrati, di dare consigli a sproposito, di guidare malamente e far passare per ordini di Dio le proprie opinioni
d. Porta a Dio la causa del popolo
- è il rappresentante del popolo davanti a Dio, non come mediatore ma come colui che porta davanti a Dio le loro cause
- quelle che loro gli esponevano per avere il consiglio da Dio
- l'idea qui sembra essere che Mosè ascoltava le cause; poi le portava davanti a Dio per avere il consiglio; poi dava questo ordine di Dio al popolo.
- non c'era ancora la legge scritta (arriverà al cap 20 con le Tavole) quindi era necessaria questa rivelazione più diretta
- ora abbiamo la legge scritta e non dobbiamo avere "parole profetiche" per ogni situazione
- (ill) quando un padre e un figlio sono in conflitto, sappiamo che il figlio deve onorare
- (app) ciò non significa che comunque non dobbiamo portare a Dio le cause per avere la Sua guida
- molte volte non è semplice: è “scomodo” per chi dice e per chi riceve la risposta... ma c'è da dire, lo dico!
- c'è da sapere se è giusta, come dirla, quando, quanto, bisogna discernere la voce dello Spirito per ogni situazione, e chiedere a Dio di dare la forza a chi ci ascolta di mettere in pratica gli ordini e le leggi
- molte volte le persone non chiedono e noi dobbiamo parlare lo stesso; come fare senza la guida soprannaturale di Dio?
  • (app) quanto preghi per gli altri? Specialmente, preghi per chi si siede intorno a te?
B. Il leader ha bisogno di altri leader
1. Perchè siedi da solo?
- ecco un'altra cannonata ai potenziali Rambo!
a. Notate il contrasto tra "solo" e "tutto il popolo"
- c'è uno che opera e ha migliaia di pazienti sul lettino
- (ill) c'erano i numeretti?
- c'è una sproporzione pericolosa che Jethro intuisce
- (app) quante volte l'opera di Dio è molto più vasta dei leader di Dio
b. Perché ...? "E' il popolo che viene da me!"
- forse non ci ha mai pensato, forse nella stanchezza non se n'è accorto
- ma è il popolo che lo vede come un punto di riferimento,
- ha qualcosa da dare allora va da lui, vediamo che Mosè sta subendo e non controllando la situazione
- "Vengono da me ... che ci posso fare?" aspetta e vedrai
- questo è il Difetto delle Doti
- più doti hai più tendi a sedere da solo
- ci può essere gratificazione personale nel vedere tutti che vengono da noi
- ci può essere sfiducia in altri: vengono da me, dove altro possono andare? non c'è nessun altro
2. Questo che fai non va bene
- averne suoceri così! uomini che hanno il coraggio di dire ad un leader, importante, stimato, che parla direttamente con Dio: "Questo non va bene!"
- Jetro poteva pensare: "Lui parla ogni giorno con Dio, chi sono io da dargli consigli. Certo se non glielo ha detto Dio si vede che non è importante"
- (app) lezioni importanti
1) Dio parla attraverso gli uomini (anche quando c'è il filo diretto).
2) Dio si può servire di te per dare una svolta fondamentale anche al più grande leader.
3. Non puoi farcela da solo
a. Neanche Mosè
b. E' eroico e nobile, ma non va bene
- lo sapeva lui che era pastore (di pecore), non puoi curare personalmente tutte le pecore
- (app) eppure quanti leader ci provano, quanti credenti lo esigono
c. Tu ti esaurirai
- è una cosa certa, (ill) come una pianta senza acqua, appassirai
- non puoi dare un raccolto a rotazione continua
d. Il popolo si stancherà
- diventerà stupido ed empio
- tu lo farai diventare stupido ed empio
- la colpa sarà tua: agisci in buona fede, ma agisci e male realizzerai lo scopo opposto
e. Ci sono alcuni compiti che sono troppo pesanti per un leader
- stai cercando di essere e di fare ciò che non sei!
- cosa fare? dire di no? lasciare che i bisogni rimangano insoddisfatti? non dare al popolo qualcuno intorno a cui sedere?
- no: devi essere alleggerito trovando chi porterà il carico con te
- (app) questo è il modello della leadership della chiesa
- varie persone che portano insieme il carico e così rendono più leggero il carico per gli altri
4. Scegli degli uomini
a. (app) Un'altra cosa da imitare da Jetro è il fatto che non si limita a criticare il leader super-indaffarato ma gli propone delle azioni concrete per aiutarlo (ha un piano non solo una parola)
b. La responsabilità è di Mosè
- il problema agli occhi di Mosè era di tutto il popolo (loro venivano da lui)
- Jetro gli fa vedere che il problema è lui: "Sei tu che devi scegliere degli altri uomini a cui mandare il popolo"
- tu sei il leadre, tu sei il responsabile davanti a Dio per loro, tu parli ed intercedi con Dio per loro... tu devi scegliere
- Appare a dir poco “poco democratico”... ma è il metodo che Dio ordina a Mosè per mezzo di Jetro...
- non tutto quello che dice Dio ci piace... ma Lui sa cosa è il meglio per noi.
- (app) una chiesa inizia con alcuni leader, uno dei loro compiti primari è di scegliere altri leader e mandare il popolo da loro
- (app per il popolo) sei disposto a non insistere di aver udienza con il tuo Mosé? ci sono altri capaci, non pretendere, non ti offendere, non tutti avranno sempre tempo per te, ma ci sarà sempre qualcuno intorno a cui sederti
- è importante capirlo nel passare come chiesa da pochi a diversi
c. I criteri di scelta (identikit di un leader)
1) Il rapporto con il popolo
- (21) “ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci” sono fra il popolo (uno come gli altri)
- (21) “e stabiliscili sul popolo come capi” sono sul popolo (stabiliti nel ruolo con ufficialità)
- (22) “Essi dovranno amministrare la giustizia al popolo” sono al popolo (per i loro bisogni)
2) Devono essere capaci
- nella Parola, "per insegnare i decreti e le leggi e mostrare loro la via per la quale devono camminare e quello che devono fare" (20)
3) Devono temere Dio
- vivere nel modo che Dio vuole, essere un buon esempio al gregge
- il cammino sulla via corrisponde all'insegnamento della via
- (app) come aiutare a risolvere questioni interpersonali se tu stesso sei litigioso?
4) Devono essere fidati
- l'app principale qui è nel danaro: devono detestare il guadagno illecito
- essere un leader espone all'opportunità di guadagno illecito, è una tentazione forte (il prime e il dopo Tangentopoli insegna), e bisogna detestarlo
5) Devono essere disponibili al servizio
- ... dovranno (22)
6) Devono essere responsabili
- prendono delle decisioni in modo autonomo e ne assumono la responsabilità
7) Devono essere sotto autorità
- riferiscono a Mosé, segnalano, ci sono i casi difficili nei quali andare da chi ne sa di più
- è un concetto sobrio, umile: "Posso fare questo, ma ho i miei limiti dove ho bisogno di chi è più maturo di me."
- (app) anche io lo faccio con i miei colleghi pastori, rivolgendomi a loro quando la mia esperienza non è abbastanza, quando c'è un dubbio, o quando ci sono situazioni delicate da dirimere.
8) Devono essere malleabili
- aperti ai cambiamenti, ai suggerimenti, ai rimproveri
- per quanto tutto il popolo viene da te, ricorda che c'è sempre Jetro che può avere una parola fondamentale per il tuo servizio
- Mosé non è insicuro, non si sente minacciato dal suggerimento, è aperto
- (app) sei Jetro? Hai un “buon consiglio per il tuo Mosè?
- prendi esempio dal “suocero saggio”
- non sminuisce l'autorità di Mosè perché vede l'errore” (19) “Dio sia con te
- lascia che sia Dio a confermare a Mosè la bontà del consiglio (23) Se tu fai questo, e se Dio te lo conferma”. E' evidente che Dio ha confermato le parole del suocero (24) “Mosè ascoltò la voce di suo suocero e fece tutto quello che egli aveva detto”
- (app) sei Mosè?
- prendi esempio da un leader che stava sbagliando
- ha avuto la conferma da Dio (23) ma ha ascoltato Jetro
9) Se i leader non ci sono?
- è il compito primario svilupparli e incoraggiarli
  • Gesù lo fece con i 12, perché non è andato subito in croce? aveva bisogno di leader per portare avanti il Suo piano
Conclusione

1. Quanto è importante applicare questi principi di leadership alla chiesa?
- l'evangelizzazione è importante, l'insegnamento basilare, la comunione fraterna ci rende vivi
- ma se la leadership non è qualificata il popolo sbanderà, non avrà punto di riferimento, rimarrà nell'ignoranza e tornerà presto in Egitto
- se la leaderhip è scarsa i leader si esauriranno, il popolo non arriverà felicemente a destinazione
2. Cosa faremo?
a. Come chiesa vogliamo leader tronco o leader cicogna?
- preghiamo Dio di chiamare ed equipaggiare leader in mezzo a noi
b. Diventa tu un leader
- non è rivolto solo agli uomini
- (app) l'essere anziani e pastori di cui parleremo è un compito al quale Dio chiama uomini, ma non il diaconato
- (app) sei una donna anziana? c'è un compito di leader per te: "Sii maestra nel bene, per incoraggiare le giovani ... affinchè la parola di Dio non sia disprezzata" (Tito 2:4)
- (app) sei giovane? c'è un compito di leadership nel guidare i più giovani, la scuola domenicale, forse la musica ...?
- impegnati a diventare capace e a camminare temendo Dio
c. Sappiamo distinguere tra un CAPO e un LEADER
Un capo crea un clima di timore; un leader crea un clima di fiducia.
Vivere sotto un capo porta al risentimento; vivere sotto un leader porta all'entusiasmo.
Un capo dice sempre "Io"; un leader dice "noi".
Un capo cerca il colpevole per punirlo; un leader cerca l'errore per aggiustarlo.
Un capo sa come fare; un leader mostra come fare.
Stare sotto un capo rende il lavoro pesante; stare dietro un leader rende il lavoro interessante.
Un capo sta nelle retrovie, al sicuro dalle pallottole; un leader è il primo del plotone d'assalto, e offre il petto alle pallottole pur di salvare i propri uomini.
Un capo fa affidamento sull'autorità; un leader si affida alla collaborazione.
Un capo spinge; un leader guida.
Che Dio ci dia leader!


Share:

10 ottobre 2010

Il messaggio dal principio: 1 Giovanni 3 | 10 Ottobre 2010 |

E' possibile riassumere in una sola frase il messaggio del Vangelo di Gesù? Certamente si; e questo messaggio è quello che Dio ha dato all'uomo sin dal principio. Ed è il fondamento su cui costruire la propria vita di credenti.
---
Introduzione
La mia casa “poggia” su una cantina…spero che le fondamenta “reggano”. 1 Giovanni 3:9-19 parla proprio di “fondamenta”...
Il messaggio: che ci amiamo gli uni gli altri. non ho nulla di specifico in mente, ma in generale ritengo che come chiesa abbiamo bisogno di ritornare a questo fondamento.
Contesto

1 Giovanni è uno degli ultimi libri del NT: la chiesa c’è da almeno 50 anni. Hanno vissuto di tutto: risvegli, cadute, sprazzi di crescita, miracoli, false dottrine, persecuzioni, doni spirituali, ogni tipo di insegnamento. C’era bisogno di ritornare a controllare il fondamento.

Il fondamento era sotto attacco; c’erano due crepe sottili ma rischiavano di far crollare l’intero edificio. Un attacco riguardava la persona di Gesù, l’altro attacco riguardava la condotta dei credenti.
  • (app) spesso nella storia della chiesa, e nella nostra vita, sono questi due fondamenti ad essere attaccati:
cosa pensi di Gesù, e come vivi la tua vita di discepolo.
Se ci sono crepe in queste due cose, l’edificio rischia di venire giù; dobbiamo vegliare per evitare tali crepe.

Questa mattina ci vogliamo concentrare in particolare sul secondo fronte di attacco, che riguarda come viviamo la nostra vita di discepoli.
Leggiamo 1 Giovanni 3:9-19
(9) Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio. (10) In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello. (11) Poiché questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. (12) Non come Caino, che era dal maligno, e uccise il proprio fratello. Perché l'uccise? Perché le sue opere erano malvagie e quelle di suo fratello erano giuste. (13) Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. (14) Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. (15) Chiunque odia suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida possiede in sé stesso la vita eterna. (16) Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli. (17) Ma se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno e non ha pietà di lui, come potrebbe l'amore di Dio essere in lui? (18) Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità. (19) Da questo conosceremo che siamo della verità e renderemo sicuri i nostri cuori davanti a lui.
I. Il messaggio dal principio
  1. Abbiamo qui un messaggio da Dio
E' una cosa che lui vuole dirci. E un rotolo sceso dal cielo con le istruzioni necessarie per la vita su questo pianeta; non lo sottovalutiamo.
Siamo così abituati a sentir dire “Parola di Dio” che possiamo perdere la gravità e il privilegio della cosa…
  1. E’ dal principio
E' un messaggio primario, non è una cosa secondaria. W' un messaggio universale, per tutti: era per Adamo, era per Eva, era per Pietro, era per Apollo, era per Lutero, era per Calvino. E' per gli anziani, per i pastori, per i servitori e le servitrici a pieno tempo, per i responsabili dei ministeri, per i giovani e per i bambini, per i giovani credenti, per chi ha grossi problemi e per chi sta soffrendo. Nessun figlio di Dio è esonerato dall’obbedire a questo messaggio. E' un messaggio che è per noi credenti, ma è anche un messaggio che va dato “dal principio” a coloro che si avvicinano alla fede in contesto evangelistico…
  • (app) cosa dici a chi simpatizza? Parli di Dio, Gesù, fede, ravvedimento, ma non dimenticare anche il “messaggio dal principio”. Quale?
  1. Il messaggio è che ci dobbiamo amare gli uni gli altri
…e appena si menziona l’argomento, tutti ci sentiamo bene...o male... a seconda di quello che è la nostra vita attuale nella chiesa. Perché? Perché sappiamo di aver bisogno di sentire e risentire questo messaggio basilare in quanto è qui, forse più che in qualunque altra area della vita cristiana che i credenti di tutte le chiese sono carenti. Siamo bravi a evangelizzare, a pagare le tasse, a essere cittadini responsabili; ma com’è la pagella dell’amore tra di noi?
II. L’esempio
  1. Un esempio negativo
a. Caino
  • era dal maligno (figlio del diavolo, vs 10)
uccise il fratello come risultato del suo odio
odiava il fratello perché le sue opere erano malvagie e quelle del fratello erano giuste
b. Lezioni da apprendere
  1. Premessa: non esiste un modo di agire “neutrale”
La vita è una serie di “incontri”, sia fuori che dentro la chiesa: puoi scegliere di gestirli con amore o con odio, o (nella maggior parte dei casi) con un miscuglio dei due. Caino non poteva restare neutrale di fronte al fratello: o lo amava, o lo odiava. Sfatiamolo il mito della neutralità: è importante come tratti, o non tratti, i tuoi fratelli.
  • (ill) l'incontro può tramutarsi in uno scontro, devi solo scegliere da che parte del campo stare: dalla stessa parte della rete, oppure dall'altra parte.
(app) tendiamo a non darci un voto su come ci trattiamo tra fratelli; Dio lo fa: egli vede il tuo modo di agire ogni giorno, in ogni situazione con ogni fratello, e dà un voto: 10 = amore, o 0 = odio. Un buon momento per fare questa pagella è di fronte al pane e al vino…
  1. L’odio porta ad agire
Si parla di odio qui, non tanto come sentimento, quanto come di azione. Così come l'amore non è un sentimento, ma un'azione, anche l'odio lo è; il mondo di come ti senti e di cosa pensi è molto complesso, ma quello delle azioni è semplice e chiaro, quando odi una persona, agisci in modo da farla soffrire.

Ci sono tanti modi di uccidere…con amarezze, parole offensive, ogni sorta di cattiveria. Con l’indifferenza: il miglior disprezzo…Con l’invidia, la menzogna…L’arma preferita? La lingua (parla troppo, parla male, parla troppo poco…).

Dio classifica il tuo amore, o il tuo odio, in base alle tue azioni. Paolo dice: “Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria!” (Efesini 4:31)
  1. L’odio viene quando non reggi il confronto
Il principio: la persona malvagia odia la persona giusta: “Quello si comporta bene, Dio lo approva, gli alti lo apprezzano; io mi comporto male, non mi voglio ravvedere, non voglio cambiare, non voglio imitare chi si comporta bene… lo odio.”
  • (ill) il paragone con il mondo (13)
Il mondo, che si comporta male, odia e perseguita chi si comporta bene. Giov 3:20 “Chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte.” Vedete è più facile “uccidere” il fratello o la sorella che si comporta bene, che non lasciare che il loro giusto comportamento “scopra” la nostra malvagità.
  • (app) pensa alle persone che ami di meno nella chiesa; sono forse persone il cui comportamento è più zelante, più amorevole, più misericordioso, più corretto, più impegnato, più…. del tuo?

  1. La differenza tra l’odio e la vendettaLa Scrittura definisce qui l’odio, ma vorrei aprire una parentesi e fare una distinzione tra odio e vendetta; sono entrambe azioni, sono entrambe l’opposto dell’amore, ma sono diverse
a. L’odio è fare male ad una persona che fa il bene. Il suo bene ci da fastidio e quindi agiamo per soffocarlo
b. La vedetta è fare male ad una persona che fa il male. Il suo male ci fa male, e quindi agiamo per pareggiare i conti
  • (ill) Caino non si vendicò di Abele, perché non gli aveva fatto del male
(ill) il mondo non si vendica dei discepoli di Gesù, perché non gli hanno fatto alcun male
Se l’odio aggredisce l’innocente, la vedetta punisce il colpevole
  • (ill) “Se tu fai qualcosa a me, io poi faccio lo stesso a te!”
(ill) Davide e Saul sono un buon esempio
Saul odiava Davide e cercava di ucciderlo perché Davide era più giusto di lui. Davide ha dovuto resistere per anni la tentazione e le occasioni di vendicarsi di Saul che gli faceva del male. Saul entra indifeso nella spelonca e Davide aveva l’occasione d’oro…
  • (app) fratelli, quando qualcuno ci fa del male, ci uccide in qualche modo, ci fa soffrire, cosa ci viene naturale? Vendetta dolce vendetta! È nella spelonca indifeso, puniscilo.
La parola vendetta significa proteggere i propri diritti, e come ci teniamo a farlo!Ci sono tanti modi di uccidere, ma ci sono anche tanti modi di vendicarsi…dobbiamo invece resistere. Paolo dice: “Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: "A me la vendetta; io darò la retribuzione", dice il Signore.” (Romani 12:18-19)
Noi dobbiamo tentare di vivere in pace, ma a volte non è possibile perché gli altri ci odieranno mentre noi facciamo il bene. Dobbiamo allora resistere la vendetta; se ci vendichiamo stiamo ponendo noi stessi al posto di Dio. È grave! Dobbiamo saper aspettare, il vero peccato dietro la vendetta è l’impazienza. Non riusciamo ad aspettare Dio.

Davide ha aspettato anni, fuggendo dall’odio di Saul, e anche quando Dio ha fatto vendetta di Saul, Davide non ha gioito a vedere il suo cadavere appeso al muro di Bet Shem
  1. Ci sono anche degli Abele
Gli Abele sono i giusti che soffrono per l’odio degli altri. essere un Abele significa:
a) Provare sentimenti di dolore e di dispiacere
b) Resistere all’istinto di vendetta

Dopo essere stati bastonati da Caino, non prendere il bastone e contraccambiare odio per odio
c) Badare di non essere confusi

Anche se a Caino non piacevano le offerte di Abele, piacevano a Dio
  • (app) non lasciare che la mancanza di amore degli altri intorno a te, ti induca a pensare che Dio non gradisce le tue offerte. Sei lì, per terra, nella pozza del tuo stesso sangue, lacerato da parole o azioni che tutto sono tranne che amorevoli, ma non pensare che Dio non gradisca le tue offerte
III. Il chiarimento e l’applicazione
Il messaggio è chiaro, ma cosa significa? E chiaro che ci dobbiamo amare gli uni gli altri, ma cosa significa amare? Cos’è amare? Con quale metro Dio giudicherà il nostro amore l’uno per l’altro?
  1. L’amore è dare

a. L'amore non è un sentimento, ma è un'azione

Amare è dare, è prendere del nostro e metterlo nelle mani dell’altro affinché egli stia meglio di prima, è capire che ognuno di noi rappresenta una fonte, e ogni nostro fratello e sorella un pellegrino assetato al quale possiamo dare da bere per dissetarlo. Notate che ho detto “ognuno”: non solo gli anziani, i pastori, i servitori, o i responsabili
b. Un esempio grande

Gesù ha dato la sua vita per noi; lui ha preso del suo, tutto ciò che era suo, la sua santità, il suo tempo, le sue energie, la sua vita, e lo ha messo nelle nostre mani affinché noi stessimo meglio di prima. Lui è stata la grande fonte, prosciugata per noi.
c. Un’applicazione pratica

Cosa significa dare la nostra vita per i fratelli? Anche qui, la risposta è complessa

C’è chi va all’estremo e si annulla, diventando un tappetino completo, e arrivando presto all’esaurimento totale. C’è chi va all’altro estremo e si innalza, sparando dall’alto degli interventini chirurgici per contribuire un qualcosina di tanto in tanto, come un filantropo benigno.
Qual'è il punto di equilibrio tra questi due estremi?

La Scrittura qui ci da un esempio e mi limito a commentare questo:
  • uno possiede dei beni
c’è un fratello nel bisogno
si vede il bisogno ma non si ha pietà
  • è un segno che l’amore di Dio non dimora in lui.
L’amore ha a che fare con i fatti, non con le chiacchiere: “ma io non ce la faccio! Amare è troppi difficile! Non riesco a non odiare e a non vendicarmi, tanto meno dare la mia vita per gli altri”. Il seme divino è stato messo in te per questo motivo (vers. 3:9); Dio ha cambiato il tuo DNA per renderti capace di amare.
  1. Amare i tuoi fratelli è il segno inconfondibile della tua salvezza
Come si fa a sapere se si è passati dalla morte alla vita? Noi diremo, ti sei battezzato, frequenti la chiesa giusta (la nostra!), leggi la Bibbia da tanti anni e sai un sacco di cose, forse sei anche un fratello o una sorella importante e stimata nella chiesa … Cosa dice qui la Scrittura? (vers. 14): Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli".
Perché amiamo i fratelli (che include mariti/mogli/figli); chi non ama rimane nella morte. Se uno non ama, ma odia: è un segno di essere del maligno come Caino (3:10) chiunque non pratica la giustizia non è da Dio. E' un segno di essere ancora nel mondo, anche se si frequenta con il corpo una chiesa evangelica. Se odi tuo fratello sei omicida, e nessun omicida ha vita eterna (vers.15) Chiunque odia suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida possiede in sé stesso la vita eterna.
Se invece ami tuo fratello, sei impegnato in questo difficile sentiero. Conoscerai che sei nella verità (vers. 19a) Da questo conosceremo che siamo della verità. Renderai sicuro il tuo cuore davanti a lui (vers. 19B )e renderemo sicuri i nostri cuori davanti a lui.
Conclusione
Questo è il messaggio che abbiamo udito dal principio.
  • (app) non è un messaggio tenero!
Ma è un ammonimento utile a vigilare sul tuo cuore e sulla tua vita. Se hai creduto in lui, comportati da figlio, ed esamina il tuo cuore. C’è odio per qualcuno che è un Abele? Se è così temi! Stai scivolando lontano dalla via per eccellenza di cui pala Paolo...l'amore...non il sentimento... ma l'azione.
Se non hai accettato Gesù, se vuoi passare dalla morte alla vita, ora sai che l'unica strada che puoi percorrere è quella dell'amore.. non il sentimento, ma l'azione.

Share:

03 ottobre 2010

Come posso benedire gli altri | 3 Ottobre 2010 |

Quale è la "genesi di un miracolo? Cosa occorre a Dio per operarlo? Fede? Preghiera? Anche. Ma a Dio serve soprattutto il tuo pranzo!
---

Oggi vi voglio raccontare la storia di due ragazzi: Simone e Giuseppe, che un giorno uscirono da casa per andare ad incontrare una persona di cui avevano sentito parlare. Una persona che guariva gli infermi, e che aveva parole di incoraggiamento per tutti. Partirono da casa, con un piccolo fagotto con il pranzo, e s'incamminarono verso il mare di Galilea... fino a quando lo incontrarono!
Molta gente, però, li vide partire e li riconobbe. Ne accorsero in tanti, a piedi, da tutte le città, e giunsero persino prima di loro.
Fu così che, quando scesero dalla barca, un'enorme folla stava lì ad aspettarli. Gesù ebbe compassione di loro, perché sembravano pecore senza pastore, e si mise ad insegnare loro molte cose. Nel tardo pomeriggio i discepoli vennero a dirgli: "Manda la folla ai villaggi vicini o dai contadini, per comprare del cibo, perché non c'è niente da mangiare in questo luogo deserto, e si sta facendo tardi!" Ma Gesù rispose: "Pensateci voi a dar loro da mangiare!"E come?" domandarono i discepoli. "Ci vorrebbe un capitale per comprare cibo per tutta questa gente!" "Quanto pane avete?" domandò Gesù. "Andate a vedere!" (Marco 6:33-37)
Allora Andrea, uno dei discepoli di Gesù, fratello di Simon Pietro, intervenne e disse: "C'è qui un ragazzo con cinque pani d'orzo e due pesci, ma a che servono con tutta questa gente?" (Giovanni 6:8-9)
Quando c'è un bisogno percepito da alcuni ed ognuno capisce la sua individuale responsabilità e da tutto ciò che ha aldilà delle probabilità, allora Gesù compie un miracolo.
  1. quando c'è un bisogno
Gesù vede il bisogno spirituale della moltitudine
  • non lo vedono gli apostoli, ma Gesù si!
Più tardi la moltitudine si troverà ad affrontare un bisogno “fisico” (la fame)
  • Gesù sfrutta quel bisogno fisico per impartire ai discepoli una lezione sul come affrontare i bisogni (fisici e spirituali) delle moltitudini.
Cosa serve per vedere un miracolo?
La fede?
  • É importante, ma alcuni miracolati non avevano assolutamente fede.
La preghiera?
  • É importante. Ma ci sono miracoli che non hanno visto scendere in campo la più piccola preghiera.
Ogni miracolo inizia con un problema
  • E' buono, perché se ho un problema sono candidato per un miracolo
  • Se hai un problema Dio può fare qualcosa di straordinario nella tua vita.
  • (Se non hai un problema...hai un problema! Possiamo pregare per coloro che non hanno problemi).
  1. Quando c'è un bisogno percepito da alcuni
Gli apostoli avevano capito che c'era un bisogno (Gesù già lo sapeva, tanto che aveva chiesto "Filippo, dove possiamo comprare del pane per sfamare tutta questa gente?" (Giovanni 6:5)
  • Non c'è bisogno che un gran numero sappia del bisogno per avere un miracolo... bastano i pochi discepoli
  • Non c'è bisogno che un'intera chiesa voti “si” alla tua richiesta di miracolo
  1. Quando c'è un bisogno percepito da alcuni ed ognuno capisce la sua individuale responsabilità
  • I discepoli vanno da Gesù e illustrano il problema: “Gesù, è tardi, abbiamo deciso in riunione che puoi mandare via le folle per cercare cibo”
  • Invece di un “OK” ci penso io, ottengono “pensateci voi”!
  • Penso che avrebbero voluto scomparire( OK... è un ottimo giorno per pregare e digiunare!)
  • Non avevano capito che per compiere un miracolo Dio ha bisogno di una persona.
  • Ogni volta che esiste un problema Dio cerca una persona
    Gesù ribalta la responsabilità del miracolo su di loro.
  • Se siamo onesti, ci piacerebbe tanto dare il compito a Dio di operare, e aspettare l'esito.
  • Signore, ecci o il mio problema: te lo lascio qui... lo so hai tanti altri problemi... prendi tutto il tempo che vuoi
  • Per incoraggiarlo a risolverlo gli canto canzoni, gli leggo un sacco di passaggi della Bibbia, gli rammento di quanto è potente....
Dio non vuole “incoraggiamento, ma vuole il mio coinvolgimento; quando i discepoli gli presentano il problema, Gesù li sprona ad agire, ad essere parte attiva del miracolo.
Nelle sua sovranità Dio ha deciso di usare le persone per operare:
  • non capisco perché, non ha molta logica, quando sarò in cielo glie ne chiederò il motivo, perché non sono nemmeno d'accordo con questo....
Sapete la storia: i Discepoli vanno a cercare nella moltitudine chi avesse cibo, e trovano solo Simone (perché forse la mamma gli aveva preparato il cestino). Tutti gli altri erano impreparati.
  • Probabilmente quando Simone ha sentito che stavano cercando cibo, ci si è seduto sopra per nasconderlo. (meglio frittella che niente. I motivi per cui avrebbe dovuto nasconderlo sono principalmente due
  • 1 E' difficile occuparsi degli altri quando noi stiamo bene. Simone aveva il suo pranzo. A lui non serviva un miracolo. E in fin dei conti non gli serviva neppure Gesù per operare il miracolo. Lui aveva il suo pranzo
  • Quando abbiamo tutto ciò che ci necessita è molto semplice rilassarsi e non pensare agli altri
  • 2 La richiesta non aveva senso “Gesù vuole sfamare 5000 persone con il tuo pranzo”.
  • Personalmente ho rifiutato spesso il mio “pranzo” a Dio perché era insignificante
  • altrettante volte ho consigliato a Dio cosa LUI volesse! Dandogli richieste in preghiera con le risposte già scritte...
  • Ho dato migliaia di preghiere con risposte a Dio... non ne ha accettata nemmeno una. Non vuole i miei suggerimenti, ma vuole il mio pranzo
  • Non gli serve la ricetta, non gli serve il menù, ma solo il mio pranzo. Noi perdiamo benedizioni e direzione quando ci mettiamo a discutere sul pranzo
  • E' solo un pranzo, e Gesù dice “Io posso fare molto di più di quello che tu puoi fare con esso, ma non posso fare nulla prima che passi dalle tue alle mia mani.
  • Come posso contribuire al miracolo? Semplicemente dandogli il mio pranzo: e non appena gli do il mio pranzo, il miracolo inizia.
(Completa la storia...5000 sfamati, 12 ceste raccolte ... racconta la storia di Simone che torna a casa e racconta alla mamma ciò che è accaduto)
Quel giorno avrà di sicuro segnato la vita di Simone, perché avrà ricordato per tutta la sua vita di quel giorno in cui LUI e Gesù avevano sfamato 5000 persone! L'avrà raccontata ai suoi figli e ai suoi nipoti, perché quel giorno Simone aveva capito che quando coopero con Dio i miracolo accadono.
4)Quando c'è un bisogno percepito da alcuni ed ognuno capisce la sua individuale responsabilità e da tutto ciò che ha aldilà delle probabilità, allora Gesù compie un miracolo.
Nella moltitudine c'erano due tipi di persone:
  • quelli che avevano ricevuto il miracolo
  • e Simone.
Simone non aveva necessità del miracolo (lui aveva il suo pranzo), ma era stato il veicolo tramite il quale la grazia di Dio era arrivata a altre 4999 persone affamate.
Questo era l'insegnamento che volava dare Gesù ai suoi discepoli.
Per sfamare la moltitudine, come pure per riempire il suo vuoto spirituale, non servivano 5000 pasti, ma 5 pani e due pesci, offerti da un ragazzo, che diventava il veicolo della benedizione di Dio.
Quando c'è un bisogno percepito da alcuni ed ognuno capisce la sua individuale responsabilità e da tutto ciò che ha aldilà delle probabilità, allora Gesù compie un miracolo.
Sono certo che Simone, da quel giorno in poi, non è mai più uscito di casa senza portare quei cinque pani e due pesci con se. Poiché sapeva ce, prima o poi, avrebbe incontrato di nuovo Gesù, e vole essere pronto a sfamare assieme a Lui i cinquemila affamati.
Preghiamo.
Gesù può fare infinitamente di più di quello che tu puoi, se solo decidi di mettere nelle sue mani il tuo pranzo.Quale pranzi o non gli hai ancora dato nella tua vita? Il tuo lavoro, la tua famiglia, il tuo tempo libero? Tu lo sai. Sappi che c'è una benedizione con cui Gesù vuole inondare la vita di altri che passa per quello che tu tieni ora saldamente nelle tue mani.
Se le mie parole ti hanno toccato oggi, allora sei pronto a lasciare il tuo pranzo nelle mani di Gesù. Prega con me.
Caro Gesù, ecco i miei cinque pani e i due pesci, ecco il mio pranzo, ecco la mia vita. Il la metto nelle tue mani, perché diventi per altri fonte di benedizione, e per me fonte di gioia estrema nel vedere le moltitudini sfamate...da Te e da me.
Amen

Share:
Per ascoltare l'audio dei messaggi
cliccare sul titolo per aprire il file audio

Per una migliore resa audio raccomandiamo di scaricare i messaggi tramite
iTunes iscrivendosi al podcast.
Per tutte le opzioni di ascolto cliccare qua sotto.

Come ascoltare i messaggi

NOTA IMPORTANTE

Avviso: questo sito non è affiliato con la chiesa che è stata chiusa definitivamente il 1 Ottobre 2023, ed è pubblicato al solo scopo di insegnamento e come archivio dei 26 anni di storia della chiesa stessa.
Archivio gestito a cura della Associazione Culturale "I Tralci" - Montefiascone (VT)

Perché il sito non viene più aggiornato tutte le domeniche?

Perché il sito non viene più aggiornato tutte le domeniche?
L'evoluzione della nostra chiesa

Ricerca frase nel sito



Tutti i messaggi per data

Cerchi una chiesa Evangelica?

_________________________

Labels

 
Leggi le informazioni sull'uso dei cookies