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25 dicembre 2008

Un albero molto speciale | 25 Dicembre 2008 |



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Queste sono le poesie scritte da alunni di 3° elementare
... all’arrivo del Natale c’è una cosa molto speciale e non banale: arriva la nascita di Gesù, il Salvatore, che per noi un pastore da tanto atteso ed è una bella sorpresa.
... Babbo Natale, addormentato, sul suo letto si è posato; domani è il giorno che andrà dai bambini piccolini ma anche da quelli un po’ più grandini.
... Natale non significa inventare: babbo Natale per magia compare e scompare… a Natale la gioia compare, la povertà un giorno scomparirà.
. a Natale c’è allegria perché la gente sta in compagnia; anche il Presepe fatto con amore, quando lo guardi, ti mette di buon umore
... il Natale mi fa pensare alla voglia di regalare sensazioni e emozioni che assomigliano allo sboccio dei fiori, e i suoi petali sono di vari colori come la bontà e la lealtà che sono nei nostri cuori.
. se pensi al Natale ti viene voglia di volare, l’amicizia e l’affetto rendono tutto più perfetto.
…… il Natale ti fa sentire emozionato e rilassato e, dietro, puoi vedere il tuo passato; fai uno sforzo e regala un biglietto e scrivi quello che non hai mai detto.
l’albero di Natale è acceso: l’atmosfera è tranquilla.
... il Natale è una festa di allegria e anche di fantasia; c’è sempre l’amore che arriva forte forte nel cuore.
... a Natale le persone non sono stressate, sono riposate.
. quando c’è il Natale il cuore mi batte forte ed anche molte volte, quando sto vicino agli amici ed ho un’emozione forte, li rendo felice
a casa ho un alberello davvero molto bello, decorato con palline ghirlande e fiocchi… che a guardarlo mi meraviglio con gli occhi.
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E' Natale, la festa dove “tutti siamo più buoni”; dove “sentiamo più di di ogni altro periodo dell'anno la necessità, quasi il “dovere” di essere felici e festeggiare.
Addobbiamo i nostri alberi con cose lucenti e luci brillanti. Nei nostri alberi tutto è perfetto, tutto è armonia.
Ma rispecchiano realmente quei colori e quelle luci la realtà della nostra vita?
Se il mondo si sente in “dovere” di essere felice a Natale, quanto più i credenti dovrebbero sentirsi felici che la profezia di Isaia si sia avverata?
"Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace" (Isaia 9:6)
Settecento anni separano questa profezia dalla nascita che stiamo festeggiando oggi; cosa è successo “nel frattempo”?
Oggi vogliamo fare anche noi un albero di Natale; sarà un albero un po' speciale, che ci aiuterà a ripercorrere il cammino che Dio ha scelto per la nostra salvezza.
Non vogliamo però ripercorrere “tutta la Bibbia in un giorno! Ci faremo aiutare da quello che si chiama “albero genealogico” di Gesù.
Bambini, sapete che cos'è l'albero genealogico?
(fai dire ad un bambino i nomi dei suoi genitori, nonni, bisnonni, ecc.)
Nei Vangeli Dio ha voluto farci conoscere quali fossero i nonni, i bisnonni, i trisavi eccetera di Gesù.
Gesù, quando cominciò a insegnare, aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, di Eli, di Mattàt, di Levi, di Melchi, di Iannài, di Giuseppe, di Mattatìa, di Amos, di Naum, di Esli, di Naggai, di Maat, di Mattatìa, di Semèin, di Iosec, di Ioda, di Ioanan, di Resa, di Zorobabèle, di Salatiel, di Neri, di Melchi, di Addi, di Cosam, di Elmadàm, di Er, di Gesù, di Eliezer, di Iorim, di Mattàt, di Levi, di Simeone, di Giuda, di Giuseppe, di Ionam, di Eliachim, di Melea, di Menna, di Mattata, di Natan, (di Salomone) di Davide, di Iesse, di Iobed, di Boos, di Sala, di Naàsson, di Aminadàb, di Admin, di Arni, di Esrom, di Fares, di Giuda, di Giacobbe, d'Isacco, d'Abraamo, di Tara, di Nacor, di Seruc, di Ragau, di Falec, di Eber, di Sala, di Cainam, di Arfàcsad, di Sem, di Noè, di Lamec, di Matusala, di Enoc, di Iaret, di Maleleel, di Cainam, di Enos, di Set, di Adamo, di Dio. (Luca 3:23-38)
Vediamo assieme se ce li ricordiamo tutti:
1 Adamo ed Eva (il paradiso terrestre)
2 Noè (il diluvio)
3 Abraamo (il padre del popolo di Dio)
4 Isacco (Dio chiese ad Abraamo di sacrificarlo)
5 Giacobbe (sognò la scala che portava al Cielo)
6 Giuda (aveva un fratello – Giuseppe – che chiamò la sua famiglia in Egitto)
7 Boaz (sposò la schiava di Naomi)
8 Davide (uccise Golia)
9 Salomone (era ricco e saggio)
10 Amoe e Naum (profeti)
11 Giuseppe (era un falegname)
12 GESU'
Manca una “palla” nell'albero. Quale è? Leggiamo assieme Marco 3:31-35
Giunsero sua madre e i suoi fratelli; e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. Una folla gli stava seduta intorno, quando gli fu detto: "Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori che ti cercano". Egli rispose loro: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?" Girando lo sguardo su coloro che gli sedevano intorno, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli! Chiunque avrà fatto la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre". (Marco 3:31-35)
(Tira fuori la palla con lo specchietto e dalla da far girare in sala)
Tu fai parte della genealogia di Gesù; tu fai parte della famiglia di Dio.
Non credi sia possibile? Ascolta quello che dice Paolo:
Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui. (Romani 8:17)
(metti la stella sulla punta dell'albero)
Gesù è venuto perché tu faccia parte del suo albero genealogico; perché vuole che tu sia suo co-erede assieme a lui.
Pensi di non essere all'altezza? Guarda a tutte le persone che sono sull'albero... erano tutte persone “normali” , anzi alcune piene di difetti, come me e te.
Perché Dio ha scelto loro? Non li ha scelti perché erano super uomini, o perché erano perfetti... ma perché lo amavano. E lo amavano abbastanza da obbedirgli.
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)
Dio ti ha amato, mandando Gesù; se lo ami, trova un ramo dell'albero di Gesù a cui agganciare la tua vita.
(metti la palla con lo specchio sull'albero)

La Luce guardò in basso
e vide le Tenebre:
"Là voglio andare"
disse la Luce.

La Pace guardò in basso
e vide la Guerra:
"Là voglio andare"
disse la Pace.

L'Amore guardò in basso
e vide l'Odio:
"Là voglio andare"
disse l'Amore.

Così apparve la Luce
e risplendette.
Così apparve la Pace
e offrì riposo.
Così apparve l'Amore
e portò vita;
questo è il mistero del Natale
questo è il dono d'un bimbo
chiamato Gesù.

Buon Natale.

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La promessa che ti è stata data

"Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace"
(Isaia 9:6)

La famiglia a cui appartieni

Giunsero sua madre e i suoi fratelli; e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. Una folla gli stava seduta intorno, quando gli fu detto: "Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori che ti cercano". Egli rispose loro: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?" Girando lo sguardo su coloro che gli sedevano intorno, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli! Chiunque avrà fatto la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre".
(Marco 3:31-35)

L'eredità che ti spetta

Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.
(Romani 8:17)

Il mezzo per ottenere tutto ciò

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
(Giovanni 3:16)


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21 dicembre 2008

Dio è Amore (SOLO AUDIO) | 21 Dicembre 2008 |

Dio è AMORE; Toni ci rammenta che il Natale è l'espressione massima dell'amore di Dio per le sue creature.

File Audio 10 MB
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14 dicembre 2008

Come ascoltare la voce di Dio (Sessione 2) | 14 Dicembre 2008 |

Registrazione del culto tenuto a Civita Castellana tra le chiese riunite di Civita Castellana, Monterosi e Montefiascone. Seconda parte.
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Come ascoltare la voce di Dio (Sessione 1) | 14 Dicembre 2008 |

Registrazione del culto tenuto a Civita Castellana tra le chiese riunite di Civita Castellana, Monterosi e Montefiascone. Prima parte.
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07 dicembre 2008

Insegna ai tuoi figli la Via di Dio | 7 Dicembre 2008 |


Questi pochi giorni che mancano al Natale sono per molti genitori un'estenuante corsa da un negozio ad un' altro per trovare il regalo che i nostri figli hanno richiesto da tempo (a noi o a ... Babbo Natale, a secondo dell'età!), o che pensiamo sia utile o divertente per loro.

Nel mondo, in questo periodo, c'è un grande affanno e un grande dispendio di tempo e di denaro nei confronti dei figli; c'è la gioia di donare qualcosa che gli piaccia per il piacere incommensurabile di vedere i loro occhi sgranati e le loro bocche aperte per la gioia quella mattina, di ricevere gli abbracci e i baci e di condividere un poco della gioia pura che solo i bambini sanno esprimere.

Purtroppo la vita di genitori non è sempre così; ci sono anche le preoccupazioni, le frustrazioni che comporta l'essere genitori.

Non so se capita anche a voi, ma ci sono alcuni giorni in cui vorrei essere capace di riavvolgere il nastro della mia giornata con i miei figli e ricominciarla da capo, così da poter essere più amorevole, o più compassionevole, o più paziente.

Altre volte, poggiando la testa sul cuscino, parlo col mio Signore dicendogli: Padre, non ce la faccio ad essere un buon genitore, forse sarebbe stato meglio per Matteo e Benjamin che tu li avessi dati a qualcun altro invece che a me...”

Vedete, non vengo qui come un super esperto: lo sono dei miei molti errori, ma ho bisogno di apprendere tutto su come educare e comportarmi con i miei figli.

Essere genitori è difficile; il mondo è pieno di insidie, ma soprattutto è pieno di persone che vogliono dare consigli su come educare i tuoi figli. Dalle trasmissioni della mattina, agli inserti nelle riviste, per finire agli psicologi della scuola.

Sono confuso, come posso decidere quale consiglio è quello degno di fiducia? C'è un modo in questa selva di consigli contrastanti per trovare un sentiero sicuro che conduca mio figlio dall'altra parte, al sicuro?

Ricordo un episodio della mia infanzia; un pomeriggio d'agosto, la mia famiglia era assieme a quella dei miei cugini, e dopo aver pranzato i miei decisero di andare al lago a piedi...passando per i boschi.

Sapevano che un tempo esisteva un sentiero che scendeva da casa dei miei fino alla valle, e così ci incamminammo; sfortunatamente, man mano che procedevamo, il sentiero diventava sempre più intricato e nascosto dai rovi, fino a quando si interruppe.

A quel punto nessuno sapeva più dove andare e cosa fare, sino a quando, per caso, incontrammo un vecchio contadino che stava rientrando a casa.

Spiegammo che avevamo perduto il sentiero e che non sapevamo più dove andare. Anche se non si vedeva più, lui conosceva il sentiero, e con l'accetta si mise davanti a noi, ritrovando il passaggio e portandoci in breve al punto dove eravamo diretti.

Il sentiero non era scomparso; esisteva ancora, serviva solo qualcuno che sapesse trovarlo e renderlo di nuovo visibile.
Allo stesso modo, come credenti dobbiamo sapere che esiste un sentiero che Dio ha predisposto per guidare noi ad educare i nostri figli.

La Bibbia parla appunto di una via giusta da seguire, e di una via sbagliata

La via giusta

Ammaestra il fanciullo sulla via da seguire, ed egli non se ne allontanerà neppure quando sarà vecchio. (Proverbi 22:6 ND)

La strada maestra dell'uomo retto è evitare il male; chi bada alla sua via preserva sé stesso. (Proverbi 16:17)

Nel sentiero della giustizia sta la vita, e nella via che essa traccia non c'è morte. (Proverbi 12:28)

La via sbagliata

Chi cammina nella rettitudine teme il SIGNORE, ma chi è traviato nelle sue vie lo disprezza. (Proverbi 14:2)

Tutte le vie dell'uomo a lui sembrano pure, ma il SIGNORE pesa gli spiriti. (Proverbi 16:2)

C'è una via giusta per te e per tuo figlio, che è quella scelta dal Signore, e c'è una via sbagliata. E questo è in conflitto con quello che dice il mondo.

Il mondo, con i suoi consigli, ti dice che c'è una molteplicità di vie da seguire per ammaestrare i tuoi figli, che puoi trovare da te la TUA via che faccia felice te e lui! La scelta è ampia, le strade sono ampie, non devi fare nulla, devi solo salirci sopra e loro ti porteranno al sicuro.

Tutto questo non è vero; la Bibbia dice: c'è UNA via giusta, le altre lo SEMBRANO, ma è Dio che pesa e stabilisce.

Il vecchio agricoltore non decise di aprire un nuovo sentiero per portarci a valle; conosceva che QUELLO era IL sentiero. Era là da centinaia di anni, era il più sicuro, il più diretto, e il migliore.

Quale sentiero vogliamo per i nostri figli? Come vogliamo che crescano? Vogliamo di certo che crescano sani fisicamente, spiritualmente, emozionalmente. Vogliamo il meglio del meglio per loro, vogliamo che VIVANO realmente!!!

Nel sentiero della giustizia sta la vita, e nella via che essa traccia non c'è morte. (Proverbi 12:28)

Come posso allora aiutare mio figlio a scegliere una via che è più difficile delle altre, che è più stretta delle altre, e che non è “alla moda”? Come posso aiutarlo a divenire non “seguace di Gesù” ma “simile a Gesù”, allora?

Ci sono quattro passi con cui posso aiutarlo. Oggi vedremo i primi due.

  • 1) Assicuragli fondamenta spirituali

In ogni famiglia che si rispetti, una di queste quattro frasi è stata pronunciata almeno una volta:

“Cara, ti sei assicurata che il bambino non abbia freddo?”
“Caro, assicurati di comperargli lo zainetto nuovo per scuola!”
“Assicurati di prendere i soldi per pagare la piscina per nostro figlio.
“Assicurati che il bambino mangi tutto, mi raccomando”

Cerchiamo di dare il meglio ai nostri figli assicurando loro una vita confortevole e dignitosa rispetto ai loro coetanei, dove crescano e crescano sani...

Ma ci assicuriamo della cosa fondamentale come credenti?
Ci assicuriamo che abbiano delle fondamenta spirituali solide?

Giosuè disse una volta al suo popolo che era necessario scegliere OGGI per il futuro:

scegliete oggi chi volete servire... quanto a me e alla casa mia, serviremo il SIGNORE". (Giosuè 24:15)

Dobbiamo scegliere OGGI quello che saranno le fondamenta di nostro figlio nel futuro; e per fare questo, è necessario che NOI per primi scegliamo di servire il Signore, e non altri.

Sapete quanto tempo ci vuole per costruire un intero grattacielo? Ci vogliono circa 21 mesi; di questi, 18 servono per costruire le fondamenta, e soli tre per tirare su tutto il resto.

Costruire le fondamenta è un lavoro “sporco”, devi scavare, devi andare in profondità, devi rinforzare in continuazione lo scavo perché non crolli, non è gratificante, perché non vedi nulla. Ma se le fondamenta sono solide, allora il grattacelo sarà sicuro. Se le fondamenta sono solide, anche se un terremoto danneggia l'edificio, si può sempre costruirne un altro sopra.

Ma in quale modo posso contribuire ad assicurare delle fondamenta spirituali solide ai miei figli?

  • a) Costruendo la vita della tua famiglia attorno a Dio.

E' questo il primo passo.

Dobbiamo costruire e alimentare il nostro matrimonio attorno a Dio, gestire le nostre finanze secondo i principi di Dio, cercare Dio in ogni singolo problema (dal più piccolo al più grande), non cercare di fare da soli nelle prove, ma di trarre la forza da Dio...

La vita della tua famiglia diventa così un esempio vivente agli occhi di tuo figlio di cosa vuol dire “vivere per Dio”.

Quanti di voi scrivono “liste”? Liste di cosa comperare, di cosa fare, chi contattare, eccetera.

Se io vi chiedessi di farne una lista in questo momento delle cose importanti nella vostra vita, probabilmente uscirebbe fuori più o meno così:

1) Dio (è ovvio, perché siamo TANTO spirituali!)
2) la famiglia
3) le amicizie
4) il lavoro

Posso darvi un consiglio? Togliete Dio dalla cima della vostra lista; non è più al numero uno... toglietelo...

...mettetelo A FIANCO della lista! E' quello il posto che gli compete.

Dio non è il numero uno della tua lista, ma è colui che deve controllare e influenzare ogni aspetto della tua lista. Egli non deve essere la parte più importante della tua vita ma deve essere il perno attorno al quale ruota la tua vita.

Se fai questo, guarda cosa dice la Bibbia accadrà

Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli raddrizzerà i tuoi sentieri. (Proverbi 3:6)

Per assicurare solide fondamenta spirituali a tuo figlio il primo passo è costruire la vita della tua famiglia attorno a Dio.

Ma una volta costruita la nostra famiglia, dobbiamo anche fare in modo di svilupparla attorno a qualcosa di solido ed importante

b) Sviluppando la famiglia attorno a valori che contano.

Questo è il secondo passo.

Pur non avendo fatto una “riunione di famiglia”per decidere, da quando ci sono i figli io e mia moglie abbiamo puntato su tre valori principali.

  • Il lavoro importante di papà e di mamma è quello che fanno la domenica in chiesa.

I figli sanno che ognuno di noi due ha un lavoro secolare, più o meno remunerativo; ma il lavoro vero è quello che facciamo la domenica per Dio nella chiesa; se c'è qualcosa da cancellare come famiglia la domenica perché c'è una necessità per la chiesa, si fa; non lo si fa mai per il lavoro secolare.

Così facendo i nostri figli sanno che ai loro genitori piace il lavoro perché permette alla famiglia di vivere più che decorosamente, ma che il nostro cuore non è là, dove si guadagnano i soldi, ma qua, dove non ci sono soldi, anzi...ci sono bollette da pagare.
Le nostre vite non ruotano attorno all'avere, ma attorno al dare.

  • Il divorzio non è una opzione possibile.

Molti degli amici di Matteo e Benjamin hanno genitori separati o divorziati; abbiamo detto più volte a loro che, qualsiasi cosa accada, mamma e papà rimarranno uniti e che il divorzio non è una opzione possibile (l'omicidio potrebbe esserlo...).

Così facendo abbiamo tolto una pressione tremenda dalle loro spalle, perché sanno che, qualsiasi cosa accada, la nostra famiglia rimarrà unita e che non dovranno vedere a turno i propri genitori e dividere il loro amore in due.

  • Non esiste problema che non possa essere discusso con mamma e papà.

All'età dei nostri figli i “problemi” normalmente sono “qualche danno che ho fatto per cui temo di essere punito”.

Magari capita (soprattutto a me) di arrabbiarmi per le cose più stupide, ma quando succede qualcosa di più importante, tendiamo a discuterne con più calma, a trovare motivi e soluzioni assieme.

In questo modo imparano che l'onestà è la legge della nostra famiglia; sono sicuri che, se succede qualcosa di grave, possono rivolgersi a noi e troveranno una porta aperta e un genitore pronto ad ascoltare.

Non posso stabilire quali possano essere valori importanti per le vostre famiglie; possono essere, la stabilità, la gioia, la sicurezza, e molti altri.

Decidete quale è la priorità su cui vorreste lavorate, ed impegnatevi per i prossimi 4-6 mesi nello svilupparla all'interno della famiglia, enfatizzandola e parlandone.

E quando l'avete raggiunta, allora aggiungete un nuovo valore.

C'è una raccomandazione da fare, tuttavia; non c'è niente di peggio e di più infruttuoso che inserire valori importanti nella famiglia come fosse una sentenza di un tribunale!

Non ti aspettare che, una volta messo sul frigo l'elenco dei valori fondamentali, ognuno si adegui e “obbedisca”; devi impegnarti e lavorare tu per primo.

Guarda cosa dice a proposito la Bibbia in Deuteronomio:

Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte della tua città. (Deuteronomio 6:6-9)

C'è lavoro qua dentro, ma sii creativo! Non cercare di imporli come un obbligo, ma rendili parte della tua vita di famiglia. Parlane, enfatizzali, sii onesto valutando con i figli quello che di buono si è fatto e quello che c'è ancora da fare.

Se vuoi che tuo figlio assomigli a Gesù, il primo passo è assicurargli solide fondamenta spirituali costruendo la vita della tua famiglia attorno a Dio e sviluppando la famiglia attorno a valori che contano.

  • 2) Accettali incondizionatamente

Sino ad ora ho continuato a ripetere “i miei figli”, “i nostri figli”; in realtà questo modo di chiamarli non è propriamente corretto.

I miei figli non sono “miei”, ma sono i figli che Dio mi ha donato, con cui Dio mi ha premiato e che (soprattutto) Dio mi ha AFFIDATO.

Il Salmo 127:3 dice:

Ecco, i figli sono un dono che viene dal SIGNORE; il frutto del grembo materno è un premio. (Salmi 127:3)

I figli sono un dono, un premio (anche se qualche volta, quando siamo esasperati, possiamo pensare che siano una punizione!), ma anche un impegno.

Soprattutto un impegno, perché ci sono stati affidati da Dio. Egli li ha creati così come sono e tra tutti gli altri possibili genitori li ha affidati a noi.

Dobbiamo accettare ed amare i nostri figli così come Dio li ha creati, senza pensare a come vorremmo fossero.

Vi faccio un piccolo paragone: Dio è nostro padre, vero? Siamo perfetti? Assolutamente no! Ma lui ci accetta lo stesso così come siamo: questa si chiama GRAZIA!
Dio ci chiama ad estendere la grazia che è stata concessa a noi anche ai nostri figli.

E il miracolo stupendo è che Dio ha scelto proprio te per estendere quella grazia su tuo figlio; nulla è per caso, ricordalo! Hai accettato il dono di Dio?

Lessi un po' di tempo fa la storia di una famiglia di credenti a cui nacque un bimbo con gravi deficit fisici e intellettivi.

Anche se erano credenti maturi, il dolore per quel figlio tanto atteso ed ora così gravemente menomato, li portò a prendersela con Dio.

La coppia contattò una loro amica suora per occuparsi del bambino quando i genitori erano al lavoro; la madre confidò a lei tutta la sua rabbia.

La suora ascoltò in silenzio lo sfogo della madre, tenendole la mano.

Quando la donna ebbe finito, la suora sorrise e disse: “Chi poteva scegliere Dio, se non voi, per aver cura di questo piccolo? Egli conosce il vostro amore e la vostra fedeltà al Signore; nella vostra famiglia il bambino sarà accudito, rispettato ed AMATO! Dio vi ha benedetti perché così potrete dimostrare al vostro bimbo la Grazia che Egli ha avuto per voi.”

Hai accettato incondizionatamente il dono di Dio? Accettarli così come sono, non come vorremmo fossero, è il modo più potente per comunicare loro il nostro amore ai figli che ci sono stati affidati.

Se non sai come fare per dimostrarglielo, ti suggerisco i tre principali modi:


  • a) Dagli la tua Attenzione

I momenti più belli che ricordo di mio padre non sono quelli dei grandi regali (il motorino a 5 anni! – la TV portatile tutta per me a 10 - la Fiat 500 a 18), ma le sere in cui ci mettevamo attorno al fuoco assieme a mia madre, a mia nonna e a mio fratello, e lui mi raccontava della sua vita sotto i bombardamenti a Viterbo, di come riusciva a sopravvivere lui e la sua famiglia nei rifugi antiaerei... Più io gli chiedevo, più lui raccontava...

In quei momenti lui dava a me TUTTA la sua attenzione, per ore; questo mi faceva sentire amato, desiderato, prezioso, accettato nonostante io fossi io, con il caratteraccio che avevo (e che HO).

Da un paio di mesi abbiamo deciso di anticipare di mezz'ora la chiusura del negozio dove lavoro, così da poter cenare tutti quanti assieme; la TV rimane RIGOROSAMENTE spenta (salvo eventi “straordinari” – calcio o F1!).

Ed è da allora che ho riscoperto quanto sia bello sedere a tavola e ascoltare e rispondere alle domande che Matteo e Benjamin mi fanno.

E' in questo modo che gli faccio capire che li accetto per come sono; dandogli la mia attenzione.

  • b) Dagli parole di Affermazione

Noi modelliamo i nostri figli a seconda del modo in cui gli parliamo e li trattiamo.

Quale tipo di parole usiamo? Sono parole che li sostengono che li affermano, o sono parole che buttano giù? Edificano o distruggono?
Gli parliamo col rispetto dovuto ad un essere umano (anche se piccolo), o gli parliamo come a un qualcosa di nostra esclusiva proprietà?

Le parole che ci vengono più spesso alle labbra, sono “stupido” o “deficiente”, oppure “bravo” , “ben fatto” o “non ti preoccupare”?

Le parole che usiamo possono essere macigni, o possono essere medicine: Paolo dice:

Perciò accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo vi ha accolti per la gloria di Dio. (Romani 15:7)

Siamo parte della medesima squadra, noi, i nostri figli, e Cristo. Hai detto a tuo figlio che lo ami? Forse si, forse non lo hai fatto da anni. Fallo ora.

  • c) Dagli gesti di Affetto

Uno dei miei linguaggi d'amore preferiti è il “contatto fisico”, per cui mi risulta molto semplice dare abbracci e baci ai miei figli.

Devo avere “attaccato” questa malattia anche a loro che, difatti, la mattina mi rincorrono fin nel giardino se non gli ho dato il bacetto prima di andare al lavoro.

Quando è morto mio padre, la prima cosa che mi è venuta in mente è che non avevo avuto il tempo di abbracciarlo un'ultima volta, e che non avrei avuto più la possibilità di farlo.

Paolo incoraggia i credenti a gesti “fisici” per dimostrare amore:

Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. (Romani 16:16a)

Anche se non è il tuo linguaggio d'amore, dovresti dimostrare a tuo figlio l'affetto anche attraverso il contatto fisico; lui lo aspetta da te.

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Siamo alla conclusione di questo primo messaggio sui figli.

Se pensi che la via giusta per la tua famiglia sia difficile da seguire perché il sentiero è nascosto dai rovi, sappi che c'è qualcuno che la conosce ed è capace di mostratela.

Ammaestra il fanciullo sulla via da seguire, ed egli non se ne allontanerà neppure quando sarà vecchio. (Proverbi 22:6 ND)

C'è un sentiero che Dio ti esorta a mostrare ai tuoi figli; come genitore hai l'impegno di aiutarli ad incamminarsi su di esso.

1) assicurandogli fondamenta spirituali:

  • a) costruendo la vita della tua famiglia attorno a Dio
  • b) sviluppando la famiglia attorno a valori che contano.

2) accettandoli incondizionatamente

  • a) dandogli la tua attenzione
  • b) dandogli parole di affermazione
  • c) dandogli gesti di affetto
Scrivi nel cuore di tuo figlio la mappa del sentiero che possa condurlo alla fonte della Grazia dove tu e lui, un giorno potrete vivere assieme in armonia.
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