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19 ottobre 2008

AMOS: bulli e vittime. Da che parte sta Dio? (SOLO AUDIO) | 18 Ottobre 2008 |

Michele illustra i primi due capitoli di Amos. Cosa ne pensa Dio del "bullismo" nella vita degli altri? Sia che siamo bulli o vittime Dio ha idee ben precise in merito.

(File Audio 15 MB)
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05 ottobre 2008

Come ricevere la guida di Dio | 5 Ottobre 2008 |


Nei precedenti messaggi abbiamo visto che Dio vuole parlarci, ed abbiamo illustrato vari modi in cui egli ci parla; abbiamo anche detto di come distinguere la Sua voce dalle altre.

Ma, sapete, nella Bibbia ci sono meravigliose storie (come quella di Samuele, ad esempio) in cui Dio parla direttamente alle persone, e quando le leggo non posso fare a meno di pensare :”Ah, sarebbe bello che Dio parlasse ancora in questo modo ai suoi figli.”

Perché, dunque, Dio non parla più in modo diretto? Ha forse la laringite, o cosa? O forse sono io che, per qualche motivo, sono andato “fuori sintonia” dal mio Creatore così da non ricevere più il suo segnale forte e chiaro?

Qualche messaggio fa abbiamo detto che Dio parla attraverso la Bibbia, attraverso insegnanti, attraverso il dolore ed attraverso le idee, le ispirazioni e i sogni; ed è su quest'ultimo canale che vogliamo ancora una volta soffermarci, perché è proprio questo che vediamo nella Bibbia in moltissimi episodi.

Ma prima di vedere cinque modi con cui risintonizzare la nostra radio sulla frequenza di Dio ed ascoltare i suoi consigli, dobbiamo prima soffermarci su tre pre-requisiti

  • 1. Devi comprendere che a Dio interessano i dettagli della tua vita.

Matteo 6:31-32 dice:

Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. (Matteo 6:31-32)

Gesù sta dicendo che Dio si occupa persino del tuo abbigliamento, come pure di quello che mangi e bevi; ogni piccolo dettaglio della tua vita. Lui ti ha creato, ed anche se pensi “Oh, non posso disturbare Dio per questa sciocchezza” credimi che a lui interessa ANCHE quella piccola sciocchezza!

  • 2. Devi chiedere domande specifiche.

Se desideri che il Signore ti guidi, devi chiedere domande specifiche.
Invece di dire “Hai niente da dirmi Dio?”, chiedi piuttosto “Cosa devo fare? Cosa ne pensi? Qual'è il prossimo passo?”.

Per più di venti volte nel solo Nuovo Testamento Dio ci dice :”Chiedimi!”
Cerca! Bussa!”

Giacomo 1:5 dice:

“E se qualcuno di voi non è saggio, chieda a Dio la saggezza, e Dio gliela darà;(Giacomo 1:5a TILC)

Giacomo afferma che non hai perché non chiedi, mentre Dio brama di darti i suoi consigli.

  • 3. Credi che Lui voglia risponderti.

Giacomo dice:

“perché Dio dà a tutti volentieri e generosamente. Ma bisogna chiedere con fiducia, senza dubitare” (Giacomo 1:5b-6 TILC)

Hai fiducia che ti risponda, o dubiti? Butti là una richiesta, ma poi subito pensi “seh, tanto non mi risponde mica!”

Ricordati la storia di Samuele; Dio lo chiamò quattro volte, e solo alla quarta Samuele aprì le sue orecchie al Signore.

E' quanto tu aspetti risposte alle tue preghiere che stai veramente pregando; e quando stai veramente pregando le risposte arriveranno.

Comprendi che Dio è interessato alla tua vita, chiedi domande specifiche, e quindi credei che Dio ti risponderà; questo è quello che ha fatto il profeta Abacuc nel libro a lui intitolato.

Al primo capitolo Abacuc fa sei domande specifiche a Dio; nel secondo capitolo attende ed ascolta le risposte di Dio, scrivendo ciò che ascolta.

“Io starò al mio posto di guardia, mi metterò sopra una torre, e starò attento a quello che il SIGNORE mi dirà, e a quello che dovrò rispondere circa la rimostranza che ho fatta. Il SIGNORE mi rispose e disse: "Scrivi la visione, incidila su tavole, perché si possa leggere con facilità” (Abacuc 2:1-2)


Attraverso l'esperienza di Abacuc vedremo cinque principi generali che ci potranno aiutare per ricevere idee, visioni e sogni da Dio per mezzo dello Spirito Santo:

  • 1.appartati
  • 2.attendi
  • 3.(sii) attento
  • 4.annota
  • 5.adora

  • 1. Appartati

La prima cosa che devi fare per udire la voce del tuo Dio è quella di trovare un luogo tranquillo dove appartarti. Abacuc dice: mi metterò sopra una torre; questa è un'espressione ebraica che all'epoca significava “me ne andrò in disparte”. La prima cosa è essere da solo, te e tuo Padre.

Certo, non è facile nel nostro mondo iper-rumoroso; la radio è sempre accesa, così come la TV o il computer. Camminiamo con in testa le cuffie dell'I-Pod... Sembra proprio che abbiamo paura del silenzio.

Tutto questo “copre” la voce di Dio, la rende incomprensibile; pensate che sia un problema moderno?. No, non lo è affatto. Già all'epoca di Gesù il “rumore” era il disturbo maggiore per ascoltare la voce di Dio, persino per suo figlio, tanto è vero che Luca dice questo:

“Ma egli (Gesù) si ritirava nei luoghi deserti e pregava.”(Luca 5:16)

Se a Gesù serviva di trovare un “posto tranquillo” dove poter parlare con suo Padre, a maggior ragione serve a noi di fare la stessa cosa.

  • 2. Attendi

Una volta che hai trovato il posto appartato, la seconda cosa che devi fare è questa: rallenta i giri del cervello, metti in folle le tue emozioni.
Alcune versioni traducono in versetto di Abacuc 2:1 con “aspetterò per il Signore”; è proprio quello che devi fare.

Rifletti; quando devi parlare con tuo figlio, con il tuo coniuge, con un amico di qualcosa importante, cosa fai? Entri nella stanza, resti in piedi, cominci a parlare velocissimamente, e cinque minuti dopo esci?

No, non penso che tu agisca così. Penso invece che dici a tuo figlio (o coniuge, o amico): “Senti, vorrei parlarti di una cosa importante. Andiamo in un posto tranquillo.” Ti siedi, magari prendi un the o un caffè assieme a lui o a lei .Rallenti la tua vita e quella dell'altro perché le parole arrivino meglio, abbiano più peso, rimangano nella mente.

SE vuoi ascoltare la voce di tuo Padre, devi rallentare i giri del tuo cervello, mettere a folle le tue emozioni, e attendere.

Ora ai trovato in posto appartato, hai rallentato i giri del cervello, sei calmo a sufficienza per ascoltare...Sapete cosa succede a me in questo caso?

Succede che comincio a pensare a cose che mi ero dimenticato di fare; comperare la carta vetrata per scartavetrare le persiane, oppure preparare quell'ordine urgentissimo al mio lavoro, o anche scrivere a quella persona che attende una mia risposta.

E se provo di scacciare un pensiero che mi sovviene, ecco che altri due arrivano.

Il mio errore sta nel fatto che voglia scacciarli; il novanta per cento delle volte sono pensieri giusti, su cose che devo realmente compiere; ma devo imparare a dare priorità alle cose importanti, anche quando si tratta di pensieri. La mia priorità è: ascoltare Dio. Tutto il resto è da fare...dopo!

Allora prendo un pezzo di carta, e via via che mi sovvengono le cose che dovrei fare, le annoto; una volta che sono sicuro che non me ne dimenticherò, allora posso tornare alla reale priorità di quel momento; ascoltare Dio.

Molte persone si fermano a questo primo stadio, e non ne vengono fuori; se siete invece tra coloro che riescono a superarlo, complimenti, vi aspetta il secondo problema/ostacolo!

SE prima era il nostro subconscio ad assillarci con le cose da fare, a questo punto è il nostro conscio a disturbare la comunicazione, sotto forma di emozioni negative; cose che avrei dovuto fare e che ho tralasciato da troppo tempo, oppure i peccati che ho commesso, o gli errori che ho fatto, o le mie debolezze...

Tutto emerge, portando con se una frase sola: “Colpevole!”. Ed io, che mi sento colpevole, come posso ascoltare la voce del Re dei Re! Mi sento inadeguato, inutile, indegno!

Se vi dico la frase “accusatore dei fratelli”, cosa vi viene in mente? Satana, ovviamente. Satana ama giocare con il nostro coscio facendoci sentire colpevoli, inutili e indegni.

E' la sua voce, non quella di Dio, poiché, come dice Paolo, “Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù, (Romani 8:1)

Per passare questa fase devi decidere: voglio concentrarmi su quello che non va in me, o piuttosto sull'amore di Dio per me? Lui vuole incoraggiarti, vuole sollevarti, non buttarti giù.
Come faccio a fare questo? Come posso calmare i miei pensieri e le mie emozioni?

Conoscete la storia di un certo “Davide”? Una gran parte dei Salmi che ha scritto non li ha scritti in momenti di relax totale, in giornate di cielo azzurro, anzi il contrario; tuttavia anche in quelle condizioni “sfavorevoli” lui riusciva, nonostante tutto, a sentire la voce di Dio. Come faceva? E' lui stesso a spiegarcelo. Davide dice nel Salmo 46:10a

"Fermatevi", dice, "e riconoscete che io sono Dio.". (Salmo 46:10a)

  • I. Fermati. Rilassa il tuo corpo; la posizione del tuo corpo influisce sulle tue emozioni e sul tuo umore. Trova una posizione confortevole sia per il tuo corpo che per la tua mente. Può essere disteso, seduto, in ginocchio, in piedi....come vuoi. Dipende dal tuo stato d'animo.

Sta' in silenzio davanti al SIGNORE (Salmo 37:7a)
Sto in silenzio, non aprirò bocca, perché sei tu che hai agito. (Salmo 39:9)

  • II. Attendi in silenzio. Così come non puoi sforzarti di dormire, non ti serve a nulla sforzarti di essere calmo. Per rallentare i giri del tuo cervello devi attendere in silenzio, Per fare questo può esserti utile anche avere una musica in sottofondo. Eliseo in II Re 3:15 chiese specificatamente che un suonatore d'arpa suonasse per lui in attesa che Dio gli parlasse. Per te può essere un brano di musica tranquilla che ti piace, o un canto di chiesa.

Avete fatto caso come questi due suggerimenti siano in tutto simili a quello che alcune filosofie consigliano per la “Meditazione Trascendentale”?

In effetti è così, perché Dio ci ha progettati per questo tipo di risposta.

Il nostro corpo e il nostro cervello reagiscono agli stimoli perché siamo stati disegnati da Dio in maniera di reagire così per aprire un punto di comunicazione con lui.

Quello che fa la differenza non è il mezzo, ma l'obiettivo.

Nella Meditazione Trascendentale l'obiettivo è quello di arrivare al “vuoto pneumatico” nella tua mente; la parola chiave è “svuotare”.

L'obiettivo della preghiera è l'esatto opposto; noi vogliamo arrivare ad essere “pieni” di Spirito Santo, a traboccare di Spirito di Dio così da udire la sua voce.

  • 3. Sii Attento

Sii attento e sensibile a quello che il Signore ti ispirerà. Abacuc aveva detto: e starò attento a quello che il SIGNORE mi dirà.

Probabilmente sarà un'idea o una visione nella tua mente; la Bibbia è ricca di esempi di persone di Dio che hanno avuto esperienze del genere, che hanno “visto” nella loro mente le cose che Dio chiedeva loro di fare. Qualche nome? Nell'Antico Testamento: Abramo, Giacobbe, Jobbe, Davide, Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele, Osea, Amos, Gioele, Abdia, Giona, Michea; nel Nuovo Testamento: Pietro, Giovanni, Paolo.

Dio ha da sempre parlato tramite immagini nella mente degli uomini; Dio conosce la differenza che fa per l'uomo tra pensare a una cosa e “visualizzarla” nella mente.

Dio sa che c'è differenza in me tra pensare a questa sala con tutte le sedie occupate e chiudere gli occhi e “vedere” con gli occhi della mente le sedie occupate.

Siamo stati fatti da Lui così; è Lui che ci ha disegnato in questo modo così da poter comunicare con noi.

Ma, sapete una cosa? Anche “l'altro”, il Diavolo lo conosce; non è una sua invenzione, ma la sfrutta per farci del male. E' così che il fatto di “visualizzare” qualcosa nella mente è diventato il cavallo di battaglia di molti movimenti “new age”.

Satana non è “creativo” è solamente “manipolativo”; lui prende cose buone
e le manipola per farle diventare cattive. Nel libro di Salmi Dio dice di “sintonizzare” le nostre menti affinché Lui possa inviarci visioni, e Satana prova a utilizzare quel canale per infilarci dentro i messaggi new age o quant'altro che ci tenga occupati o lontani da Dio.

E' Dio che ci ha dato la capacità di immaginare; non fare che quel dono di Dio venga mai manipolato da Satana.

Allora, ti sei appartato, hai atteso, sei attento... tutto questo serve affinché tu possa esercitare il tuo “sesto” e il tuo “settimo senso”; sono sensi che puoi avere solo se sei nato di nuovo in Cristo.

Paolo dice:

egli illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi, (Efesini 1:18)

Come sarebbe a dire, “occhi del cuore”? Io pensavo che i miei occhi fossero sulla testa!

Se sei qui, in questo mondo, significa che sei nato “biologicamente” da una donna, e hai ereditato come ogni essere umano i tuoi cinque sensi; gusto udito olfatto, tatto, vista.

Ma se sei qui, in questa stanza, probabilmente significa che sei anche nato una seconda volta “spiritualmente”; e da quella nascita hai ricevuto occhi e orecchie spirituali per vedere e sentire la voce di Dio.

Ti è mai capitato di leggere una dozzina di volte un passo delle Scritture e di non capire cosa intendesse dire Dio in quel brano, e poi, l' ennesima volta che l'hai letta...ZOT! il significato è diventato chiaro? Bene, significa che hai aperto i tuoi occhi spirituali.

C'è una parte invisibile di realtà che non possiamo vedere se non con i nostri occhi spirituali. Nessuno di noi può vedere Dio, ma vi posso assicurare che lui è qui ed è più vero di questo palazzo; forse fra duecento anni il palazzo non ci sarà più, ma Dio ci sarà ancora.

Tramite gli occhi del cuore Dio vuole che tu veda la realtà non per come la vedi con gli occhi fisici, ma per come Egli la vede, dalla Sua prospettiva e dal Suo punto di vista.

Se sei per natura una persona che “vede” nella mente, allora sarà più facile per te. Molti di noi, ad esempio, quando leggono una storia nella Bibbia assegnano mentalmente un volto ai personaggi, li fanno muovere in vere case e in vere strade...che esistono solo nella nostra mente. Se siete come me allora capite quello di cui parlo.

Gli altri non devono comunque disperare. In Ebrei 5:14 sta scritto che ci sono persone che “per la loro pratica” hanno sviluppato una capacita spirituale; per cui dobbiamo esercitare la capacità di vedere e sentire con i nostri sensi spirituali.

  • 4. Annota

Se leggete il capitolo 1 di Abacuc, vedrete che il profeta ha scritto sei domande da fare al Signore; nel capitolo 2 è lo stesso Signore che gli dice: Scrivi la visione, incidila su tavole, perché si possa leggere con facilità”.

A molti non piace pregare; pensano che pregare sia noioso, perché, in fondo, si trovano a ripetere sempre le stesse cose. Se anche una sola volta hai provato questo sentimento, prova a fare quello che ha fatto Abacuc; scrivi le tue preghiere, e scrivi anche le risposte che ottieni. E scrivi anche se non sono le risposte che avresti preferito ottenere da tuo Padre!

Ma, è bene scrivere quando si prega? Scrivere a Dio non è “fare un'altra cosa invece di” pregare?

Come pensi sia stata scritta la Bibbia? Come pensi Davide e gli altri salmisti abbiano composto il libro di Salmi?

Al contrario, scrivere le preghiere porta molti benefici.

Per prima cosa ti aiuta a focalizzarti su un argomento; se scrivi sei concentrato su quello che scrivi e la tua mente ha meno tempo di vagare in altri pensieri.

Un altro aspetto positivo sta nel fatto di ricordarsi cosa hai chiesto e come ha risposto Dio, così da poter avere già pronta la risposta se si riproponesse una situazione simile.

Un terzo beneficio è che ti permette di valutare con calma i sette passi di cui abbiamo parlato la settimana scorsa per sapere se l'idea, la visione o il sogno che hai ricevuto è o non è da Dio.

  • 5. Adora

Così come faresti con un buon amico dopo una bella chiacchierata assieme, ringrazia tuo Padre al termine del periodo che hai trascorso assieme a lui

Abacuc, dopo aver ascoltato le risposte di Dio, afferma questo:

“SIGNORE, io ho udito il tuo messaggio e sono preso da timore.” (Abacuc 3:2a)

Quello che qui è tradotto con timore, nell'originale ebraico è “rispetto”.

Quando hai pregato, quando hai ricevuto, quando hai scritto la risposta, quello che devi fare è dimostrare riconoscenza per quell'amore che Dio ti dimostra; questo trasforma la tua preghiera da un tuo monologo a un dialogo che ti porta a voler stare di nuovo in intimità con Dio.

Questo fa la differenza nella tua vita di preghiera! Dalla noia di essere solo in una stanza a pregare, con le tue parole o i tuoi pensieri che rimbalzano sul soffitto e ricadono giù, al rapporto con un amico, con un confidente, con un Padre saggio pronto a darti consigli, a gioire assieme a te per le tue vittorie, a coccolarti tenendoti tra le sue braccia nei momenti di dolore.

Perché la tua preghiera sia un'esperienza che cambia la tua vita, segui queste cinque “a”:

  • 1. appartati trovando un posto tranquillo
  • 2. attendi rallentando i giri del tuo cervello e mettendo in folle le tue emozioni
  • 3. (sii) attento a quanto il Signore ti manderà per vedere e ascoltare con i tuoi sensi spirituali
  • 4. annota le tue domande e e risposte che Dio ti darà (tutte, anche quelle che non ti piacciono)
  • 5.adora il tuo Dio per il rapporto di amore che ha verso di te

Ma, prima di concludere, voglio inserire una ultima “a” nell'elenco dei principi per trasformare la tua vita di preghiera.

  • 6. Accetta

Qualche volta potrà accadere che Dio non darà alcuna risposta alle tue domande; devi accettare il fatto che Egli può anche dirti “Non voglio risponderti adesso”.

Se questo succede, se non “vedi” e non “senti” con i tuo sensi spirituali una risposta, accetta che Lui sa cosa è meglio per te; è possibile anche che realmente non abbia nulla da dirti, così come quando chiedo a mia moglie “Janet, mi devi dire qualcosa?”, e lei risponde “No, nulla, va tutto bene”.

Non dobbiamo “ricevere” ogni volta da Dio istruzioni, ma dobbiamo esercitare ogni giorno i nostri sensi spirituali affinché essi possano essere pronti nel momento (e ci saranno, eccome se ci saranno!) che Dio avrà da dirci qualcosa.

Ci saranno, perchè Lui è interessato a quello che fai e a quello che provi; Lui non vuole che tu sappia di Lui, o che tu sia informato su di Lui.

Lui vuole avere un rapporto intimo con te, parlare, discutere, consigliarti. Dio vuole essere IL tuo amico.

Se inizierai a praticare questi 6 passi la tua vita in Cristo si aprirà ad una dimensione completamente nuova; un'avventura ed una gioia immensa vissuta ogni giorno al suo fianco.

Vorrei pregare per voi:

Se vorresti stabilire un contatto con il tuo Padre Celeste, se senti che la tua radio ha perso la sintonia della Sua emittente, allora prega nella tua mente queste mie parole

Signore, io ti chiedo di aiutarmi a sintonizzare la mia mente sulla Tua frequenza. Ti chiedo di aiutarmi a trovare un posto e un tempo tranquillo nella mia giornata, per parlare con Te, così, come al mio migliore amico.

Si che tu brami di starmi vicino e di darmi i tuoi saggi consigli. Parlami, soffia nel mio cuore visioni e parole che possa ascoltare con i miei sensi spirituali.

E voglio che tu sappia che anch'io bramo di ascoltarti, e che accetterò quello che saranno i tuo consigli per me, perché so che Tu mi ami, e che sceglierai sempre il meglio per me.

Amen
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