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29 settembre 2007

Equilibrio | 29 Settembre 2007 |

Equilibrio

  • non riesco ad andare in bici senza mani. Perché?
  • voglio essere "in controllo" della situazione
  • se ho le mani sul manubrio e guido, non posso cadere
    Sono le mie mani a non farmi cadere, dunque!
    Eppure, c'è chi lo fa
  • stessa domanda su "Yahoo Answers"

D: Perché quando uno sa andare in bicicletta , la bicicletta non... cade e cade invece quando non sa andare?

    R: perché quando non sai andare in bicicletta sei teso e ti muovi tutto a scatti, è tutto una questione di paura. Se sei rilassato e sciolto la bicicletta la puoi guidare anche senza le mani sul manubrio; puoi anche curvare, basta spostare il peso del corpo da una parte
    E' molto importante invece il contatto sui pedali Chiunque vada in bicicletta sa che: 1) deve pedalare, 2) che più velocemente pedala più stabile si sente sulla bici. Il secondo punto è direttamente legato all'effetto giroscopico noto come "tenacia dell'asse giroscopico"....
    Allora non sono le MIE mani a farmi stare in equilibrio! E' la forza chiamata "tenacia dell'asse giroscopico" a farlo!
    Posso rilassarmi ,allora, e lasciare che quella forza mi mantenga in equilibrio... posso finalmente "staccare le mani dal manubrio...
    Secondo voi, lo faccio? No! Anche se so nella testa che lo potrei fare, ho troppa paura nel cuore per farlo!
    Anche come credente tendo a voler "guidare" la mia vita. Non voglio staccare le mani dal "manubrio"; voglio IO essere in controllo, perché sono IO che mantengo l'equilibrio della mia vita...
    ...Davide non la pensa così:
SIGNORE, tu mi hai esaminato e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero. Tu mi scruti quando cammino e quando riposo, e conosci a fondo tutte le mie vie. Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, SIGNORE, già la conosci appieno. Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle, e poni la tua mano su di me. (Sal. 139:1-5)

Allora, non sono le MIE mani a farmi vivere una vita da credente equilibrato, ma quella forza che mi sta di fronte, alle spalle e sopra chiamata "Signore"

    Posso rilassarmi ,allora, e lasciare sia lui a guidare i miei passi

    Secondo voi, lo faccio? No! Non sempre, almeno. Spesso, proprio nei momenti in cui avrei più bisogno di "staccare" le mani dal manubrio e di "lasciarmi guidare" dal Signore, mi aggrappo con tutta la mia forza ad esso... per paura.... e cado!
    Anche se so nella testa che lo potrei fare, ho troppa paura nel cuore per farlo!
    Visto che penso di essere l'unico credente al mondo a fare ciò, ho cercato nella Bibbia se non una "giustificazione" almeno dei "colleghi illustri" di cui vantarmi. Ed è per questo che oggi mi vanterò di essere "collega" di Simon Pietro detto "Cefa". Leggiamo assieme Matteo 14:24-31 (P. 968).
"Frattanto la barca, già di molti stadi (qualche chilometro) lontana da terra, era sbattuta dalle onde, perché il vento era contrario. Ma alla quarta vigilia della notte (alle tre di notte), Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: "È un fantasma!" E dalla paura gridarono. Ma subito Gesù parlò loro e disse: "Coraggio, sono io; non abbiate paura!" Pietro gli rispose: "Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull'acqua". Egli disse: "Vieni!" E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull'acqua e andò verso Gesù. Ma, vedendo il vento, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: "Signore, salvami!" Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?"
(Mat 14:24-31)

  • 3 di notte: a tre chilometri dalla costa vedono un uomo che sfreccia e fa per superarli (in Mr "e voleva oltrepassarli"); se la fanno addosso dalla paura
  • "Sono io, Gesù!" Pietro: "Gajardo! Me fai venì da te?" "Vieni!" Entra in azione "Super Pietro!
  • Il vento aumenta. Pietro ha paura (da SuperPietro a SuperPippo)
    Osservate le parole di Gesù:! Pietro ha paura: sarebbe stato logico aspettarsi parole del tipo : Uomo fifone, perché hai avuto paura?"
    Le parole sono, invece: "uomo di poca fede perché hai dubitato?"
    Gesù non sta criticando Pietro per avere avuto "paura", ma per la mancanza di fede, per i suoi dubbi sulla Sua potenza; a questo punto del vangelo di Matteo, Pietro era stato già testimone oculare di un centinaio se non più di guarigioni, di una resurrezione e di 4000 persone sfamate con 5 pani e due pesci!
    Pietro aveva VISTO la Sua potenza. Se Gesù dice "vieni a farti una passeggiata assieme a me sulle acque del lago", significa che LUI, non tu, Pietro, ti darà la potenza per farlo.
    Aver paura è lecito; la paura è un sentimento umano che spesso ci evita grossi rischi (la paura di cadere dalla bici mi fa evitare di guidare girato all'indietro). Ma avere dubbi sulla potenza di Gesù, sulla sua capacità di fare quello che ha detto, quello no, non è lecito a chi crede in lui.
    Pietro grida "salvami, Gesù". Salvami? SE Gesù non fosse stato "di buona famiglia" e ben educato da cotanto Padre, gli avrebbe dovuto rispondere :"A Piè, ma che stai a parlà cor bagnino?...."
    Pietro è di fronte al Re dei Re, al Signore dei signori, al Creatore, all'Alfa e all'Omega.... e gli chiede una ciambella per non affogare!
    ..."uomo di poca fede perché hai dubitato?": c'è una tristezza infinita nella frase di Gesù.
    Ed io, come Pietro, spesso voglio continuare a tenere le mie mani ben salde sul manubrio della mia vita, convinto che siano esse, non il mio Signore, a tenere su la bici della mia esistenza.
    Gesù invece vorrebbe da me un altro tipo di comportamento, un comportamento come quello del centurione romano di Matteo 8:5-10, ad esempio: Leggiamolo assieme (p.958):
Quando Gesù fu entrato in Capernaum, un centurione venne da lui, pregandolo e dicendo: "Signore, il mio servo giace in casa paralitico e soffre moltissimo". Gesù gli disse: "Io verrò e lo guarirò". Ma il centurione rispose: "Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anche io sono uomo sottoposto ad altri e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: "Va'", ed egli va; e a un altro: "Vieni", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo", ed egli lo fa". Gesù, udito questo, ne restò meravigliato, e disse a quelli che lo seguivano: "Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande! (Mat 8:5-10)

    Il centurione ha capito che è in Gesù la forza capace di tenere su la bicicletta della propria vita; colui che è in controllo dell'universo è capace di fare senza "dover fare"; basta che Lui "pensi", e il suo volere è già fatto.
    Guardate, ancora una volta, le parole di Gesù! Gesù non dà per "scontata" la fede del centurione, ma la mette in luce, ne fa un esempio da seguire per me, e per te, se vuoi.
    Laddove c'era una tristezza infinita in quel
    "uomo di poca fede perché hai dubitato?" ,
    qui c'è un Gesù che addirittura prova "meraviglia", tanto da lodare in modo unico il centurione
    "in nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande!"
    Ognuno di noi attraversa momenti in cui forze da fuori, o da dentro di noi, vogliono farci cadere a terra; è in questi momenti che spesso sentiamo maggiormente il desiderio di stringere ancora di più il nostro manubrio per non sbandare, guidando la nostra bici fuori da quella tempesta.
    Ma lo sforzo più grande che possiamo fare in queste situazioni per compiacere Gesù nella gara della mia vita di fede, non è vincere un giro, un tour, un campionato mondiale, o un'olimpiade, ma quello di staccare le mani dal manubrio, lasciare che non siamo noi a essere in controllo, ma fidarci di Lui e della sua potenza.
    Con la testa sappiamo che è possibile, ma qui la testa non c'entra; è una questione di fede.
    L'esperto di Yahoo Answers diceva che "Chiunque vada in bicicletta sa che: 1) deve pedalare, 2) che più velocemente pedala più stabile si sente sulla bici."
    Come credente lo sforzo più grande deve essere quello di impegnarmi nel crescere e nel divenire ogni giorno di più a sua immagine; e dalla fisica so che più m'impegno, più sarò forte e stabile in Lui contro gli attacchi del mondo che vorrebbero tirarmi giù a terra..
    Per il resto...per il resto posso rilassarmi, e lasciare che sia il mio Signore a guidare la mia vita.
    So che posso farlo, perché la forza che è in Gesù, è la stessa che ha creato Cieli e terra, sole e stelle, te e me... e che per noi è venuto a morire sulla croce.
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16 settembre 2007

I nomi di Dio(SOLO AUDIO) | 16 Settembre 2007 |

Come dobbiamo chiamare il nostro Padre Celeste?

Esiste un "nome" di Dio? E se si, quale è?

Ascoltiamo Michele cosa ci dice a proposito

(File audio 23 MB)
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