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22 luglio 2006

Da dove mi verrà l'aiuto? | 22 Luglio 2006 |

Da dove mi verrà l’aiuto?



Nella canzone si è parlato di monti e di occhi che guardano verso di essi con una certa apprensione; questo argomento mi fa tornare in mente di una famosa gita in Inghilterra fatta con quella che allora ancora non era mia moglie.

(storia di me con Cing Iou)

  • Passeggiate in montagna > cinque giorni di arrampicata su roccia in cui la posizione normale dei miei ginocchi era all’altezza della mia bocca
  • Soprannome “the big spider”
  • Giorno con montagna innevata e scarpe sbagliate che scivolavano, persi nella nebbia.


Ricordo perfettamente che, a un certo punto dell’ascesa, (eravamo già persi nella nebbia da qualche minuto…che a me sembravano ore) davanti ad una parete di roccia di cui non riuscivo a vedere la sommità, ho alzato gli occhi verso i monti, e mi sono fatto la fatidica domanda: “ E mo, qui chi m’aiuta!”.

Probabilmente il mio sguardo era abbastanza atterrito perché uno dei membri della spedizione, un ragazzo cinese che aveva dimestichezza con l’Himalaia e per il quale quella salita era come per me passeggiare sulla riva del lago, mi ha afferrato la mano e mi ha letteralmente trascinato su per la parete di roccia e neve, tenendomi la mano stretta così forte che quando ci siamo lasciati sulla vetta le nostre mani erano diventate blu!

La mia richiesta d’aiuto non detta aveva trovato risposta immediata sotto forma della mano potente di un compagno di avventura venuto da migliaia di chilometri di distanza; ed egli aveva impegnato tutto se stesso per impedire che il mio piede scivolasse.

Aveva rischiato la sua stessa incolumità (maldestro come ero… e come sono, avrei potuto trascinarlo giù con me!) per una persona che aveva conosciuto solo tre giorni prima, che non parlava inglese, figuriamoci il cinese, che non era buono a niente…almeno in montagna.
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C’era stato qualcuno che, molto prima di me, alzando lo sguardo verso i monti, si era posto la medesima mia domanda “da dove mi verrà l’aiuto”; ma quella persona non si trovava a dover scalare una delle basse montagne dell’Inghilterra, ma a dover scalare la montagna più alta al mondo, quella che può essere la più terrificante e la più difficile, se scalata in solitaria; la montagna della propria vita.

Leggiamo il salmo 121 (pag. 615 NR- pag. 703 ND)

1 Io alzo gli occhi ai monti: da dove mi verrà l’aiuto?
2 Il mio aiuto viene dall’Eterno, che ha fatto i cieli e la terra,
3 Egli non permetterà che il tuo piede vacilli, colui che ti protegge non sonnecchierà.
4 Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchia e non dorme.
5 L’Eterno è colui che ti protegge, l’Eterno è la tua ombra, egli è alla tua destra. 6 Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte.
7 L’Eterno ti custodirà da ogni male; egli custodirà la tua vita.
8 L’Eterno custodirà il tuo uscire e il tuo entrare ora e sempre.”

(Salmo 121:1-8 LND)


Non sappiamo in che occasione è stato composto questo salmo, possiamo fare delle ipotesi.

1- Israele è da sempre stato in lotta con le popolazioni vicine che, di tanto in tanto, lo invadevano da nord e da est, scavalcando le alture del Golan o quelle della Cisgiordania che lo sovrastano.

E’ lecito pensare che gli abitanti fossero abituati a guardare con una certa apprensione verso quelle montagne, per scrutare se un altro aggressore stesse per arrivare.

Forse il salmista prende a spunto questo timore popolare per suscitare un’emozione che ciascuno in Israele conosceva, per spostare l’attenzione di chi ascolta dall’evento che potrebbe accadere di lì a poco, verso colui che, in qualsiasi caso, quell’evento domina e di cui è soluzione.

E’ come se egli dicesse: “ So che tra poco la mia vita sarà in pericolo, ed io sarò sotto attacco da parte dei nemici, ed ho paura: chi può aiutarmi?.”

Egli è sotto attacco, e non ci puo’ fare nulla, né ciò dipende da un suo comportamento, da ciò che ha fatto o detto.

2) Ma c’è anche un’altra possibilità per la genesi del salmo. Vedete che, accanto al numero, c’è un riferimento al suo uso come canto dei pellegrinaggi, o delle ascensioni.
I pellegrini che si recavano a Gerusalemme, la città Santa, in pellegrinaggio, dovevano ascendere i monti su cui Gerusalemme è posta.

E’ come se il salmista rifletta sul motivo del suo viaggio di pellegrino verso un luogo che dovrebbe in qualche modo aiutarlo nella sua vita, dicendo:” C’è molto nella mia vita che non và, vorrei poter cambiare, invertire la sua rotta prima che sia troppo tardi. Mi aiuterà entrare la città Santa? Sortirà la differenza che vorrei questo mio pellegrinaggio? Sarà questo ad aiutarmi?.”

Qualsiasi sia la sua genesi, l’attenzione del salmista non è rivolta alle sue paure o alle incertezze della sua vita, ma piuttosto verso la soluzione di esse.

Da dove mi verrà l’aiuto

La parola che egli usa in ebraico per aiuto è “Aizer”, che proviene dal verbo “azar”, che significa “circondare, cingere”. Si può cingere una città con delle mura per fortificarla e proteggerla dagli attacchi, ma si può anche cingere le spalle di nostro figlio quando si sveglia nella notte per un incubo così che si senta al sicuro, difeso, protetto e compreso nella sua angoscia.

Il mio aiuto viene da Dio”

Eccolo, l’unico aiuto possibile; ecco le mura fortificate che respingono gli attacchi del nostro nemico, ecco il braccio paterno che cinge le nostre spalle e ci fa sentire al sicuro, difesi, protetti e compresi.

E’ l’unico lui, perché non c’è altro che possa paragonarsi a Colui che ha creato cielo e terra e stelle e pianeti.

Ed anche se è onnipotente, ci sono cose che Egli NON può fare (vi suona nuovo questo? Dio NON può fare alcune cose!

  • Egli NON può permettere che tu vacilli
  • Egli NON si riposa mai, neppure per la pennichella pomeridiana

A lui obbediscono Sole e Luna, perché sono Sue opere, Egli ti preserverà , letteralmente in ebraico “metterà una guardia” perché il male non entri e la tua anima sia al sicuro, difesa, protetta, e compresa.

Com’è la tua vita, in questo momento? C’è una guerra imminente o possibile che non puoi evitare? Stai scrutando i monti attorno ad essa perché senti, o sai che eserciti si stanno ammassando dietro di essi per attaccarti e distruggerti?

Affida la difesa a Colui che solo può cingere la tua vita di mura inespugnabili.

Dove stai andando nella tua vita in questo momento? La bussola della tua vita sembra entrata in un campo di alte anomalie magnetiche, e non sai più dove sta il nord?

Torna alle origini del tuo esitere, torna al tuo Creatore, al Dio persolale ch camminava assieme ad Adamo ed Eva nel giardino di Eden.

Ed infine: sei forse un pellegrino alla ricerca di una città Santa che sani la tua vita, dando una sterzata alla rotta tenuta fino ad adesso?

Mi spiace, non sarà Gerusalemme, Roma o qualche altro pellegrinaggio a farlo.

Lascia il timone della tua vita a chi solo sa tenerlo; se ti svegli la notte con il cuore in tumulto, ci sono due braccia amorevoli pronte a cingerti e pronte a farti sentire al sicuro, difeso, protetto e compreso.

Tutto questo è tuo…può essere tuo, ma non è gratis!

C’è un prezzo da pagare, e spesso è per noi il più alto che possa mai essere chiesto: il nostro orgoglio; ammettere che Dio è tutto, e che noi siamo nulla senza di lui.

Ma ti voglio lasciare anche con una buona notizia: quel prezzo, è già stato pagato. Gesù, su una croce, ha saldato il tuo debito.

E’ scritto in Ebrei 12:

(Cristo), per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio

La gioia che Gesù vedeva dinanzi a se… era il tuo volto e la tua vita vissuta assieme a lui.

Non scalare la montagna della tua vita in solitaria; ricordati che hai (o puoi avere) un compagno di viaggio speciale, perché tu vali tanto per lui, tanto da morire per salvarti!
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